Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 125
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 1 Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 125.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia politica, Prof. Cioni Martina, libro consigliato L'economia. Comprendere il mondo che cambia, The Core Team Pag. 91
1 su 125
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

KARL MARX

Secondo Marx, la disuguaglianza non era una caratteristica del capitalismo;

anche se questo generava continuo cambiamento e crescita della produzione.

Il cambiamento continuo derivava dal fatto che i capitalisti potevano

sopravvivere solo introducendo tecnologie e prodotti sempre nuovi, trovando il

modo di ridurre i costi e reinvestendo i loro profitti in attività in espansione.

Acquistare e vendere beni sul mercato appariva come uno scambio alla pari,

ma questo non valeva nel mercato del lavoro. Secondo Marx, questo fu la

ragione del conflitto tra capitalisti e lavoratori.

I capitalisti prendevano in “affitto” il lavoratore e ne dirigevano le azioni

all’interno delle imprese, in cambio di un salario. Gli operai obbedivano per

paura di perdere il posto di lavoro.

Marx riteneva che il potere esercitato dai capitalisti sugli operai fosse il

problema centrale del capitalismo.

Riteneva che il capitalismo, organizzando la produzione e l’allocazione delle

risorse e dei beni attraverso mercati anonimi, non potesse creare comunità

integrate.

Se le imprese non possono misurare direttamente l’impegno, perché i

lavoratori lavorano duramente? Per:

Motivi etici;

 Responsabilità;

 Reciprocità (per esprimere gratitudine per le buone condizioni di lavoro

 offerte)

Ottenere promozioni;

 Paura di essere licenziati.

Spesso, i dipendenti lavorano molto perché sono incoraggiati dai manager

tramite incentivi.

Le leggi che riguardano la possibilità di interrompere il rapporto di lavoro per

giusta causa cambiano da un Paese all’altro.

In alcuni paesi, il proprietario ha il diritto di licenziare il dipendente a sua

discrezione; mentre in altri invece il licenziamento è regolato da leggi precise e

risulta essere costoso.

Per un lavoratore è un problema perdere il lavoro? Se egli fosse pagato il

minimo possibile, la risposta sarebbe no. Ma, nella pratica, quasi tutti i

lavoratori tengono molto a restare occupati.

I lavoratori temono il licenziamento quando vengono pagati più della loro

opzione di riserva (quando ricevono una rendita da occupazione).

Rendita da occupazione: rendita economica che un lavoratore ottiene

quando il beneficio netto derivante dall’essere occupato è maggiore del

beneficio netto della sua opzione di riserva.

La rendita da occupazione coincide con il costo della perdita di lavoro. Questo

costo include:

• Il reddito perso durante la ricerca di un nuovo lavoro;

• I costi necessari per iniziare un nuovo lavoro (es. spostamenti etc.);

• La perdita di altri benefici del lavoro (assicurazione sanitaria, etc.);

• I costi sociali.

L’impresa paga un salario maggiore del prezzo di riserva del lavoratore, perché

così il lavoratore è stimolato a impegnarsi per evitare di perdere la rendita da

occupazione.

L’utilità di un individuo aumenta all’aumentare dei beni e servizi che questi può

acquistare con il suo salario e diminuisce all’aumentare delle ore di lavoro e

dell’intensità del suo impegno. Il lavoro procura cioè una disutilità,

proporzionale all’impegno dell’individuo.

Rendita da occupazione oraria = retribuzione oraria – disutilità del lavoro

La rendita da occupazione totale (costo di perdere il lavoro) dipenderà dal

periodo in cui, in caso di licenziamento, l’individuo rimarrà senza lavoro.

Rendita da occupazione totale = Rendita da occupazione oraria x ore di lavoro

perse

Chi perde il lavoro normalmente riceve un sussidio di disoccupazione, cioè

un’assistenza finanziaria dal governo.

Se l’individuo riceve un sussidio di disoccupazione, compenserà in parte la

perdita di lavoro. Il sussidio è il suo salario di riserva.

In questo caso, il calcolo della rendita da occupazione dovrà tenere conto

anche del salario di riserva.

Rendita da occupazione oraria = retribuzione oraria – sussidio di

disoccupazione - disutilità del lavoro

Salario di riserva: reddito che un lavoratore otterrebbe nel caso in cui non

avesse l’attuale occupazione. E’ pari al salario che otterrebbe nella migliore

occupazione alternativa o al sussidio di disoccupazione.

Considerando che:

l’impegno non è osservabile perfettamente, ma un maggiore impegno

 diminuisce la probabilità di essere licenziati;

il lavoratore vuole minimizzare la probabilità di essere licenziato;

 il costo del licenziamento dipende dalla rendita di occupazione;

ceteris paribus l’impegno dipende positivamente dal salario. Quindi, se il

salario aumenta, aumentano anche la rendita di occupazione, il costo di

perdere il lavoro e l’impegno.

Per aumentare il costo della perdita del lavoro (e indurre il lavoratore a

impegnarsi di più), l‘impresa dovrà aumentare il salario.

IL GIOCO DEL LAVORO

Due giocatori: il principale (il proprietario o il manager) ed una sola dipendente,

Maria.

Il gioco è sequenziale e ripetuto.

Il principale sceglie un salario e il dipendente sceglie il livello di impegno da

applicare al rispettivo salario offerto dal proprietario.

Il payoff per il principale è il profitto, mentre quello della dipendente è pari alla

retribuzione che le viene corrisposta.

Il principale riceve delle informazioni riguardo all’impegno dei suoi sottoposti.

Nel caso in cui un dipendente non si impegni, può essere licenziato.

Il lavoratore sceglie un livello di impegno, tenendo conto dei costi derivanti

dalla perdita del posto di lavoro nel caso in cui non si impegni abbastanza.

Se il datore offrisse a Maria un salario pari al salario di riserva, ella non

metterebbe alcun impegno nel

suo lavoro.

Un salario più alto del salario di

riserva, invece, aumenta la

rendita da occupazione di Maria,

che sceglierà un livello di

impegno più alto.

La risposta ottima di Maria (il suo

livello di impegno) aumenterà

all’aumentare del salario offerto

dal principale.

La curva di risposta ottima è la frontiera dell’insieme delle combinazioni

possibili di salario e impegno che il proprietario può ottenere dai suoi

dipendenti.

La pendenza della curva di risposta ottima rappresenta il SMT dei salari in

impegno.

La curva di risposta ottima è concava. Essa si appiattisce man mano che il

salario e l’impegno aumentano.

Dal punto di vista del principale, la curva di risposta ottima dimostra che

pagare salari più elevati induce un impegno maggiore, ma con rendimenti

marginali decrescenti. Infatti più alto sarà salario, minore sarà l’aumento di

impegno e l’output che il principale otterrà.

Dal grafico, possiamo capire che per ottenere più impegno i datori di lavoro

devono pagare salari più alti.

Nella realtà, per massimizzare i profitti, le imprese devono minimizzare i costi

di produzione. Questo non significa però pagare il salario più basso possibile.

Infatti, se l’impresa pagasse il salario di riserva, i lavoratori non metterebbero

nessun impegno nel lavoro che svolgono.

Per massimizzare i profitti, quindi, il principale deve trovare la giusta

combinazione che permetta di:

minimizzare il salario;

 massimizzare l’impegno a parità di salario.

L’impresa, quindi, massimizza il rapporto:

e impegno profuso

=

w salario pagato

Attraverso questo rapporto possiamo trovare la retta di isocosto per

l’impegno, ovvero quella retta che unisce tutti i punti che comportano lo

stesso costo per ogni unità di impegno.

Per minimizzare i costi, il principale cerca di raggiungere la retta di isocosto più

ripida, che corrisponde al minor costo unitario dell’impegno.

Però, visto che non può imporre al dipendente il livello di impegno, quello che

può fare è fissare il salario sull’isocosto che è tangente alla curva di risposta

ottima di Maria.

L’impresa minimizza i costi e massimizza i profitti nel punto in cui il SMS

(pendenza della curva di isocosto) è uguale al SMT (pendenza della curva di

risposta ottima).

I salari fissati in questo modo sono chiamati salari di efficienza.

Salario di efficienza: salario fissato ad un livello superiore rispetto al salario

di riserva del lavoratore, allo scopo di indurlo a fornire un livello superiore di

impegno, con lo scopo di non perdere il lavoro.

Questo modello è chiamato modello dell’efetto disciplinante del salario.

Il modello implica che in caso di licenziamento ci debba essere un periodo nel

quale il lavoratore resta disoccupato. E’ necessario che vi sia sempre

disoccupazione involontaria.

Disoccupazione involontaria: la condizione di chi è senza lavoro, ma

preferirebbe essere occupato ad un salario e a condizioni di lavoro identiche a

quelle dei lavoratori occupati con le stesse caratteristiche.

In equilibrio, sia i salari sia la disoccupazione involontaria devono essere

abbastanza alti da garantire che la rendita da occupazione sia abbastanza alta

da spingere i lavoratori ad impegnarsi.

In caso contrario, se un lavoratore venisse licenziato e riuscisse a trovare

subito un altro lavoro per lo stesso salario, avrebbe una rendita da occupazione

pari a zero. Egli sarebbe quindi indifferente tra il conservare il posto di lavoro e

perderlo.

Il lavoratore, quindi, apporterà un livello di impegno pari a zero, ma il principale

non sarà disposto a pagare un dipendente che non mette impegno nel suo

lavoro.

I cambiamenti nelle condizioni economiche o le politiche pubbliche possono

modificare la funzione di risposta ottima, che si può spostare.

La posizione della funzione di risposta ottima dipende da:

L’utilità derivante dai beni

 che possono essere

acquistati;

La disutilità dell’impegno

 (costo del livello di

impegno);

Il salario di riserva;

 La probabilità di perdere il

 lavoro anche se ci si

impegna.

Se uno di questi fattori cambia la

funzione viene traslata. Cambia l’opzione di riserva e la distribuzione della

forza contrattuale.

Un aumento nella durata del periodo di disoccupazione ha due effetti:

1. Riduce il salario di riserva, aumentando la rendita da occupazione oraria;

2. Aumenta il numero di ore di lavoro perse e quindi la rendita da

occupazione totale.

Un aumento del tasso di disoccupazione trasla la curva a sinistra. Per un dato

salario, l’impegno fornito dal lavoratore aumenta. O viceversa, dato un certo

livello di impegno, il salario che l’impresa dovrà pagare diminuirà.

D’altra parte un aumento del sussidio di disoc

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
125 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vani07 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Cioni Martina.