Estratto del documento

Jasper Johns

Legato al new dada, movimento che si allontana da quello che era stato l'espressionismo astratto, si sente il bisogno di ridefinire l'arte. Johns utilizza l'encausto, antica tecnica utilizzata dagli egizi, effettuata dall'utilizzo del colore unito alla cera a caldo, questo fa sì che ciò che crea diventi una vera e propria opera. Johns riesce a fare lui stesso un ready-made.

Bersaglio con quattro facce, 1955

Johns indaga il target, ovvero il bersaglio. Arte figurativa e rappresentativa, lui dipinge un bersaglio. Ma il bersaglio è anche un bersaglio, non è solo la rappresentazione del bersaglio. La sua pittura è un oggetto, può essere utilizzato anche come bersaglio, oltre ad essere un quadro che rappresenta un bersaglio. Il bersaglio è un dispositivo della visione, indica il punto verso cui il fruitore deve guardare.

Johns sviluppa anche la versione monocromo del bersaglio, che si differenzia dall'altro.

Perché non è visibile da lontano, è necessario avvicinarsi per vederlo. The american flag è la rappresentazione di una bandiera ma è anche una bandiera, si può sventolare.

Marcel Duchamp

Gli oggetti utilizzati da Duchamp per i suoi ready-made vengono dal Grand Bazar, una fiera/mercato parigino. Du-champ defunzionalizza gli oggetti che compra, cambiando il dna degli oggetti e togliendone le funzioni.

Marcel Duchamp entra a far parte del salone dell'arte indipendente, che sta organizzando una mostra per il 1917, lui L'orinatoio spedisce, per la mostra, unica opera che non verrà accettata per la mostra e non verrà mai esposto in una mostra fino ad una personale di Duchamp degli anni '60. Esce un articolo che rivendica lo statuto di opera d'arte per quest'opera.

John Cage Water Walks

Nel '59 va anche a Lascia o Raddoppia, a suonare, una sua composizione, un ready-made musicale.

White

Painting4'33": ispirato a di Rauschenberg, in cui l'artista espone il variare della luce sull'opera, il bianco cambia con il cambiare della luce. L'opera di John Cage comprende anche tutti i colpi di tosse e tutti i rumori del pubblico. Cage lavora in levare, non si fa da soli, non si impone al mondo la propria partitura ma si lega al mondo.

Libro: Silenzio, John Cage

Le opere sono aperte, proprio come quelle di NJP, in cui il fruitore agisce e partecipa all'opera. Non c'è l'opera senza l'intervento del fruitore. Il televisore invade lo spazio, crea luce, suscita l'ambiente circostante.

Bruce Nauman Video corridor

Installazione di - - 1967

In fondo: televisore da 14 pollici, all'inizio del corridoio c'è una telecamera collegata al televisore.

In questo modo l'uomo non riesce mai a vedersi perché appena riesce ad avvicinarsi abbastanza al televisore per vedere cosa c'è

All'interno dello schermo, l'immagine di sé è già troppo piccola per potersi vedere nitidamente. Non poteva essere fatto con altri strumenti: solo il video ti permette la diretta. L'uomo è spettatore e attore, colui che guarda e colui che è visto, ma solamente e sempre di spalle, anche se noi siamo fatti per agire frontalmente. Parallelismo ready made nel cinema: found footage, prendere un pezzo di film e risignificarlo, inserirlo in altro.

Kubrick

Odissea nello spazio

2001: - Film quasi completamente privo di dialoghi, non gioca tanto sul racconto quanto sull'evento. L'inizio del film (The dawn of man) racconta la nascita dell'uomo senza mostrare l'uomo, ma solamente dei primati, scimmie australi. Dal momento in cui Moonwatcher impara ad estrarre dal paesaggio un suo pezzo, prendendolo e facendolo diventare altro, facendolo diventare un utensile, lui impara a rimanere in piedi e diventa il primo uomo.

è più attaccato, nonè più come gli altri animali che rimangono appiccicati a terra, parte del paesaggio. Questo distacco è visibile anche nell’arte, i quadri di Segantini, pur contenendo delle mucche, rimangono quadri di paesaggio. Un quadro diventa paesaggio con figure solo nel momento in cui è presente l’uomo, qualcosa che si stacca dal terreno e diventa qualcosa di diverso. Questo gesto è lo stesso che Duchamp fa con i ready-made, prendere qualcosa e farlo diventare altro.

Deterritorializzazione e riterritorializzazione

Nel mondo animale questa condizione non esiste. La teoria dell’evoluzione di Darwin dice che l’insetto che ha più probabilità di sopravvivere sarà quello che imita la foglia in modo più dettagliato, e sarà questo a passare i suoi geni, la specie prenderò quindi le sue caratteristiche. Il mimetismo animale è profondamente opposto alla natura.

Dell'uomo, che è invece nettamente separato dal paesaggio. FrammartinoAlberi - Video monocanale (proiezione/single tape). Il lavoro è pensato per funzionare in qualsiasi momento se ne inizi la visione, per questo motivo è previsto il loop. Racconta il culto arboreo lucano (rumit) di ricongiungimento con la natura, girato ad Armento. All'inizio il paese è circondato dalla natura, alla fine la natura è circondata dal paese (i rumit si trovano nella piazza di paese). Il titolo è una citazione a Giuseppe Penone, rappresentante dell'arte povera che, quando un durante la sua produzione si dedica a ridare alle travi di legno la loro forma iniziale. Rito cambiavuol dire che è tramite gli anelli concentrici presenti nella trave, Penone scava fino a tirare nuova-vivo. E' un mente fuori l'albero. Proprio come la scimmia di Kubrick raccoglie l'osso dandogli cambiamento nuova vita. Vitale. 1965 Nam June Paik compra la

rappresentano lo specifico del video, una cosa che solo il video può fare: essere visto in diretta.

Charlotte Moorman musicista, violoncellista. Dalla sua collaborazione con Nam June Paik vediamo le origini della body art (che altro non è che un'arte che utilizza il ready made più importante). Il corpo che accoglie l'arte è già di per sé arte, qualsiasi strumento suoni (violoncello, tv o il corpo di Nam June Paik).

Questo tipo di arte nasce come atto di protesta, per creare qualcosa che non può essere venduto (come possono essere vendute le performance?).

Tv bra for living sculpture 1970: opera a cui partecipa anche la Moorman, lei indossa un reggiseno creato con due piccoli televisori.

Ossessione di Nam June Paik per la tecnologia, che non vede come un pericolo, anzi. Questa è unita alla sua ossessione per il corpo lo porta a creare un vero e proprio automa, chiamato bot K-456 nel 1964, in particolare era affascinato dal remote.

control.Tra le varie sperimentazioni di Nam June Paik troviamo Global groove, 1973 (https://www.youtube.com/watch?v=7UXwhIQsYXY), un video monocanale nel quale Paik utilizza il chromakey. In un video monocanale, Paik inserisce delle clip che sembrano cambiare canale, cosa mai successa prima, dichiarandolo come qualcosa di amatoriale, facendo vedere la sua mano, presentando una sua televisione personale, diversa da quella istituzionale. Paik cerca un modo per creare un programma che possa essere visto contemporaneamente in Good Morning mr. Orwell diverse parti del mondo: nel 1984 nasce (https://www.youtube.com/watch?v=bT78dJWHSN4). E' una sorta di installazione multicanale satellitare, ci sono delle cose che stanno accadendo in diverse parti del mondo, e Paik può switchare tra i diversi canali. Il video ricoprirà un posto sempre più importante, capendone il potenziale molti artisti inizieranno ad utilizzarlo, uno fra tutti, le sue installazioni video.implicano una riflessione sulla posizione dello spettatore e sulla sua esperienza percettiva come parti integrali della ricerca audiovisiva. L'auto-osservazione viene rappresentata grazie all'utilizzo di effetti di rispecchiamento e di immagini in negativo, inversioni e raddoppiamenti. Dor (1975) è un'installazione a circuito chiuso: una stanza buia accoglie il visitatore la cui immagine di profilo compare proiettata sulla parete solo se, invece di stare nel campo della telecamera e in piena luce, si colloca sulla soglia. Il soggetto anziché frontale è decentrato e in generale non sa chiaramente come posizionarsi per entrare nel campo della ripresa e godere del vedersi in immagine: un'immagine di sé che appare in una dimensione di straniamento e disappartenenza, come ombra, doppio, fantasma. Interface (1972) mette a confronto simultaneamente il visitatore con il suo riflesso su un vetro e con la sua immagine elettronica. Le dueimmagini di sé sono in diretta e a circuito chiuso, di uguale dimensione, ma di natura differente: se la prima sembra ondeggiare in avanti, quella video risponde all'indietro: ne risulta una rappresentazione mostruosa del soggetto. Three Transitions In (1973) Campus si spalma un colore sulla fronte, prende una sua foto e la brucia davanti al suo volto, l'immagine sparisce e resta solo la carta che brucia. L'artista esegue queste azioni nella solitudine del proprio studio davanti alla telecamera e, come nelle performance di Body Art, anche in queste performance video la materia con cui comporre è il corpo umano che si raddoppia, si triplica, si scompone e si ricompone, si ingrandisce e si rimpicciolisce, si capovolge, si moltiplica e si spezza come se fosse impossibile diventare uno. Dan Graham parte dalle ricerche di Campus e le evolve, inserendo un nuovo punto di vista: nella Present continuous past(s) Time delay room di del 1974 lo spettatore si vede con ritardo.Si vede come lo avrebbe visto qualcuno che fosse passato di lì.
Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 12
Riassunto esame Laboratorio di videoarte ed installazioni audiovisive, Prof. Frammartino Michelangelo, libro consigliato Definizione Zero, Origini della videoarte fra politica e comunicazione., Simonetta Fadda Pag. 1 Riassunto esame Laboratorio di videoarte ed installazioni audiovisive, Prof. Frammartino Michelangelo, libro consigliato Definizione Zero, Origini della videoarte fra politica e comunicazione., Simonetta Fadda Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Laboratorio di videoarte ed installazioni audiovisive, Prof. Frammartino Michelangelo, libro consigliato Definizione Zero, Origini della videoarte fra politica e comunicazione., Simonetta Fadda Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Laboratorio di videoarte ed installazioni audiovisive, Prof. Frammartino Michelangelo, libro consigliato Definizione Zero, Origini della videoarte fra politica e comunicazione., Simonetta Fadda Pag. 11
1 su 12
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eli.angeli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di videoarte ed installazioni audiovisive e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Frammartino Michelangelo.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community