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Allomorfia:
− Affinità fonetica tra i diversi morfi che realizzano lo stesso morfema
− →
In- (con valore di negazione) inutile, illeggibile, immortale
− →
(a/i)bil- (forma aggettivi da verbi, significato di potenzialità) mangiabile,
bevibile, udibile
− Il morfema lessicale col significato ‘’recarsi nel luogo dove si trova o dove va la
persona con cui si parla o la persona che parla’’ appare in cinque forme:
1) Ven- (venire, veniamo, veniva)
2) Venn- (venni, vennero)
3) Veng- (vengo, vengano)
4) Vien- (vieni, viene)
5) Verr- (verrò, verrebbe)
− Il morfema ven- ha quattro allomorfi diversi
Suppletivismo:
− Quando il morfema lessicale è sostituito da un morfema rappresentato da un
morfo dalla forma totalmente diversa ma con lo stesso significato
− Si trovano radicali diversi che intrattengono evidenti rapporti semantici senza
evidenti rapporti formali: acqua-idrico, cavallo-equino, fegato-epatico, andare
(and-, vad-, va-)
Tipi funzionali di morfemi:
→
1) Morfemi lessicali hanno significato referenziale, concettuale, denotativo,
→
fanno riferimento alla realtà extralinguistica (ser-al-e) classe aperta
→
2) Morfemi grammaticali hanno un significato o un valore interno al sistema e
alla struttura della lingua, previsto dalla grammatica, significato
→
funzionale/grammaticale (ser-al-e) classe chiusa
Tra i morfemi grammaticali distinguiamo:
→
a) Morfemi derivazionali formano parole derivandole da altre parole già
esistenti, attaccandosi ad un morfema lessicale o base di cui modificano
il significato (ser-al-e)
→
b) Morfemi flessivi attualizzano una delle varie forme in cui una parola
può comparire, portando il significato previsto obbligatoriamente dal
sistema grammaticale di una lingua, ma non modifica il significato della
base (ser-al-e)
Morfemi liberi e morfemi legati:
− →
Morfemi liberi possono occorrere in isolamento, autonomamente (ieri,
domani, di, però, già, sopra)
− →
Morfemi legati non possono occorrere in isolamento, ma solo in
combinazione, legati, con altri morfemi (can-e, ross-o, salt-are)
Tra i morfemi legati distinguiamo:
→
1) Radice morfema legato lessicale (fortun-a)
→
2) Affisso morfema legato grammaticale, ogni morfema che si
combina con una radice (s-fortun-at-o)
Tipi posizionali di affissi:
− Posizione degli affissi rispetto alla radice lessicale:
• →
Prefissi affissi che stanno prima della radice (s-fortun-at-o)
• → →
Suffissi affissi che stanno dopo la radice (s-fortun-at-o) suffissi con
→
valore flessionale desinenze
• →
Infissi affissi che sono inseriti all’interno della radice (-m- nel latino
→
rumpo vs rupi e ruptum; -n- in vinco vs vici e victum) discontinuità
della radice
• → →
Circumfissi affissi formati da due parti una che sta prima e una che
→
sta dopo la radice (ab-botton-are) discontinuità dell’affisso
grammaticale
• →
Transfissi affissi che si inseriscono alternativamente nella radice
([ki'ta:b] ‘libro’, ['ka:tib] ‘scrittore’, ['kataba] ‘(lui) scrisse’ – radice kt-b
→
‘scrivere/scrittura’) discontinuità della radice e dell’affisso
grammaticale
Morfo cumulativo:
Morfo in cui sono cumulati più morfemi
Morfo zero:
Quando una distinzione obbligatoriamente marcata nella grammatica di una lingua
→
non è rappresentata nel significante morfema non rappresentato da nessun morfo
→ re, città
Morfologia derivazionale e flessiva:
− →
Morfologia derivazionale processi di formazione delle parole sono regolati
dalla derivazione
− →
Morfologia flessiva forme con cui le parole si attualizzano nelle frasi sono
regolati dalla flessione
− ⇒
La derivazione agisce prima della flessione i morfemi flessionali stanno più
lontani dalla radice rispetto ai morfemi derivazionali (gatt-o; perme-abilizz-
azion-e)
− La derivazione non è obbligatoria, la flessione si (gatt-)
Morfologia derivazionale:
− →
Morfemi derivazionali cambiano il significato della base a cui si applicano e
possono modificare la classe di appartenenza della parola
− →
Morfemi derivazionali consentono la formazione di un numero
teoricamente infinito di nuove parole a partire da una certa base lessicale
attraverso un numero finito di schemi di derivazione che danno luogo a famiglie
di parole
Vocale tematica:
− Nella maggioranza delle forme verbali e delle parole derivate da verbi
→ →
presenza della vocale tematica vocale iniziale della desinenza dell’infinito
→ amare, leggere, capire
− →
Ha un suo ‘significato’ segnalare l’appartenenza della forma ad una
determinata coniugazione
− Come scomporre amare e amabile? Sia am-a-re e am-a-bile che am-are e ama-
bil-e sono soluzioni accettabili
Suffissazione:
− →
Suffissi derivazionali possono cambiare la classe di appartenenza della parola
→ →
esempio V → N (giocare → giocatore); N → V (simpatia → simpatizzare);
N → Agg (vento → ventoso); Agg → Avv (lento → lentamente); N → N (forno →
fornaio); N → N (forchetta → forchettata)
− → →
Tra i processi di suffissazione alterazione aggiunge un significato
→
connotativo/valutativo alla parola casina, casetta, casuccia, casona, casaccia
Prefissazione:
− →
I prefissi non cambiano la classe di appartenenza della parola legale/illegale;
tornare/ritornare; onesto/disonesto
− →
Prefissazione e suffissazione (circonfissi) verbi parasintetici (addensare,
impastare, sbriciolare, scaldare)
Criteri di classificazione dei derivati:
− →
Procedimento di derivazione prefissazione, suffissazione, ecc.
− →
Classe lessicale della base da cui derivano direttamente nominale, verbale,
aggettivale, avverbiale
− Classe lessicale a cui appartiene la parola derivata:
• →
Denominale profumeria è un suffissato nominale denominale, alla
base nominale profumo si applica un suffisso che fa ottenere un nome
• →
Deverbale dosaggio nominale deverbale da dosare
• →
Deaggettivale tristezza nominale deaggettivale da triste
• →
Deavverbiale indietreggiare verbale deavverbiale da indietro
Processi per la formazione di nuove parole: la composizione:
− →
Consente di formare nuove parole sono coinvolte più radici lessicali
− → →
In italiano nella maggior parte dei casi dà come risultato un nome posto
auto (N+N), cassaforte (N+Agg), altopiano (Agg+N), apriscatole (V+N), giravolta
(V+V), dopo scuola (Prep+N), buttafuori (V+Avv); ma barcamenare (N+V), verde
bottiglia (Agg+N), sempreverde (Avv+Agg), agrodolce (Agg+Agg)
− →
Testa di un composto elemento che assegna al composto la classe di parola,
→
gli conferisce le proprie caratteristiche di significato e di flessione in
→
cassaforte la testa è cassa cassaforte è un nome, è un tipo di ‘cassa’, è
femminile
− →
Test per individuare la testa ‘è un’→ bassorilievo, è un nome, è un rilievo;
capostazione (N+N) è un nome, è un capo
− →
Composti senza testa bagnasciuga, buttafuori, apriscatole
Tipi di composti indigeni:
− → →
Composto endocentrico composto che ha una testa filo spinato,
scuolabus
− →
Composto esocentrico composto senza testa, la testa è in un certo senso
→
fuori dal composto casco blu è un essere animato, pettirosso è un uccello,
scolapasta è un utensile da cucina
− → →
Composti dvandva hanno due teste dal punto di vista sia categoriale sia
→
semantico cassapanca, agrodolce, caffelatte
I composti esogeni:
− →
Composti esogeni combinazione di parole di origine straniera
− → →
Per lo più parole tratte dal greco e dal latino composti neoclassici
− Gli elementi formativi sono elementi morfologici non autonomi, tratti dalle
→
lingue classiche, impiegati per formare composti si comportano come
morfemi derivazionali ma hanno un significato lessicale ereditato dalle parole
greche o latine da cui sono tratti
− →
Suffissoidi hanno un significato lessicale autonomo tratto dal lessico delle
lingue classiche, ma sono usati in combinazione con parole della lingua italiana,
→
con valori e funzioni simili a quelli di alcuni suffissi derivazionali -logo/-logia;
-grafia; -fobia
− →
Prefissoidi hanno un significato lessicale autonomo tratto dal lessico delle
lingue classiche, ma sono usati in combinazione con parole della lingua italiana
→
con valori e funzioni simili a quelli di alcuni prefissi derivazionali biblio-; eco-
; filo-; idro-
Processi di formazione delle parole: la conversione:
− →
Conversione formazione di una parola ottenuta attraverso un processo di
→
transcategorizzazione passaggio da una categoria lessicale ad un’altra
− → →
Senza aggiunta di alcun affisso dovere (verbo) (il) dovere (nome);
→ →
commerciante (verbo) (il) commerciante (nome); laureando (verbo) (il)
laureando; to drink/the drink; to walk/the walk
− →
Nella conversione da aggettivo a nome è necessaria l’assegnazione di genere
detergente, il detergente; statale, lo/la statale; impermeabile, l’impermeabile
− →
La parola derivata si può differenziare dalla base per gli affissi flessivi
abbandon-are, abbandon-o; gioc-are, gioc-o; valic-are, valic-o; pascol-o,
pascol-are; streg-a, streg-are; calm-o, calm-are
Processi di formazione delle parole: fenomeni di riduzione:
− → →
Accorciamenti riduzione di parole polisillabiche auto (automobile), moto
(motociclo), foto (fotografia)
− →
Acronimi o sigle formati dalle lettere iniziali delle parole che compongono
→
polirematiche CD (Compact Disc, ciddì), TFR (Trattamento di Fine Rapporto,
tieffeerre), SMS (Short Message Service, esseemmeesse), IVA (Imposta sul
Valore Aggiunto, iva)
− → →
Parole macedonia parole accorciate combinate con parole intere
cantautore (cantante + autore), ristobar (ristorante + ba