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RIPASSO
In un sistema economico, l’equilibrio si raggiunge attraverso l'incontro tra domanda aggregata
(DA) e offerta aggregata (OA), determinando così il livello di PIL e i prezzi. Tuttavia, questo equilibrio può
essere alterato da fattori interni ed esterni, portando a fasi di recessione o espansione economica. Per
"curare" queste fluttuazioni, è fondamentale studiare la teoria keynesiana e concentrarsi sulla domanda
aggregata.
In un’economia chiusa, la domanda aggregata è composta da Consumi e Investimenti (DA = C +
I). Qui, l’equilibrio si esprime con Y=C+I, dove Y rappresenta sia il PIL che il reddito.
In un’economia aperta con intervento statale, la domanda aggregata include anche la Spesa
Pubblica e le Relazioni con l’estero (DA = C + I + G + X). L'equilibrio si ha quindi
con Y=C+I+G+Y.
MODELLO KEYNESIANO
Tradizionalmente, gli economisti classici sostenevano che il PIL fosse determinato dall'offerta, e che fosse
quest’ultima a generare la domanda (la famosa legge degli sbocchi). Tuttavia, Keynes rovesciò questo
principio: per stimolare l'economia, è necessario agire sulla domanda aggregata.
In un'economia chiusa, la domanda aggregata è DA=C+I.
Gli investimenti (I) sono considerati esogeni e dipendono dalle aspettative degli imprenditori e dai tassi di
interesse. In questa visione:
Prezzi e salari sono fissi.
Esistono risorse inutilizzate, impedendo il raggiungimento del PIL potenziale (tipico di una fase di
recessione).
Se la domanda aggregata varia, le imprese adatteranno le quantità offerte e l’occupazione, mentre i
prezzi rimarranno relativamente stabili.
Queste considerazioni sono cruciali, poiché se la domanda si avvicina al prodotto potenziale e continua a
crescere, l’offerta potrebbe non essere in grado di tenere il passo, causando un incremento dei prezzi e quindi
inflazione. 24. IL SISTEMA FINANZIARIO E LA MONETA
IL RUOLO DEL SISTEMA FINANZIARIO
Nel contesto economico, ci sono due categorie principali di soggetti: quelli in surplus finanziario e quelli
in deficit finanziario. I soggetti in surplus hanno la necessità di investire i propri risparmi, mentre quelli in
deficit cercano di finanziare una parte del loro consumo che supera il reddito disponibile.
Qui entra in gioco il sistema finanziario, il quale, attraverso intermediari come banche, assicurazioni e
altre istituzioni finanziarie, raccoglie i risparmi dai soggetti in surplus e concede prestiti a quelli in deficit.
Tuttavia, questa attività comporta dei rischi. Gli intermediari finanziari, come le banche, devono affrontare
il rischio di credito, ossia il rischio che i debitori non riescano a restituire i prestiti. Questo rischio è
generalmente maggiore rispetto a quello dei risparmiatori, che tendono ad essere più avversi al rischio.
FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO
Il sistema finanziario svolge diverse funzioni cruciali, tra cui:
1. Collegamento tra soggetti: Mettere in contatto i soggetti in deficit con quelli in surplus, facilitando
le operazioni di prestito e investimento.
2. Trasferimento di risorse: Permettere il trasferimento di risorse finanziarie dai risparmiatori a chi ne
ha bisogno, contribuendo alla crescita economica.
3. Raggruppamento e ripartizione delle funzioni finanziarie: Organizzare e ripartire le funzioni
finanziarie in modo da favorire gli investimenti e ottimizzare l'uso delle risorse.
4. Gestione dei rischi: Assumere e gestire i rischi legati alle operazioni finanziarie, proteggendo sia i
risparmiatori che i debitori.
STRUMENTI DEL SISTEMA FINANZIARIO
Nel sistema finanziario, vengono scambiati diversi strumenti finanziari, tra cui:
La moneta: Rappresenta l’attività finanziaria con il maggiore grado di liquidità, essendo il mezzo di
scambio principale nell’economia.
Conti di risparmio: Depositi presso le banche, generalmente garantiti dallo Stato, che offrono ai
risparmiatori un modo sicuro per accumulare risorse.
Titoli di Stato: Certificati o obbligazioni emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze,
utilizzati per finanziare il debito pubblico e garantire stabilità economica.
Azioni sono certificati che attestano il diritto di proprietà su una parte di un'impresa. Quando un
investitore acquista azioni, diventa socio dell'azienda e ha diritto a ricevere dividendi, ossia una parte
degli utili distribuiti dalla società.
Le azioni possono essere classificate in diverse categorie:
Azioni ordinarie: Conferiscono diritti di voto nelle assemblee societarie e permettono di
o partecipare alla gestione dell’impresa.
Azioni privilegiate: Offrono priorità sui dividendi e sul rimborso del capitale in caso di
o scioglimento della società. Questo significa che, in situazioni di difficoltà, i detentori di azioni
privilegiate vengono rimborsati prima rispetto agli azionisti ordinari.
Azioni di risparmio: Non conferiscono diritti di voto, ma garantiscono dividendi a un tasso
o prestabilito, solitamente fino al 5%. Queste azioni sono un'opzione interessante per chi cerca
una rendita più sicura senza implicarsi nella gestione dell’azienda.
Obbligazioni: d'altra parte, sono titoli di debito emessi da società o enti pubblici. Chi acquista
un’obbligazione presta soldi all'emittente, il quale si impegna a restituire il capitale investito alla
scadenza, insieme a una quota di interesse.
L'interesse corrisposto agli obbligazionisti è chiamato cedola e può essere pagato a intervalli
o regolari (ad esempio annualmente o semestralmente). Le obbligazioni sono spesso considerate
un investimento più sicuro rispetto alle azioni, poiché i creditori hanno priorità nel rimborso
in caso di insolvenza dell'emittente.
TASSO DI INTERESSE E RENDIMENTO DEGLI INVESTIMENTI
Quando si prende a prestito un'attività finanziaria o si decide di investire, è fondamentale considerare il costo
del finanziamento o il rendimento dell'investimento. Qui entra in gioco il tasso di interesse, che funge da
indicatore per quantificare sia il rendimento che il costo di un'attività finanziaria. Inoltre, il tasso di interesse
compensa il rischio di credito e la privazione temporanea della liquidità.
FATTORI CHE INFLUENZANO IL TASSO DI INTERESSE
Il tasso di interesse non è fisso e dipende da diversi fattori:
Scadenza dell'attività finanziaria: In generale, i tassi di interesse tendono ad aumentare per le
attività a lungo termine rispetto a quelle a breve termine.
Rischio di solvibilità: Un'attività con un rischio di insolvenza più elevato di solito richiederà un tasso
di interesse più alto. In altre parole, se un investitore percepisce un alto rischio, il costo del
finanziamento aumenterà.
Liquidità: La liquidità si riferisce alla capacità di convertire rapidamente un investimento in denaro
senza subire perdite significative. Attività patrimoniali meno liquide tendono ad avere tassi di
interesse più elevati.
RELAZIONE TRA TASSO DI INTERESSE E ATTIVITÀ FINANZIARIA
Esiste una relazione inversa tra il tasso di interesse e l'attività finanziaria: quando i tassi di interesse
aumentano, il valore delle attività non liquide tende a diminuire e viceversa.
TASSI DI INTERESSE: NOMINALE E REALE
Tasso di interesse nominale: Questo è il tasso misurato senza considerare l'inflazione. Rappresenta il
rendimento annuo per euro investito.
Tasso di interesse reale: Questo tasso tiene conto del livello di inflazione ed è fondamentale per
valutare il potere d'acquisto dei rendimenti futuri. È calcolato sottraendo il tasso di inflazione dal
tasso nominale (ri = i - p), dove "ri" è il tasso reale, "i" è il tasso nominale e "p" è il tasso di
inflazione.
TASSO DI RENDIMENTO
Infine, il tasso di rendimento indica il guadagno monetario derivante da un titolo o da un investimento. Per i
conti bancari, questo guadagno è rappresentato dai tassi di interesse, mentre per altre attività, si può
considerare il guadagno in conto capitale.
EVOLUZIONE DELLA MONETA
La storia della moneta ha attraversato diverse fasi, ognuna caratterizzata da specifiche forme e funzioni.
Inizialmente, le economie si basavano sul baratto, un sistema in cui beni e servizi venivano scambiati
direttamente. Tuttavia, questo approccio presentava una mancanza di coincidenza tra domanda e offerta,
rendendo difficile il commercio.
MONETA MERCE
Con il tempo, si è sviluppata la moneta merce, composta da beni con un valore intrinseco, come l'oro e
l'argento. In questo sistema, il valore della moneta derivava dal materiale stesso, ma lo Stato non garantiva il
suo valore.
MONETA LEGALE
- Successivamente, è emersa la moneta legale, rappresentata da banconote e monete
metalliche. A differenza della moneta merce, la moneta legale ha un corso forzoso, il che
significa che lo Stato ne garantisce il valore, rendendola un mezzo di scambio accettato e
riconosciuto.
Moneta Bancaria
- La moneta bancaria rappresenta un ulteriore passo avanti, in quanto si basa sui depositi
bancari e sui prestiti. Questa forma di moneta facilita le transazioni quotidiane e aumenta la
liquidità nel sistema economico.
E-MONEY
- Infine, nel contesto moderno, abbiamo l'e-money, o moneta elettronica, che ha rivoluzionato
il modo in cui facciamo transazioni, rendendole più rapide e convenienti.
AGGREGATI MONETARI
La moneta può avere diverse accezioni, note come aggregati monetari:
M1: Si riferisce alla moneta in senso stretto, che include la moneta cartacea, le monete metalliche e i
saldi sui conti correnti, caratterizzati da un'alta liquidità.
M2: Comprende la moneta in senso ampio, includendo depositi a breve termine e fondi comuni,
insieme a M1, con una liquidità media.
M3: Include M2 e altre attività finanziarie.
Questi aggregati monetari vengono monitorati attentamente per mantenere sotto controllo la liquidità del
sistema economico. Un livello eccessivo di liquidità può portare all'inflazione, quindi è fondamentale gestirla
con attenzione.
FUNZIONI DELLA MONETA
La moneta svolge diverse funzioni cruciali nell'economia:
1. Mezzo di scambio: Ha un alto potere d'acquisto e facilita le transazioni.
2. Unità di conto: Permette di misurare e confrontare il valore dei beni e dei servizi.
3. Riserva di valore: Consente di conservare ricchezza nel tempo, essendo relativamente esente da
rischi.
DOMANDA DI MONETA
La domanda di moneta si riferisce alla quantità di moneta che gli individui desiderano detenere e dipende
da due scopi fondamentali: