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STUDIO MEGLIO NUDGING

Come e se la giustizia ha a che fare con un potere che c’è e deve farsi carico dei cittadini, una popolazione di

soggetti subordinati. Pensare che lo stesso potere e che anche le condizioni di giustizia provengano dagli individui,

una base privatistica della giustizia anche quando questa è la giustizia pubblica, no tra individui ma che riguarda

tuitta la società. Altro punto importante è quali sono le concezioni prevalenti nell’età contemporanea e quindi come

ci dobbiamo comportare oggi con idee di giustizia diverse, fondate in valori di erenti e in culture di erenti.

Idea di una società del networking, sharing economy e quindi idea di collaborazione, condivisione che sembra

cambiare anche i diritti individuali.

Cos’è idea di giustizia?

Magari giustizia che mira ad eliminare il male, diverse rami cazioni. Parlando di giustizia si deve fare rimando alla

nostra coscienza, rights from wrongs cioè idea di giustizia viene da un sentimento di dover correggere qualcosa di

sbagliato. Giustizia proviene dal caso concreto e dal cominciare a rimuovere una serie di ingiustizie nelle società.

Rapporti umani tra individui e società:

Nel diritto naturale il rispetto dei valori realizza la giustizia. I diritti naturali e il contratto sociale come origine della

società è idea che la vita pubblica parte da un’accordo tra privati, esercizio del potere proviene da un accordo tra

privati.

Le contemporanee teorie liberal-democratiche della giustizia che da una parte coinvolgono questo aspetto e cioè un

pò il fatto di mettere insieme valori e idee diverse, antropologie diverse e dall’altro quello di trovarci talora anche di

fronte a vere e proprie visioni radicalmente di erenti e non sovrapponibili di cosa sia giusto e al tempo stesso idea

della giustizia non come ideale assoluto ma come il progressivo processo di limitazione delle ingiustizie.

Alla base, la prima intuizione pitagorica della giustizia aveva a che fare con l’ordine dei numeri. Il numero

rappresenta la realtà e si applica al mondo naturale e sociale. Idea di una giustizia come capacità di essere un

individuo virtuoso cioè giustizia come capacità di essere giusti e secondo Platone l’armonizzazione delle facoltà

dell’anima e quindi di compiere l’azione giusta cioè appropriata ad ogni situazione. La prima volta in cui si pensa che

la giustizia abbia a che fare con la relazione inter personale la si trova nel pensiero di Aristotele mentre Platone aveva

idea di giustizia come capacità individuale della persona, in Aristotele viene introdotta idea di relazionalità e cioè

l’azione giusta è quella che riguarda qualcun altro e non è l’azione di me stesso ma pros eteron e cioè il giusto verso

l’altro, nell’etica Nicomachea, idea di giustizia da un lato come relazione ordinata cioè tra individui sullo stesso piano

e l’altra riguarda soggetti che stanno in posizioni diverse cioè tra un potere sovraordinato e uno subordinato come lo

Stato e i cittadini. Mentre nel primo tipo di giustizia cioè commutativa cioè giustizia negli scambi tra pari grado,

l’uguale misura per l’uguale misura, nel secondo caso una giustizia distributiva cioè giustizia tra Stato e cittadini.

Potere deve decidere di azioni che si applicano a individui diversi. Idea di una proporzione cioè non si tratta di dare

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sempre la stessa cosa ma idea di distribuire una cosa in una uguale proporzione cioè un giudizio di equità tra

situazioni diverse. Quali sono i criteri per questa distribuzione? I criteri che ogni sistema di giustizia può adottare non

sono mai stati considerati come parte della vera valutazione della giustizia e cioè idea di giustizia era presenta

dall’idea di rispettare le condizioni delle persone che ricevevano un determinato bene, nel ‘900 si dice che i logici

hanno trascurato il problema della giusti cazione degli assiomi e cioè principi in base ai quali riconosciamo delle

diversità tra individui. Nell’opera sulla giustizia di Perelman, individua 6 criteri di scelta di modalità, assiomi

incompatibili l’uno con l’altro, criteri che possiamo considerare politici:

• A ciascuno la medesima cosa, stessa cosa che deve essere uguale per tutti

• Secondo i meriti e quindi il fatto che i criteri di distribuzione di sussidi, borse i studio.. dipenda dal merito cioè ciò

che ciascuno è in grado di poter esprimere

• Secondo le opere e cioè quanto io produco e quindi il principio di guadagnerai in base a quanto produci, società

orientata alla produzione

• Secondo i bisogni cioè nella società ideale comunista ognuno dà secondo le proprie capacità e dovrebbe ricevere

secondo i propri bisogni, idea di una società che si fa carico dei bisogni dei cittadini e non quella che guarda alla

produzione,

• Secondo il rango e cioè a seconda dell’apparenza ad un livello sociale ‘è un riconoscimento diverso e cioè un

maggior accesso alla giustizia e ricompensa in base al proprio fan gi cioè posizione sociale

• Secondo ciò che la legge attribuisce e cioè la legge arriva a de nire dei criteri e questi non possono essere

disattesi

Come si fa garantire che la giustizia parta dal basso, cioè da quelle persone che devono entrare in una società, per

poter giusti care la scelta dei valori che poi una società farà, Perelman decide di dire che alla base di ogni società

noi dobbiamo immaginare che ci sia un accordo tra tutti coloro che partecipano alla vita della società, ribaltamento

della condizioni di giustizia in modo tal che i valori fondanti vengono messi direttamente nelle mani di coloro che poi

ne sono riguardati, al tempo stesso pensare che alla base della società ci sia un contratto tra coloro che fanno parte

della società è idea giustizia commutativa, che poi diventa anche giustizia distributiva e cioè accordi tra privati che

giusti cano un ordine pubblico. Perché i cittadini facciano questo accordo, ci deve essere idea che tutti questi

cittadini sono soggetti razionali.

In alcune visioni di questo accordo tra i cittadini di un nascente Stato sociale c’è idea di una antropologia buona

degli esseri umani, in altri casi ci sono state antropologie pessimistiche sul fatto che davvero gli uomini possano

accordarsi per rispettare regole che riguardano tutti. Idea di dire che noi ci troviamo in uno stato di natura in cui una

società ancora non esiste e in virtù di questo accordo tra i cittadini esiste questo Stato civile o Stato sociale in cui

decidiamo come gestire questo potere che ci deriva da questo accordo che abbiamo stretto. Concezione

antropologia positiva o negativa ma comunque individualistica, l’esito della teorizzazione della stato di natura e del

passaggio alla società civile è Stato assoluto(Hobbes) o Stato di diritto(Locke, Kant, Rousseau).

Rapporto nuovo tra Stato e cittadini perché si parte dagli individui per individuare una serie di norme, valori fondanti

che caratterizzeranno la società, concezione meccanicistica, nella modernità vengono prima gli individui e non il

sovrano. A ermazione quindi di una teoria individualistica della società contro quella organistica: per comprendere

la società bisogna partire dal basso ovvero dagli individui che la compongono. Inversione del rapporto individuo-

Stato, inversione del rapporto diritto-dovere.

Mutato il modo di rappresentare il rapporto politico e cioè non più prevalentemente dal punto di vista del sovrano

ma quello dei cittadini. Priorità posta sui diritti del cittadino.

Hobbes e lo Stato assoluto

Antropologia negativa che si basa sulle passioni umane, sul loro carattere assoluto, Stato di natura come luogo del

con itto, bellum omnium contra omnes. Concezione negativa dell’essere umano che si traduce nel fatto che ognuno

di noi tende alla appropriazione di tutto ciò che lo circonda. Tutti i diritti vengono pensati come proprietà, persino la

libertà. La pace viene solo dalla acquisizione della nostra incapacità di stringere un contratto tra individui, contratto

come pactum societas e pactum subiectionis e quindi dobbiamo assoggettarci ad un potere sovrano che ha il ne di

garantire la pace sociale in qualsiasi modo purché garantisca la pace.

John Locke e lo Stato di diritto

Visione opposta, visione positiva della natura umana. Non è vero che la natura umana sia del tipo prospettato da

Hobbes, non è radicalmente cattiva ma è tale per cui siamo capaci di stringere accordi e di poter mantenere dei

patti e quindi possiamo darci delle regole, no necessità di un legislatore. I cittadini possono stabilire le loro regole e

trovano comportamenti che rendono possibile la vita insieme, mancherà solo un giudice nel momento in cui sorgano

delle controversie. Dice che quando a rontiamo delle decisioni con una maggioranza e una minoranza di opinioni,

che cosa dovremmo scegliere? Qui lui dice che è come quando il mio corpo decide di andare a sx e la mia mano

vorrebbe andare a dx, quindi l’unità del corpo sociale fa sì che venga presa una stessa direzione. L’origine delle

regole viene dalla decisione di un giudice che decide caso per caso e ricompatta la società.

Kant e lo Stato di diritto

Idea che il liberalismo e la modalità di prendere decisioni non hanno una spiegazione empirica, Kant ricollega il

passaggio da uno Stato di natura ad uno sociale un vero e proprio dovere morale, la costruzione del contratto

sociale è un imperativo categorico e cioè morale, noi come essere umani dotati di ragione abbiamo l’obbligo morale

di dare vita ad un contratto sociale e ad una vita che sarà poi regolata dalle leggi.

Rousseau e lo Stato di diritto

Ulteriore modello di contratto sociale è quello del ritenere che ci siano condizioni di appropriazione che Hobbes

aveva prospettato, questo viene visto da Rousseau come un processo di degrado della natura umana e cioè se negli

ordinamenti moderni che danno vita alle società liberali democratiche il diritto di proprietà è il diritto fondante nella

costruzione della società, secondo Rousseau la proprietà stessa è stata origine del degrado della natura umana,

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natura umana che è radicalmente cambiata dai caratteri del possesso e dell’impossessarsi e dell’appropriarsi di

bene è qualcosa che il contratto sociale deve correggere, Stato di natura è una situazione di appropriazione

disuguale e lo Stato sociale deve correggere queste disuguaglianze. Egli pensa che quello che sarà in grado di

correggere queste disuguaglianz

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Publisher
A.A. 2023-2024
18 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuli21_01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Tallacchini Mariachiara.