Estratto del documento

(PAI).

Il PAI è un documento che definisce gli obiettivi e le strategie da attuare per

promuovere l'inclusione scolastica all'interno dell'istituto.

Il coordinamento a livello interno alla scuola è fondamentale per garantire

un'efficace organizzazione dei servizi e delle risorse a disposizione degli alunni

con Bisogni Educativi Speciali (BES).

A livello esterno alla scuola, il coordinamento si concretizza nel lavoro di rete

con le famiglie e con tutte le istituzioni interessate.

Il lavoro di rete è fondamentale per garantire un'efficace integrazione degli

alunni con BES nel contesto scolastico e sociale.

1.2.1 Progettare contesti accessibili e inclusivi per tutti

Il concetto di accessibilità e inclusione non si riferisce solo alla conformazione

strutturale e architettonica degli ambienti, ma investe l'organizzazione di tutti i

processi connessi all'apprendimento e alle relazioni.

Un importante filone di studi e applicazioni in questo campo è rappresentato

dall'orientamento denominato Design for All, in particolare, dal suo sviluppo

riferito al campo dell'apprendimento (Universal Design for Learning, UDL).

L'approccio UDL ha sviluppato una serie di applicazioni che hanno posto al

centro il concetto di accessibilità riferita, dapprima, agli ambienti e agli

strumenti, con l'obiettivo di renderli fruibili per tutti.

Un esempio classico di applicazione dell'UDL è lo scivolo del marciapiede, che

è stato progettato originariamente per individui con disabilità motoria, ma

adesso è utilizzato da tutti.

Ulteriori sviluppi si sono avuti in ambito tecnologico, con tutta la ricerca

finalizzata a consentire a ognuno, pure alle persone con disabilità, di aver

accesso alle nuove tecnologie digitali e informatiche.

Questa idea di accessibilità adesso lancia la sua sfida all'istruzione: ci si chiede

se a una progettazione urbanistica e tecnologica for all, corrispondano principi

educativi for all.

L'attenzione si sposta sull'organizzazione dei curricoli educativi, in modo da

renderli accessibili a tutti gli studenti.

Fisher e Frey (2001) hanno sviluppato uno studio nel quale studenti con

significative disabilità venivano coinvolti in classi regolari ad affrontare

argomenti della classe, anche se non compresi nel proprio piano

individualizzato. I risultati hanno dimostrato che tali studenti potevano accedere

al cuore del curricolo quando venivano previsti opportuni adattamenti.

Negli anni recenti, la risposta a questa esigenza è venuta soprattutto

dall'approccio UDL, che ha portato anche alla delineazione di importanti linee

guida per l'accessibilità dei curricoli educativi.

Anche i curricoli, infatti, quando sono progettati per soddisfare i bisogni di

ipotetici studenti "medi", non tengono conto della loro reale variabilità e

finiscono per non dare a tutti gli allievi pari opportunità di apprendimento.

L'approccio UDL propone un modello di progettazione inclusiva che si basa sui

seguenti principi:

● Accessibilità: i contesti educativi devono essere accessibili a tutti gli

studenti, indipendentemente dalle loro abilità e disabilità.

● Adattabilità: i contesti educativi devono essere adattabili alle diverse

esigenze degli studenti.

● Flessibilità: i contesti educativi devono essere flessibili, in modo da

consentire a tutti gli studenti di apprendere in modo efficace.

L'applicazione di questo modello può contribuire a migliorare l'inclusione

scolastica e a garantire a tutti gli studenti pari opportunità di apprendimento.

1.3. Piano metodologico-didattico

La prospettiva dell'inclusione per tutti gli allievi passa anche attraverso un

affinamento delle procedure didattiche, le quali debbono promuovere il ruolo

attivo di ogni studente, facilitando la partecipazione di tutti, oltre a stimolare

rapporti interattivi e di supporto reciproco.

La ricerca in questo settore mette a disposizione degli insegnanti una serie di

strategie e di approcci di grande interesse, i quali sono sostenuti anche da buone

prove di efficacia.

Con questo voglio enfatizzare il fatto che la didattica inclusiva non è

rappresentata da un insieme di contenuti specifici, ma si caratterizza per un

orientamento metodologico, uno stile operativo da adottare nella prassi

quotidiana. Si tratta di gestire tutti i curricoli disciplinari, opportunamente

adattati tenendo conto anche delle Linee guida dell' UDL, con un approccio che

faciliti la partecipazione e il successo formativo di ogni allievo.

Oltre agli aspetti organizzativi, la didattica inclusiva si caratterizza per l'utilizzo

di strategie didattiche che promuovono la partecipazione attiva di tutti gli

studenti, anche quelli con bisogni educativi speciali.

In particolare, le strategie didattiche inclusive si possono suddividere in cinque

categorie:

● Clima e gestione della classe: creare un clima positivo e collaborativo in

classe, basato su regole condivise, è fondamentale per favorire

l'apprendimento di tutti gli studenti.

● Strategie cooperative: l'apprendimento cooperativo, che prevede il lavoro

in piccoli gruppi eterogenei, è un'efficace strategia per favorire la

collaborazione, la comunicazione e il rispetto reciproco tra gli studenti,

anche quelli con bisogni educativi speciali.

● Strategie cognitive e metacognitive: queste strategie, che insegnano agli

studenti come apprendere, possono essere utilizzate per potenziare le

funzioni cognitive e la consapevolezza dell'allievo, indipendentemente

dalle sue caratteristiche individuali.

● Educazione socio emozionale e prosociale: promuovere le competenze

socio emotive e prosociali negli studenti, come la capacità di conoscere e

controllare le proprie emozioni, saper gestire le relazioni interpersonali e

mettere in atto condotte di aiuto, è fondamentale per creare un ambiente

di apprendimento inclusivo.

● Strategie specifiche di intervento rivolte ai bisogni speciali: in alcuni casi,

può essere necessario utilizzare strategie didattiche specifiche per

rispondere ai bisogni educativi speciali di alcuni studenti. Queste strategie

devono essere individuate e utilizzate in collaborazione con le famiglie e

gli specialisti.

In conclusione, la didattica inclusiva si basa su un approccio metodologico che

promuove la partecipazione attiva di tutti gli studenti, anche quelli con bisogni

educativi speciali. Questo approccio richiede la collaborazione di tutti gli attori

coinvolti nel processo educativo: insegnanti, studenti, famiglie e comunità.

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jbjbh di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Basilicata o del prof Calenda Marika.
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