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Le opere di Frazer, Spencer e Gillen

Le opere di Frazer, Spencer e Gillen sono frutto delle loro frequentazioni con gli aborigeni australiani e sono state considerate un'anticipazione dello stile monografico moderno. In questo periodo le popolazioni primitive e "esotiche" sono considerate ferme all'età della pietra e quindi vanno osservate per studiare l'evoluzione dell'uomo, quindi non per il loro valore individuale ma per risalire all'origine della civilizzazione.

L'osservazione rigorosa in prima persona

Nel 900 le cose cominciano a cambiare e si sviluppò l'osservazione in prima persona. In Francia vi erano già le basi: Nel 1799 nasce la Société des Observateurs de l'homme che aveva il proposito di studiare scientificamente l'uomo, applicando il metodo dell'osservazione ampiamente sperimentato nelle scienze naturali. Tra i suoi più importanti esponenti ricordiamo:

  • Volney - pose il problema dello studio
della culture diverse, anticipando il lavoro degli antropologi del 900. Tratta il tema dell'osservazione in prima persona, della conoscenza della lingua nativa, del superamento dei propri condizionamenti e valori culturali. De Gérando - nel 1800 pubblica il libro Considerazioni sui metodi da seguire nell'osservazione dei popoli selvaggi, scritto per gli observateur in partenza per un'esplorazione in Australia e Tasmania. Può essere considerato la prima guida per etnografi, perché tratta questioni come la difficoltà di raccogliere informazioni. Negli Stati Uniti si sviluppò un interesse per le origini e lo sviluppo delle culture indigene. Schoolcraft - può essere considerato uno dei primi etnografi professionali. Nella sua ricerca si concentrò soprattutto sugli aspetti linguistici, raccogliendo liste di termini indigeni e di testi mitici e poetici. Cushing - Principale esponente del Bureau of AmericanEthnology (BAE) del 1879, nata allo scopo di raccogliere informazioni sugli indiani. Le sue doti personali gli permisero di essere accolto all'interno della società zuni diventando membro di una ristretta cerchia di sacerdoti. Rispetto però allo stile del Bureau, che trascriveva semplicemente le interviste degli informatori, Cushing si fece subito accettare dagli zuni, imparò la lingua e cominciò a osservarli in prima persona. Egli lo chiamava internal method, l'analisi etimologica era la chiave per studiare le strutture mentali e le connessioni culturali. Lo studio intensivo e il metodo genealogico. Ben presto i limiti di queste domande furono evidenti, le domande spesso erano difficili da porre da parte di persone (i raccoglitori) che non conoscevano bene le lingue native e che non ne comprendevano a pieno l'importanza e lo spirito della loro elaborazione. Per lo sviluppo dell'etnografia un contributo importante fu dato da 2 scienziati: 1.

Haddon (zoologo) che s'interessò all'antropologia soltanto in seguito alla Torres StraitsExpedition 1888. I rapporti con i nativi già missionarizzati lo portarono a sviluppare interessi etnografici, le informazioni raccolte furono pubblicate nel "Journal of the Anthropological Institute". Haddon incoraggiò il fieldwork (il lavoro sul campo - termine preso in prestito dalle scienze naturali): la raccolta di parole, costumi e artefatti in loco. Evidenziò, inoltre, l'importanza di raccogliere attraverso "paziente simpatia" il vero significato del materiale raccolto. Il suo è un primo passo verso un'etnografia intensiva volta a chiarire "la natura, l'origine e la distribuzione delle razze e delle popolazioni" di una particolare regione e ad identificare la sua posizione nello sviluppo evoluzionistico.

2. Rivers (medico) che può essere considerato il fondatore dell'antropologia inglese.

Fumaestro di Malinowski e Radcliffe-Brown. Il suo concrete method diede l'input a Malinowski per lo sviluppo della metodologia etnografica e il via allo studio della struttura sociale relativa ai sistemi di parentela. Il suo libro "The Todas" fu a lungo il modello per eccellenza di una monografia sulla ricerca sul campo.

Il suo contributo più importante è la formulazione del metodo genealogico: raccolta dei termini di parentela (i nomi sono la conseguenza linguistica delle relazioni sociali). Il metodo di Rivers consisteva nel chiedere ad un individuo i nomi e i termini di parentela dei parenti prissimi e collaterali. Da qui si ricavavano una serie di informazioni etnografiche come luogo di origine e di residenza, il totem, il clan e ogni altro fatto che può avere rilevanza sociale.

Rivers, poi, sottolineò l'importanza di lasciar parlare liberamente gli interlocutori senza pressarli con interviste dirette influenzate dalle categorie concettuali dell'intervistatore.

Per raccogliere "fatti concreti" non contaminati. Infine teorizzò l'importanza dell'osservazione diretta per la raccolta dei dati, qualcosa disimile al concetto di osservazione partecipante sviluppata successivamente da Malinowski.

Malinowski

La moderna tradizione di ricerca etnografica risale al lavoro di Malinowski nelle isole Trobiand frail 1926 e il 1918. Il lavoro sul campo di Malinowski fu preceduto da una formazione professionale antropologica alla London School of Economics insieme a Westermark e Selinger.

Nelle Trobiand, Malinowski sviluppò il metodo che ha caratterizzato tutta l'antropologia successiva: "più vicino al villaggio si vive meglio si riesce ad osservare gli indigeni". Malinowski divenne il prototipo dell'antropologo in grado di conciliare la conoscenza diretta e personale dell'oggetto di studio (soggettività) e il mestiere del ricercatore (oggettività).

Pratica etnografica e teoria

Nel capitolo introduttivo della sua monografia "Argonauts of the Western Pacific" espone le linee metodologiche e funzionali per una corretta ricerca sul campo:

  • L'etnografo deve, prima di tutto, conoscere principi, finalità e risultati della moderna ricerca scientifica.
  • Deve vivere tra le persone, senza altri "uomini bianchi".
  • Deve applicare metodi speciali per raccogliere ed elaborare i dati.

Elabora poi il metodo della documentazione statistica mediante la prova concreta. Per ottenere un quadro completo, i dati vanno studiati attraverso la serie più vasta di informazioni possibili, bisogna ottenere una buona quantità di dati tra loro comparabili.

Vivere tra i nativi deve avere lo scopo di raccogliere i dettagli della vita quotidiana vissuta dai nativi osservati dall'etnografo.

Inoltre, importante per Malinowski è imparare la lingua dei nativi per registrare espressioni quotidiane, le formule magiche e i miti.

al fine di comprenderne la visione del mondo. Senza la compagnia di altri uomini bianchi l'antropologo riesce a entrare in armonia con il contesto e a prendere parte alla vita del villaggio. Negli Argonauti teorizza anche di assumere un approccio olistico per esaminare l'oggetto d'indagine da un punto di vista globale: un etnografo deve combinare aspetti sociali, culturali e psicologici delle comunità, perché sono elementi collegati e non possiamo comprenderne uno senza considerare anche gli altri. L'osservazione partecipante Il metodo dell'osservazione partecipante consiste nel soggiorno, per un periodo abbastanza lungo, del ricercatore tra le persone oggetto di studio, padroneggiandone la lingua. Immergendosi nell'attività quotidiana del villaggio può comprendere meglio i rituali e le strutture sociali. L'etnografo deve assumere un atteggiamento di empatia nei confronti del nativo cercando di cogliere il suo punto di vista.senza influenzarlo. L'obiettivo è quello di ridurre al minimo la possibilità di interferenza da parte dell'etnografo, per questo i periodi di permanenza devono essere abbastanza lunghi, per minimizzare l'effetto distorcente dell'antropologo nella vita della comunità, ed eliminare in un certo senso l'effetto della presenza di un osservatore. I limiti degli Argonauti: I diari Tutte queste teorizzazioni di Malinowski rimasero utopie. Sebbene la sua figura abbia influenzato gran parte del pensiero antropologico, dai suoi diari si evince una figura completamente diversa. La sua straordinaria empatia e mimetismo etnografici sono un mito. Da questi diari ne ricaviamo un'immagine rude, frustrata e persino razzista (spesso dei diari è presente la parola "nigger" per riferirsi ai nativi). Potersi immedesimare completamente nella vita quotidiana dei nativi è impossibile, la professione dell'antropologo non lo permette, si assume.seguenti modifiche sono state apportate al testo utilizzando tag html: sempre una posizione da osservatore. Il continuoprendere appunti, fotografare, porre domande ti privano della possibilità di sentirti completamentedentro una cultura.Osservazione partecipante si rivela un ossimoro, osservare esclude la possibilità di partecipare. Lapartecipazione implica un coinvolgimento emotivo che consenta di far parte della vita dellacomunità per pensare e sentire come loro, l’osservazione invece richiede un distacco.In effetti, lo stesso Malinowski si trovò nell’impossibilità di applicare la sua stessa teoria, e il suometodo si basò più sull’osservazione che sulla partecipazione.La partecipazione, poi, prevede una parità sociale, condizione impossibile nel contesto coloniale incui si trovò a lavorare Malinowski. Nel 1914 quando arrivò in Nuova Guinea il rapporto tracolonizzatori e nativi era fortemente caratterizzato dal dominio e sfruttamento dei secondi per manodei primi. Le Il testo formattato con tag html è il seguente:

sempre una posizione da osservatore. Il continuoprendere appunti, fotografare, porre domande ti privano della possibilità di sentirti completamentedentro una cultura.

Osservazione partecipante si rivela un ossimoro, osservare esclude la possibilità di partecipare. Lapartecipazione implica un coinvolgimento emotivo che consenta di far parte della vita dellacomunità per pensare e sentire come loro, l’osservazione invece richiede un distacco.

In effetti, lo stesso Malinowski si trovò nell’impossibilità di applicare la sua stessa teoria, e il suometodo si basò più sull’osservazione che sulla partecipazione.

La partecipazione, poi, prevede una parità sociale, condizione impossibile nel contesto coloniale incui si trovò a lavorare Malinowski. Nel 1914 quando arrivò in Nuova Guinea il rapporto tracolonizzatori e nativi era fortemente caratterizzato dal dominio e sfruttamento dei secondi per manodei primi. Le

Le società melanesiane erano state culturalmente, socialmente e demograficamente distrutte dal contatto con gli europei. Dai diari vediamo poi che Malinowski non lavorò mai senza il contatto con gli altri "bianchi", spesso si lamenta della presenza dei missionari e dei colonizzatori che non avevano alcun rispetto per la vita dei nativi, e quindi lavorare in un ambiente il meno possibile contaminato, era impossibile. In tutto questo Malinowski non provava neanche a costruire una parità sociale, soprattutto perché nel 1914 le popolazioni osservate erano considerate primitive e rappresentavano un'epoca passata. Egli stesso si riferiva a loro con termini come "Stone Age men", selvaggi e nigger. Inoltre nel villaggio si stabilì come un Lord servito da diversi schiavi, in questa prospettiva non vi era uguaglianza, poteva osservare e parlare con i nativi ma non partecipare alla loro vita.

Il campo e il testo - Geertz

Il pensiero di Clifford Geertz

È stato di grande importanza nel segnare i cambiamenti che hanno caratterizzato lo sviluppo dell'etnografia.
Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
21 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IamLullaby di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etnostoria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Di Giovanni Elisabetta.