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DI CONSUMO:consumatore soggetto ad un vincolo di bilancio particolare
Il consumatore è soggetto ad un vincolo di bilancio particolare, perché è monetario e anche vincolotemporale. I beni di consumo in generale garantiscono la sussistenza del consumatore e offrono tempo libero. PC=WL= M è il vincolo di bilancio. Il consumatore venderà parte del suo tempo, si dice vendere perché si evidenzia che quando decido di lavorare meno per avere più tempo libero rinuncio al salario. La differenza fra T e t sarebbe il tempo libero.
IMPLICITA: PC= W(T-t)
ESPLICITA: C= WT / P – W / P * t
WT rappresenta il salario e ci dice l'estremo del vincolo di bilancio. È un vincolo di bilancio decrescente perché se io voglio dedicare più tempo al tempo libero dovrò rinunciare al consumo di beni e servizi. Le curve di indifferenza saranno sempre convesse e decrescenti. Man mano che la disponibilità di tempo libero si riduce, il consumo è sempre più grande ovviamente. Anche se...
I beni sui due assi sono consumo e tempo libero, ma siccome vincolo esprime anche vincolo temporale di 24 ore è come se avessimo 3 variabili di cui due collegate inversamente fra loro.
COSA SUCCEDE ALL'EQUILIBRIO QUANDO CAMBIA SALARIO, AUMENTA O DIMINUISCE:
Se aumenta visto che si trova sia al numeratore termine noto che coefficiente angolare, il vincolo ruota verso l'alto, sono possibili diversi equilibri. È possibile che uno ci fa vedere che lavoratore lavora di meno o che lavoratore lavora di più, oppure lavora esattamente come prima, ma con un salario più alto avrà maggiori possibilità di acquisto. E' una scelta individuale, preferisco lavorare in questo caso perché mi costa troppo rinunciare ad un'ora di lavoro. E' un'incertezza sulle ascisse, sulla variabile del tempo libero. Duplice simbolo per il consumatore quando c'è aumento di salario.
posso decidere di dedicare più tempo al tempo libero e quindi la sostituzione prevale IN QUESTO CASO, poi la sostituzione mi dice che un bene meno conveniente viene sostituito dal più conveniente, ossia lavorare, il tempo libero ora costa di più. GRAFICO 1 DIMINUISCE SALARIO. in questo caso il lavoratore sceglie di lavorare di più, ma poteva succedere che lavorava di meno o uguale. Prevale il reddito, ha bisogno di lavorare di più per poter consumare anche di più. Se disegnavamo con E secondo, quindi lavora meno e ha più tempo libero significa che prevale la sostituzione, ossia ci dice che sostituisco tempo libero perché è più conveniente, mi pagano meno, rinunciare ora di lavoro è meno costoso. DESUMIAMO LEGGE DI RELAZIONE FRA OFFERTA DI LAVORO E ANDAMENTO SALARIO o offerta di lavoro come varia al variare del salario essendoci due
e昀昀e琀� e uno può prevalere sull’altro, nonposso aspe琀琀armi che ci sia funzione univoca di andamento o昀昀erta di lavoro rispe琀琀o andamentosalario. Non sarà funzione lineare crescente o decrescente, ma sarà qualcosa che ha unEconomia poli琀椀ca 14/11/2022andamento non MONOTONO. Cresce e decresce, parte da livello di salario W ossia salario diriserva, lavoratore inizia a o昀昀rire lavoro a par琀椀re da questo livello di salario.
SALARIO E RINUNCIA AL TEMPO LIBERO, E UN PREZZO!!!
EFFETTI se aumenta salario, rende tempo libero più caro; invece, e昀昀e琀琀o reddito lo rende piùricco lo posta su curva più alta e lo porta a consumare di più tempo libero. Se prevale e昀昀e琀琀oreddito si lavora di meno, se prevale sos琀椀tuzione signi昀椀ca che si lavora di più. Quando salario è giàmolto alto, ulteriori aumen琀椀 salariali, diminuisce o昀昀erta di lavoro. Quando salario
è basso si tende a far prevalere l'economia della sostituzione sul reddito, guadagno poco lavoro di più. Da un determinato punto aumenti salariali fanno diminuire l'offerta di lavoro. Dove la funzione cresce, prevale l'economia della sostituzione, poi quando decresce aumenta il reddito. Economia politica 21/11/2022 L'IMPRESA: LA TEORIA DELL'OFFERTA: andiamo a vedere come le imprese perseguono la propria funzione obiettivo. Dovremo definire cos'è il prodotto soggetto ad un vincolo, per il consumatore era quello di bilancio, qui c'è vincolo TECNOLOGICO. L'impresa ha il compito di produrre beni e anche prodotti intangibili come servizi. Produrre un bene tangibile significa acquistare gli input ossia beni attraverso i quali si produce il prodotto finale, come le materie prime si chiamano BENI INTERMEDI e si chiamano MATERIE PRIME O FATTORI PRODUTTIVI che vengono combinati fra.loro per realizzare prodotto finito. Input entrano nel processo produttivo e ne escono gli output (prodotto finito). I proventi sono la differenza fra RICAVI TOTALI E COSTI TOTALI. L'impresa per massimizzare profitto o vende tanto per aumentare ricavi oppure riduce i costi. RICAVI TOTALI E COSTI TOTALI: i ricavi totali rappresentano una grandezza semplice, sono una moltiplicazione, il risultato del PREZZO PER QUANTITA VENDUTA. Non ci soffermiamo più solo sulle grandezze totali ma anche: GRANDEZZE MEDIE E MARGINALI. RICAVO TOTALE E RICAVO MEDIO: il ricavo medio è il ricavo su ogni unità venduta, quanto ricava mediamente l'impresa. È essenzialmente la media. Se ne vendo 10 e ricavo 5 perché le vendo a 0,5 devo fare 5 diviso 10 che fa 0,5. RICAVO MARGINALE: ci dice la variazione della grandezza totale (ricavo totale) a fronte dell'incremento della produzione e vendita di unità addizionale di
prodotto (unità di riferimento). Vendo 9 bottiglie a 4,50, il ricavo totale varia se ne vendo una di più di 0,50. Lo calcolo o facendo i due totali e poi li sottraggo, quindi il totale precedente con quello nuovo quindi 5, 4,50 oppure facendo la derivata prima ma non la facciamo. NON SEMPRE COINCIDE CON IL PREZZO!!!
RICAVO MEDIO RICAVO TOTALE DIVISO QUANTITA VENDUTA
RICAVO MARGINALE DELTA RICAVO TOTALE FRATTO DELTA QUANTITA VENDUTA
Dipendono dalla forma di mercato la quantità venduta e prodotta.
ANALISI DEI COSTI: le imprese sostengono i costi per acquistare gli input, le materie prime e tutto il fattori produttivi necessari a produrre il bene finale. I fattori produttivi sono: lavoro, capitale (investimenti finanziari), materie prime (beni che fisicamente utilizzo per produrre prodotti finali). I costi che sostengono quindi riguardano gli input, siano essi beni durevoli o non durevoli i
macchinari sono durevoli, invece farina no.
COSTI ESPLICITI ED IMPLICITI: esplici sono esborsi monetari immediati per comprare quello che ci serve per avviare alla produzione come elettricità, il lavoro e materie prime. Impliciti non implicano direttamente esborso di denaro, rappresentano il costo opportunità relativo ad una particolare risorsa. Programmo totale di entrate, confronto le due idee, confronto i costi, vedo cosa mi conviene di più se dispongo di una risorsa devo capire in che modo mi rende di più.
Economia politica 21/11/2022
COSTI ESPLICITI:
COSTI TOTALI, MEDI E MARGINALI. I costi totali sono la somma dei costi fissi e variabili. I costi variabili sono quella parte dei costi che l'impresa sostiene che varia al variare della quantità prodotta; quindi, sono quei costi che se non produco nulla sono pari a 0 ed iniziano ad incidere quando inizio a produrre.
Sono quella parte del costo totale che nel breve periodo non variano al variare della quantità prodotta, il che significa che se produco 0 li sostengo lo stesso. Sono quei costi fissi che mi consentono di iniziare a produrre, li sostengo per avere opportunità di avviare la mia produzione.
ESEMPIO: ad esempio, un immobile, ogni mese pago il mutuo, le utenze, i lavoratori che impiego sono costi fissi.
In economia si distingue il breve dal medio e lungo periodo, il breve periodo è inferiore all'anno in generale. Nel breve periodo i fattori produttivi per l'impresa sono fissi, perché se io ho deciso di usare un immobile, vendo 200 a settimana ma poi me ne chiedono 2000, nel breve periodo non lo posso fare perché ho impostato la MIA TECNOLOGIA su un target più piccolo, ma allora compro più impastatrici, assumo aiutanti, faccio pubblicità ecc., posso però convertirmi in un'impresa più grande nel medio-lungo periodo.
Il vincolo tecnologico iniziale, la mia capacità produttiva iniziale non è costante nel lungo periodo è variabile. Capacità produttiva è la funzione di produzione, all'inizio è costante, ma può essere cambiata solo nel medio-lungo periodo. RAPPRESENTAZIONE DEI COSTI DI PRODUZIONE: GRAFICO 1 Così sono rappresentati i costi fissi, parallela all'asse x, non varia con la quantità prodotta, li pago per avere l'opportunità di iniziare la produzione, per esempio, nel breve periodo se no aumentano o diminuiscono. I costi variabili, produco 3 bottiglie spendo 90 centesimi, 30 ognuna, così aumentano ma sempre allo stesso ammontare. Se la produzione di bottiglie di acqua costa sempre diverso avremo una curva convessa. Ricordiamo che parliamo di una curva, la pendenza cambia in ogni punto, lo capiamo dalla retta tangente che sono crescente, lo capisco che aumenta in maniera più che proporzionale con la quantità.in poi), devo calcolare la derivata del costo totale rispetto alla quantità prodotta.poi).FUNZIONE DI PRODUZIONE:massimizzazione della funzione obbiettivo, che è il pro