Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ONSUMAZIONE DEL REATO
® Reato eventualmente abituale (in quanto la pluralità di condotte viene richiesta solo in alternativa – e dunque in
mancanza – del trattamento disumano e degradante) saranno sufficienti 2 condotte
à
-T configurabile ogni volta che la condotta dell’agente, pur assumendo le forme della violenza o minaccia, non
à
ENTATIVO
è arrivata a cagionare le acute sofferenze fisiche o psichiche.
Art 613 ter cp: introdotto contestualmente al precedente al fine di punire il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico
servizio che, nell'esercizio delle funzioni del servizio, istiga in modo concretamente idoneo un altro pubblico agente a
commettere il delitto di tortura, se l'istigazione non è accolta o se essa è accolta ma il delitto non viene commesso
Þ D : all’art 115, che sanziona solo l'istigatore anche quando l'accoglimento dell'istigazione abbia dato vita ad
EROGA
un accordo criminoso, in sé non punibile, tra istigatore e istigato
L'istigazione ha come destinatario solo un altro pubblico agente, mentre laddove essa sia rivolta a un privato, il fatto non è
punibile
Capitolo VIII – LA TUTELA DELL’ONORE
Valore intrinseco e inalienabile di ogni persona, cioè come diritto inviolabile tutelato direttamente dall’art 2 Cost e
ulteriormente riconosciuto dall’art 3 Cost (pari dignità sociale di tutti i cittadini): l'onore spetta a chiunque ed è un valore
assoluto.
® N che deriva dalla concezione normativa
OZIONE DI ONORE
≠ Concezione fattuale prevalsa per lungo tempo in dottrina, intendeva l'onore come sentimento
à
rispettivamente riferito all'opinione che il soggetto ha di sé e del proprio valore sociale ovvero l'opinione degli
altri nei suoi confronti 2 :
. OBIEZIONI
Il bene tutelato veniva stabilito dallo stesso titolare in base alla propria sensibilità o suscettibilità ovvero in
o base al contesto sociale di appartenenza;
Negava tutela a soggetti comunemente ritenuti privi di valore sociale per ragioni di età o insanita mentale o
o per lo stato di emarginazione; 26
L’onore è da bilanciare però con il diritto di sorge il problema della diffamazione a mezzo di
à
MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO
stampa.
S :
TORIA
Il concetto di onore per lungo tempo ha rivestito un ruolo prezioso al pari della vita, giacché nell'onore era racchiusa la
reputazione dell'individuo e, di conseguenza, risiedeva il fondamento del suo riconoscimento sociale
Þ Nel 1930, quando viene promulgato il cp, la nozione di onore registra una pluralità di livelli:
1. Da un lato è ancora viva una sua percezione legata al censo;
2. Dall'altro lato viene riconosciuto agli effetti penali un onore anche per i ceti più modestiàviene prevista la causa
d'onore, prevista in tema di aborto, infanticidio, abbandono di un neonato e omicidio o lesioni ex artt 551, 578, 592
e 587
® Tale connessione tra l'onore e alcune fattispecie lesive della vita e dell'integrità fisica, costituiva la ragione per cui
all'interno del titolo XII del codice (delitti contro la persona), trova posto nel capo II la tutela penale dell'onore.
Þ L'abrogazione degli artt 551, 587, 592 e la radicale modifica dell'articolo 578 hanno interrotto qualsiasi continuità tra
la tutela penale della vita e dell'onore.
Þ Nel 2016 vi è stata la depenalizzazione del delitto di ingiuria, ora illecito civile, che ha messo in crisi la meritevolezza
di tutela penale riconoscibile all'onore.
Le forme di aggressione nei confronti del patrimonio morale dell'individuo sono state moltiplicate dall'avvento di Internet
e dei social network e vi sono ora modalità di divulgazione che possono dare vita a una menomazione della reputazione e
dell'identità personale.
I : si riferisce al diritto dell'individuo alla rappresentazione della propria personalità agli altri senza
§ DENTITÀ PERSONALE
alterazioni e travisamenti.
Ingiuria e diffamazione
Il capo codicistico dedicato ai delitti contro l'onore si componeva originariamente di:
• Ingiuria (art 594)à offesa dell'onore o del decoro rivolta a una persona presenteàtrasformata in illecito civile
dal D.L 7/2016 (con relativa abrogazione dell’art 594);
• Diffamazione (art 595)àoffesa dell'altrui reputazione avvenuta, comunicando con più persone, in assenza
dell'interessato. = ruotava intorno all'offesa in presenza o assenza del soggetto passivo:
≠
TRA INGIURIA E DIFFAMAZIONE
• Ingiuriaàabbiamo un'offesa direttamente rivolta alla vittima (anche per il tramite di una comunicazione a distanza
o in presenza di più persone);
• Diffamazione l'offesa è comunicata a due o più persone diverse dalla vittima, che resta estranea alla
à
comunicazione
Þ La pena più grave stabilita per la diffamazione, si spiegava semplicemente a causa dell'incapacità per l'offeso
di difendersi
Þ La si lega non a un dato fisico-spaziale, ma alla diretta percezione dell'offesa da parte della vittima,
PRESENZA
come presupposto necessario dell'immediata difesa o reazione.
Þ S = si configura ingiuria quando l’agente si avvale di una piattaforma che consente di rivolgere la
OCIAL NETWORK
comunicazione all’offeso ed eventualmente ad altre determinate persone invitate nella chat; si integra una
diffamazione aggravata ex art 595 comma 3 quando l'offesa avviene attraverso Facebook, a causa della sua
presunta diffusione tra un numero quantitativamente apprezzabile di persone.
P
ROBLEMI RELATIVI AL DELITTO DI DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA
A seguito della depenalizzazione dell’ingiuria, è stato alleggerito il regime punitivo della diffamazione e le motivazioni
dell'alleggerimento sono da ricercarsi nel delitto di diffamazione a mezzo stampa: l’art 13 della L.47/1948 prevedeva una
pena severa ossia, multa e detenzione):
Þ L'Italia è stata condannata in più occasioni dalla Corte Edu a seguito dei ricorsi proposti da giornalisti condannati da
giudici nazionali: si era rilevato che nell’art 10 CEDU, i diritti di cronaca e critica sono considerati come
estrinsecazione della libertà di espressione, il cui limite è rappresentato dalla necessità di proteggere la reputazione
individuale. Tuttavia, la norma non precisa l'incidenza di tale limite e la corte Edu assume in proposito il criterio della
necessità in una società democratica, dal quale discende che, in ogni caso, l'irrogazione di una pena detentiva per un
reato connesso ai mezzi di comunicazione, possa essere compatibile con la libertà di espressione dei giornalisti
garantita dall’art 10 CEDU soltanto in circostanze eccezionaliàqualora siano stati lesi gravemente altri diritti
fondamentali, come in caso di discorsi d'odio o di istigazione alla violenza. 27
Þ O 132/2020: la Corte costituzionale sottolinea il ruolo essenziale della libertà di stampa nel funzionamento
RDINANZA
del sistema democratico e la necessità di salvaguardare l'attività giornalistica contro ogni minaccia o coartazione,
diretta o indiretta. L'ordinanza prosegue affermando che la giurisprudenza della corte Edu impone al legislatore di
rimodulare le strategie sanzionatorie entro limiti afflittivi proporzionati, cioè non detentivi, per cui possono
accompagnarsi rimedi civilistici e riparatori ed efficaci misure disciplinari
® La Corte aveva ritenuto di rinviare la decisione all'udienza del 22 giugno 2021, consentendo al Parlamento di
approvare una nuova legge;
Þ Scaduto il termine, la Corte con sentenza 150/2021, dichiara l’illegittimità dell'art. 13, a causa dell’indefettibile
applicazione della pena detentiva insieme a quella pecuniaria
® La Corte costituzionale non afferma un'assoluta inconciliabilità della minaccia di pena detentiva con la
diffamazione a mezzo stampa, ma si limita a richiedere che la sua applicazione ci sia circondata da cautele idonee
che ammettano la reclusione reclusione in caso di diffamazioni contenute in discorsi d'odio e di istigazione alla
violenza.
Diffamazione - ,
art.595: Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente (depenalizzato) comunicando con più
persone, offende l'altrui reputazione
N Reato di condotta= non è richiesto un danno morale effettivo per la vittima, essendo sufficiente
ATURA che la comunicazione sia in grado di lederne la reputazione (la c.d sua dignità nell'opinione altrui)
-Il reato è punibile a querela della persona offesa
S Può essere chiunque
OGGETTO
ATTIVO
S Deve essere determinato o almeno individuabile senza particolari difficoltà: se vittima della
OGGETTO comunicazione diffamatoria fosse una persona non identificabile con sufficiente precisione,
PASSIVO nessuno potrebbe lamentare un danno reputazionale
® Può trattarsi di una persona sia fisica che giuridica, di una comunità o di un'associazione di
fatto, laddove l'offesa si riverberi direttamente su ciascuno dei suoi componenti.
Necessariamente attiva e deve realizzarsi in forma di comunicazione non importa se orale o
à
CONDOTTA scritta, dovendosi solo accertarsi in concreto solo la sua potenzialità diffamatoria.
C Carattere implicito al concetto di comunicazione, che nella diffamazione deve assumere una
ARATTERE : non è necessario che la comunicazione avvenga contestualmente nei confronti
RELAZIONALE NATURA DIFFUSIVA
dei destinatari (almeno 2), ma nel caso si realizzi in tempi diversi, occorre che sia assistita dallo
scopo di disseminare la notizia
Þ La ricorrenza di tale finalità rende configurabile il reato anche in caso di notizia trasmessa ad
una sola persona, che per ragioni professionali (giornalista) o caratteriali (pettegolo)
prevedibilmente la riferirà a terzi.
D E’ generico e può manifestarsi anche nella forma del dolo eventuale
OLO
C il reato di diffamazione si consuma con la percezione dell'offesa da parte di almeno due persone,
ONSUMAZIONE salvo i casi in cui esso si realizza attraverso modalità diffusive talmente estese da escludere la
necessità di individuare le singole persone venute a conoscenza della comunicazione
- Es: stampa: la giurisprudenza ha ravvisato la consumazione nel momento e nel luogo
dell’invio alla questura delle copie cartacee prescritte dalla legge
Configurabile qualora la comunicazione non sia stata percepita, ovvero compresa, da almeno due
TENTATIVO persone;
-D una volta consumatosi il reato attraverso la lettura del tes