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COMPORTAMENTO ANTISOCIALE E CRIMINALE

1. Fattori e processi di rischio e meta-rischio

I fattori di rischio sono eventi o condizioni associate a un incremento della probabilità di manifestazioni

antisociali o delinquenziali, che influenzano l’onset, la frequenza, la prevalenza, la persistenza e la durata. I

fattori di rischio agiscono in maniera dimensionale, mettendo in atto processi psicologici e comportamentali

i cui effetti possono manifestarsi in un arco di tempo differente a seconda delle persone, del periodo di

sviluppo e del contesto. Anche quando è presente un ragionevole grado di probabilità che, date certe

condizioni di partenza (antecedenti), sia possibile prevedere specifici pattern comportamentali, la

multidimensionalità delle variabili coinvolte rende difficile disaggregare le influenze e individuare i singoli

fattori operanti. Si parla, infatti, di processo multidimensionale di rischio o meta-rischi.

Tre considerazioni preliminari sono necessarie. In primo luogo, è difficile discriminare tra fattori di rischio nel

senso di indicatori o di determinanti multicausali della delinquenza. La delinquenza è un’attività di gruppo,

specie durante l’adolescenza, e individui delinquenti tendono a frequentare amici con esperienze

delinquenziali; questo, ovviamente, non significa che l’avere amici delinquenti sia la causa della delinquenza.

Lo studio del comportamento antisociale e criminale risente di un limite metodologico, e cioè quello di

trattare empiricamente variabili dipendenti come se fossero indipendenti, dal momento che, come sostiene

Farrington (1997), questo conduce a conclusioni tautologiche false e a sovrastimare il potere predittivo ed

esplicativo delle variabili considerate. Ovviamente alcuni fattori hanno un ruolo sia di indicatori che di

determinanti; per esempio, variazioni a lungo termine nel comportamento antisociale between diversi

individui potrebbero rappresentare delle differenze nel consumo di alcol, così come modificazioni a breve

termine within gli individui rispetto al consumo di alcolici potrebbero contribuire a maggiori manifestazioni

antisociali e delinquenziali durante i momenti di maggior abuso di alcol. Il furto con scasso potrebbe essere

un indicatore di una tendenza antisociale ma non può essere considerato la causa, anche se è vero che quando

un comportamento conduce al successo, questo agisce da fattore rinforzante, la cui influenza favorirebbe la

reiterazione comportamentale.

Un secondo aspetto è quello di definire la relazione esistente tra processo di rischio e comportamento.

L’esposizione a un fattore di rischio non determina automaticamente un comportamento. Generalmente,

singoli fattori evidenziano una bassa correlazione con l’outcome; la probabilità di mettere in atto condotte

antisociali, specie quando serie e persistenti, è funzione del numero di fattori coinvolti, dell’intensità della

loro influenza e della messa in modo di meccanismi di rischio che favoriscono un certo tipo di azioni-reazioni-

controreazioni che facilitano la condotta antisociale.

L’analisi delle cause prossimali focalizza l’attenzione sul come determinati fattori di rischio immediati e

prossimi contribuiscano alle manifestazioni antisociali e criminali; è in questo senso che si parla di processo

di rischio. L’analisi delle cause ultime si interessa del perché determinati individui manifestano certi

comportamenti in presenza (o in assenza) di specifici fattori di rischio prossimali e distali. Gli effetti dei fattori

distali, come la povertà, sono spesso indiretti e mediati da fattori prossimali, come la disarmonia genitoriale.

Se non dovessero essere presenti fattori prossimali come mediatori, potrebbe non esserci nessuna relazione

significativa tra le variabili distali e l’adattamento sociale del bambino, come è stato per esempio riscontrato

in famiglie povere dove però regnava un clima di armonia genitoriale, di attenzione e cura per i figli. La

36

presenza di fattori di rischio non costituisce di per sé una garanzia che l’individuo debba necessariamente

subirne l’influenza.

Non tutti i fattori di rischio operano nello stesso modo e simultaneamente. Si parla, infatti, dell’efficacia di

rischio differenziale. Alcuni fattori sono associati all’onset o all’insorgenza antisociale; altri incidono sul

processo di escalation, altri contribuiscono ad aggravare il pattern comportamentale, mentre altri ancora

incidono sulla discontinuità e sulla desistenza.

Un terzo punto significativo è la temporalità dell’onset, cioè individuare i fattori associati a un onset precoce

e quali altri contribuiscono, invece, a un onset tardivo. È sulla base del diverso periodo di iniziazione criminale

e di manifestazione dei primi segni di antisocialità che si verificherà una diversificazione tra i pattern di

escalation, persistenza, regressione e desistenza dalla criminalità.

I fattori di rischio associati all’iniziazione delinquenziale nell’adolescenza differiranno per tipologia, intensità,

direzione, co-presenza e comorbilità, rispetto a quelli nell’infanzia o a quelli operanti in età adulta. L’intensità

dei problemi comportamentali varia in base alle differenze individuali, al contesto di rischio, alle variabili di

protezione e alla loro interazione. La non linearità dell’interazione tra le variabili di rischio e quelle di

protezione evidenzia il fatto che non sia possibile parlare di fattori causali singoli e di costrutti interpretativi

omogenei in riferimento ai problemi comportamentali. Se esistesse, ipoteticamente, una linearità, il risultato

sarebbe quello dell’equivalenza comportamentale, per cui dati determinati fattori si verificherebbe sempre

una reazione specifica.

2. La dimensione socio-psicologica dei fattori di rischio

I fattori di rischio sono quegli aspetti della realtà socio-psicologica nella quale l’individuo vive che aumentano

la possibilità che un outcome negativo si manifesti. Per realtà socio-psicologica si intende il clima psicologico,

emotivo, familiare, sociale e culturale nel quale la vita di un individuo si sviluppa, si modifica, progredisce

verso traiettorie più mature, rimane fissata a certe condizioni esistenziali oppure regredisce verso condizioni

precedenti e instabili. Questa realtà è influenzata anche dalle componenti ereditarie, genetiche e biologiche

che costituiscono il patrimonio esistenziale della persona.

Il termine “rischio” ha tre elementi significativi da tenere in considerazione:

1. La presenza di un individuo che ne subisca l’influenza (per esempio, un minore coinvolto nelle attività

delinquenziali dei compagni).

2. Una sensibilità all’influenza del fattore di rischio (per esempio, un alto livello di suggestionabilità alle

pressioni del gruppo dei pasi).

3. Un aumento della probabilità del verificarsi di un outcome negativo data l’esposizione al fattore di

rischio (per esempio, il gruppo dei pari).

L’influenza dei fattori di rischio, così come quelli di protezione, per quanto significativa non è mai assoluta. La

forza dei fattori di rischio è tanto maggiore, quanto:

a. Più è alto il numero dei fattori coinvolti. La combinazione di un alto livello di aggressività, in un clima

di conflittualità e assenza genitoriale, con la presenza di poche skills sociali e di problemi cognitivi,

sono fattori che alterano i contatti del bambino con il mondo esterno e le relazioni con i pari.

b. Più è sensibile l’individuo sottoposto alla loro influenza. La loro influenza non è costante nel tempo.

Gli studiosi hanno parlato di vulnerabilità o sensitività a certi fattori rispetto alla fase dello sviluppo

in cui l’individuo si trova.

c. Più è precoce, costante, prolungata la loro influenza. Gli studi longitudinali hanno evidenziato che

quei bambini che riportano 4 o più fattori di rischio all’età di 2 anni, sono più a rischio di sviluppare

difficoltà di apprendimento e/o manifestare seri problemi comportamentali all’età di 10 anni, avere

problemi mentali, coinvolgersi in attività delinquenziali, e per le ragazze sperimentare una gravidanza

adolescenziale. 37

3. Tipologie di rischio

I fattori di rischio per il comportamento antisociale e delinquenziale si distinguono nelle seguenti categorie:

individuali, familiari, scolastici, relazionali e associati al gruppo dei pari, socio-culturali ed economici.

Tra i fattori individuali più significativi, la cui influenza maggiore si manifesta nei primi anni di vita, si sono

identificati: le complicazioni alla nascita, le intossicazioni prenatali, il danno cerebrale e il trauma cranico, un

temperamento difficile, ADHD, l’impulsività, le forme di aggressività, un basso livello di intelligenza verbale e

il genere, riconoscendo al sesso maschile un ruolo facilitante, in quanto, per ragioni biologiche (tendono a

esternalizzazioni aggressive) e culturali (vengono percepiti e rappresentati come figure fisiche forti,

esuberanti e potenti), essi più facilmente delle femmine sono coinvolti in percorsi antisociali e delinquenziali.

Sono stati, inoltre, riconosciuti: un’immagine negativa del sé, un livello basso di autostima e un basso senso

di autoefficacia, aspettative negative, un basso livello di motivazione positiva e di progettualità, una scarsa

ambizione, una difficoltà di pianificazione, un povero livello di self-control, che sono risultati fattori importanti

soprattutto in adolescenza e nel primo periodo adulto.

Tra i fattori familiari si riconoscono: il comportamento antisociale e la carriera delinquenziale dei genitori, le

forme di trascuratezza e di abuso familiare, la conflittualità tra coniugi, la dipendenza da sostanze stupefacenti

da parte dei genitori, la gravidanza in età adolescenziale, la psicopatologia genitoriale, le influenze antisociali

dei fratelli e delle sorelle.

Tra i fattori tardivi si riconoscono: quelli scolastici legati al fallimento accademico, una scarsa motivazione e

una povera stimolazione intellettuale da parte dell’ambiente circostante; quelli socializzativi associati alla

pressione del gruppo dei pari, le forme di rifiuto e di esclusione sociale, l’acquisizione di valori alternativi

antisociali, di sfida e di contrasto nei confronti dell’autorità, gli atteggiamenti di aperta opposizione e distacco

rispetto al controllo familiare e genitoriale, la ricerca di un’autonomia esasperata, estrema e rischiosa.

Tra i fattori sociali e culturali si distinguono: il basso livello scolastico dei genitori, la disgregazione sociale della

comunità di appartenenza, le forme di emarginazione e isolamento, l’esposizione al pregiudizio e alla violenza,

l’appartenenza a minoranze etniche e i

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
61 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sarapinna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Criminologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Zara Georgia.