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L'ultimo periodo del diritto romano
Viene emarginato, in quanto, appendice evolutiva, dato che il diritto di Giustiniano aveva le caratteristiche funzionali diverse dal periodo post-classico, venne guardato come reazione al periodo post-classico e la reazione fu una sorta di "neoclassicismo": recuperò di quegli istituti. Della forma stessa che avevano caratterizzato il periodo classico e valorizzazione giurista la nuova dell'apparato del in età classica.
Che cos'è una fonte del diritto? Non appartiene alla terminologia romana perché i romani non utilizzavano la metafora del diritto costituzionale "fonte" ma quella "derivazione". Dobbiamo ricorrere alla dottrina del percepire il significato odierno di fonte del diritto. Fonte del diritto è ogni atto manifestazione della volontà. Una è ogni (nel linguaggio giuridico è una "oggi giuridico") - è un comportamento volontario o un determinato.
soggetto o "atto" (una serie di fatti, attività, come ad esempio il procedimento di approvazione di una legge) a cui l'ordinamento giuridico ricollega il prodursi della norma giuridica, ovvero, il suo venire in essere. Anche nel diritto romano, quando si intende che un atto possa produrre una norma giuridica, si pensa all'approvazione di quella norma. Ci sono ulteriori atti a cui l'ordinamento giuridico ricollega la messa a punto della legge, giudica anche degli atti più semplici. L'atto più elementare è la consuetudine (fondamentale nel periodo arcaico), una norma non scritta che "viene" posta in essere dal comportamento precettuale da parte della popolazione con l'intento di realizzare un certo comportamento giuridico. Uno dei cardini del diritto occidentale è voluto da una certa disciplina. Il concetto "fonte" ha delle ambiguità: le fonti del diritto sono le leggi, maÈ stata detta procedimento che approva una cosa diversa, perché in realtà, la fonte del diritto è una legge, regola ma è presente una differenza minimale che più semplicemente dice che: la stessa fonte impone del diritto è una perché un dato comportamento. Quali sono le fonti del diritto nelle varie epoche storiche? - Arcaico: povertà di strutture, periodo caratterizzato da istituti, carità di elaborazione di concetti giuridici. In questo periodo vi è la caratterizzazione del diritto che caratterizzano il diritto arcaico sono in gran parte non scritte, dunque, regolano ciò che il popolo è "solito fare". Il diritto arcaico conobbe il bisogno di norme carattere consuetudinario, dunque, regolano ciò che il popolo è "solito fare". Il diritto arcaico conobbe il bisogno di norme carattere consuetudinario, dunque, regolano ciò che il popolo è "solito fare".leggi pubbliche, quindi, in qualche modo agganciate alla volontà popolare e nel periodo monarchico fu meno evidente perché il popolo non aveva il potere legislativo, si parla, quindi, di "leges" agganciate alla volontà popolare: re"leges" emanate dal re il cui promulgatore era il rediritto consuetudinario stesso. La normazione è quella del (dei mores e delle leggi non scritte). "regie" Nel diritto privato non vi sono "leggi" che intervengono ma che guardano l'aspetto pubblico Numa Pompilio e la prima legge fu quella di che disciplinò l'omicidio volontario. 450 a. C. XII Tavole, prima messa per iscritto Nel avvenne la redazione delle che costituì la diregistri, norme consuetudinarie. Queste leggi vengono raccolte in dei in modo da renderle più riconoscibili. pre-classico: fonti del diritto-periodo caratterizzato dall'aumento del numero di che con guravano la società. Una caratteristica dello sviluppo delIl diritto romano è che le fonti del periodo del diritto si collegano a quelle nate in seguito. I mores non vengono meno nel periodo repubblicano, perché ad essi si aggiungono le nuove fonti del diritto, continuando ad essere fonte classica e tardo-classica di produzione normative. Ai mores si ancarono le leges: dei magistrati - editti dei giuristi prudentium - responsi (responsia-plebisciti - consulti) potere normativo - senato (anche solo parzialmente) - sono espressione del riconosciuto potere normativo al senato - periodo classico: denominato così perché in esso le caratteristiche dell'ordinamento giuridico raggiungono la loro massima espressione. L'età classica è l'età che sul piano storico corrisponde all'età imperiale. Come ciascun periodo, vide delle significative differenze, 98 d.C. comizio.
centuriato più riunitoconsiderando che dal il non si sarebbe (le leggi pubblicheplebisciti scomparveronon verranno più approvate) ed i perché, ormai, dalla ne dellaRepubblica non si diede più riscontro rispetto alla riunione di assemblee della plebe per approvareI a. C.)certe norme (l’ultimo risale al perché ormai la dialettica patrizi e plebei era generale.Nel diritto classico si coglie il venir meno delle fonti progressivamente perché il passaggiorepubblica-impero etruscoavvenne con l’espulsione dell’elemento (la presa di coscienza dellaLatina, 509 a.C. espellere stranierocomunità che nel arrivò ad l’elemento che vi fu per 50 anninella Roma monarchica, a seguito della quale la comunità latina si riappropriò del proprioterritorio). Questa violenza non avvenne per il transito dall’età repubblicana all’età imperialeAugustoperché nel momento in cui dal senato
ricevette i potere di rifondare lo stato, attuò una rifondazione rispetto alle istituzioni pubbliche e politiche sulla base e nel rispetto delle erepubblicane ponendosi come "princeps" (soggetto che, in linea alla configurazione concettuale, riceve un potere maggiore rispetto agli altri, ma rimane all'interno della Costituzione repubblicana). Egli, pur ponendosi come riformatore, non travolse le istituzioni repubblicane e i provvedimenti passarono dal comizio centuriato. Quando intendeva riformare un settore, la proposta passava attraverso la cosiddetta "lex rogata", ovvero il testo della legge, presentato da un magistrato in età repubblicana. Nel periodo post-classico, le fonti del diritto sono caratterizzate da cosiddette "fonti di produzione del diritto", ovvero atti che producono il diritto (oggettivo) e producono cognizione materiale, ovvero,che sotto il profilo giuridico. Le 12 tavole sono considerate il primo codice di leggi scritte della storia romana. Furono promulgate nel 450 a.C. dai decemviri, un collegio di dieci magistrati incaricati di redigere un codice di leggi che fosse accessibile a tutti i cittadini. Le tavole contenevano norme di diritto civile e penale e rappresentavano un importante passo verso l'uguaglianza giuridica tra patrizi e plebei.sotto il pro lo di competenze di carattere tecnico. Il termine amichevole “pontifex” (colui che era un “ponte tra l’uomo e la divinità), ereditato poi dalla cultura ecclesiastica, in un secondo momento, allude all’attitudine di creare dei ponti, e secondo Ponticio. La leggenda, il primo ponte venne costruito da un ponte ce di nome Ai ponte ci veniva riconosciuta una particolare manifestata nella capacità di progettare strutturedelle che in qualche modo aggiogassero le forze naturali, pensato come una specie di capacità sovrumana. Il sapere tecnico non si limitava solo alla conoscenza di regoleconoscenza delle norme giuridiche.architettoniche, poiché ai ponte ci si richiedeva la Ilproblema si manifestava per le leggi a carattere consuetudinario, manifestato in tono minore conlegesle scritte.L’attività dei ponte ci si limitava a leggi già poste?norma consuetudinaria, inizio vicendaAnche lacome la norma scritta, ha avuto un e una poine. prima ripetizione comportamentoQuando inizia?-anche una all’atto della di un che vengacolto da un numero abbastanza esteso con la convinzione di iniziare una norma giuridica (c’èbisogno di una de nizione). La norma consuetudinaria prende avvio nel momento in cui quellaripetuta su ciente consuetudinenorma viene da un numero di persone. La implica laripetizione di un modello, ripetizione di un atto.è una norma che ha come essenza la Il diritto èripetizione scienti caoggetto di una che si può applicare allo stesso studio.istitutiI ponte ci hanno inventato degli (collegio ponti cale). L’attività dei ponte ci stanell’escogitare e nel trasmettere la conoscenza giuridica: il termine adoperato è “interpretatio”,un termine ricco di signi cati e parente del nostro: “interpretazione”.svelare qualcosaL’interpretatio è l’attività cheTende a che esiste, a rivelare qualcosa che si presenta come "opaca" al primo approccio. Presenta una radice storica perché evoca l'attività di si metteva in mezzo un soggetto che si mette in mezzo: l'interprens, colui che per far concludere un matrimonio, svolgendo un'attività di mediazione.
Come era la Roma delle origini? "magna parva origine orta" contadini La Roma delle origini "res era un mondo di di un sapere pragmatico. Se un contadino desiderava vendere un terreno sorgevano vari problemi, perché non monetaria, l'economia era dato che la vendita è un contratto la cui esistenza non può fare a