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RAPPRESENTANZA POLITICA
rappresentanza significa ‘agire per conto di’ e quindi esprime un rapporto tra rappresentante e
rappresentato. Rappresentanza significa che qualcuno fa vivere in un determinato ambito qualche
cosa che effettivamente non così come gli attori mettono in scena un certo personaggio. Per
indicare questa situazione la vetrina tedesca usa il vocabolo rappresentazione
La società liberale ha cancellato i corpi intermedi e giuridicamente si è presentata come formata da
singoli individui eguali davanti alla legge. La rappresentanza politica doveva soddisfare quindi
nuove esigenze e la scelta del rappresentante non doveva servire a dare un’espressione a “corpi”
che non esistevano più, ma doveva essere in mezzo tecnico attraverso il quale si formava
un’istituzione che doveva agire nell’interesse generale.
La costituzione francese del 1791 toglieva la sovranità al re ma non attribuiva al popolo bensì a
nazione;
un’entità astratta definita la nazione non poteva agire direttamente ma doveva esplicitare
i suoi poteri per delegazione dando vita quindi un sistema rappresentativo e da qui derivano tre
importanti implicazioni:
La nazione doveva assicurarsi che le modalità di elezione fossero tali da garantire che gli
elettori fossero in grado di scegliere i soggetti più idonei per curare l’interesse generale
l’elettorato attivo non era configurato come un diritto soggettivo ma come una
quindi
funzione pubblica conferita dalla costituzione
I parlamentari dovevano rappresentare l’intera nazione, quindi, non dovevano curare gli
interesse nazionale
interessi particolari del loro collegio elettorale ma
Se il parlamentare doveva curare l’interesse generale dell’intera nazione non doveva essere
il divieto di mandato
vincolato da istituzioni ricevute dagli elettori, quindi, viene sancito
imperativo
Responsabilità politica significa quindi che è un soggetto dotato di potere politico dovrà
rispondere a un altro soggetto per modo in cui esercitato questo potere e, in caso di giudizio
negativo andrà incontro alla sanzione è rappresentata dalla perdita del potere politico.
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La rappresentanza politica nello stato di democrazia pluralista
Stato monoclasse.
La rappresentanza politica è sorta con riferimento allo In questo contesto
l’autonomia del rappresentante il divieto di mandato imperativo non escludevano l’omogeneità
socioculturale tra gli elettori ed i rappresentanti. La legittimazione reale razionale poteva
funzionare nel presupposto che le leggi venivano ritenute giuste. Nelle democrazie pluraliste si
afferma il principio della sovranità popolare che esige che il potere politico si basi sul libero
consenso dei governanti cioè del popolo.
Il problema di fondo che sistemi rappresentativi delle democrazie pluraliste hanno dovuto
“come assicurare la capacità del sistema di decidere la governabilità senza che
affrontare è:
venga meno la legittimazione democratica dello Stato?” Il problema può essere risolto mettendo
insieme due aspetti della rappresentanza politica cioè la rappresentanza come rapporto con gli
elettori per garantire la legittimazione del sistema e la rappresentanza come titolo di esercizio
autonomo del potere che assicuri la possibilità di assumere una decisione
svolgono un ruolo fondamentale per il funzionamento della democrazia rappresentativa,
Partiti
però, per l’ordinamento giuridico i partiti restano le associazioni di diritto privato dove la vita
interna è regolata dalle poche disposizioni che il Codice civile dedica alle associazioni e dallo
statuto che essi si danno.
crisi di partiti
Oggi si parla di per indicare le difficoltà che si incontrano sia sul versante dei loro
rapporti con la società ma anche sul piano della loro capacità di decidere. I fattori che alimentano
questa crisi sono molti. Come si è visto I partiti che hanno accompagnato la nascita della
democrazia pluralista sono i partiti socialisti e di partiti cattolici. In una società dove esiste una
differenza economica e culturale primaria che la suddivide in un numero piccolo di settori
(borghesia e proletariato) ogni individuo sente di appartenere ad un certo settore, con la
conseguenza che per tutti i suoi interessi e le sue credenze può far riferimento al partito che
rappresenta quel determinato settore sociale
Col passare del tempo le società contemporanee sono diventate molto più complesse e quindi
non riescono più ad
impossibile la loro distinzione in pochi identificabili settori. I partiti, quindi,
assicurare la completa rappresentanza della società e non sempre riescono a comporre i diversi
interessi sociali in una sintesi politica.
Chi sono i populisti? Sono compresi molti nuovi partiti che si sono formati in Europa dopo la crisi
economica del 2008-11 come front national, il Podemos in spagna e il movimento 5 stelle in Italia.
contrapposizione tra il
Populismo può essere definito come un fenomeno politico che comporta la
popolo e l’ELITE politiche ed economiche, dove può affiancarsi la contrapposizione ad una terza
entità che secondo la rappresentazione fatta dai populisti è stata sostenuta dall’Élite contestate e
accusata di aver causato al popolo problemi e sofferenze
DEMOCRAZIA DIRETTA E DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA
La democrazia rappresentativa è una forma di vita democratica nella quale i cittadini, aventi
eleggono direttamente dei rappresentanti per essere governati.
diritto di voto,
Tra le modalità utilizzate dal costituzionalismo contemporaneo per fronteggiare la crisi dei sistemi
istituti di democrazia diretta. Attraverso questi istituti
rappresentativi, importante è il ricorso ad
si affida direttamente al popolo l’esercizio di alcune funzioni consente entro di assumere delle
decisioni efficaci nell’ordinamento statale. Istituti di democrazia diretta affiancano i meccanismi
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rappresentativi con obiettivo di assicurare la partecipazione popolare alle decisioni che riguardano
la collettività. Si riducono soprattutto a: iniziativa legislativa popolare dove la costituzione
attribuisce il potere di esercitare l’iniziativa legislativa a un certo numero di cittadini. La petizione
consiste in una determinata richiesta che cittadini possono rivolger e agli organi parlamentari per
sollecitare certe attività. Il referendum che consiste in una consultazione dell’intero corpo elettorale
produttiva di effetti giuridici.
Classificazione dei referendum
In relazione all’oggetto si distinguono: i referendum costituzionali, legislativi politici e
amministrativi. I primi hanno come oggetto un atto costituzionale i secondi una legge i terzi una
questione politica e gli ultimi un atto amministrativo. Esistono diverse ipotesi di referendum
costituzionale: si parla di referendum precostituente quando il voto popolare ha come oggetto
l’atto fondativo del nuovo Stato; e referendum costituente quando il voto popolare interviene sul
testo di un nuovo costituzione predisposto dal parlamento.
Referendum legislativo può essere obbligatorio o facoltativo: obbligatori sono referendum
previsti dalla legge o dalla Costituzione come obbligatori per prendere una determinata
decisione. Facoltativi sono tutti quei referendum che non sono necessari per prendere una
determinata decisione ma possono essere attivati su richiesta dei cittadini o dagli organi
rappresentativi.
Costituzione italiana prevede quattro tipi di referendum
I referendum di revisione costituzionale che ha carattere eventuale e può essere inserito
nell’ambito del procedimento di revisione costituzionale (detto anche referendum
approvativo o sospensivo)
Il referendum abrogativo di una legge o un atto avente forza di legge
Il referendum consultivo previsto dagli Art.132 e 133 Cost. per la modificazione
territoriale di regioni province comuni
Referendum abrogativi o consultivi su leggi e provvedimenti amministrativi delle
regioni e possono essere previsti e disciplinati dagli statuti regionali
caratterizza il funzionamento dello Stato liberale della
REGOLA DELLA MAGGIORANZA il principio funzionale
democrazia pluralistica assume diversi significati e funzioni diverse: –
Il principio di rappresentanza
ossia la tecnica attraverso cui un collegio può decidere. – ossia il
Il principio di
mezzo attraverso cui si eleggono il parlamento e le altre assemblee rappresentative.
organizzazione politica ossia il criterio attraverso cui si svolgono i rapporti tra partiti politici nel
parlamento.
Nella prima accezione la regola di maggioranza è lo strumento attraverso cui collettività e
organi collegiali possono adottare una decisione: è adottata la decisione che ottiene il
numero più elevato di voti. La regola opposta è quella dell’umanità che richiede il consenso
di tutti i membri del collegio. Strumenti attraverso cui limitare la regola di maggioranza a
rigidità della costituzione
garanzia delle minoranze sono molti. Possiamo citare: la che
garantisce a tutti cittadini certi diritti e limita i contenuti della funzione legislativa.
non è sufficiente la maggioranza relativa o semplice
Per decidere se certi oggetti ma
occorrono quorum deliberativi più elevati come la maggioranza assoluta (pari alla metà +1
dei membri) oppure una maggioranza qualificata (2/3).
8 Accentramento politico che è previsto dalla costituzione attraverso l’istituzione di comuni
province e regioni dotate di autonomia politica. principio di rappresentanza
La seconda eccezione di regola di maggioranza inteso come
riguarda dalle modalità attraverso cui si forma il parlamento e si determina la consistenza
La regola di
della maggioranza e delle minoranze in termini di seggi parlamentari.
maggioranza diventa lo strumento utilizzato per eleggere il parlamento: in ciascun
collegio elettorale eletto il candidato che ottiene più voti. concezione delle elezioni
Maggioranza come regola elettorale è coerente con la determinata
e del funzionamento della democrazia. Secondo questa concezione le elezioni hanno il
la formazione di una maggioranza parlamentare stabile di un
compito di assicurare
governo autorevole. al corpo elettorale spetterebbe il compito di scegliere la maggioranza
politica e alla scadenza successiva quello di sottoporrla ad un giudizio di responsabilità
politica
Democrazie maggioritarie e democrazie consociative
Anche i sistemi elettorali che non sono basati sulla regola di maggioranza possono riuscire
esprimere maggioranze stabili governi autorevoli (Spagna Germania). In Italia nel 1993 c’è stata
una riforma elettorale ispirata alla regola di ma