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La fase istruttoria

a) PROVE PRECOSTITUITE E PROVE COSTITUENDE

Le prove precostituite sono le prove che si formano al di fuori del processo, si identificano con le prove documentali e per la loro acquisizione è sufficiente la produzione in giudizio; le prove costituende sono prove che non esisterebbero senza la dinamica processuale perché si formano al suo interno (es. prova testimoniale).

b) PROVE DIRETTE E PROVE INDIRETTE

Le prove dirette pongono il giudice in contatto diretto con la fonte di prova, l'unico mezzo istruttorio idoneo a stabilire questo contatto immediato è l'ispezione; le prove indirette si definiscono tali perché il giudice con esse ottiene una conoscenza filtrata del fatto allegato (es. dichiarazione). Secondo un significato differente, le prove dirette sarebbero quelle riguardanti fatti principali, mentre le prove indirette quelle che attengono a fatti secondari.

c) PROVE TIPICHE E PROVE ATIPICHE

Le prove tipiche sono quelle...

contemplate espressamente dal legislatore; le prove atipiche sono prove che costituiscono una deviazione della prova tipica e non sono completamente riconosciute nel catalogo di prova (es. verbali di polizia).

P ; prove illecitamente acquisite, in violazione di norme di diritto sostanziale ROVE ILLECITE munite di sanzione. Normalmente non sono considerate ammissibili ma la loro utilizzabilità è discussa data l’assenza nell’ordinamento di una norma che ne sancisca l’esclusione.

L’ONERE DELLA PROVA fatti giuridici principali, Oggetto della prova sono sia i fatti costitutivi, impeditivi, modificativi ed estintivi, sia i fatti semplici o secondari, cioè altre circostanze dalle quali può comunque desumersi l’esistenza o inesistenza dei fatti principali. principio di allegazione, Secondo il sono le parti a dover allegare le prove al giudizio, e una volta allegate, le prove vengono acquisite nel processo; le prove diventano parte del

materiale di causasenza che possano essere ritirate. L'attore ha l'onere di dedurre i fatti costitutivi, il convenuto hainvece l'onere di dedurre i fatti estintivi, modi cativi e impeditivi della situazione sostanzialedell'allegazioneoggetto del giudizio. Dall'onere discende poi il vincolo per il giudice a pronunciaresoltanto sulla base dei fatti allegati dalle parti.della prova,

Secondo la regola sull'onere nelle ipotesi in cui le prove dei fatti allegati non sianostate raggiunte, si è ritenuto di gravare questo rischio sull'attore per quanto concerne i fatticostitutivi del diritto da lui dedotto in giudizio, e sul convenuto per i fatti impeditivi, modi cativi edestintivi del medesimo [art. 2697 c.c.]

L'onere della prova non è un principio assoluto, infatti esistono delle norme che consentono dispeci care o modi care la distribuzione del carico probatorio ed è possibile per le parti e ettuarepatti di inversione

Dell'onere della prova, dei veri e propri tranne nei casi in cui:

  1. Abbiano ad oggetto diritti indisponibili;
  2. Rendano a una delle parti eccessivamente difficile l'esercizio del diritto.

Principio di acquisizione

Tenendo poi conto del della prova, la stessa può essere utilizzata dal giudice a prescindere da quale parte abbia introdotto il mezzo istruttorio in giudizio; non è quindi necessaria l'identità tra il soggetto che introduce la prova e il soggetto che beneficia dell'efficacia dimostrativa della prova. [art. 115 c.p.c.]

"Salvi i casi previsti dalla legge, il giudice deve porre a fondamento della decisione le prove proposte dalle parti o dal pubblico ministero, nonché i fatti non specificamente contestati dalla parte costituita. Il giudice può tuttavia, senza bisogno di prova, porre a fondamento della decisione le nozioni di fatto che rientrano nella comune"

esperienza personale o opinioni personali. Il testo formattato con i tag html è il seguente:

“Il giudice, tenendo conto del principio dispositivo, deve fondare la propria decisione unicamente sopra le prove proposte dalle parti o dal pubblico ministero, con esclusione di ogni iniziativa di carattere ufficioso; il principio dispositivo ha comunque carattere attenuato con riguardo ai poteri istruttori attribuiti al giudice in materia di consulenza tecnica, ispezione, richiesta di informazioni alla PA, giuramento suppletorio e interrogatorio libero.

Il giudice però può, senza bisogno di prova, porre a base della sua decisione anche fatti notori (cognizioni comuni e generali in possesso della collettività), regole tecniche, scientifiche o dimassime di esperienza, eventualmente fornitegli anche da un consulente tecnico; rimane comunque ferma la sua finale libertà di valutazione delle risultanze della consulenza. NON può invece porre a base della sua decisione la propria esperienza personale o opinioni personali.

scienza privata, ciò significa che se ha personale conoscenza dei fatti rilevanti per la decisione, il giudice può considerarli soltanto se allegati e provati e non in virtù della propria esperienza. La non contestazione dei fatti non specificamente contestati dalla parte costituisce un comportamento univocamente rilevante ai fini della determinazione del probandum, in quanto esonera l'organo giudicante dal dedicare alcun tipo di istruzione probatoria ai fatti non contestati. La non contestazione ha due effetti principali: a) Comporta l'esclusione del fatto dal tema probandum e la sua acquisizione ad ogni effetto alla decisione. b) La non contestazione ad opera dell'avversario solleva la parte che ha dedotto un fatto dal relativo onere probatorio. Se una parte non contesta o non contesta specificamente il fatto,solleva la controparte dall'onere di provare il medesimo fatto. Specificamente, la parte ha l'onere di contestare i fatti avversari in modo specifico, negando in modo specifico la circostanza storica dedotta in giudizio dalla controparte; il livello di specificità della contestazione deve essere calibrato al livello di specificità dei fatti allegati dalla controparte. Non è necessaria una negazione formale, ma può ritenersi sufficiente anche una negazione implicita, purché inequivoca. Esempio: Allegazione di una ricostruzione fattuale oggettivamente discordante e incompatibile con quella avversaria. La non contestazione deve necessariamente vertere sopra i fatti allegati in giudizio dalle parti. Con il nuovo art. 167 c.p.c. introdotto dalla Riforma Cartabia, il legislatore ha imposto che il convenuto, nella comparsa di risposta, prenda posizione in modo chiaro e specifico sui fatti posti dall'attore a fondamento della domanda; il legislatore porrà a fondamento.

della sua decisione ifatti non speci catamente contestati dalla parte costituita. 21fi fi ff fi ffi ffi fi fi ffi fi fi fi fi fi fifi fi ff ffi fiIl legislatore non ricollega nessuna conseguenza all’ipotesi di contumacia di una delle parti,proseguendo con l’orientamento tradizionale secondo cui la contumacia ha una valenza neutra enon viene quali cata come una sorta di confessione.

LA DEDUZIONE DELLE PROVE

Gli artt. 163 e 167 c.p.c. prescrivono, all’attore e al convenuto, di indicare speci catamente imezzi di prova e i documenti o erti in comunicazione, rispettivamente nell’atto di citazione e nellacomparsa di risposta.

Prima della riforma Cartabia, se richiesto dalle parti, il giudice concedeva tre diversi terminiperentori: le parti potevano allegare mezzi di prova e prove documentali nella seconda provadiretta, e le sole indicazioni di prova contraria nella terza prova contraria [art. 183,6 c.p.c.]; aseguito della riforma, le prove, qualora non vengano allegate

Negli atti introduttivi, devono essere allegate prima dell'udienza nella seconda o terza memoria integrativa: nella seconda memoria verranno indicati i mezzi di prova ed effettuate le produzioni documentali, mentre nella terza memoria si indicherà la prova contraria. Senza bisogno di assunzione di mezzi di prova:

  1. Quando si tratti di una causa di puro diritto, nella quale i fatti siano pacifici;
  2. Quando si tratti di una causa documentale, quando le parti abbiano dichiarato di aver depositato tutti i documenti a loro disposizione.

Altrimenti, al termine dell'udienza di prima comparizione e trattazione della causa, se è necessario assumere mezzi di prova entro 90 giorni; se l'ordinanza non è emanata in udienza, la stessa deve essere pronunciata entro 30 giorni. Se con l'ordinanza vengono disposti d'ulteriori mezzi di prova, il giudice ssa l'udienza.

Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.

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cio i mezzi di prova, ciascuna parte può dedurre, entro un termine perentorio assegnato dal giudce con la medesima ordinanza, i mezzi di prova necessari, e possono inoltre depositare memoria di replica nell'ulteriore termine perentorio assegnato dal giudice.

principio della non contestazione, Vale il la regola cioè che i fatti non contestati non hanno bisogno di prova.

L'ammissibilità delle prove Il legislatore ha inteso salvaguardare il contraddittorio riconoscendo alle parti il potere di deduzione di specifici mezzi di prova e legittimando il deposito di una memoria di replica; così facendo le parti, oltre a dedurre i mezzi di prova, possono motivarne la necessità e comunque l'ammissibilità e la rilevanza.

Le prove sono tutte soggette ad un giudizio di ammissibilità e rilevanza; le prove vengono introdotte nel processo e il giudice valuta se queste siano ammissibili e rilevanti.

Il giudizio di ammissibilità è un

giudizio legale, cioè si occupa di valutare se le prove sono conformi ad uno schema legale; il giudizio di ammissibilità avviene in fasi diverse a seconda che si tratti di prove precostituite o costituende, sulle quali il giudice decide immediatamente. Il giudizio di rilevanza invece è un giudizio che valuta la capacità della prova, che chiedo di introdurre, di incidere sulla decisione. L'ASSUNZIONE DELLE PROVE Quando il giudice dispone mezzi di prova, se non può assumerli nella stessa udienza, stabilisce il tempo, il luogo e il modo dell'assunzione [art. 202 c.p.c.]. Per l'assunzione delle prove che avvengano fuori dalla circoscrizione del tribunale, è consentita la delega al giudice del luogo dove avverrà l'assunzione. Il giudice che procede all'assunzione dei mezzi di prova, pronuncia con ordinanza su tutte le questioni che sorgono nel corso della stessa; le parti possono assistere personalmente o mediante i loro avvocati.
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SSD Scienze giuridiche IUS/15 Diritto processuale civile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Margherita201001 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto processuale civile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Salvaneschi Laura Eugenia Maria.