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La leadership e le emozioni

Per troppo tempo i manager hanno considerato le emozioni come aspetto di disturbo del funzionamento razionale dell'azienda. La leadership è distribuita, non è appannaggio dell'unico individuo al vertice, ma di qualsiasi persona che, a qualsiasi livello, rivesta un ruolo di leader per il gruppo.

Primal leadership

La grandezza di una leadership si basa sulla capacità di far leva sulle emozioni. Il successo di un leader dipende da come egli agisce. La capacità di intuire le potenzialità del fattore emotivo nell'ambiente di lavoro rappresenta la caratteristica distintiva dei grandi leader. In ogni epoca il leader è sempre stato colui a cui gli altri guardano per essere rassicurati e guidati in condizioni di incertezza e pericolo o quando occorre portare a termine un compito. Nelle moderne organizzazioni questa capacità si esprime orientando le emozioni collettive in senso positivo. Il leader di qualsiasi gruppo umano è in

gradopiù; di qualunque altro di influenzare le emozioni dei suoimembri; quando il leader orienta le emozioni in senso positivosi parla di risonanza, se in negativo si parla di dissonanza.

Meccanismi neurologici della primal leadership

Il cervello razionale si è evoluto dal sistema limbico, checontinua a impartirgli ordini in situazioni dipericolo/tensione. La struttura che scatena emozioni cosìpotente è l'amigdala che agisce come un radar e riesce asequestrare le altre parti del cervello, compresi i centrirazionali della neocorteccia così da produrre una reazioneimmediata qualora percepisca una minaccia.

Gli impulsi emozionali devono percorrere i circuiti checollegano l'amigdala all'area della corteccia prefrontale (centro esecutivo) che riceve e analizza informazioniprovenienti da tutte le altre parti del cervello e prende unadecisione sul da farsi. Può bloccare l'impulso emozionale egarantire una reazione più

efficace oppure non essere capace di controllare gli impulsi emozionali. Il dialogo tra neuroni dei centri emozionali e le aree prefrontali avviene attraverso un collegamento neurale che consente di orchestrare pensieri/emozioni. Le competenze dell'IE dipendono dal regolare funzionamento di questo circuito limbico-prefrontale. Nell'architettura del cervello umano gioca un ruolo fondamentale "circuito aperto del sistema limbico": la nostra stabilità emotiva dipende dalle nostre relazioni con gli altri (es. il circuito aperto è ciò che consente ad una madre di tranquillizzare il neonato che piange). Il circuito aperto è una regolazione limbica interpersonale con cui l'individuo trasmette segnali in grado di modificare i livelli ormonali, le funzioni cardiovascolari, i ritmi sonno-veglia, le funzioni immunitarie di un'altra persona. L'interazione delle nostre individualità fisiologiche si esplica in ogni aspetto della vita.

stile emotivo del gruppo)- La presenza di un leader carismatico può influenzare inmodo significativo l'umore e le emozioni dei membri delgruppo- La comunicazione non verbale del leader (espressionifacciali, gesti, tono di voce) può trasmettere emozionialtri membri del gruppo- Le emozioni contagiose possono diffondersi rapidamenteall'interno di un gruppo, influenzando il clima emotivo egli atteggiamenti dei suoi membri- Le emozioni positive e negative possono influenzare laprodot tività e la coesione del gruppo- La consapevolezza delle dinamiche emotive all'internodi un gruppo può aiutare a gestire meglio le relazioni e afavorire un clima di collaborazione e benessere. Formattazione del testo

(standard emotivo del gruppo)

Quando per qualche motivo il leader designato manca di credibilità, il gruppo può rivolgersi a un’altra persona, investendola della guida emotiva (leader de facto). La facilità con cui si coglie gli stati d’animo di un leader è direttamente proporzionale al grado di espressività con cui il suo volto, voce, gesti riescono a trasmetterli: quanto più è abile in questa trasmissione, tanto maggiore sarà la propagazione delle sue emozioni.

Quando ci sentiamo bene, lavoriamo meglio: il buonumore lubrifica gli ingranaggi mentali rendendoli più efficienti, migliorando la nostra capacità di comprendere le informazioni e utilizzare le regole decisionali in nostro possesso per formulare giudizi complessivi e rendendo più flessibile il nostro pensiero. Questa inclinazione infonde maggior fiducia nelle nostre capacità di raggiungere un obiettivo, accresce la creatività e

abilità decisionali.Il QI del gruppo (totale complessivo delle capacità di ogni individuo) dipende dall'intelligenza emotiva del gruppo stesso, che manifesta la sua armonia interna. Leadership dissonante = incapace di comprendere i sentimenti delle persone, incapace di interpretare le emozioni del gruppo, stabilire rapporti di empatia, invio di messaggi angosciosi. La sofferenza collettiva che ne risulta diventa la principale preoccupazione del gruppo, distraendolo e impedendogli di concentrarsi sul compito. La dissonanza ha dei costi biologici molto alti: i messaggi emotivamente dolorosi (avversione, disprezzo) sottopongono a sequestro emozionale chi ne è vittima; una volta investito da questa piena emotiva, un individuo non è più in grado di percepire ciò che viene detto senza distorsioni, né può replicare con lucidità, i pensieri diventano confusi e in queste condizioni le reazioni più facilmente disponibili sono le

più primitive. La maggioranza dei leader dissonanti non èneanche consapevole di esserlo, difettano di IE, creano unambiente deleterio ignorando il loro potenziale distruttivo.

Spingere le persone a odire o temere qualcosa può essererelativamente facile; queste emozioni nascono in fretta, se silascia intravedere una minaccia appropriata, da un punto divista biologico, sono fatte per esplodere intensamente,predisponendoci a fuga/combattimento. Se durano troppo a lungo,quando vengono continuamente innescate, finiscono per esaurirci.

Il potere delle emozioni è giustificato dal loro ruolo crucialeai fini della sopravvivenza: tramite le emozioni il cervello ciinvia un messaggio di allarme, offrendo immediatamente un pianod’azione: combattere, fuggire, immobilizzarsi.

Rabbia e paura possono aiutare un leader a superare la crisi diun giorno, ma come fattori motivanti hanno vita breve. Alcunileader dissonanti sono più sottili e sfruttano un fascino dafacciata,

Possono avere un certo carisma per ingannare/manipolare gli altri. I leader dissonanti possono apparire efficaci sul breve periodo.

Leader risonante: entra in sintonia coi collaboratori, riesce a orientarli verso uno stato d'animo positivo.

Le 4 dimensioni dell'intelligenza emotiva:

  • Competenze personali (gestione del stato emotivo: sintonizzazione sui propri segnali interiori e comprensione dell'impatto sulla propria persona e prestazione professionale)
  • Competenze sociali (gestione delle relazioni interpersonali)
  • Consapevolezza di sé: sintonizzazione su un'ampia gamma di segnali emotivi
  • Consapevolezza sociale: capacità di identificare le reti sociali, le forze politiche, i valori guida e le norme implicite
  • Empatia: capacità di sintonizzarsi su un'ampia gamma di segnali emotivi
  • Consapevolezza organizzativa: capacità di identificare le reti sociali, le forze politiche, i valori guida e le norme implicite
  • Orientamento al cliente: promozione della miglioramento

Accurata autovalutazione: conoscenza dei propri limiti e punti di forza, comprensione degli aspetti di promozione del miglioramento, conoscenza dei propri limiti e punti di forza, comprensione degli aspetti di promozione del miglioramento.

accettazione soddisfazione della clientela di ogni tipo di feedback, capacità di chiedere aiuto Fiducia in se stessi: compiti difficili percepiti come stimolanti, presenza e sicurezza Gestione di sé: Gestione dei rapporti interpersonali - emozioni: capacità di dominare le emozioni e incanalarle verso fini costruttivi, visione ideale o missione condivisa, capacità di restare calmo e lucido nel corso di una crisi, senso di uno scopo comune Trasparenza: autentica apertura verso gli altri, ammissione dei propri errori e mancanze, opposizione a comportamenti non etici, integrità, capacità di fornire feedback Adattabilità: condizione di agio di fronte all'ambiguità Agente di sviluppo delle potenzialità altrui: autentico interesse per coloro di cui si occupano, capacità di essere stimolanti e persuasivi, capacità di fornire feedback costruttivi.cambiamento: messa-flessibilità in discussione dello status Orientamento al risultato: quo e promozione di un nuovo standard personali elevati, ordine ricerca di miglioramento delle prestazioni, pragmatismo, capacità di mediare tra obiettivi realistici ma stimolanti prospettive diverse, reindirizzamento verso un ideale comune Iniziativa: capacità di cogliere le opportunità Lavoro di gruppo e collaborazione: supporto a rispetto, sostegno, collaborazione, costruzione di un'identità di gruppo Ottimismo: sguardo positivo verso il futuro, sconfitte come opportunità di apprendimento Consapevolezza di sé = realismo (né eccessivamente autocritici né ingenuamente ottimisti) + tendenza alla riflessione introspettiva e ponderatezza. Tutto ciò accade nelle aree profonde del cervello, le sedi dell'attenzione e dell'autoconsapevolezza che controllano i nostri sentimenti in fatto di preferenze). Dal

Da un punto di vista neurologico, la volontà di raggiungere mete prefissate dipende dall'abilità della nostra mente di ricordarci quanto saremo soddisfatti quando avremo realizzato i nostri sogni (circuiti che collegano l'amigdala al lobo prefrontale sinistro). Tutti i fattori motivanti condividono una via neurale comune, ovvero circuiti collegati alla corteccia prefrontale sinistra. Essi placano anche i sentimenti di frustrazione/preoccupazione che potrebbero spingerci ad arrenderci. La nostra memoria emozionale ci consente di valutare le informazioni in modo efficace (le emozioni vanno considerate parte integrante della razionalità). Il cervello assorbe le lezioni di vita per prepararci.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
12 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ankh79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio leadership e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Azzolini Orfeo.