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EPIDEMIOLOGIA

Individui con disturbo antisociale di personalità si ritrovano più comunemente in aree urbane impoverite e

molti di loro interrompono le scuole secondarie prima del diploma.

Si riscontra in genere, un progressivo scivolare verso il basso nella vita degli individui antisociale, che tendono

a guadagnare o perdere denaro in maniera ciclica fino a che non “scoppiano” quando raggiungono la mezza

età spesso con quadri gravi di alcolismo e debilitazione.

L’impulsività, nel corso degli anni può migliorare ma comunque questi individui continuano ad avere problemi

di natura lavorativa, familiare o sentimentale e alcuni muoiono prematuramente.

Esiste una stretta correlazione tra la patologia antisociale del carattere e l’uso di sostanza. Negli Stati Uniti si

è stimato che tra gli individui responsabili di reati un abuso di sostanze si riscontra in percentuali che oscillano

tra il 52 e il 65 % dei casi, infatti i tassi di comorbilità tra disturbo antisociale di personalità e abuso di sostanze

vanno dal 42 al 95 %.

La psicopatia, può manifestarsi, anche se con frequenze minori in individui di sesso femminile.

I clinici possono trascurare questa diagnosi nelle donne a causa di stereotipi legati al loro ruolo sessuale, ad

esempio, una donna seduttiva e manipolatoria che manifesta evidenti comportamenti antisociali sarà più

facilmente definita isterica, istrionica o borderline, specialmente da clinici di sesso maschile.

COMPRENSIONE PSICODINAMICA

Da un punto di vista psicodinamico vi sono credenze patogene inerenti al loro modo di stare con gli altri. Sono

individui che utilizzano soprattutto il CONTROLLO ONNIPOTENTE come meccanismo di difesa. Il loro sistema

motivazionale è caratterizzato dal “rango” (ricade sulle forme di aggressività, si parla di aggressività non

predatoria nell’ antisociale e predatoria nello psicopatico). L’aggressività è reattiva nell’ antisociale, reagisce

a ciò che ritengono minaccioso. Nello psicopatico, che è a un livello più grave dello psicosociale, l’aggressività

è anche predatoria che ha a che vedere con il rango e il potere (c’è una costante tendenza di mostrare il loro

potere). Lo psicopatico farà di tutto per avere i vantaggi che desidera.

La capacità di formare legami di attaccamento è presente nell’ antisociale, seppur in maniera disfunzionale

spesso, lo psicopatico non forma legami di attaccamento, li capisce e li sfrutta. Lo psicopatico è caratterizzato

da rapporti di coppia di breve durata e promiscuità sessuale (legata solamente all’aspetto fisico, viene

svincolata dalla caratteristica relazionale). Lo psicopatico è super regolato emotivamente, freddo e

calcolatore, manipola per ottenere ciò che vuole, rende la preda debole e poi agisce. Nello psicopatico vi è un

empatia zero negativa.

L’antisociale tende ad essere irritabile e aggressivo, possono essere coinvolti in scontri fisici.

Un aspetto importante che mostra come anche qui vi è un problema nell’attaccamento e nel prendersi cura di

sé, è proprio l’incapacità di prendersi cura di se (sono presenti acting out) e degli altri. Mostrano scarso rimorso

e sensi di colpa, possono essere indifferenti e fornire razionalizzazioni superficiali dopo aver fatto del male.

Questi individui possono biasimare (come clinici, ma in generale, bisogna stare attenti a non cadere nella

trappola che vi siano caratteristiche implicite della vittima che agevolano il crimine [aveva la minigonna e

allora l’hanno stuprata per questo]) le vittime e minimizzare le conseguenze.

La psicopatia racchiude aspetti antisociali e affettivi, interpersonali e stile di vita irresponsabile (ego

riferimento, grandiosità, tendenza a ingannare l’altro, emozioni superficiali…). Gli psicopatici mancano nella

capacità di mantenere e creare legami forti.

Il maltrattamento infantile ha una relazione con la psicopatia, queste forme di attaccamento avverse vanno a

combinarsi con le caratteristiche personali per generare il disturbo. 96

La terapia del trauma è possibile se vi sono legami affettivi, altrimenti è controproducente perché lo

psicopatico utilizza la psicoterapia come strumento per imparare modi nuovi di manipolare gli altri.

Karpman ha distinto due tipi di psicopatia:

- Psicopatia primaria-> affascinanti e sicuri di sé. Possono essere persone di successo. Essi non sono

violenti o distruttivi. Si presentano come egoisti calmi ma sono il contrario di ciò. Sono

emotivamente freddi, senza rimorso e vergogna, pianificatori e manipolatori, hanno più successo

dei secondari. Rispetto a questi ultimi non mostrano menomazioni nella corteccia prefrontale,

nell’amigdala e all’ippocampo.

- Psicopatia secondaria -> aggressivi sul piano comportamentale, vi è un a devianza sociale. Presenti

nelle carceri. Appartengono solitamente a classi sociali meno elevate.

Una comprensione esaustiva del disturbo antisociale di personalità deve considerare il fatto che i fattori

biologici contribuiscono sull’eziologia e sulla patogenesi del disturbo.

Studi condotti su gemelli offrono prove convincenti dell’esistenza di influenze genetiche ma sono

probabilmente implicati anche i fattori ambientali quali abuso e trascuratezza.

Numerose ricerche hanno mostrato come vulnerabilità genetica e fattori ambientali avversi operino in

maniera sinergica nel produrre comportamenti antisociali o criminali.

Il genotipo può influenzare le modalità con cui i bambini rispondono a fattori stressanti ambientali e la

combinazione di vulnerabilità genetica ed esperienze avverse può generare un quadro di comportamento

antisociale.

Uno studio eccellente sull’interazione tra geni e ambiente suggerisce che nei figli di una stessa famiglia fattori

ambientali non condivisi possono avere un impatto sostanziale nello sviluppo di un comportamento

antisociale.

Keiss e collaboratori hanno studiato 708 famiglie in cui erano presenti almeno due figli adolescenti dello stesso

sesso ma con diverse caratteristiche. In 93 famiglie i due adolescenti erano gemelli monozigoti, in 99 gemelli

dizigoti e in 95 semplicemente fratelli; in 181 casi i ragazzi esaminati erano entrambi biologicamente figli della

moglie e del marito; in 110 casi lo era solo uno dei due, mentre l’altro era nato nell’ambito del matrimonio e

infine in 130 famiglie i due adolescenti non avevano fra loro alcun legame genetico. Secondo alcuni autori,

dopo aver esaminato i dati sugli stili educativi dei genitori, alcune caratteristiche geneticamente determinate

dei figli evocano comportamenti rigidi e incoerenti da parte dei genitori, al contrario i ragazzi che non

presentavano queste caratteristiche non inducevano nei genitori ad avere atteggiamenti negativi, e

sembravano esperire un effetto protettivo quando comportamenti genitoriali severi venivano diretti verso

l’altro figlio adolescente.

Successivamente, i risultati emersi dallo studio sono stati analizzati con lo scopo di verificare se fattori genetici

latenti e misure della relazione genitore-figlio interagissero nel predire il comportamento antisociale e la

depressione. Quest’analisi ha mostrato che un’interazione del genotipo con uno stile genitoriale caratterizzato

da negatività e mancanza di calore era predittiva per il comportamento antisociale e non per la depressione;

in altre parole, quindi nel caso del comportamento antisociale degli adolescenti le influenze genetiche erano

più determinanti quando l’atteggiamento dei genitori era più freddo e negativo.

Studi di neuroimaging hanno evidenziato una riduzione bilaterale del volume dell’amigdala in individui

psicopatici rispetto a soggetti di controllo, inoltre, si è rilevata una stretta correlazione tra ridotta responsività

del sistema nervoso autonomo e rischio di comportamento criminale; infatti, è stato osservato che

adolescenti con un’elevata capacità di risposta del sistema nervoso autonomo sembravano avere effetti

protettivi nei confronti di un comportamento criminale.

Da un punto di vista psicodinamico, gli individui che possiedono forti modelli interiorizzati rispetto a ciò che

giusto e ciò che è sbagliato, spesso associati ad un Super-io e con l’ideale dell’io, possono provare ansia e

aumentate risposte del sistema nervoso autonomo sotto forma di senso di colpa quando non rispettano gli

standard morali.

A differenza dei pazienti con disturbo antisociale di personalità, gli psicopatici raramente presentano una

comorbilità con disturbi d’ansia e dell’umore e questo potrebbe essere impedito dal fatto che mostrano una

ridotta reattività dell’amigdala legata a deficit strutturali. 97

La capacità di apprendere la paura dall’esperienza dipende dal funzionamento integrato dell’amigdala e della

corteccia temporale e gli psicopatici sembrano essere privi di questa forma di integrazione.

Vari deficit neuropsicologici sembrano in grado di predire lo sviluppo di un disturbo antisociale di personalità,

come ad esempio i bambini con disturbo da deficit di attenzione/iperattività presentano un rischio superiore

alla norma di sviluppare successivamente un disturbo antisociale.

Inoltre, si è rilevato che i maschi esposti, durante il periodo prenatale, a grave malnutrizione materna nel

primo o secondo mese di gravidanza può aumentare il rischio di disturbo antisociale di personalità.

Uno studio prospettico ha mostrato la presenza durante l’infanzia di comportamenti di trascuratezza da parte

dei genitori o di abuso fisico (ma non di abuso sessuale) era in grado di predire una aumentata prevalenza di

sintomi antisociali in età adulta. Nonostante sia vero che esperienze di abuso infantile sono predittive di

sintomi di disturbo antisociale di personalità, l’eziologia di questo disturbo non può essere ricondotta alla

semplice formula che le vittime diventano carnefici.

Le caratteristiche genetiche del bambino, spesso accoppiate a un danno cerebrale perinatale, possono creare

delle difficoltà per i genitori. Infatti, il bambino può essere privo di normali capacità di risposta affettiva che i

genitori si aspettano, per cui può essere difficile calmarlo e rassicurarlo. In alcuni casi i genitori possono avere

tendenze all’abuso legate alla loro stessa psicopatologia; in altri casi i genitori possono diventare impazienti e

irritati nei confronti di un figlio che non corrisponde ai loro desideri.

A tal proposito, Meloy ha identificato due processi che spesso si verificano nello sviluppo degli individui

antisociali, uno è rappresentato da un profondo distacco da tutte le relazioni e da tutte le esperienze affettive,

mentre il secondo è una modalità correlata all’oggetto caratte

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
116 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mara542 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dinamiche del funzionamento mentale e processi psicopatologici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università della Sicilia Centrale "KORE" di Enna o del prof Schimmenti Adriano.