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Il vero problema dell'Italia sono le misure contrattuali
(mai usate), perché la direttiva dice che puoi fare una gestione dei siti con misure contrattuali, cioè accordi tra autorità pubbliche e soggetti privati o solamente tra soggetti privati, purché abbiano come effetto la conservazione degli habitat e delle specie. Sono misure fondamentali perché l'approccio della direttiva è orientato alla gestione. In Italia le regioni adottano le misure di conservazione e le comunicano al Ministero dell'Ambiente.
Valutazione d'incidenza è una procedura simile alla valutazione di impatto ambientale che si applica a qualsunque attività delle aree della rete natura 2000 (costruire case, fare feste, tagliare un bosco). Nel Lazio un tecnico naturalista fa la valutazione.
Piano di gestione dei monti Lepini è un sito che non è un'area protetta nazionale (secondo la legge 394). Vengono stabilite misure di
conservazione per valutare se serve un piano di gestione. Vengono utilizzati fondi per finanziare la realizzazione del piano di gestione, assegnato all'agenzia nazionale dei parchi (sciolta in seguito). Questo territorio è ZPS ma non è un parco, quindi, non esistono normative specifiche, per cui sono state applicate "modifiche":
- Studi sul territorio:
- Analisi degli studi;
- Obiettivi;
- Strategia gestionale;
- Non ho fatto in tempo a leggere.
7 Obiettivi del piano di gestione:
- Conservazione piccole raccolte d'acqua. Habitat di riproduzione di anfibi;
- Conservazione caverne e specie che abitano le caverne;
- Gestione e conservazione delle faggete e della fauna legata all'ambiente;
- Gestione e conservazione del leccio;
- Conservazione delle praterie degli arbusteti;
- Conservazione dell'avifauna che abita;
- Conservazione del lupo.
Azioni:
- Recupero fontanili, pozzi, cisterne e
- Monitoraggio della salamandrina;
- Chiusura di una grotta colle cantocchio;
- Progetto pilota per impedire utilizzo di antiparassitario;
- Ampliamento della ZPS dei Monti Lepini Centrali, poiché troppo piccola.
- Uomo, fauna e flora;
- Suolo, acqua, aria e clima;
- Beni materiali e patrimonio culturale;
- Interazione tra i fattori elencati.
- Competenze generali del ministero dell'ambiente
- Prevenzione
- Inquinamento aria, suolo
- Ambiente marino
- Controllo
- Divulgazione informazione ambientale
- Parte prima - Criteri e principi generali;
- Parte seconda - procedura per la valutazione ambientale strategica, valutazione d'impatto ambientale
- Parte terza - norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione (applica la convenzione di RAMSAR, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche). Prevede un sistema di pianificazione e di gestione dei siti idrografici creando per ciascun bacino delle autorità competenti per la gestione del ciclo delle acque. Prevede strumenti (autorizzazioni) come gli scarichi, le concessioni per l'utilizzo delle acque. Le finalità sono la riduzione dell'inquinamento e risanamento dei corpi idrici inquinati nonché il miglioramento delle acque. C'è anche una parte che comprende la tutela alla biodiversità e la qualità degli ecosistemi.
- 3-bis. Principi sulla produzione del diritto ambientale (testo unico). Le norme specifiche che verranno emanate devono riferirsi ai principi elencati (siamo nell'ambito delle soft law ma con applicazione concreta). Stabilisce anche quali sono i principi generali che vanno usati per produrre ulteriore diritto ambientale;
- 3-ter. Principi dell'azione ambientale. Tutti i soggetti attivi della società sono obbligati ad avere un'azione ambientale agendo in maniera preventiva, correggendo i danni causati all'ambiente (intervenire nel
- 3-quater. Principi sullo sviluppo sostenibile.
- 3-quinquies. Principi di sussidiarietà. Principio di derivazione comunitaria, le decisioni vanno assunte al livello più vicino al cittadino. Se non è necessario che un'autorizzazione la dia lo Stato, la può rilasciare la regione o il comune (per esempio il rifacimento di un tetto);
- Principio di leale collaborazione (qui viene citata nel titolo ma nel testo non c'è). Tutti i soggetti pubblici devono collaborare in maniera leale per raggiungere gli obiettivi e le finalità di ciascuna legge (in questo caso dell'ambiente);
- 3-sexies. Diritto di accesso alle informazioni ambientali e di partecipazione a scopo collaborativo (Convenzione di Aarhus). Può essere identificato come un principio di trasparenza.
azioni di tutela per gli anfibi. Questo perché spesso questi luoghi sono utilizzati dall'uomo;
Oggi nel Lazio il gestore delle SIC e ZPS è la regione ma realmente sul territorio ci sono amministrazioni locali che effettuano la gestione, individuati nelle linee guida della Regione.
I monti Lepini visti come parco
Le ZPS a differenza dei parchi sono soggette a interesse comunitario, ed è permesso l'utilizzo antropico che non va in contrasto con gli obiettivi comunitari. Oggi è prevista l'istituzione di un ente parco ma non si fa perché localmente ci sono resistenze (cacciatori, pascoli abusivi o taglialegna).
Definizione giuridica di ambiente
L'ambiente è l'insieme dei fattori viventi (biotici),
compreso l'uomo, e non viventi (abiotici), aria, suolo, rocce di un ecosistema. Massimo Severo Giannini è un giurista che ha definito l'ambiente come la somma di una pluralità di profili giuridicamente rilevanti (ambiente antropico, ambiente come paesaggio, salute dell'uomo che vive nell'ambiente): non esiste una definizione esatta di ambiente. L'ambiente nel Consiglio d'Europa nella convenzione di Lugano (1993) in cui si afferma che compongono la nozione di ambiente le risorse naturali, compresi anche i beni del patrimonio culturale e gli aspetti caratteristici del paesaggio. Secondo la Corte costituzionale di giustizia del 1996, la nozione di ambiente comprende lo spazio di vita dell'uomo, la qualità della vita e la salute degli esseri umani (inclusi quelli non ancora nati). Art. 4. Codice dell'ambiente. La valutazione dell'ambiente ha come scopo proteggere la salute dell'uomo, contribuendo a migliorare laqualità della vita con determinati interventi:qualità dell'ecosistema fluviale in funzione delle quantità e qualità dell'acqua
Obiettivo di qualità per specifica destinazione
Autorizzazioni allo scarico. Tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati dal Ministero.
Parte quarta - rifiuti e bonifica dei siti inquinati.
Prevenzione della produzione, ridurre l'uso della materia così da non avere materiale di scarto.
Rendere efficace il riutilizzo dei materiali di scarto.
Riciclaggio dei rifiuti.
Smaltimento inteso solo per la parte residuale.
Parte quinta - tutela dell'aria e riduzione delle emissioni in atmosfera, qualità dell'aria nelle città.
Rientra il tema degli obiettivi del protocollo di Kyoto.
Parte sesta - norme in materia di tutela risarcitoria contro i danni dall'ambiente.
L'obiettivo del Decreto Legislativo è di dare un quadro generale sulla promozione dei livelli di
Qualità della vita umana. Il D.L. stabilisce per la prima volta nel diritto italiano i principi generali per il diritto ambientale che costituiscono le norme principali in materia dell'ambiente adottati in attuazione degli articoli (tra cui 9 e 32) della Costituzione. La prima parte mette nero su bianco per la prima volta quali sono i principi generali a cui fare riferimento per quanto riguarda l'ambiente:
L'argomento principale di questo testo riguarda la valutazione ambientale, che è il principio di prevenzione. Sostanzialmente, permette di intervenire prima che un programma, piano o progetto produca effetti quando viene disegnato; prima degli interventi, si fa una valutazione ambientale tramite un'autorità pubblica competente. Sia la VAS che la VIA sono direttive a livello comunitario.
Valutazione ambientale strategica (VAS), Direttiva 42/2001/CE, sostituita dalla Direttiva 52/2014/UE. Si distingue dalla VIA per l'oggetto, in quanto riguarda piani e programmi e prevede un monitoraggio al fine di individuare tempestivamente gli effetti negativi del piano o programma sull'ambiente e adottare le misure opportune.
Obblighi. La VAS viene inserita negli strumenti integrati di pianificazione, accompagna tutto il procedimento di valutazione e approvazione, e al contrario della VIA viene applicata in fase di pianificazione e programmazione territoriale. La valutazione deve essere fatta anche in assenza della certezza.
obiettiva e scientificamente rilevabile del potenziale effetto negativo sull'ambiente. La VAS fornisce, quindi, un quadro più complesso e articolato del territorio interessato, valutando più parametri rispetto alla VIA, prendendo in esame il territorio interessato nel suo complesso e prevedendo gli effetti potenziali di più progetti nel loro insieme (la VAS non è necessaria per singole opere o per opere realizzate in piccole aree locali); o Rapporto ambientale. Nel caso in cui sia necessaria una valutazione ambientale, deve essere redatto un rapporto ambientale in cui siano individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull'ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o del programma. Il rapporto ambientale elaborato comprende le informazioni che possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto delIl livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione attuali, dei contenuti e del livello di de