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C
a (come ) sono
alto a sinistra. Poniamo che A1, A2, A3 e A4
s i n i s t r a
4
delle curve di indiffe
re
nza (se
mpre ip. 3)
i n f e r i o r i 0
siano indifferenti ad A. Sono anche indifferenti 7 x1
tra loro (ip. 2). La curva che unisce questi A
Possiamo trov
are ad solo in basso a destra
p a n i e r i i n d i f f e r e n t i
enza identifica i “panie
ri” che stanno
t u t t i
panieri si chiama CURVA DI INDIFFERENZA.
o in alto a sinistra (ip. 3). A A A A
Poniamo che , , e siano in-
a scala delle del consumatore.
p r e f e r e n z e 1 2 3 4
A.
differenti ad Sono anche indifferenti tra loro (ip. 2). La curva
rve più i sono .
p a n i e r i p r e f e r i t i che unisce questi panieri si chiama CURVA DI INDIFFERENZA
grafi- Una curva di indifferenza identifica tutti i
Microeconomia – Preferenze
di
v a x2 “panieri” che stanno allo stesso livello
nti- C
; A nella scala delle preferenze del
consumatore. Più in alto sono le curve più
enza; B i panieri sono preferiti.
3) Per ogni punto del grafico passa una
A
enza 1 sola curva di indifferenza
Le curve di indifferenza sono
0 x1 decrescenti
enza (ipotesi 2).
n o n s i i n c o n t r a n o Le curve di indifferenza diventano
L’inclinazione di una curva
Microeconomia – Preferenze sempre più piatte L’i di una
n c l i n a z i o n e r
Le curve di indifferenza non si
suo c o
incontrano Come si misura
l’inclinazione di una curva?
1.1 L’inclinazione di una curva
L’inclinazione di una retta è misurata dal suo y a co
coefficiente angolare. Come si misura d
A
l’inclinazione di una curva? Essa varia da lo
punto a punto. In ogni punto è misurata dal tr
B e
9 b
x
0 Richiami di matematica – Inclinazione di una cur
6
rginale di sostituzione
y y
umentare di (e perciò al diminuire di ), la
1 2
a diventa sempre più “piatta”. La sua inclina-
coefficiente angolare della retta tangente. E ha lo stesso significato:
diminuisce se
mpre
) è misurata, in ogni pun-
il rapporto tra la variazione di y e quella di x. Ossia y/x.
ngolare della retta tangente in quel punto.
orto (in valore assoluto) tra la variazione di x
2
2. Il saggio marginale di sostituzione
e viene chiamata: Sappiamo che, all’aumentare di (e
y
x2 1
nale di perciò al diminuire di ), la curva di
y 2
A indifferenza diventa sempre più “piatta”.
).
SMS La sua inclinazione (che dunque
diminuisce sempre) è misurata, in ogni
SMS B
ciò A punto, dal coefficiente angolare della
x1 retta tangente in quel punto. Essa è data
SMS
B dal rapporto (in valore assoluto) tra la
0 x1 variazione di e la variazione di
x x
Microeconomia – La scelta del consumatore 2 1
e viene chiamata:
saggio marginale di sostituzione (SMS). Abbiamo perciò SMS=
- /
x x
2 1
Il saggio marginale di sostituzione misura quante unità del
bene 2 è disposto a cedere il consumatore in cambio di una unità
del bene 1 restando indifferente tra prima e dopo. Misura quanto
vale, per il consumatore, un bene rispetto all’altro. SMS misura
l’equivalenza soggettiva tra i beni.
ANALOGIE E DIFFERENZE COL PREZZO RELATIVO:
/ misura l’equivalenza tra i beni per il mercato;
p p
1 2
SMS misura l’equivalenza per il consumatore;
/ è costante (è l’inclinazione di una retta);
p p
1 2
SMS è variabile (è l’inclinazione di una curva).
La scelta del paniere perfetto
3.
Per l’ipotesi di razionalità il consumatore sceglie il paniere preferito
tra quelli che può permettersi di acquistare. I panieri preferiti si 9
trovano sulle curve di indifferenza più alte (più si sale, più sono
Il grafico della scelta
preferiti). I panieri acquistabili sono identificati dalla retta del
. Per l’ipotesi di razionalità, si sceglie il paniere
RICAPITOLANDO
bilancio. Perciò il consumatore sceglierà il paniere della retta del
sulla che si trova sulla
r e t t a d e l b i l a n c i o c u r v a d i i n d i f f e r e n z a p i ù
bilancio che si trova sulla curva di indifferenza più alta.
A, B C. A
Consideriamo i tre panieri e Dei tre, è il preferito,
.
a l t a sta sopra la retta del
m a
RICAPITOLANDO. Per l’ipotesi di
bilancio e perciò può
n o n M p
/ 2
B sta
razionalità, si sceglie il paniere sulla
e
ssere acquistato.
sulla re
tta (e perciò p u ò A
retta del bilancio che si trova sulla
e
ssere acquistato), ma B
curva di indifferenza più alta.
sulla retta ci sono p a n i e r i
Consideriamo i tre panieri A, B e C. Dei
C
Tra questi, è
.
m i g l i o r i * C
tre, A è il preferito, ma sta sopra la retta X2
que
llo che si trov
a sulla
curva più alta (è la c u r v a
10 M p
/ 1
). Per-
t a n g e n t e a l l a r e t t a C,
ciò la scelta cade su 0 *
ossia sul paniere(x*1; x*2) X1 X1
Microeconomia – La scelta del consumatore
del bilancio e perciò non può essere acquistato. B sta sulla retta (e
perciò può essere acquistato), ma sulla retta ci sono panieri
migliori. Tra questi, C è quello che si trova sulla curva più alta (è la
curva tangente alla retta). Perciò la scelta cade su C, ossia sul
paniere (x*1; x*2). 4. L’equilibrio del consumatore
Quando il consumatore sceglie il paniere
preferito (E nella figura) è in equilibrio
(infatti non ha motivo di cambiare scelta).
In equilibrio l’inclinazione della curva di
indifferenza è uguale a quella della retta
del bilancio: SMS = /
p p
1 2
L’uguaglianza, in equilibrio, tra saggio
marginale di sostituzione e prezzo relativo
ha un importante significato economico: perché da A (dove SMS>
) conviene passare a E? Perché in A è valutato più di
/
p p x
1 2 1
quanto costa sul mercato (il contrario per ).
x 2
POWER POINT 4: CAMBIAMENTI
DELLA SCELTA
In tutti i modelli la scelta dipende dalle preferenze e dal vincolo.
Se cambia vincolo cambia la scelta. Per esempio: se si verifica p 1
M
Un aumento di
y∗¿ y∗¿
> 0, sia che saranno diversi. Anche se si verifica
1 2
¿ ¿
y∗¿ y∗¿
sia che saranno diversi. Per capire gli effetti
M>0, 1 2
¿ ¿
conviene studiare un cambiamento alla volta. Consid
1. Un aumento di M Ci aspettiamo un
y
Be
ni “normali” e beni “infe
riori” 2
Consideriamo un aumento di M. Ci aspettiamo Il consumatore, div
M N una quantità mag
un aumento del consumo di : il
y 1
Un bene viene detto se il suo consumo al
n o r m a l e a u m e n t a
consumatore, diventato più ricco, compra una M
y
crescere del reddito. Il bene della precedente è normale. V
s l i d e Quest
quantità maggiore di entrambi i beni. Questa è
1 N
Un bene vie
ne invece de
tto se il suo consumo
i n f e r i o r e nel g
la situazione descritta nel grafico (ed è la
quando il reddito cresce
.
d i m i n u i s c e V
situazione normale).
y Un e
se
mpio di be
ne infe
riore è riportato nel grafico.
Ma, come vedremo,
2 y
0
M M
Si ha (il reddito ) ma la 1
N V a u m e n t a
no è l’unica possibile.
M N Microeconomia – La scelta del con
y y
N V
nuova scelta è (il consumo del bene
1 1 ).
d i m i n u i s c e
N
M V Si possono fare molti di
e s e m p i
beni inferiori: tutti quelli,
11 V appunto, il cui consumo si
riduce quando il consumatore
diventa più ricco.
y
0 y y
N V 1
1 1
2. Beni “normali” e beni “inferiori”
Un bene viene detto normale se il suo consumo aumenta al
crescere del reddito. Il bene è normale. Un bene viene detto
y 1
inferiore se il suo consumo diminuisce quando il reddito cresce.
> aumenta)
Si ha (il reddito ma la nuova scelta è N V
N V >
y y
M M 1 1
diminuisce).
(il consumo del bene Si possono fare molti esempi di
beni inferiori: tutti quelli, appunto, il cui consumo si riduce quando il
consumatore diventa più ricco.
3. La curva di domanda
La curva di domanda identifica, per ogni dato
livello del prezzo p, la quantità del bene y che il
consumatore intende acquistare. Questa
funzione del prezzo p si scrive:
y = D(p)
dove D(p) è una formula matematica. Per
esempio, y=a-bp (una retta). La funzione D
non è per forza una retta, ma è decrescente: la quantità domandata
aumenta se il prezzo diminuisce. In modo più preciso si scrive:
Δp>0, Δy<0 e viceversa.
3.1 Domanda, reddito e prezzi
La curva di domanda mette in luce la relazione (decrescente) tra la
quantità domandata y e il suo prezzo p. Ma, come sappiamo dal
modello della scelta del consumatore, la quantità che lui domanda
dipende anche dagli altri prezzi e dal suo reddito. La funzione
di domanda mette in luce tutti gli effetti, nel senso che è una
formula che fa dipendere y non solo da p ma anche da M e dagli
altri prezzi.
Per semplicità consideriamo solo altri due prezzi: (prezzo di un
p s
bene sostituto) e (prezzo di un bene complementare). La
p c
formula della funzione di domanda sarà allora:
y = D(p, , , M)
p p
s c
3.2 Gli effetti delle altre variabili
Sappiamo che l’aumento del suo prezzo fa diminuire la quantità
domandata: > 0 < 0.
p y
L’aumento del prezzo di un bene succedaneo fa (di solito)
aumentare la quantità domandata di y: > 0 ➜ > 0 (si
p
y
s
tende a sostituire con y il bene succedaneo ora più caro; questo
purché l’effetto reddito non batta quello sostituzione).
12 L’aumento del prezzo di un bene complementare fa diminuire
la quantità domandata di y: > 0 ➜ < 0 (si riduce il
p
y
c
consumo dei due beni che vengono usati insieme).
L’aumento del reddito del consumatore fa (di solito) aumentare la
quantità domandata di y: M