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QUOTA AMM.TO= (VALORE ORIGINARIO - VALORE PRESUNTO DI REALIZZO) :

N. ANNI VITA UTILE

Il rispetto del requisito di sistematicità non esclude che il piano di ammortamento, una

volta fissato dagli

amministratori, possa subire modifiche in relazione al mutare delle condizioni di

impiego dell’immobilizzazione.

Svalutazione:

L’art. 2426 c.c. stabilisce che l’immobilizzazione che, alla data di chiusura

dell’esercizio risulti durevolmente di valore inferiore al valore netto contabile deve

essere svalutata (iscritta a tale minor valore).

Corso di Contabilità e bilancio - UniPR

Il minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i

motivi della rettifica effettuata, quindi se un bene riacquista valore sul mercato deve

essere rivalutato (considerando come riferimento il costo storico).

perdita durevole di valore

Si definisce la diminuzione di valore che rende il valore

recuperabile di un’immobilizzazione inferiore al valore netto contabile (in prospettiva

di lungo termine).

La necessità di rilevare una perdita durevole di valore può derivare da errori di

progettazione, di costruzione, del mutare delle condizioni di mercato.

Tale svalutazione è una perdita di valore non programmata dovuta sia a cause di

obsolescenza e di superamento tecnico, sia a fenomeni legati al mercato e al settore.

Le immobilizzazioni che alla data di chiusura dell’esercizio presentano un valore

inferiore al loro valore netto contabile (costo storico-fondo amm.to) devono essere

obbligatoriamente svalutate.

Impairment test: procedimento logico di verifica delle perdite di valore

VALORE NETTO CONTABILE → comparato a → VALORE RECUPERABILE

Il valore recuperabile è il MAGGIORE tra :

1. Fair value al netto dei costi di vendita (valore di mercato)

2. Valore d’uso (attualizzazione dei flussi di cassa che quel bene mi permette di

conseguire nel tempo)

L’impairment test verifica che le attività in bilancio siano iscritte ad un valore non

superiore a quello effettivamente recuperabile.

Esempio:

Se il valore netto contabile è 200.000 €

Il fair value è 180.000 € e il valore d’uso è 205.000 € → il valore recuperabile è

205.000 € (maggiore tra i due)

In questo caso non devo svalutare perché :

Valore netto contabile < Valore recuperabile → NO impairment

Se il valore netto contabile è 200.000€

Il fair value è 180.000 € e il valore d’uso è 175.000 € → il valore recuperabile è

180.000 €

In questo caso devo svalutare (di 20.000€) perché:

Valore netto contabile > Valore recuperabile → Impairment loss

Corso di Contabilità e bilancio - UniPR

Ogni volta che il valore recuperabile di un’immobilizzazione è inferiore al suo valore

netto contabile, la differenza deve essere identificata come perdita e imputata a conto

economico, tra i costi della produzione.

La svalutazione che deve avere carattere duraturo, deve necessariamente essere

documentata e fondarsi su elementi oggettivamente valutabili.

Sono indicatori di potenziali svalutazioni:

3) La diminuzione significativa nell’esercizio del prezzo di mercato

dell’immobilizzazione

4) Rilevanti modificazioni nell’ambiente tecnologico

5) Aumento di tassi di interesse di mercato

6) Deterioramento fisico o tecnologico (obsolescenza)

7) La non utilizzazione del bene

piccole società e micro imprese

Le possono, secondo l’OIC 9, adottare una procedura

semplificata per la determinazione delle perdite durevoli.

La procedura semplificata prevede:

Somma dei redditi netti di 5 esercizi > totale valore contabile netto delle

immobilizzazioni → NON deve essere effettuata la svalutazione

(volume redditi > valore ammortamenti)

Valore netto contabile > Valore recuperabile → SVALUTAZIONE

(volume redditi < valore ammortamento)

I contributi

I contributi vengono erogato da Stato, Regioni e altri enti pubblici allo scopo di

incentivare la sostituzione di impianti superati ed attrezzature obsolete, a promuovere

l’innovazione e a migliorare le condizioni tecnico-strategiche delle imprese per

consolidare posizioni di vantaggio verso i competitori.

I contributi si dividono in:

8) “conto capitale” al fine di sostenere una tantum l’investimento

nell’immobilizzazione

9) “in conto esercizio” erogati periodicamente per sostenerne il funzionamento

I contributi in conto capitale risultano iscrivibili in bilancio nell’esercizio in cui diviene

certa la loro erogazione (delibera formale ed esecutiva dell’ente pubblico) e vengono

accreditati secondo due criteri:

1. Accredito graduale a conto economico tra i ricavi della voce A5 “altri ricavi e

proventi” come rettifica dei costi espressi dall’ammortamento e rinviati per

competenza agli esercizi successivi attraverso il calcolo dei risconti passivi

(metodo indiretto);

2. Portati a diretta riduzione del costo dell’immobilizzazione a cui si riferiscono,

imputazione a patrimonio netto (metodo diretto).

PRIMO METODO – accredito graduale a conto economico

Corso di Contabilità e bilancio - UniPR

Le scritture contabili da effettuare sono:

1- Registrazione dell’entrata al ricevimento del contributo

2- Rilevazione del risconto passivo in sede di scritture di assestamento di fine

esercizio

3- Rilevazione dell’ammortamento in sede di scritture di assestamento di fine

esercizio

Banca c/c (VFA) X

Contributi c/impianti (VEP) X

(Rilevazione del contributo)

Ammortamento impianti (VEN) X

Fondo amm.to impianti (VFP) X

(Costo d’acquisto dell’impianto : vita utile stimata)

Contributi c/impianti X

Risconti passivi X

Il calcolo dell’importo da inserire è:

Contributo in c/capitale totale (es. 5000) : vita utile del bene (es. 10 anni) = 500

Contributo in c/capitale di competenza = 500

Contributo in c/capitale da stornare con risconto passivo = 5000-500=4500 ovvero

contributo c/capitale totale – contributo c/capitale di competenza

Nell’esercizio successivo: 4500-500=4000 (e così via)

SECONDO METODO – a diretta deduzione dell’immobilizzazione

Le scritture contabili da effettuare sono:

1- Registrazione dell’entrata al ricevimento del contributo

2- Riduzione del valore dell’immobilizzazione materiale

3- Rilevazione dell’ammortamento in sede di scritture di assestamento di fine

esercizio

Banca c/c (VFA) X

Contributi c/impianti (VEP) X

(Rilevazione del contributo)

Contributi c/impianti X

Impianti X

(Riduzione del valore dell’immobilizzazione per l’importo del contributo)

Ammortamento impianti X

Fondo amm.to impianti X

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Il calcolo dell’importo da inserire è:

Costo d’acquisto dell’impianto (es. 25.000) – Valore contributo (es. 5000) = 20.000

Costo dell’immobilizzazione ridotto del contributo : vita utile del bene (es. 10 anni) =

20.000/10=2000

2000= quota annuale di ammortamento da iscrivere nelle scritture

Manutenzioni

Le immobilizzazioni materiali possono richiedere durante il funzionamento nella

struttura produttiva dell’impresa, interventi generatori di costi e di ricavi.

Si tratta delle attività di manutenzione, riparazione, ammodernamenti, ampliamenti e

miglioramento delle condizioni strutturali dei cespiti, nonché quelle di rinnovamento.

Si dividono in:

1) Manutenzione ordinaria: Si tratta di interventi periodici manutentivi e

sono volti al mantenimento di condizioni normali di funzionalità attraverso

periodiche attività di pulitura, lubrificazione, sostituzioni di parti logorate

dall’uso, verniciatura e cosi via.

Sono volti anche la ripristino dell’originaria funzionalità qualora si fossero

verificati guasti, rotture, disfunzioni o impedimenti di natura tecnica.

2) Manutenzioni cicliche: Si tratta di interventi manutentivi programmati da

eseguirsi ad intervalli temporali predeterminati o al raggiungimento di

predefiniti livelli di output (pezzi lavorati, ecc). Si tratta del sostenimento di

costi rilevanti, il cui ammontare è in genere noto o determinabile con

ragionevole approssimazione.

3) Manutenzione straordinaria: Interventi che tendono al miglioramento

delle condizioni generali di sfruttamento del bene. Sono veri e propri

ampliamenti, ammodernamenti, miglioramenti delle condizioni tecnico-

operative che determinano un incremento della produttività che si traduce in

una riduzione dei costi di produzione, in un prolungamento della vita utile del

cespite.

4) Ricambi: Acquistati per consentire la periodica sostituzione di parti logorate

o danneggiate di impianti e attrezzature.

Si distinguono in:

- Pezzi di basso costo unitario – di limitato valore e di uso ricorrente e

costi di esercizio

vengono rilevati come imputati a conto economico;

- Pezzi di rilevante costo unitario e di uso non ricorrente – rappresentano

una dotazione accessoria al cespite e devono essere classificati tra le

immobilizzazioni nello stato patrimoniale e devono essere ammortizzati in

base alla vita utile del bene cui si riferiscono

- Pezzi di rilevante costo unitario e di uso non ricorrente – in questo caso i

rimanenze di magazzino

pezzi di ricambio diventano una categoria di in

quanto assimilabili ai materiali di consumo.

Le scritture contabili da effettuare sono:

1) Manutenzioni ordinarie – Registrazione del costo di esercizio → Costo della

produzione (B) in conto economico

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2) Manutenzioni cicliche – registrazione del costo di esercizio e chiusura del fondo

manutenzioni cicliche per la parte accantonata negli esercizi precedenti → Costo

della produzione (B) per la sola parte di competenza dell’esercizio (come gli

ammortamenti)

3) Manutenzioni straordinarie – aumento del valore dell’immobilizzazione materiale

→ Macroclasse B.II. Immobilizzazione materiale nell’attivo

Manutenzione straordinaria scritture contabili:

Manutenzioni (VEN) X

Iva ns credito X

Debito v/fornitori X

(Rilevazione della fattura di acquisto)

Impianto X

Manutenzioni X

Giroconto di incremento del valore dell’impianto – capitalizzazione)

Manutenzione ciclica scritture contabili:

Accantonamento f.do manut. X

Cicliche (VEN)

F.do manutenzioni cicliche X

( Costo manutenzione ciclica al netto di IVA : vita del bene)

Manutenzioni cicliche (VEN) X

Iva ns credito X

Debito v/fornitori X

(Dopo l’accantonamento annuale al fondo, si riceve la fattura del fornitore

dell’intervento)

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
49 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marianna236 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Contabilità e bilancio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Marchini Pierluigi.