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CAPITOLO 1. L’ARCHITRAVE DELLA FORMAZIONE: CONOSCENZE PORTATE E

PORTANTI.

1. La formazione e il processo di costruzione della conoscenza.

La formazione umana è un processo globale in costante mutamento, legato alle

trasformazioni culturali, sociali, politiche ed economiche, quindi infinitamente modificabile.

Questo processo di cui è protagonista l’uomo si definisce come processo bio-antropologico

attraverso cui l’uomo apprende e rielabora la propria appartenenza al genere, crescita

personale dell’individuo che si compie attraverso uno scambio con l’oggettività sociale e

culturale.

Oggi il processo formativo umano è esposto a numerose crisi in quanto l’uomo si trova a

dover fare i conti con la deriva del senso e il disorientamento ontologico e axiologico (di

valori).

Il processo formativo è fortemente condizionato dal processo di costruzione della

conoscenza in quanto l’uomo prende forma all’interno dei contesti di vita attraverso le

elaborazioni di significato e le trasformazioni che opera su di essi. Il soggetto crea i saperi

che andranno a costituire la produzione materiale e immateriale della cultura.

I saperi sono i sistemi di lettura della realtà, quindi il sistema dei saperi è il sistema di

rappresentazione della realtà prodotto attraverso l’elaborazione cognitiva. Le competenze

invece si pongono come luogo dell’unione tra sapere e saper fare.

La nozione di competenza si pone come la linea di passaggio da una formazione di

impostazione trasmissiva ad una formazione mediante cui garantire l’emergere di due tipi di

competenza: contenuto e forma.

La competenza di contenuto è legata al possesso di conoscenze specifiche, di base e

avanzate.

La competenza di forma si delinea come forma mentis transdisciplinare orientata in senso

scientifico e critico.

Quindi la competenza si delinea come saper fare nella misura in cui ogni sapere appreso

deve poter essere applicato.

2. La processualità costruttiva e ricorsiva della conoscenza.

La conoscenza è una processualità evolutivamente in progress, composta da materiali

flessibili e integrabili tra loro, ovvero cervello, mente e contesto. La natura processuale della

conoscenza quindi è data dal rapporto di interazione tra i materiali che la compongono.

L’interazione di natura e cultura è fondamentale per compiere lo sviluppo cerebrale.

Le moderne teorie dell’evoluzione, servendosi di alcune scoperte genetiche, hanno

evidenziato il ruolo del comportamento nel processo evolutivo, e le differenze dovute alla

variabilità genotipica o fenotipica: la prima dipende da fenomeni casuali e causa

cambiamenti genetici; la seconda è il risultato dell’interazione tra genotipo ed ambiente.

Negli esseri viventi tutto deriva dall’esperienza accumulata dalla propria specie nel corso

dell’evoluzione. Quindi lo sviluppo culturale dell’uomo dipende dalle occasioni che ha di

imparare.

La produzione di conoscenza è considerata come il frutto dell’elaborazione mentale.

La principale caratteristica del sistema nervoso centrale è quella di incanalare le

informazioni sensoriali in entrata, portandole verso aree ben definite e di portare le

informazioni verso i neuroni.

Parlando di funzioni mentali complesse si fa riferimento a tutti i processi cognitivi che

rappresentano il livello più elevato dell’espressività mentale del soggetto in formazione. Alla

base di queste funzioni c’è il pensiero.

La mente è il prodotto delle interazioni fra esperienze interpersonali e strutture e funzioni del

cervello e l’esperienza è un insieme di transazioni tra uomo e natura.

Il cervello umano alla nascita è l’organo meno differenziato e potenzialmente più forte degli

altri dal punto di vista dello sviluppo funzionale. Le esperienze hanno un ruolo fondamentale

nel processo di sviluppo.

Per Siegel la mente è un prodotto, frutto dell’interazione soggetto con l’ambiente e con gli

altri. La mente ha un’organizzazione modulare, per cui ad ogni livello di rappresentazione

corrisponde una precisa modalità di funzionamento. L’attività mentale prodotta dai moduli

può essere definita in termini di schemi di interazione con il mondo, quindi i pensieri e le

azioni prodotti dai moduli sono il risultato dell’interazione con l’ambiente e delle risposte

generate dalle stimolazioni che si presentano. L’immagine della mente che emerge da

queste considerazioni è di una mente pluralistica.

Ne deriva un modello ecologico del mentale. La conoscenza è una forma di azione, è

decisione, ed è irreversibile, perché che ci trasforma nel momento in cui la costruiamo, ci

guida nelle decisioni e ciò che conosciamo non si può cancellare.

Secondo il costruttivismo costruiamo il mondo di cui facciamo esperienza, e la conoscenza è

anche un processo relazionale veicolato da azioni situate in un contesto e orientate

culturalmente.

Il costruzionismo sociale intende la conoscenza come una creazione che contiene le nostre

esperienze, percezioni e valori; per questo si parla di costrutti. I costrutti sul mondo derivano

dall’interazione tra soggetti costruttori: sono pragmatici e vengono considerati come accordi

sociali finalizzati alla costruzione di un ambiente vivibile.

Il costruzionismo afferma quindi la natura sociale della conoscenza, interpretata come

processo di costruzione sociale mediata da relazioni comunicative e pratiche convenzionali.

Per Mead l’azione di un organismo si declina come reazione all’azione di un altro organismo.

La mente quindi si sviluppa nel processo di interazione con la società, come insieme di

significati condivisi.

3. La conoscenza, architrave del processo formativo.

La conoscenza è definibile come la consapevolezza e la comprensione di fatti o informazioni

ottenute attraverso l’esperienza, l’introspezione, l’apprendimento. È autocoscienza del

possesso di informazioni connesse tra di loro che, prese singolarmente, possono avere un

valore e un'utilità indipendenti dall’elaborazione della conoscenza.

Dunque, la conoscenza è qualcosa di diverso dalla semplice informazione e rappresenta la

base dei saperi appresi. Oggi la conoscenza è traduzione e ricostruzione delle informazioni

mediante rappresentazioni, idee, teorie e discorsi, frutto di dinamiche organizzative che

riguardano la mente.

Il processo di costruzione della conoscenza è orientato in direzione relazionale ed

emozionale e queste due direzioni dirigono i processi formativi.

Da un punto di vista pedagogico il processo di conoscenza può essere inteso come un

lavoro di mediazione della mente tra il soggetto e il mondo. La mente elabora le

interpretazioni cognitive a partire dagli stimoli ambientali a cui attribuisce significati. La

conoscenza personale è costruita dal soggetto a partire dal contesto per riconoscersi in esso

e poterlo gestire.

La capacità di ragionare è strettamente legata al soggettivo essere emozionale per cui

l’essere umano è tanto più sapiens quanto più è sentiens.

CAPITOLO 2. IL FREGIO DELLA FORMAZIONE: METACONOSCENZA E

RETROAZIONE RIFLESSIVA.

1. Dalla conoscenza alla metaconoscenza: intelligendi vis e apprendimento

significativo.

L’apprendimento non può essere considerato come il processo antagonista a quello della

trasmissione genetica; esso implica un organismo che interagisce con un contesto.

I processi di apprendimento dipendono soprattutto dallo sviluppo encefalico in relazione con

i processi di mutazione genetica per i quali le informazioni ambientali vengono trascritte e

ritrascritte nei processi di costruzione della conoscenza. La struttura plastica del cervello

determina la disponibilità ad apprendere del soggetto in formazione.

L’apprendimento avviene a prescindere dall’insegnamento.

Il setting ha un ruolo importante nel determinare il successo formativo. Il formatore quindi

deve assumere il ruolo di costruttore di ambienti di apprendimento intenzionalmente e

riflessivamente progettati per favorire percorsi di apprendimento attivi e consapevoli in cui

l’educando sia orientato e non solo diretto. Gli ambienti devono essere arricchiti da momenti

di riflessione individuale e collettiva.

Un apprendimento è significativo quando è un processo volontario e attivo che implica

disposizione, responsabilità e motivazione intrinseca. Uno dei principali fattori che

influenzano l’apprendimento è l’insieme delle conoscenze che il soggetto che apprende ha

già acquisito in precedenza; quindi il formatore deve accertarsi di quale sia l’insieme di

conoscenze che il soggetto possiede.

Secondo la teoria cognitiva di Ausubel l’analisi delle cognizioni del soggetto è alla base di

ogni pianificazione formativa.

Ausubel distingue l’apprendimento dall’apprendimento significativo; il primo è la strategia

che permette al soggetto di attivare i processi di selezione e discriminazione delle

informazioni a partire dalle quali si costruiranno conoscenze, il secondo è il prodotto di una

competenza che richiede la capacità di collegare le informazioni con quelle già possedute.

Il processo di apprendimento quindi è diviso in due momenti di acquisizione delle

conoscenze: apprendimento per scoperta, apprendimento per ricezione. In seguito si

distingue tra apprendimento meccanico e apprendimento significativo.

Un apprendimento significativo è sempre connesso alle conoscenze già possedute, per cui il

nuovo oggetto di conoscenza è veramente compreso quando è messo in relazione con i

concetti pregressi che lo includevano.

Apprendimento e conoscenza sono processi costanti e dinamici perché gli oggetti della

conoscenza non vengono appresi in modo definitivo, ma continuano ad essere appresi e

modificati.

Per favorire l’apprendimento significativo si ritiene fondamentale facilitare il trasferimento

cognitivo. L’apprendimento significativo richiede che il materiale da apprendere sia

adeguatamente organizzato e reso significativo per consentire al soggetto gli ancoraggi tra

le vecchie e le nuove conoscenze.

Il meta-apprendimento è una forma di apprendimento significativo; è una forma di

apprendimento riflessivo che conduce a una coscienza trasformativa della propria

formazione.

2. Conoscersi per conoscere.

L’arte della levatrice che è propria del metodo dialettico socratico del tirar fuori può essere

intesa come la prima forma di metacognizione. Socrate poneva domande ai suoi discepoli

per renderli partecipi del processo conoscitivo attraverso il dialogo, portando alla luce quelle

verità interiorizzate

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
18 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher R.B.98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Consulenza pedagogica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Perillo Pascal.