SPAZIALE DEI FENOMENI NATURALI E ANTROPICI CHE HANNO LUOGO SULLA
SUPERFICIE TERRESTRE.
Rispetto ai quali studia la localizzazione, distribuzione, variazione dello spazio
terrestre, interrelazione e organizzazione
Statuto disciplinare della geografia, molto più circoscritto rispetto alla fase
preistituzionale.
Si sviluppa dal punto di vista teorico: problema uomo-ambiente problema della
differenziazione regionale della superficie terrestre.
Tema da indagare prima di tutto è il rapporto tra uomo e ambiente.
Positivismo e teoria di Darwin (1859)
(POSITIVISMO VEDI SLIDE)
metodo empirico induttivo: osservazione – comparazione – classificazione –
generalizzazione
Arrivare a identificare delle leggi deterministiche di valore generale, sapere per
prevedere (motto del positivismo)
Osservo un fenomeno per indagare come quel fenomeno si sviluppa.
Frederich Ratzel padre del determinismo geografico. La prima scuola di
pensiero è quella tedesca.
Compie studi di geologia, di formazione è naturalista, ma si converte alla
geografia umana. Definisce lo statuto disciplinare della geografia come
diffusione storica e distribuzione attuale dei gruppi umani sulla superficie
terrestre in relazione alle diverse caratteristiche ambientali. Prospettiva
ecologica, capire come i gruppi umani si adattano all’ambiente a seconda delle
caratteristiche dell’ambiente. Manifestazioni delle attività umane in rapporto di
come l’uomo si adatta all’ambiente.
(vedi slide DETERMINISMO AMBIENTALE)
Le caratteristiche dei diversi ambienti naturali pongono dei vincoli, dei
condizionamenti rigidi e vincolanti che non sono influenzati dagli uomini.
Rapporto causale unidirezionale tra ambiente fisico e componente umana viene
postulato un rapporto di causalità unidirezionale la componente umana è
determinata da quella ambientale. La geografia umana deve analizzare le
popolazioni in rapporto all’ambiente, questo principio porterebbe a dire che a
condizioni naturali simili, la stessa risposta da parte dell’uomo.
La risposta alla crisi del positivismo è dato dalla scuola francese dalla figura
Poul Vidali de La Blache è all’incirca contemporaneo di Brazel,
uomo - ambiente unidirezionale per la Germania
per la Francia non è vincolate ma offre un insieme di possibilità che vengono
colte e sfruttare in maniera differente dai gruppi umani, non da dei vincoli rigidi
ma offrono delle possibilità che il gruppo umano coglie in maniera libera
le comunità umane possono esercitare una scelta tra le possibilità che
l’ambiente offre, la scelta presuppone libertà, entrano in gioco fattori culturali e
tecnologici.
23/08/24
Moodle 24-25 la psw 20242025
Vidal de La Blache formazione di tipo storica, e questo influirà sul suo pensiero.
Brazel è un viaggiatore che esplora parti del mondo lontane e rispetto a quelle
fa delle ricerche.
La Blanche si concentra sulla Francia rurale, la sua esperienza ha una scala di
osservazione diversa rispetto a quella di Brazel.
L’ambiente viene visto come una limitazione, non rifiutano l’idea del
condizionamento da parte dell’ambiente naturale. Ciò che cambia è che non
pensano che l’ambiente sia l’unica e principale forza che plasma le culture.
Es: il deserto - l’ambiente pone delle costrizioni all’uomo che si insedia, ma ha
offerto storicamente una certa gamma di possibilità, ha offerto società dedite
all’allevamento, e società di mercanzie e trasporti, agricoltura nelle forme delle
oasi. Possibilità in due direzioni, la natura non esprime solo vincoli, il vincolo
non è per forza stringente, offre la possibilità di occupazione del territorio e
utilizzazione delle risorse fisiche.
Le comunità poste nell’ambiente naturale esercitano una scelta. La scelta è
compiuta in base alla cultura e circostanze storica che di volta in volta
caratterizzano quella società.
La possibilità nel positivismo è di più rispetto al determinismo. Questi fattori
fanno dell’uomo un fattore geografico. (v. slide)
Le circostanze storiche influiscono sulle risposte che l’uomo dà ai
condizionamenti posti dall’ambiente. Il genere di vita è l’insieme di attività di
valori di comportamenti collettivi messi in atto da quella società per far fronte
ai desideri di sussistenza all’interno di un quadro che è dato.
La foresta equatoriale centrafricana è un quadro ambientale, a fronte di quel
quadro l’uomo elabora generi di vita differenti.
Il rapporto uomo-ambiente produce specifiche modalità di VALORIZZAZIONE
DELL’AMBIENTE NATURALE. Oggi nella nostra società useremmo il termine
sfruttamento.
Una determinata valorizzazione tende a perpetuarsi nel tempo. Quella risposta
che l’uomo dotato di quella libertà e in determinate circostanze culturali e
storiche, è in grado di fornire una modalità di valorizzazione dell’ambiente che
tende a perpetuarsi nel tempo attraverso le pratiche di più generazioni, il
genere di vita diventa un agente di modellamento ambientale, l’uomo diventa
un modificatore di quell’ambiente naturale.
Determinismo: ambiente detta condizioni all’uomo.
Il positivismo: l’uomo parte da una condizione posta dall’ambiente ma
attraverso più generazioni l’uomo porta una modificazione di quel quadro
ambientale. Ne deriva quindi il ruolo modificatore dell’uomo sull’ambiente
rapporto biunivoco. L’agente modificatore è l’ambiente naturale.
Variabilità storica delle scelte umane che sono necessariamente contingenti.
Il range di possibilità…. (v. slide)
Possibilismo non è mai nominato da La Blanche ma da Lucien Febvre viene
dato il nome.
Vidal non usa il termine di Possibilismo ma usa il termine ma anti positivismo.
Ritiene che rapporto uomo ambiente non è indagabile solo dalle scienze
naturali ma servono altri metodi provenienti da altre scienze umane come
storiche per indagare il rapporto uomo ambiente.
Lucio Gambi (pensiero v. slide)
Il possibilismo parte dall’indagine diretta. L’evoluzione di questa porterà ad
altre indagini.
Vidal sceglie l’osservazione sul campo, grazie alla quale posso leggere il
rapporto uomo ambiente.
Raggiungere la generalizzazione e la comparazione di diversi casi di studio può
portare alle generalizzazioni, che solo osservando gli ambienti naturali
possiamo raggiungere. Alla generalizzazione si può arrivare solo raccogliendo
diversi casi di studio. Per questo Vidal riteneva che la geografia fosse una
scienza troppo giovane per raggiungere delle generalizzazioni.
Proprio per questo va in crisi la geografia, la descrizione di paesaggi, va in crisi
nel secondo dopo guerra, a partire dalla impossibilità di pervenire alla
generalizzazione. Vidal diceva lavoriamo sui casi regionali, questo sembra
rendere debole la geografia, se non si è in grado di dare delle leggi generali,
non si è in grado di fornire spiegazioni. Le analisi regionali sono spesso
condotte con metodi differenti e poco compatibili.
Crescente specializzazione dei saperi che si riverbera all’interno della
geografia, frammentandole in sottosettori, la geografia subisce questa
tendenza. È qui che si sviluppa la geografia agraria, geografia della
popolazione, geografia dell’economia … ciascuno dei quali dialogherà con le
discipline più affini.
Quei concetti e metodi di quella che possiamo definire geografia umana
classica, diventano inadeguati di fronte alle trasformazioni indotte dallo
sviluppo urbano-industriale nel secondo dopo guerra.
In Europa nel secondo dopo guerra quelle società vengono investite in
trasformazioni, che i metodi tradizionali non sono più adeguati.
Di fronte a questa crisi del metodo della geografia umana classica,
osservazione e indagine diretta avviene quella che in geografia possiamo
chiamare rivoluzione teoretica, volontà di giungere a delle spiegazioni generali.
Necessità di leggere quelle trasformazioni che rendono così evidente la
differenza e squilibrio tra nord e sud. La geografia abbandona il possibilismo e
sposa il nuovo paradigma della cosiddetta “New geografie” vengono rifiutate le
posizioni di geografia umana classica, viene rifiutato lo storicismo, per giungere
a conclusioni generali dobbiamo eliminare la contingenza e viene dato grande
importanza al metodo matematico statistico che permette di giungere a delle
generalizzazioni. La geografia non deve limitarsi a descrivere e limitarsi a casi
regionali che necessariamente hanno dei casi specifici, ma deve dare una
struttura spaziale, di fenomeni naturali generalizzabili, la relazione uomo
ambiente, porta a quelle relazioni orizzontali e verticali dotati di una certa
regolarità, rifiutati i metodi regolativi, rovesciato metodo induttivo, mentre
adottando metodi matematico statistici usano quello deduttivo elaboro una
teoria generale che porta alla costruzione dei cosiddetti modelli normativi (v.
libro?)
Modelli normativi, non parto dall’osservazione della realtà ma deduco e arrivo a
elaborare il modello: formalizzazione di un’ipotesi di ricerca mediante una
schematizzazione astratta e semplificata di una circoscritta frazione di realtà.
Uno schema astratto e semplificato: servizi ai cittadini, un aspetto della realtà
costruito nel quadro di una teoria generale per dimostrare la proprietà e i
meccanismi di funzionamento dei fenomeni agenti entro tale ambito. La
geografia che era strettamente legata alla realtà arriva ad avere un forte grado
estrazione, la realtà sta un po’ ai margini si lavora sulle ipotesi, come verifico
quel modello confrontando quello schema di modello astratto con la realtà,
verifico quanto quel modello si adatta alla realtà e quanto la realtà è razionale
rispetto al modello stabilito.
La geografia diventa nel suo punto di partenza astrazione, i modelli normativi
di geografia economica, partono da dei postulati iniziali di uno spazio astratto
isotropico definizione dei geografi economici, sul quale costruisco un modello
che si possa adattare ai vari casi. Illustrano soluzioni di organizzazione spaziale
razionale ossia sottostà alle teorie economiche. Qual è il luogo in cui localizzo
un’industria ricavando il massimo profitto? Organizzazione spaziale razionale.
Questo sito nel caso dei modelli di localizzazione industriale, il modello lo
individuo in base al costo del trasporto peso delle merci, teorie che portano alla
massimizzazione del profitto. La cui razionalità è data dalla soddisfazione
econo
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