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IL FALLIMENTO DELLE SOCIETÀ

Al fallimento delle società è in via di principio applicabile la disciplina fin qui esposta, sia pure con gli adattamenti imposti dal dato che non si è in presenza di un individuale. È così fuori contestazione che falliscono solo le società che esercitano un'impresa commerciale. In base all'attuale disciplina, inoltre, anche le società commerciali sono sottratte al fallimento se non superano le soglie fissate dall'art. 1, 2° comma, 1. fall. dimensionali. La legge fallimentare non specifica poi a chi, nell'ambito della società, compete l'iniziativa per la dichiarazione di fallimento su richiesta del debitore ed il punto è controverso. Preferibile è tuttavia l'opinione che ritiene legittimati gli amministratori sia nelle società di persone sia in quelle di capitali. È per contro pacifico che in

componenti degli organi di liquidazione e direttori generali, il curatore può proporre azioni di responsabilità per danni causati alla società fallita. Inoltre, il curatore può agire contro la controllante della società fallita per abuso di attività di direzione e coordinamento. È importante sottolineare che il curatore deve ottenere l'autorizzazione preventiva dal giudice delegato e sentire il parere del comitato dei creditori prima di intraprendere azioni legali contro gli amministratori e gli altri soggetti coinvolti. In caso di fallimento di una società di capitali, il curatore ha il compito di esercitare sia l'azione sociale di responsabilità, che l'azione spettante ai creditori sociali contro gli amministratori e gli altri soggetti coinvolti. Gli amministratori o i liquidatori della società fallita devono essere sentiti ogni volta che la legge richiede l'audizione del fallito. Inoltre, hanno l'obbligo di comunicare qualsiasi cambiamento della loro residenza o domicilio e di presentarsi agli organi fallimentari quando richiesto. In conclusione, gli amministratori hanno il diritto di proporre reclamo contro la dichiarazione di fallimento e il curatore ha il potere di agire legalmente contro gli amministratori e gli altri soggetti coinvolti per danni causati alla società fallita.

sindaci, direttori generali e liquidatori sono poi applicabili le sanzioni penali, per i reati di bancarotta semplice e fraudolenta. È infine espressamente stabilito che, salva diversa disposizione dell'atto costitutivo o dello statuto, la proposta nelle società di persone, dai soci che rappresentano la maggioranza del capitale; nelle società di capitali e nelle cooperative, dagli amministratori verificato la legittimità con decisione verbalizzata da notaio e dallo stesso iscritta nel registro delle imprese dopo averne approvato le condizioni del concordato fallimentare.

Il fallimento è causa legale di scioglimento delle società di persone; dopo la riforma del diritto societario del 2003, non lo è più invece per le società di capitali. Tuttavia, la nuova disciplina fallimentare prevede che, in caso di chiusura del fallimento per integrale ripartizione dell'attivo o insufficienza della massa,

responsabilità illimitata. In questi casi, i soci sono tenuti a rispondere personalmente e illimitatamente per le obbligazioni della società. Durante il fallimento, i creditori della società hanno il diritto di soddisfare i loro crediti utilizzando l'attivo della società. Se, al termine del fallimento, rimane un attivo da liquidare, la società può essere ripristinata e tornare alla normale attività imprenditoriale, previa revoca dello stato di liquidazione. È compito del curatore richiedere la cancellazione della società presso il registro delle imprese. Tuttavia, questa procedura non è necessaria quando la società è tornata in bonis e può riprendere l'attività imprenditoriale. Nel caso delle società di persone, la posizione dei soci durante il fallimento della società è diversa. Per i soci a responsabilità limitata, l'unica conseguenza del fallimento è l'obbligo di eseguire i conferimenti ancora dovuti, anche se non è ancora scaduto il termine fissato dall'atto costitutivo per il relativo versamento. Nelle società in nome collettivo, nella società in accomandita semplice e nell'accomandita per azioni, il fallimento della società comporta anche il fallimento dei soci a responsabilità illimitata. In questi casi, i soci sono tenuti a rispondere personalmente e illimitatamente per le obbligazioni della società.responsabilità illimitata.E ciò sebbene alla società e non ai soci competa la qualifica di imprenditore commerciale. D'altro canto, il fallimento della società, senza che sia necessario accertare il fallimento dei soci, consegue automaticamente la loro personale insolvenza. I soci possono perciò sottrarsi al fallimento solo contestando l'esistenza della società o la sua insolvenza, ovvero la qualità di soci a responsabilità illimitata della stessa. Ed a tal fine devono essere sentiti dal tribunale, in camera di consiglio, prima della dichiarazione di fallimento per esercitare il loro diritto di difesa. Altro principio cardine è che il fallimento della società determina il fallimento non solo dei soci noti al momento della dichiarazione di fallimento della società, ma anche di quelli la cui esistenza è successivamente accertata. Falliscono cioè non solo i soci palesi, ma anche i soci occulti (disemplice e dell'accomandita per azioni, l'accomandante di società in accomandita semplice che ha violato il divieto di immistione, dato che lo stesso non falliscono invece l'unico quotista di società a responsabilità limitata e l'unico azionista. E ciò anche quando ricorre una responsabilità illimitata degli stessi per le obbligazioni sociali. L'art. 147, 2° comma, estende poi al fallimento tema di fallimento dei soci i principi dettati dall'art. 10 1. fall. in dell'imprenditore che ha cessato l'attività, ponendo così fine ad una lunga disputa su cui ripetutamente era intervenuta la Corte costituzionale 183. della società per i soci illimitatamente responsabili falliscono pertanto anche se hanno cessato di far parte morte, recesso od esclusione, dato che in tal caso persiste la responsabilità illimitata per le obbligazioni anteriori. Il fallimento.

Può però essere dichiarato solo se non è trascorso più di un anno da quando sono state realizzate le formalità necessarie per rendere noti ai terzi tali fatti: vale a dire, l'iscrizione nel registro lOMoAR cPSD| 9513427 singolo rapporto sociale per le società registrate, e la pubblicità "con mezzo delle imprese della cessazione delidonei" per le società irregolari. È inoltre necessario che lo stato di insolvenza della società attenga, in tutto o in parte, a debiti esistenti alla data della cessazione della responsabilità illimitata. I soci hanno la medesima regola si applica quando hanno perso la qualità di soci illimitatamente responsabili anche in conseguenza di trasformazione, fusione o scissione della società. Benché la legge non lo precisi, è tuttavia da ritenere che i soci possano fallire solo nel caso conseguito la liberazione dalla responsabilità per le obbligazioni.

anterioriche non abbiano allatrasformazione o alla fusione.

19.3 FALLIMENTO DELLA SOCIETÀ E DEI SOCI

Il tribunale nomina un solo giudice delegato ed un solo curatore per i diversi fallimenti, ma possono esserenominati distinti comitati dei creditori.

Al fallimento della società partecipano solo i creditori sociali. Nel fallimento dei singoli soci concorronoinvece sia i creditori sociali sia i rispettivi creditori particolari. Vengono conseguentemente formate distintela domanda di ammissione allo stato passivo dellamasse passive. Tuttavia, per semplificare la procedura,società vale anche come domanda di ammissione al passivo del fallimento personale dei soci. I crediti versola società assistiti da privilegio generale conservano inoltre tale privilegio anche nel fallimento dei soci.della società e daiDistinte restano pure le masse attive dei diversi fallimenti, formate rispettivamente dai benibeni di ciascun socio. I creditori sociali hanno diritto di

ripartizioni dell'attivo di tutti i partecipanti ai fallimenti fino all'integrale pagamento, salvo il regresso fra i fallimenti dei soci per la parte eccedente la quota rispettiva. Il concordato fallimentare della società ha, salvo patto contrario, efficacia anche per i soci e fa chiudere anche i loro fallimenti. Ciascuno dei soci falliti può concludere un concordato particolare con i creditori sociali ed i creditori personali del proprio fallimento. Tale concordato fa cessare solo il fallimento di quel socio. Anche la chiusura del fallimento della società per mancata presentazione di domande di insinuazione al passivo, o per integrale soddisfacimento dei creditori e delle spese di procedura, determina la chiusura del dichiarato fallito perché riconosciuto fallimento del socio, salvo che quest'ultimo sia stato titolare di impresa individuale. Il che può accadere, ad esempio, quando l'attività è posta in un'autonoma essere dal.Mi scuso, ma non è possibile utilizzare il carattere "&" nel testo senza formattazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
66 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VERO000000008 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Molise o del prof Palmieri Gianmaria.