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Introduzione

In questo volume si cercherà di dimostrare come l'arte, in particolare l'arte di strada, possa diventare un mezzo per avvicinare gli studenti di ogni età ad apprezzare le regole.

Nel pensiero più comune e diffuso la street art coincide con l'imbrattamento di edifici, gallerie, ponti... un'azione che modifica in negativo un oggetto, un'azione illegale, invasione di spazio pubblico, atto vandalico, punibile: la possibilità di attivare nelle aule scolastiche un processo formativo basato sul binomio arte e legalità o trinomio arte, legalità e trasgressione non è facile. Serve la volontà di catturare in quella che sembra essere una performance illegale, la possibilità di sviluppare attività pedagogico-didattiche. L'educazione civica, declinata nell'educazione alla cittadinanza attiva, legalità e sostenibilità ambientale non va intesa come solo lettura della Costituzione.

Bensì si entra nell'ottica che si acquisiscono le regole solo se si è avuta l'occasione di sperimentarne la validità e l'opportunità appropriandoci personalmente del loro valore. Verificare l'importanza delle norme per appropriarcene e trasformarle in valore può paradossalmente passare dalla trasgressione. La sfida per i docenti è affrontare il processo attraverso cui sia possibile far entrare i ragazzi in norme così fondamentali per la tutela della convivenza civile e democratica affinché, oltre ad essere abitanti di quei luoghi e tempi, si sentano anche cittadini.

La legge 20 agosto 2019 n. 92 norma definitivamente l'educazione civica che diventa materia obbligatoria nelle scuole italiane.

La street art si propone come veicolo metodologico per avvicinare gli studenti all'educazione civica, restituendo dignità ad una forma espressiva che negli ultimi anni sta passando da atto fuorilegge ad arte vera e propria.

La formazione all'educazione civica, alla legalità ed alla cittadinanza è veicolata trasferendo su tele di cemento le opere dei bambini che vanno a sostituire atti vandalici con segni che diventano tracce lasciate per identificare territori, ambienti, uno spazio e tempi.

C'è bisogno di costruire ponti intergenerazionali e interculturali che colleghino le istituzioni formali con l'informale e il non formale per poter guardare verso la costituzione di una comunità educante della quale tutti fanno parte e ciascuno ne è responsabile.

Identità e Cittadinanza sono due aspetti non scindibili dell'esserci, del riconoscimento di sé e del sé attraverso il sentirsi parte del contesto in cui si vive. Tali aspetti implicano anche la condivisione, cui si può giungere solo se prima si è sviluppata la cittadinanza, quindi la responsabilità e la libertà che sono l'una interfaccia.

Dell'altra. Portare i giovani studenti nel mondo dell'arte contemporanea significa anche accogliere le loro produzioni, dare consenso e riconoscimento al loro modo di comunicare. Insegnare (e apprendere) attraverso l'arte incentiva l'attivazione di un processo trasversale che apre la porta a traiettorie che si intrecciano dando vita a reti cognitive e affettive indispensabili per la formazione di cittadini consapevoli.

CAPITOLO 1 - IDENTITÀ E CITTADINANZA: RICONOSCERSI NEI LUOGHI E NEI TEMPI

1 - L'apprendimento permanente secondo i documenti europei

Gli organismi internazionali dimostrano interesse verso l'apprendimento, così come risulta evidente nell'emanazione di documenti che sottolineano alle istituzioni deputate l'urgenza di doversi reinventare e riprogettare alla luce delle nuove forme di approccio alla conoscenza che le giovani generazioni incontrano, questo per continuare ad essere garanti dello sviluppo delle loro competenze.

Vengono incoraggiati (e finanziati) realizzazione esperimentazione di nuovi contesti e ambienti di apprendimento.

Nel 2000 la Commissione delle Comunità europee all'interno del "Memorandum sull'istruzione e la formazione permanente" distingue tra:

  • apprendimento formale: si svolge negli istituti di istruzione e formazione riconosciuto, che rilasciano certificazioni e qualifiche;
  • apprendimento non formale che si svolge fuori dalle principali strutture d'istruzione e non rilascia, normalmente, certificazioni ufficiali. Può essere erogato su luoghi di lavoro o da parte di associazioni, sindacati, partiti politici, può essere fornito anche a completamento di sistemi formali (corsi di istruzione artistica, musicale, sportiva o corsi privati di preparazione ad esami o concorsi);
  • apprendimento informale: avviene nel normale svolgersi della vita quotidiana e non è necessariamente intenzionale.

La Commissione accoglie, accanto

all'espressione riconosciuta e condivisa di lifelong learning, lifewide learning: anche il concetto di educazione e formazione non hanno soltanto un'estensione verticale lungo tutto l'arco della vita ma anche una forte caratteristica orizzontale estensiva in tutti gli spazi incontrati e vissuti. A tali dimensioni si può aggiungere quella trasversale alla quale riconoscere il compito di occuparsi di intrecciare il vissuto sia nei suoi aspetti cronologici e geografici, temporali e spaziali. Se finora parlando di educazione permanente siamo stati orientati a pensare all'apprendimento per tutta la vita inteso nel suo svolgersi nel tempo per tutta lungo l'intero arco della vita, la durata dell'esistenza, dobbiamo imparare che è largo l'intero fondamentale valutare anche una sua estensione spaziale aspazio della vita, ovvero in tutti i contesti possibili in cui la persona può entrare in contatto sia contemporaneamente che in.

successione o in maniera asincrona, e che possono diventare formativi a prescindere dall'iniziale loro ruolo e dalla loro origine spontanea o comunque non istituzionalizzata.

pedagogia antropica

Avviamo così una sorta di che ci invita ad utilizzare tutto ciò che incontriamo, vivendo ogni occasione come proposta da cui imparare, che ci insegna a guardarci intorno mentre procediamo nel cammino. Tutto ciò implica il riconoscimento che la nostra educazione-istruzione-formazione si avvale e viene influenzata sia dalle esperienze istituzionali e ufficiali che da quelle non formali e informali: le istituzioni sono chiamate a reimpostare la loro progettazione in funzione delle innumerevoli possibilità fornite dalle scelte di vita volontarie e spontanee che i ragazzi incrociano e che rappresentano un humus naturale già di per sé fertile e produttivo.

La scuola non può ignorare tutto ciò, al contrario deve farsi promotrice di un'alleanza

trasversale che abbia come orizzonte spazio-temporale proprio illifelong lifewid learning.e il 22 - Le indicazioni nazionali per il curricolo.

Le Indicazioni nazionali emanate dal M.I.U.R. nel 2012 per il curricolo dellascuola dell'infanzia, della scuola primaria e secondaria di I grado espongonochiaramente i principi sui quali la scuola italiana deve fondarsi per produrrepersone consapevoli del proprio ruolo di cittadini.

Dalle Indicazioni nazionali:

Per una nuova cittadinanza

La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale. La linea verticale esprime l'esigenzadi impostare una formazione che possa poi continuare lungo l'intero arco della vita; quella orizzontale indicala necessità di un'attenta collaborazione fra la scuola e gli attori extrascolastici con funzioni a vario titoloeducative: la famiglia in primo luogo. Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola uncompito oggi ancora più ineludibile.

rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano difficoltà più o meno grandi nello svolgere il loro ruolo educativo. La scuola non può interpretare questo compito come semplice risposta a un'emergenza. Non è opportuno trasformare le sollecitazioni che le provengono da vari ambiti della società in un moltiplicarsi di microprogetti che investano gli aspetti più disparati della vita degli studenti, con l'intento di definire norme di comportamento specifiche per ogni situazione. L'obiettivo non è di accompagnare passo dopo passo lo studente nella quotidianità di tutte le sue esperienze, bensì di proporre un'educazione che lo spinga a fare scelte autonome e feconde, quale risultato di un confronto continuo della sua progettualità con i valori che orientano la società in cui vive. La scuola perseguirà costantemente l'obiettivo di costruire.un'attenzione costante alla formazione integrale degli studenti. La scuola si impegna a promuovere una cultura dell'inclusione, valorizzando le diversità e favorendo l'integrazione di tutti gli studenti, senza discriminazioni di alcun tipo. In questo contesto, è fondamentale il coinvolgimento attivo dei genitori, che sono considerati partner fondamentali nel percorso educativo dei loro figli. La scuola si propone quindi di creare un clima di fiducia reciproca e di collaborazione, attraverso la condivisione di informazioni, la partecipazione a incontri e attività scolastiche, e la promozione di un dialogo costante tra famiglie e insegnanti. Inoltre, la scuola si apre al territorio circostante, promuovendo progetti e attività che coinvolgono la comunità locale e nazionale, al fine di favorire una formazione completa e aperta al contesto sociale. L'autonomia scolastica rappresenta un'opportunità per le istituzioni scolastiche di assumere un ruolo attivo nella definizione dei propri obiettivi e delle proprie strategie educative, in linea con le esigenze e le peculiarità del contesto in cui operano. In conclusione, l'alleanza educativa con i genitori e la collaborazione con il territorio sono elementi fondamentali per una scuola che mira a formare cittadini consapevoli, responsabili e capaci di affrontare le sfide del futuro.

è anche ingrado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte diuna comunità vera e propria. La scuola affianca al compito «dell’insegnare ad apprendere» quello«dell’insegnare a essere». L’obiettivo è quello di valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale diogni studente. La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è un fenomeno ormaistrutturale e non può più essere considerato episodico: deve trasformarsi in un’opportunità per tutti. Nonbasta riconoscere e conservare le diversità preesistenti, nella loro pura e semplice autonomia. Bisogna,invece, sostenere attivamente la loro interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra edelle altre culture, in un confronto che non eluda questioni quali le convinzioni religiose, i ruoli familiari,

ariata la crescita e il progresso di una società. Tuttavia, nonostante i progressi fatti negli ultimi decenni, le differenze di genere continuano ad essere una sfida significativa da affrontare. Le differenze di genere si riferiscono alle disuguaglianze sociali, economiche e politiche che esistono tra uomini e donne. Queste disuguaglianze possono manifestarsi in vari settori della vita, come l'accesso all'istruzione, all'occupazione, alla salute e alla partecipazione politica. Per affrontare queste disuguaglianze, è fondamentale promuovere l'uguaglianza di genere e garantire pari opportunità per tutti. Ciò significa garantire che uomini e donne abbiano gli stessi diritti e opportunità di sviluppo personale e professionale. La promozione dell'uguaglianza di genere richiede un impegno da parte di tutti i settori della società, compresi governi, organizzazioni internazionali, imprese e individui. È importante adottare politiche e leggi che promuovano l'uguaglianza di genere e combattano la discriminazione basata sul genere. Inoltre, è necessario promuovere l'educazione e la consapevolezza sulle questioni di genere, al fine di sfidare gli stereotipi di genere e promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza. Ciò può essere fatto attraverso programmi educativi nelle scuole, campagne di sensibilizzazione e formazione sulle questioni di genere. In conclusione, le differenze di genere sono una sfida che richiede un impegno collettivo per promuovere l'uguaglianza di genere e garantire pari opportunità per tutti. Solo attraverso l'eliminazione delle disuguaglianze di genere possiamo raggiungere una società più giusta e inclusiva.
Dettagli
A.A. 2021-2022
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia.giuntoli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e disturbi specifici dell'apprendimento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Mannucci Andrea.