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COMUNICAZIONE PLURIDIREZIONALE E MULTILEVEL(2018 – OGGI)
1) INFORMAZIONE NEGATA (1946 – 1969)
SEGRETO D’UFFICIO
La P.A. basata sul .Il silenzio della P.A. è visto sempre come una ‘’comunicazione’’. Secondo un approccio basato sull’informazione negata e sulla propaganda, il rapporto fra Stato e cittadini è inteso in senso FORTEMENTE ASIMMETRICO e il modello comunicativo di riferimento è di tipo TRASMISSIVO. Per le istituzioni non è fondamentale preoccuparsi di informare e comunicare efficacemente con i cittadini, e che gran parte delle attività comunicative siano orientate a raggiungere l’obiettivo di fornire all’esterno un’immagine positiva delle istituzioni, in modo AUTOREFERENZIALE e AUTOCELEBRATIVO.
2) COMUNICAZIONE A SENSO UNICO (1970 – 1992)
1° sottofase 2° sottofase
1970-1985 1986-1992
FASE DI ‘’PREPARAZIONE’’(Faccioli)a) Nascita REGIONI Iniziano a
perpetrarsi concetti come: maggiore informazione stabilita per statuto;
a) INFORMAZIONE
b) Crescita del WELFARE STATE;
b) TRASPARENZA
c) Informazione a senso unico
c) PUBBLICITA' CITTADINO PASSIVO come una scatola da riempire di informazioni
Vengono introdotte 4 riforme importanti:
- L. 142/1990 superamento del segreto d'ufficio
- L. 241/1990 procedimento amministrativo e art. 22 sul diritto di accesso (che verranno ritoccati nel 2005)
- Due leggi sull'EDITORIA che portano a spingere la pubblicità delle istituzioni sulle stazioni radio visive
- Termina la 1° REPUBBLICA con l'avvento di Tangentopoli
3) COMUNICAZIONE BIDIREZIONALE (1993 - 1999)
FASE DI ''SPERIMENTAZIONE E PROFESSIONALIZZAZIONE'' (Faccioli)
Siamo post nascita della Seconda Repubblica e dove l'impatto di Internet ha a che fare anche con la P.A.
Nasce:
- 1993: URP obbligatoria per tutte le P.A.
- 1995: Carta dei Servizi
- 1997: Leggi Bassanini di maggior autonomia
Decentramento per gli enti locali
MODELLO BIDIREZIONALE
Viene proposta per la prima volta un dove il cittadino non è più visto come soggetto passivo ma è in ciò che concerne la partecipazione comunicativa cui vi è un FEEDBACK da parte sua per arrivare ad una migliore risposta da parte della P.A.
4) COMUNICAZIONE RELAZIONALE (2000 - 2009)
1° fase: ''ISTITUZIONALIZZAZIONE'' 2° fase: ''MISURAZIONE E VALUTAZIONE'' (2000-2002) (2003-2009)
ISTITUZIONALIZZAZIONE
1° fase: '' (2000-2002)''
È caratterizzata essenzialmente dai seguenti disposti normativi che istituzionalizzano la comunicazione pubblica:
a) L.150/2000
È fondamentale perché rende la comunicazione come OBBLIGO ISTITUZIONALE.
La legge pone una netta distinzione tra le attività di informazione e di comunicazione, suddividendole in aree ben distinte (ART.4 CO.1):
1) MEDIA
RELATIONL'informazione ai mezzi di comunicazione di massa, attraverso stampa, audiovisivi e strumenti telematici; 2) COMUNICAZIONE INTERNA realizzata nell'ambito di ciascun ente; 3) COMUNICAZIONE ESTERNA rivolta ai cittadini, alle collettività e ad altri enti attraverso ogni modalità tecnica ed organizzativa Una parte fondamentale di questa legge riguarda le strutture deputate alla comunicazione istituzionale che così si possono riassumere per aree, strutture e professioni: NO OBBLIGO - UFFICIO STAMPA e PORTAVOCE OBBLIGO - Mentre URP > 25.000 ab DPR 422/2001: - titoli professionali per chi comunica all'interno della P.A. - Norme per l'individuazione dei titoli professionali del personale da utilizzare presso le PA per le attività di informazione e comunicazione e disciplina degli interventi formativi ART 2 Requisiti per lo svolgimento delle attività di comunicazione; Per la qualifica dirigenziale e altro personale [..] èRichiesto il possesso del diploma di laurea in scienze della comunicazione (o similari), o specializzazioni post-laurea in comunicazione e relazioni pubbliche. Le amministrazioni prevedono relativamente al personale la frequenza di corsi di formazione teorico-pratico.
Direttiva 2002 sulle attività comunicative della P.A. Sia a), b), c) hanno rafforzato i principi di:
- E-GOVERNMENT
- E-DEMOCRACY
2° fase "MISURAZIONE E VALUTAZIONE (2003-2009)" dove i processi digitali continuano a permeare l'attività comunicativa della P.A. Basti pensare che in questi anni vengono approvati il:
- C.A.D. (D.lgs. 82/2005) - Digitalizzazione di tutti i processi amministrativi (compresi quelli comunicativi)
- Riforma Brunetta (L.15/2009 e D.Lgs. 150/2000) - Riforma di ampia portata che misura la Performance, valutazione, produttività degli uffici secondo il raggiungimento di determinati obiettivi.
5) COMUNICAZIONE RELAZIONALE, CONVERSAZIONALE E DELLA
CONDIVISIONE (2010 - 2017)
Il modello di comunicazione pubblica oltre ad essere RELAZIONALE si può definire, per l'impatto dirompente dell'uso dei social media, "CONVERSAZIONALE" (Lovari 2013) e della "CONDIVISIONE" (Ducci 2017), considerando le nuove possibilità di generare contenuti e di attivare "conversazioni" nei nuovi ambienti digitali e di "condividere" contenuti ed esperienze significative, nonché percorsi partecipativi, con e per i cittadini che hanno una capacità maggiore e una consapevolezza dell'importanza di questi ambienti.
COMUNICAZIONE PUBBLICA diventa più UBIQUA, ovvero esonda dai confini tradizionali per trovarsi dappertutto. Nel nuovo sistema mediale ecco che:
- P.A. ha possibilità di generare una comunicazione più AUTOPRODOTTA (vi è più disintermediazione)
- ALTRI ATTORI (cittadini, imprese, media mainstream) generano più
comunicazioneETEROPRODOTTA 2010 2017
Ecco che nel periodo che va dal al si assiste ad uno sviluppo dell’OPEN GOVERNMENT
in pratica, un’evoluzione di:
- e-democracy
- e-government
nei quali i PILASTRI fondamentali dell’open government sono:
- a) TRASPARENZA
- b) PARTECIPAZIONE
- c) COLLABORAZIONE
SOCIAL MEDIA
implementate non solo dall’arrivo dei e delle nuove piattaforme digitali dove la P.A. partecipa e collabora con il cittadino grazie all’immediatezza di esse, ma diversi impianti normativi hanno ampliato il concetto di comunicazione da relazionale in ‘’conversazionale’’ e‘’comunicativa’’.
Questi sono:
- Riforma CAD 2005
- Istituzione AGID 2012
- L. 190/2012
- D.Lgs. 33/2013 obbligatorietà della sezione ‘’Amministrazione Trasparente’’ e accesso civico
- SPID 2015
- D.Lgs. 97/2016 accesso civico generalizzato
6) COMUNICAZIONE PLURIDIREZIONALE EMULTILIVELLO (2018 - OGGI)
Il 2018 è
L'anno "spartiacque" dove inizia quella fase di comunicazione pluridirezionale e multilivello. Siamo nell'epoca della TOSSICITA' DEGLI SPAZI DIGITALI dove lo scandalo di Facebook-Cambridge Analytica cerca di alterare i principi democratici dovuti dalle:
- FAKE NEWS
- INFODEMIA (sovrabbondanza di informazioni)
Siamo oggi di fronte al passaggio ad un modello di "comunicazione pubblica pluridirezionale" e FORTE COMPONENTE che si basa su un modo di fare comunicazione multilivello, con una ETICA di fronte alle sfide e alle turbolenze dell'attuale contesto socio-tecnologico.
A) PLURIDIREZIONALITA' significa anche saper GESTIRE STRATEGICAMENTE e responsabilmente il mix di CANALI a disposizione DELLA P.A., con lo scopo di estendere la portata e la visibilità dei messaggi istituzionali ed evitare lo sviluppo di diseguaglianze comunicative;
B) MULTILIVELLO La dimensione di multilivello si lega all'esigenza di PRODURRE FLUSSI
COMUNICATIVI che siano la risultante di un DIALOGO costante con DIVERSI ATTORI sia all'interno della p.a. (dimensione intra-istituzionale) che all'esterno.
PNRR
Inoltre, siamo nell'era del PNRR voluto dal Governo Conte II nel 2021 post-pandemia.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato approvato il 13 luglio 2021 dal Consiglio Europeo, recependo la proposta della Commissione Europea, formulata sulla base del documento presentato dal governo italiano nell'aprile 2021 (Governo Draghi), e nel quadro del più generale programma di ripresa comunitaria denominato "Next Generation EU".
Nello specifico la RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE è stata inserita nel PNRR all'interno della MISSIONE "Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo" con l'obiettivo di rendere la PA più semplice per i cittadini.
RIFORMA DADONE
Infine, nel 2020 vi è stata la creazione di un tavolo
di lavoro ministeriale (Governo Conte II, Ministro PROPOSTE OPERATIVE INadone), da cui sono scaturiti specifici suggerimenti («10 PUNTI COMUNICAZIONE E») per la riforma del testo normativo in materia diINFORMAZIONE NELLA P.A ., tuttora in discussione per riformare la L. 150/2000.
un’AREA UNIFICATA prevede la costituzione di DEDICATA Atra i punti, siCOMUNICAZIONE, INFORMAZIONE E SERVIZI ALLA CITTADINANZA, in cui operinocongiuntamente i profili del Comunicatore e del Giornalista e in cui sia inserita, riconosciuta evalorizzata la competenza in comunicazione e informazione digitale.
Il Responsabile potrà essere un DIRIGENTE IN ORGANICO con competenze certificate neisettori di pertinenza dell’Area.
Il tavolo di riforma della legge 150/2000 ha indicato la necessità di avere UNA FIGURA APICALEdi coordinamento che sappia gestire con competenza e responsabilità la complessità dellacomunicazione pubblica istituzionale, nei suoi canali e nei
Rapporti con i diversi pubblici
Una figura di alto spessore culturale, formata e specializzata, un direttore o una direttrice dell'area che, in modo responsabile ed etico, sia in grado di garantire la qualità della comunicazione pubblica istituzionale, presidiando in modo strategico anche i nuovi ambienti digitali e social.
CAPITOLO 2.1
IL REPORT OECD 2021
Il contesto dal 2018 in poi in cui si sono affermati fenomeni come le:
- FAKE NEWS
- INFODEMIA (sovrabbondanza di informazioni)
accelerato dalla PANDEMIA da SARS-COV-2 ha portato ad un vero e proprio PUNTO DI SVOLTA DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA.
Viene ribadita la fondamentale importanza di una figura di alto spessore culturale, formata e specializzata, un direttore o una direttrice dell'area che, in modo responsabile ed etico, sia in grado di garantire la qualità della comunicazione pubblica istituzionale, presidiando in modo strategico anche i nuovi ambienti digitali e social.