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SFERA PUBBLICA BORGHESE

La sfera pubblica borghese si definisce per separazione dalla sfera statale e viene concepita

da Habermas come sfera di privati riuniti come pubblico. La sfera pubblica borghese si

costituisce in spazi privati come i teatri, caffè e salotti che però assumono carattere pubblico,

e consiste in una discussione collettiva basata sul confronto con argomentazioni razionali,

quali informazioni commerciali e borsistiche, ma anche notizie politiche, culturali, di costume.

MEDIA E COSTRUZIONE SOCIALE DELLA

REALTÀ

Walter Lippmann, nel suo testo Public Opinion (1922) evidenzia il ruolo dei media nel

costruire uno pseudo-ambiente, fatto però di stereotipi e luoghi comuni. Secondo Luhmann

(1996) i media forniscono elementi conoscitivi in base ai quali gli individui prendono decisioni

e agiscono. Quindi l’esperienza che abbiamo del mondo è infatti sempre più esperienza di

seconda mano, attraverso la mediazione offerta dai media.

I media hanno un ruolo molto importante anche nella costruzione soggettiva della realtà

sociale: non offrono solo informazioni, ma forniscono anche i riferimenti contestuali nei quali

collocare e dare senso agli eventi stessi. Sono quindi state formulate delle teorie, le teorie

degli effetti a lungo termine dei media, che ci mostrano appunto come i media, a lungo

termine, siano in grado di costruire la nostra realtà. Esse sono: la teoria dell’agenda setting,

la teoria dell’opinione pubblica, la teoria degli scarti di conoscenza e la teoria della

coltivazione.

TEORIE DEGLI EFFETTI A LUNGO TERMINE

DEI MEDIA

Agenda setting

L'agenda-setting è la teoria delle comunicazioni che ipotizza la possibile influenza dei

mass-media sull'audience in base alla scelta delle notizie considerate notiziabili. L'agenda

setting si occupa di dettare la trama di quelli che sono gli argomenti considerati notiziabili e

che come tali entrano a far parte del circuito quotidiano del notiziario. I media hanno dunque

un potere sorprendente nel suggerire ai propri lettori intorno a cosa pensare. ESEMPIO: Dal

2003 fino al 2009 si è consumato il conflitto del Darfur che ha portato allo sterminio di più di

400mila persone ma la copertura mediatica è stata minima nel nostro paese, tanto che molta

gente tuttora ignora la vicenda. Se invece pensiamo all’omicidio di Cogne, dove la vittima è

una sola, il bambino, la copertura mediatica che ha avuto l'omicidio, anche negli anni

successivi è stata superiore in maniera esponenziale e molti di noi ne hanno discusso al bar

o a cena, mentre in Darfur c'era una guerra sanguinosa.

L'agenda setting ha una struttura composta da:

- FOCALIZZAZIONE= si ha quando i media danno particolare attenzione ad un evento

che viene messo in primo piano

- FRAMING= ovvero quando si spiegano i motivi o i problemi che hanno scaturito

quell'evento

- COLLEGAMENTO= ovvero quando l'evento viene subito collegato ad un sistema

simbolico

- PORTAVOCE= un evento ha rilevanza solo se qualcuno ne parla

Secondo questa teoria, esistono tre agende:

- Agenda dei media → L’insieme di argomenti che i media ritengono interessanti, e

che quindi selezionano per il proprio pubblico;

- Agenda del pubblico → L’insieme dei temi sui quali il pubblico dei media è invitato e

spinto a parlare.

- Agenda della politica → Essa è influenzata dall’agenda dei media e influenza, a sua

volta, quella del pubblico.

Teoria dell’opinione pubblica

Nel suo testo La Spirale del Silenzio, Elisabeth Noelle-Neumann illustra la sua idea del

processo di opinione pubblica che riguarda l'interazione fra quattro elementi:

- i mezzi di comunicazione di massa

- la comunicazione interpersonale e i rapporti sociali

- le manifestazioni individuali di opinione

- la percezione che gli individui hanno dei climi di opinione nel proprio ambiente

sociale.

Spirale del silenzio

La teoria della spirale del silenzio nasce negli anni 80, proposta da Elisabeth

Noelle-Neumann, e si occupa dell'esposizione degli individui ai contenuti e alle opinioni

espresse quotidianamente dai media. L'ipotesi di partenza della teoria della spirale del

silenzio è che le persone si ispirano a ciò che fanno e dicono i media, attenendosi alle loro

interpretazioni della realtà e alle opinioni che esse veicolano perché si presume che siano

quelle più condivise dalla maggior parte delle persone. I media tenderebbero infatti a

innescare una spirale del silenzio che va a cancellare e reprimere le opinioni di minoranza.

Si tratta di un'esperienza che ci succede anche nel quotidiano: quando siamo convinti di

essere d'accordo con con il pubblico sentire tendiamo a manifestare le nostre opinioni in vari

modi (es. spille, scritte sulle maglie, a voce), quando invece ci rendiamo conto che la nostra

opinione è in minoranza tendiamo ad essere più prudenti e taciturni perché la società è

solita avere pronta la minaccia dell'ISOLAMENTO. Chi invece non si sottopone al

conformismo e non si cura dell'opinione viene definito solitamente "outsider",

"avanguardista", "eretico". La

teoria della spirale del silenzio sostiene che a causa della paura dell'isolamento le persone

cercano di individuare il CLIMA D'OPINIONE, ovvero si informano

sull'opinione che attira di più la società che diventa quella più dominante. In questo caso

entra nel discorso di questa teoria il digitale e in particolare i social media, perché il mondo

online rappresenta una fonte principale per la percezione dell'opinione pubblica: infatti i

forum online e i social media sono ambienti dove è possibile accedere alle opinioni di tutti e

su praticamente qualsiasi tipo di argomento. Una prova più empirica sulla spirale del silenzio

è sembrata darla uno studio del Pew Research Center dedicato proprio a spirale del silenzio

e social media. Ne è risultato, infatti, che chi per paura di essere in disaccordo con la

maggioranza e dell'isolamento che potrebbe derivare da ciò non vuole parlare di un certo

argomento dal vivo.

Scarti di conoscenza o knowledge gap

La teoria degli scarti di conoscenza (o del knowledge gap) è stata elaborata nel 1970. Si

sviluppò con la nascita della società di massa, una società dove emerge la

spersonalizzazione dell'individuo. La teoria del knowledge gap analizza il rapporto tra

l’aumento delle informazione e l’effettivo livello di conoscenza degli individui che le

percepiscono, perché piu informazione non significa necessariamente un pubblico più

istruito, perché nella comprensione di queste influiscono diversi fattori e risorse

socio-economiche, capacità comunicative, mole di informazione già possedute, contatti

sociali e livello di istruzione. Una delle variabili più importanti, che gioca un ruolo

fondamentale, è appunto quella dell'istruzione, perché funge da molla che spinge gli

interessi degli individui. Per questa variabile in particolare sono state fatte delle ricerche che

hanno verificato l'esistenza degli scarti di conoscenza:

- Una ricerca è quella che riguarda la diffusione della notizia della dimissione di

Kruscev e il caso di William Jenkins, che hanno messo in evidenza il fatto che coloro

che erano più istruiti hanno saputo le notizie prima di coloro che non erano istruiti;

- La seconda ricerca a cui possiamo fare riferimento è quella che è stata fatta tra il

1949 e il 1965 riguardo a determinati argomenti scientifici. Ad esempio, i satelliti o

l'allunaggio, si è visto come nel 1949 solo il 20% degli universitari ritenevano

l'allunaggio come qualcosa di possibile, però nel 1965 si è visto che oltre l'80% degli

universitari ritenevano l'allunaggio come qualcosa di possibile.

Coltivazione o cultivation theory

La teoria della coltivazione nasce da uno studio condotto alla Annenberg School of

Communications di Philadelphia negli anni

1967-1968 da George Gerbner, sul tema della violenza in televisione. In quegli anni, negli

Stati Uniti c'era stato un forte aumento del tasso di violenza cittadino e

contemporaneamente anche della diffusione del nuovo mezzo televisivo in tutte le case. I

politici e la popolazione, preoccupati di questo incremento dell'insicurezza della popolazione,

commissionarono questo studio per poter capire gli effetti e quindi i rimedi a questa

situazione. Gerbner capisce che l'uso massiccio della TV produce nel lungo termine un

effetto di coltivazione, e provoca un cambiamento della percezione della realtà, facendo

vivere lo spettatore in un mondo modellato su ciò che viene trasmesso nella televisione. In

base a questa teoria, venne osservato che color che utilizzano la televisione per più di 6 ore

al giorno hanno tendenzialmente più paura della società e credono di essere molto più

facilmente esposti ad un atto criminale rispetto a coloro che guardano meno televisione.

Gerbner, nella sua teoria, utilizza una provocazione sostenendo che la televisione sia più

influente della religione sulla società e che la televisione per il mondo moderno è quello che

la religione era una volta per le generazioni del passato.

SOCIETÀ MODERNA

L’avvento di quella che definiamo società moderna coincide grossomodo con l’ascesa della

borghesia a fine Settecento e quindi con la Rivoluzione Francese, un periodo di forte

urbanizzazione e con la Prima Rivoluzione Industriale. Nella società moderna, lo Stato ha un

ruolo centrale, in quanto regolatore e garante dell’esercizio dei diritti di cittadinanza. In

questo contesto, il rapporto tra Stato, cittadini/organizzazioni e società civile in generale è

asimmetrico, e tale asimmetria rappresenta l'espressione di una società investita dal

processo di divisione del lavoro e specializzazione funzionale.

Emile Durkheim: società meccanica e società organica

A questo proposito, nel 1893, Émile Durkheim, uno dei padri della sociologia moderna,

pubblica l’opera “La divisione del lavoro”, in cui affronta i temi dei nuovi modelli sociali,

focalizzandosi in particolar modo sulla divisione del lavoro. Secondo la teoria di Durkheim la

divisione del lavoro è la principale fonte di solidarietà sociale, e una sua modifica

corrisponderebbe a un cambiamento nelle forze unificanti della società. Secondo Durkheim,

esistono due modelli di solidarietà:

- solidarietà MECCANICA: è un’unione basata sulla somiglianza tra le persone dovuta

al fatto che nella società tutti agiscono all'incirca allo stesso modo e nessuno si

distingue. Infatti la personalità individuale, in quest

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
37 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher susannaprt di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Comunicazione pubblica e istituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Bertetti Paolo.