Anteprima
Vedrai una selezione di 16 pagine su 74
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 1 Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 2
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 6
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 11
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 16
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 21
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 26
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 31
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 36
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 41
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 46
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 51
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 56
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 61
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 66
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto amministrativo I, Prof. Mattarella Bernardo Giorgio, libro consigliato Manuale di diritto amministrativo, Marcello Clarich Pag. 71
1 su 74
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il provvedimento

Il provvedimento è la manifestazione di volontà dell'amministrazione tesa a produrre in modo unilaterale effetti giuridici nei confronti del soggetto destinatario. Esso è assunto all'esito di un procedimento atto a garantire trasparenza e tutela degli interessi coinvolti. La disciplina del provvedimento è contenuta nella l. n. 241\1990. Tra i caratteri del provvedimento, vanno richiamati: - la tipicità (né atipicità negozi giuridici privati) e la nominatività costituiscono dei corollari del principio di legalità ed indicano che la p.a. è tenuta a perseguire esclusivamente il fine stabilito dalla norma di conferimento del potere e può emanare soltanto gli atti ai quali la legge fa espresso riferimento. Essi escludono che si possano riconoscere in capo all'amministrazione poteri impliciti, cioè poteri non espressamente previsti dalla legge; - l'imperatività o

autorità consiste nel fatto che la p.a. titolare di un potere attribuito dalla legge può imporre al soggetto privato destinatario del provvedimento le proprie determinazioni operando in modo unilaterale una modifica nella sua sfera giuridica. Il provvedimento è dunque imperativo nel senso che ha l'attitudine a modificare la sfera giuridica del soggetto destinatario senza che sia necessario acquisire il suo consenso (l'unilateralità viene meno in caso di accordo tra p.a. e privati);

l'esecutorietà e l'efficacia in deroga al principio civilistico del divieto di autotutela (cioè di farsi giustizia da sé), l'esecutorietà può essere definita come il potere dell'amministrazione di procedere all'esecuzione coattiva del provvedimento in caso di mancata cooperazione da parte del privato obbligato, senza doversi rivolgere a un giudice allo scopo di ottenere l'esecuzione forzata (es.

ordine di abbattimento di un edificio abusivo). Il privato destinatario non è tenuto a collaborare, ma non può opporsi alle attività esecutive, comportamento che potrebbe rilevare addirittura in sede penale.

L'art.21-ter l. n. 241/1990 pone una disciplina embrionale dell'esecuzione coattiva dei provvedimenti, confermando anzitutto che l'esecutorietà non è una caratteristica propria di tutti i provvedimenti amministrativi, ma deve essere di volta in volta prevista dalla legge.

Inoltre, l'esecuzione coattiva può avvenire solo previa adozione di un atto di diffida con il quale l'amministrazione intima il privato di porre in essere le attività esecutive già indicate nell'atto, concedendo così al privato un'ultima chance. L'esecutorietà presuppone che il provvedimento emanato sia efficace ed esecutivo. Il provvedimento acquista efficacia con la comunicazione al destinatario e ha, dunque,

natura di atto recettizio. All'efficacia del provvedimento consegue la necessità che esso venga immediatamente portato a esecuzione dalla stessa amministrazione che ha emanato l'atto o dal destinatario del medesimo, laddove il provvedimento faccia sorgere in capo a quest'ultimo un obbligo di dare o di fare (es. pagamento di una sanzione pecuniaria). Ciò si spiega in quanto la tutela degli interessi pubblici richiede tempestività. In realtà, non tutti i provvedimenti pongono un problema di esecutività (es. nel caso di provvedimenti autorizzatori, la produzione dell'effetto giuridico realizza di per sé l'interesse pubblico alla cui cura è finalizzato il provvedimento emanato, senza bisogno di ulteriori attività di tipo esecutivo).  l'inoppugnabilità si ha allorché decorrono i termini previsti per l'esperimento dei rimedi giurisdizionali innanzi al giudice amministrativo.

particolare: - l'azione di annullamento va proposta nel termine di decadenza di 60 giorni; - l'azione di nullità è soggetta a un termine di 180 giorni; - l'azione risarcitoria può essere proposta in via autonoma nel termine di 120 giorni.

La previsione di termini decadenziali così brevi risponde alle esigenze di certezza e stabilità dell'assetto dei rapporti giuridici conseguenti alla emanazione di un provvedimento (né nei rapporti di diritto privato la tutela giurisdizionale può essere attivata entro termini di prescrizione più lunghi). L'inoppugnabilità non esclude peraltro che l'amministrazione possa agire in via di autotutela (annullamento d'ufficio o revoca). L'atto amministrativo può diventare inoppugnabile anche in seguito ad acquiescenza da parte del destinatario, che consiste in una dichiarazione espressa o tacita di assenso all'effetto prodotto dal provvedimento.

Elementi strutturali del provvedimento amministrativo

  1. Il soggetto si individua in base alle norme sulla competenza (di regola si tratta di p.a.).
  2. Il provvedimento è manifestazione della volontà dell'amministrazione, la quale va intesa non già in senso psicologico (stato psichico del titolare dell'organo che emana l'atto), bensì in senso oggettivato (volontà procedimentale). I vizi della volontà non determinano (né negozi privati), in via diretta l'annullabilità del provvedimento, bensì rilevano in via indiretta come figura sintomatica dell'eccesso di potere.
  3. L'oggetto del provvedimento è la cosa, l'attività o la situazione soggettiva cui il provvedimento si riferisce (es. il terreno espropriato). L'oggetto deve essere determinato o determinabile.
  4. Il contenuto dell'atto consiste in ciò che con esso l'autorità intende disporre, ordinare, permettere,

attestare, certificare. Il contenuto dell'atto può essere integrato con clausole accessorie che fissano prescrizioni e condizioni particolari ma che non possono snaturare il contenuto tipico del provvedimento e devono essere coerenti con il fine pubblico previsto dalla legge attributiva del potere.

5. La motivazione, secondo la definizione contenuta nell'art.3 l. n. 241/1990, enuncia i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione in relazione alle risultanze dell'istruttoria. L'obbligo di motivazione, la cui violazione può essere una causa di annullabilità, costituisce uno dei principi generali del regime degli atti amministrativi, che lo differenzia da quello sia degli atti legislativi, sia degli atti negoziali, mentre lo avvicina a quello degli atti giudiziari per i quali vi è addirittura una garanzia costituzionale (art.111: "Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati.").

Le pubbliche amministrazioni soffrono di un deficit di legittimazione democratica che richiede di essere compensato attraverso un onere di giustificazione. La motivazione concorre dunque a promuovere l'accettabilità dell'attività amministrativa da parte dei soggetti amministrati. Il principio di motivazione è desumibile anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea che all'art. 41 sancisce "l'obbligo per l'amministrazione di motivare le proprie decisioni". La motivazione adempie a tre funzioni principali: - promuove la trasparenza dell'azione amministrativa perché rende palesi le ragioni sottostanti le scelte amministrative; - agevola l'interpretazione del provvedimento; - costituisce una garanzia per il soggetto privato che subisce dal provvedimento un pregiudizio perché consente un controllo giurisdizionale più incisivo sull'operato dell'amministrazione.

La motivazione può essere anche per relationem, cioè con un rinvio ad altro atto acquisito al procedimento del quale si fanno proprie le ragioni. La motivazione può essere anche sintetica nel caso di domande presentate all'amministrazione volte al rilascio di un provvedimento che risultino manifestamente inammissibili o infondate.

La motivazione assume particolare importanza nel caso di provvedimenti discrezionali, mentre in quelli vincolati essa può essere limitata all'enunciazione dei presupposti di fatto e di diritto che giustificano l'esercizio del potere. In generale, quanto più ampio è l'ambito della discrezionalità tanto più stringente è da ritenere l'obbligo di motivazione.

Un obbligo di motivazione è stato introdotto anche per gli accordi tra amministrazioni e privati aventi per oggetto il contenuto discrezionale del procedimento. Dall'obbligo di motivazione sono invece esclusi gli atti.

normativi e quelli a contenuto generale. Per quanto concerne la cd. motivazione postuma, cioè la possibilità di integrare o emendare la motivazione nel corso del giudizio, la giurisprudenza ritiene che non sia ammissibile.

6. L'atto amministrativo richiede di regola la forma scritta (in taluni casi può essere esternato oralmente). Inoltre, in seguito al processo di informatizzazione in corso negli ultimi anni, l'atto può essere sottoscritto con la firma digitale e comunicato utilizzando le tecnologie informatiche. In giurisprudenza emerge talora anche la nozione di provvedimento implicito, che si configura allorché la volontà in esso espressa sia desumibile da un comportamento concludente dell'organo o da un precedente atto del quale l'atto implicito si imponga quale unica conseguenza possibile (es. la nomina, senza l'adozione di un atto formale, di un dipendente pubblico vincitore di un concorso). L'art.21-septies l. n.

241\1990 contiene un richiamo agli elementi essenziali del provvedimento, la mancanza dei quali costituisce una delle cause di nullità, analogamente a quanto prevede per il contratto l'art. 1418 c.c. Gli elementi essenziali del dell'atto amministrativo non sono tuttavia elencati in modo puntuale dalla legge e vanno dunque individuati in via di interpretazione. Per i provvedimenti amministrativi valgono le regole di interpretazione previste in via generale dal codice civile per l'interpretazione dei contratti.

Tipologia dei provvedimenti: I provvedimenti si prestano ad essere ordinati secondo una pluralità di criteri. Si distingue innanzitutto tra provvedimenti aventi effetti limitativi della sfera giuridica del destinatario e provvedimenti aventi effetti ampliativi. Le principali subcategorie dei primi sono:

  • i provvedimenti ablatori sacrificano un interesse privato per motivi di interesse pubblico. È possibile distinguere tra:
    • provvedimenti

ablatori reali tra di essi va ricordata soprattutto l'espropriazione per pubblica utilità ex art. 42 Cost.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
74 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher erikacifaa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Mattarella Bernardo Giorgio.