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COME AVVIARE UN PROGETTO

Il primo passo per avviare un progetto di user experience design è

immergersi nell’azienda per cercare di comprendere il più possibile

il contesto, il modello del business , il progetto da costruire, i

problemi da risolvere , aspettative e obbiettivi a riguardo.

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Il coinvolgimento dei soggetti interni all’azienda , oltre a

trasmettere un senso di partecipazione, è fondamentale per il

raggiungimento di un risultato migliore ed è indispensabile per il

successo del soggetto.

Invece Senza una conoscenza del contesto dell’azienda , delle

risorse umane e tecniche a disposizione dei funzionamenti dei

progetti, il team UX design rischia di progettare qualcosa che calato

nella realtà aziendale non può essere pienamente supportato,

vanificando gli sforzi di creazione vanificando gli sforzi di creazione

di una esperienza utente memorabile.

Un UX designer eccellente tiene conto di tutti e tre gli elementi

dello Human- centered Design come:

Bisogni delle persone

 Obbiettivi e meccanismi dell’azienda

 Vincoli di fattibilità

Prima di calarci nel contesto dell’azienda committente del progetto

è importante avere una visione d’insieme di tutti gli “stakeholder”.

CHI SONO GLI STAKEHOLDER

Gli stakeholder sono tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nel

progetto oppure che sono fortemente interessati ad esso. Secondo il

Project Manager Istitute sono un individuo un gruppo o

organizzazione che può influenzare ,essere influenzato da o,

percepire di essere influenzato da, una decisione un’attività o un

risultato di un progetto.

Inoltre non bisogna dimenticarsi degli Influencer che possono

essere coloro che lavorano da molto tempo in azienda o

semplicemente sono coloro che la loro parola viene presa in grande

considerazione o perchè portano le opinione direttamente al CEO.

La necessità di coinvolgere nel progetto gli stakeholder nasce

perché sono loro che per qualsiasi ragione decidono o meno di

portare avanti il progetto, possiamo dire che è importante

considerarli ancora prima del progetto stesso.

Gli stakeholder di progetto non sono solo nell’azienda committente ,

a meno che il progetto stesso sia esclusivamente interno: contano

anche tutte le persone esterne che a vario titolo sono coinvolte

direttamente e possono influenzare il progetto.

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LA MAPPA DEGLI STAKEHOLDER

La mappa degli stakeholder è un’attività chiave nei processi di

Human Centered Design e del Design Thinking perché non solo

mette al centro la persona dall’inizio del progetto, ma ne identifica

le relazioni e le connessioni innescando processi sostenibili di

sviluppo.

Gli step per realizzare una mappa sono quattro:

identificare

analizzare

dare priorità

coinvolgere

1 Identificare

Il primo passo è l’identificazione degli stakeholder. Ma quali sono i

soggetti portatori di interesse?

Lo stakeholder è chiunque abbia interesse per l’esito di un progetto

o un processo. I progetti, macro come quelli infrastrutturali e delle

opere pubbliche, sono esempi di grandi comunità di interesse

perché gli impatti che generano sono vasti.

Abbiamo visto come gli stakeholder rientrano in due categorie:

coloro che contribuiscono ad un progetto e coloro che sono colpiti

da un progetto. Per un nuovo edificio a più piani, i progettisti ed i

proprietari delle costruzioni che finanziano e specificano i requisiti

di costruzione, contribuiscono al progetto. Ora si pensi all’impatto

che il progetto genera e quali interessi solleva: ambientali, sociali,

culturali o economici. Ad esempio, residenti del quartiere

potrebbero essere toccati dalla possibile perdita di privacy e del

panorama, di ombreggiatura o dalle condizioni atmosferiche su cui

influisce, ad esempio l’ostacolo alla ventilazione.

A volte le parti interessate si adattano a entrambe le categorie. Il

cliente che eroga finanziamenti per una nuova piattaforma digitale

cade sicuramente nella categoria Potere decisionale, ma sarà anche

nell’ambito dell’Interesse in quanto diretto utilizzatore del sistema.

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Senza tale analisi i progetto sono a maggiore rischio di incidenti e

incomprensioni, sicuramente di rallentamenti.

La mappatura degli stakeholder diventa più efficace se elaborata

attraverso workshop partecipativi. Può essere condotta dal team di

progetto in autonomia o coinvolgendo alcuni attori del processo,

quelli che meglio dominano lo scanrio di riferimento.

La modalità è del coinvolgimento operativo, in presenza o in

remoto, dai 3 ai 10 partecipanti facilitati tramite post it e canvas

dedicati. In genere in questi workshop si alternano fasi di contributo

individuali a fasi di clustering collettivo dove far emergere i dati e

dare forma al quadro finale.

2. Analizzare

Il passo successivo è l’analisi degli stakeholder. Ciò comporta

definire i ruoli e le aspettative dei soggetti interessati. Le parti

interessate non sono uguali tra di loro. Alcune hanno il potenziale

per generare un impatto molto maggiore sul progetto alle altre. In

questa fase vengono fatti emergere, in maniera partecipativa, i

profili, i ruoli, i bisogni informativi, che saranno organizzati e

clusterizzati per la fase successiva.

3. Dare priorità

Elencate e classificate le parti interessate viene data priorità alle

esigenze. Classificando gli stakeholder è possibile mapparli e

comprendere il livello e la tipologia di coinvolgimento. Dare priorità

agli stakeholder significa assegnare ad ogni gruppo il livello di

contribuzione rispetto al progetto che potrà essere in pratica: alto,

medio, basso.

Potere: quale livello di potere hanno? alto, medio, basso?

 Supporto: quanto sono coinvolti a supportare il progetto?

 Influenza: che livello di influenza hanno nel progetto?

 Legame emotivo: quale tipo di legame dimostrano nei

 confronto del progetto?

4. Coinvolgere

La fase finale è il processo in cui si coinvolgono direttamente gli

stakeholder per ottenere sostegno e condivisione. La mappa può

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essere il prodotto di un lavoro collettivo oppure la condivisione di un

pre-lavorato al pubblico degli stakeholder. Il coinvolgimento totale o

parziale nel mapping assicura una relazione più solida nello

svolgimento del progetto e permette di correggere l’analisi e la

strategia prima di immergersi nella ricerca con i clienti finali e

nell’ideazione di soluzioni efficaci.

RACCOLTA E CONDIVISIONE DI MATERIALI

Una volta costruita una mappa ed evidenziato gli stakeholder

dove incaricarli di raccogliere e condividere i materiali, documenti,

dati strutturati o meno insomma tutto ciò che può essere utile a

comprendere il progetto eil contesto aziendale in cui si colloca.

Spesso le aziende possiedono già una buona quantità di dati da cui

partire anche nell’ottica di ottimizzare i tempi.

Le informazioni e documenti utili da richiedere da richiedere sono:

Business: Guardare i dati economici dell’andamento passato

 dell’azienda e il piano strategico per gli esami successivi

consente di avere una visione d’insieme del collocamento del

progetto di partenza.

Orientamento:

 Obiettivi: conoscere gli obiettivi ed eventuali KPI già

 individuati per la loro misurazione organizzati per argomento e

team

Organizzazione: avere un organigramma o altro schema

 rappresentativo di dipartimenti

Costumer care: in caso di presenza di un team o una persona

 dedicata all’assistenza

Brand: documenti o guide sul trattamento del marchio , linee

 guida per l’utilizzo sia offline sia online sono fondamentali per

il visual design del nuovo progetto.

Comunicazione: avere un elenco dei canali fisici e digitali di

 comunicazione dell’azienda e raccogliere i materiali di

comunicazione offline e online.

Marketing: il piano di marketing passato con i risultati

 ottenuti e l’eventuale piano di marketing.

Concorrenza: raccogliere eventuali ricerche di mercato

 effettuate dall’azienda

Progetto: i dati e le analisi che hanno portato alla definizione

 di esigenza di progetto e i documenti di presentazione interna.

14 Utenti: informazioni, dati e ricerche di mercato sugli utente a

 cui intende rivolgersi.

FARE RICERCA CON GLI STAKEHOLDER

Per ottenere un numero sempre di più elevato di informazioni

bisogna porre agli stakeholder interviste questionari o

workshop scegliere uno o l’altro metodo che dipende dalla

grandezza dell’azienda quindi il numero di persone da

coinvolgere, il tempo a disposizione per questa attività e anche il

grado di collaborazione tra le varie aree ma prima di tutto la

scelta dipenda dagli obbiettivi che vogliono raggiungere

L’interviste: le interviste con gli stakeholder sono uno

strumento molto efficace in grado di fornire numerose

informazioni ed evidenze rilevanti sull’ambiente e il contesto in

cui sono gli UX designer sono chiamati a lavorare. Si possono

fare interviste da solo o di gruppo ovviamente in base al numero

di stakeholder conviene uno o l’altro metodo, oppure si può

pensare di prendere ed esaminare solamente gli stekeholder

principali.

Questionari: un'altra modalità per raccogliere informazioni è il

questionario viene assegnato agli stakeholder un questionario da

compilare. I questionari possono servire a diverse cose il primo a

costruire la mappa degli stakeholder indagare soprattutto la

parte delle relazioni che intercorrono tra i diversi soggetti. A

differenza delle altre modalità di raccolta di raccolta delle

informazioni non è necessario individuare un gruppo ristretto di

stakeholder in quanto può essere somministrato a tutti i soggetti.

Workshop: sempre più frequentemente i designer propongono

alle aziende di avviare i lavori con un workshop cioè un attività di

gruppo che coinvolga attivamente tutti gli stakeholder di

progetto.

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Cap 7

Alla ricerca di intuizioni con gli utenti

Le aziende prendono decisioni sempre più informate e con una

consapevolezza sempre maggiore della necessità di parlare con gli

utenti a cui si rivolge prima di avviare un progetto, per

comprendere in anticipo le reali possibilità di successo e di

soddisfare davvero bisogni e aspettative.

La ricerca con gli utenti non è certo garanzia automatica della

riuscita di un soggetto , ma è riconosciuta sempre più come l’unico

modo per riformulare problemi e scoprire nuove opportunità di

business. Basta pensare agli oggetti nelle no

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
24 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rafce1501 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ergonomia cognitiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Guercio Elena.