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STRUMENTI PER L’ATTUAZIONE DELL’INDIRIZZO POLITICO
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La rappresentante dell'intero governo assunto dal presidente del consiglio che contro rma le leggi e gli atti
coinvolta di legge e contatti con il presidente della Repubblica supera le decisioni propri del governo nei progetti
legislativi pone la questione di ducia previa assenso dei ministri manifesta all'esterno la volontà del governo.
Le linee Generali dell'indirizzo politico amministrativo del governo sono espressi dai programmi di governo
predisposto dal presidente del consiglio approvata dal consiglio dei ministri. Esso sta alla base della concessione
parlamentare della ducia e iniziale che infatti va votata con mozione motivata per attuare il suo indirizzo politico
il governo a disposizione, una molteplicità di strumenti giuridici in particolare.
⁃ La direzione dell'amministrazione statale
⁃ I poteri di condizionamento della funzione legislativa al parlamento che riguardano sia la fase della
programmazione dei lavori parlamentari sia procedimento legislativo vero e proprio
⁃ I poteri normativi di cui direttamente è titolare il governo che consistono nell'adozione degli atti aventi forza
di legge e decreti relativi decreti legge e dei regolamenti
⁃ L'evoluzione dell'equilibrio è la forma di governo a partire dalla 12ª legislatura ha condotto ad una crescita
considerevole del ruolo del governo legislatore, ossia della sua capacità di modi care l'ordinamento
giuridico attraverso l'uso dei poteri normativi di cui è titolare
Altro strumento di grande importanza per l'attuazione indirizzo politico sono i poteri sostitutivi che fanno capo al
presidente del Consiglio dei Ministri E che sono nalizzate a superare eventuali blocchi che sono imputabili a
mancato esercizio di competenze da parte degli organi dello Stato delle regioni degli enti locali.
SETTORI DELLA POLITICA GOVERNATIVA
Ci sono alcuni settori dell'indirizzo politico che formano l'oggetto di discipline giuridiche particolari e in cui si
sviluppano pratiche che sostanzialmente concentrano nel governo il potere decisionale che sotto questo pro lo
meritano di essere ricordati:
1. La politica di bilancio nanza rientra fra la principale responsabilità del governo qual la legge attribuisce il
compito di elaborare diversi documenti che de niscono il quadro nanziario di riferimento dell'attività dello
Stato documento programmazione economico nanziario legge di bilancio. L’insieme di questi poteri di
proposta, di direzione e di controllo fa capo al ministero dell’economia e delle nanze.
2. La politica estera si sostanzia nella stipula dei trattati internazionali e nelle relativa attività preparatori, nella
cura dei rapporti con gli altri stati, particolarmente nell’ambito delle organizzazioni internazionali di cui l’Italia
partecipa tra cui l’ONU
3. La politica europea che concerne invece i rapporti con le istituzioni UE, il governo partecipa alle decisioni
comunitarie più importanti in sede di consiglio dei ministri e di COREPER (Comitato dei rappresentanti
permanenti).
4. La politica militare è uno dei settori dell’indirizzo politico e amministrativo prevalentemente rimesso al
governo ed in cui l’intervento del parlamento è limitato e generalmente tardivo. La costituzione ha
disciplinato il regime di emergenza bellica negli articoli 78 ed 87 secondo i quali:
⁃ Le camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al governo i poteri necessari
⁃ Il capo dello stato dichiara lo stato di guerra deliberato dalle camere
⁃ Il capo dello stato ha il comando delle forze armate e preside il consiglio supremo di difesa, anche se la
direzione politica e tecnico militare delle forze armate rientra nell’indirizzo politico e amministrativo del
governo
La prassi si è allontanata notevolmente dal disegno originale della costituzione e perché per ragioni politiche
(connesse alla partecipazione dell’italia ad alleanze militari come la NATO) e di tecnica militare, le operazioni
belliche iniziano prima di qualsiasi intervento del capo dello staro, del consiglio supremo di difesa. I regimi di
emergenza bellica si instaurano ormai con il ricorso da parte del governo ad un decreto legge, che prevede
l’intervento militare e provvede alla copertura dei costi, cui segue ad operazioni militari gia intraprese una delibera
di testo conforme da parte del parlamento ovvero la conversione in legge a convalida dell’operato del governo.
La nozione di guerra presupposta dai costituenti era quella classica del diritto internazionale intesa come con itto
peace keeping
intestatale nalizzato alla debellatio di un altro stato. Dalle missioni di che non comportano l’uso
peace enforcing
della forza militare ,alla missioni di che invece possono implicare l’uso di misure costrittive
sfociate nell’impiego della forza.
Il con itto iracheno invece ha visto venir meno del consenso bipartisan rendendo costituzionalmente e
politicamente debole la posizione del governo italian, TUE contemplano una politica di sicurezza e di difesa
comune con il compito di assicurare che l’unione disponga di capacità operativa ricorrendo a mezzi civili e militari
impiegabili anche in missioni al suo esterno per garantire il mantenimento della pace , la prevenzione dei con itti
e il ra orzamento della sicurezza internazionale, conformemente ai principi della carta delle nazioni uniti. È un
processo graduale che dovrebbe condurre a una difesa comune(l’esercito europeo).
Per la realizzazione di tale politica è altresì istituita l’AGENZIA EUROPEA PER LA DIFESA. La politica di sicurezza
e di difesa comune rispetta comunque gli obblighi di quegli stati membri i quali ritengono che la difesa comune si
realizza tramite la NATO.
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5. Politica informativa e di sicurezza riguarda la difesa dello stato democratico e delle istituzioni poste dalla
costituzione. Essa ricade sotto la responsabilità del presidente del consiglio dei ministri, a lui fa capo la
direzione dei servizi segreti ed è sempre a lui che viene ricondotta dalla legislazione vigente(legge 124/2007),
la materia del segreto di stato. In democrazia la regola è la pubblicità ma è altrettanto vero che esistono
esigenze di rilievo costituzionale che consentono di ammettere delle deroghe alla regola attraverso
l’apposizione del segreto di stato( corte costituzionale 82/1976 e 86/1977). Va ricordato che per confermare
il carattere eccezionale del segreto e la sua stretta strumentalità a tutelare il bene della sicurezza, il segreto di
stato ha una durata temporale limitata (15 Ann prorogabili dal presidente del consiglio a 30 anni). La sua
successiva opposizione del segreto di stato operata dal presidente del consiglio inibisce all’autorità
giudiziaria l’acquisizione e l’utilizzazione anche indiretta delle notizie coperte dal segreto. In questo caso il
giudice può sollevare il con itto di attribuzione davanti la corte costituzionale.
IL GOVERNO E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Ciascun ministro è preposto ad uno dei grandi rami dell’amministrazione statale che prende il n nome di
ministero, perciò il ministro ha una doppia veste istituzionale, da una parte partecipa alla formazione dell’indirizzo
politico in quanto membro del consiglio dei ministri dall’altra costituisce il vertice amministrativo di un ministero
chiamato a realizzare quell’indirizzo.
L’organizzazione dei ministeri attualmente è basata sul principio della separazione tra politica e amministrazione
agli organi di governo( consiglio dei ministri prima e ministro poi) spetta l’esercizio della funzione di indirizzo
politico e amministrativo che consiste nella determinazione degli obiettivi e dei programmi da attuare e la veri ca
della rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli indirizzi impartiti, ai dirigenti amministrativi invece
spetta l’adozione degli atti e dei provvedimenti amministrativi che impegnano l’amministrazione verso l’esterno
nonché la gestione nanziaria tecnica e amministrativa. In particolare il ministro periodicamente e comunque non
oltre 10 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio de nisce obiettivi, priorità e programmi da attuare ed
emana le conseguenti direttive generali, cui dovranno conformarsi i dirigenti.
Le direttive indicano obiettivi da perseguire modalità di azione, standard da rispettare, ma non possono avere
contenuti concreti, propri degli atti di gestione riservati ai dirigenti.
I dirigenti sono preposti ai diversi u ci di livello dirigenziale dagli organi di governo e nel caso di risultati negativi
della loro gestione o nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi loro a dati, l’incarico può essere
revocato (responsabilità dirigenziale).
Accanto ai ministeri secondo il decreto legislativo 300/1999 operano le AGENZIE le quali sono strutture
amministrative che svolgono attività a carattere tecnico- operativo di interesse nazionale, dotate di piena
autonomia e sottoposte al potere di indirizzo e di vigilanza di un ministro.
I PRINCIPI COSTITUZIONALI SULL’AMMINISTRAZIONE
È certamente sbagliato identi care le amministrazioni pubbliche con l'amministrazione statale piuttosto esse
costituiscono una realtà assai articolata e sono riconducibili ad enti e soggetti di erenti(ragioni enti locali, enti e
agenzie pubbliche). Esistono però dei principi costituzionali comuni a tutte le amministrazioni.
⁃ La legalità della pubblica amministrazione e la riserva di legge in materia di organizzazione il primo principio
non era scritto scritto direttamente in costituzione, ma si ricava dal generale principio della divisione dei
poteri, poteri e implicitamente ad alcune disposizioni costituzionali. Il principio di legalità può de nirsi come
la sottoposizione dell'amministrazione alla legge nel senso che l'amministrazione può fare solo ciò che è
previsto dalla legge e nel modo da essa indicato. Tutto ciò per non deve indurre a ritenere che
l'amministrazione sia completamente vincolata il più delle volte infatti l'amministrazione e etto delle scelte
tra diverse possibilità di azione(discrezionalità amministrativa) tutte riconducibili al modello legale quando
invece l'amministrazione utilizza gli strumenti del diritto privato, per esempio il contratto di compravendita si
imbatte nei normali limiti legali che incontra il soggetto privato salvo cui particolari aspetti della sua attività
che devono sottostare a regole pubblicistiche. Se nello Stato liberale il rapporto tra legge e amministrazione
aveva carattere assorbente e l'amministrazione poteva essere ra gurata come macchina di esecuzione
della legge le cose cambiano con la crescita ed il mutamento