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ELETTRONI DI VALENZA E STRUTTURE DI LEWIS
Gli elettroni di valenza sono gli elettroni più esterni di un atomo, ovvero quelli
che occupano il livello energetico più alto. Sono fondamentali perché determinano la
reattività chimica degli elementi e il modo in cui formano legami con altri atomi. Le
strutture di Lewis, introdotte dal chimico Gilbert N. Lewis, sono un metodo di
rappresentazione che mostra gli elettroni di valenza e i legami chimici in una
molecola o ione. Gli elettroni di valenza sono gli unici coinvolti nei legami chimici;
Il loro numero dipende dal gruppo della tavola periodica, quelli dei gruppi principali
corrispondono al numero del gruppo.
Le strutture di Lewis servono per visualizzare quali atomi sono legati e quali
possiedono coppie solitarie. NON RIPRODUCE LA FORMA GEOMETRICA.
COME SI SCRIVE UNA STRUTTURA DI LEWIS?
1. Determina gli elettroni di valenza di ciascun atomo.
2. Disponi gli atomi (l’atomo centrale è spesso quello meno elettronegativo).
3. Rappresenta gli elettroni di valenza come puntini attorno agli atomi.
4. Forma legami condividendo coppie di elettroni (covalenti) o indicando
trasferimenti (ionici).
5. Verifica la regola dell’ottetto (tranne eccezioni)
CARICA ATOMICA FORMALE
La carica formale è la carica elettrostatica che un atomo avrebbe se in una molecola o
ione poliatomico le cariche fossero divise equamente.
RISONANZA
Le strutture di risonanza sono un concetto utilizzato per descrivere molecole in cui
il legame tra gli atomi non può essere rappresentato con una sola struttura
di Lewis, ma con più strutture equivalenti. In alcuni composti, gli elettroni di legame
non sono localizzati in una posizione fissa ma sono delocalizzati su più atomi.
Le strutture di risonanza sono rappresentazioni alternative della stessa
molecola che differiscono solo per la disposizione degli elettroni di legame, mentre la
posizione degli atomi rimane invariata.
Le strutture di risonanza non rappresentano forme reali della molecola,
ma un modo per descrivere la vera struttura ibrida, che è una media tra tutte
le forme di risonanza. (ibrido di risonanza). La delocalizzazione elettronica
comporta una stabilizzazione della molecola perché riduce l'energia
complessiva del sistema. Se la carica (negativa o positiva) è distribuita su più
atomi invece di essere concentrata su uno solo, la molecola diventa meno
reattiva e più stabile.
ECCEZIONI ALLA REGOLA DELL’OTTETTO
Molecole che hanno <4 coppie di elettroni attorno all’atomo centrale: come il
boro
>4 coppie di elettroni attorno all’atomo centrale: elementi dal terzo periodo in
poi (ipervalenti)
Molecole che hanno un numero dispari di elettroni: NO2, NO; sono chiamati
radicali liberi molto reattivi
FORMA DELLE MOLECOLE
La Teoria VSEPR (Valence Shell Electron Pair Repulsion) si basa sulla
repulsione tra le coppie elettroniche attorno all’atomo centrale e viene utilizzata
per prevedere la forma delle molecole. E’ basata sull’idea che le coppie di
elettroni di legame e non, si respingono ponendosi alla massima distanza tra loro.
Nella geometria i legami multipli non influiscono poiché sono coppie di elettroni
condivisi dagli stessi nuclei e che quindi occupano stesso spazio. Trigonale
bipiramidale occupa posizioni equatoriali, il resto una qualunque.
tutte
Geometria elettronica → Tiene conto di le coppie elettroniche (di
legame + solitarie). solo
Geometria molecolare → Tiene conto degli atomi, quindi considera solo
le coppie di legame.
POLARITA’ DI LEGAME ED ELETTRONEGATIVITA’
Un legame covalente puro si forma esclusivamente tra due atomi uguali, poiché
condividono la stessa elettronegatività e, di conseguenza, la coppia di elettroni è
distribuita in modo uniforme tra i due atomi, senza crearsi una separazione di cariche.
In questo caso, non si forma una carica parziale, e il legame è non polare. Quando il
legame covalente si forma tra due atomi diversi, con elettronegatività differenti,
la coppia di elettroni condivisa tende a spostarsi verso l'atomo più elettronegativo. Di
conseguenza, l'atomo che attira maggiormente gli elettroni acquisisce una carica
parziale negativa (δ⁻), mentre l'altro, che trattiene meno gli elettroni, acquisisce
una carica parziale positiva (δ⁺). Questo tipo di legame, caratterizzato dalla
separazione di cariche parziali, prende il nome di legame covalente polare.
PAULING E L’INTRODUZIONE DELL’ELETTRONEGATIVITA’
L’elettronegatività è definita proprio come la capacità di un atomo di attrarre a sé gli
elettroni di legame in questo caso; più aumenta la differenza di elettronegatività tra
atomi di un legame, più il legame diventa ionico. Metalli valori intermedi, non metalli
bassi, metalli alti.
Nel legame covalente polare, gli elettroni condivisi sono attratti più fortemente
dall'atomo con maggiore elettronegatività, creando una separazione di carica.La
distribuzione di carica si riferisce a come le cariche (sia parziali che formali) sono
distribuite tra gli atomi di una molecola o di un composto, e tale distribuzione è
strettamente legata al principio di elettroneutralità, che stabilisce che la somma
delle cariche deve essere zero affinché il sistema sia stabile e neutro. Questo principio
è alla base della formazione di legami chimici, dalla covalente alla ionica, e assicura
la stabilità degli oggetti chimici.
POLARITA’ DELLA MOLECOLA
La polarità di una molecola dipende dalla distribuzione delle cariche e dalla geometria
della molecola. Se una molecola ha un legame covalente polare, la separazione di
cariche parziali (dipolo) potrebbe risultare in una molecola complessivamente polare.
Questo accade quando:
1. Differenza di elettronegatività tra gli atomi legati crea una separazione di
cariche parziali.
2. Geometria molecolare asimmetrica: la disposizione degli atomi nella
molecola non cancella il dipolo risultante. CONTA DI PIU’ LA GEOMETRIA.
ORDINE E LUNGHEZZA DI LEGAME
L'ordine di legame è il numero di coppie di elettroni condivise tra due atomi e
rappresenta la forza del legame. In generale: Un legame singolo ha un ordine di
legame di 1, Un legame doppio ha un ordine di legame di 2. In termini di stabilità,
maggiore è l'ordine di legame, più forte e più corto è il legame. La lunghezza di
legame è la distanza tra i nuclei di due atomi legati. La lunghezza di legame
diminuisce all'aumentare dell'ordine di legame.
L'entalpia di dissociazione del legame è l'energia necessaria per rompere un legame chimico
tra due atomi in una molecola, separando i due atomi e trasformandoli in atomi isolati, in
condizioni standard (solitamente 25°C e 1 atm di pressione).
Il paramagnetismo e il diamagnetismo dipendono dalla presenza o meno di
elettroni spaiati in un atomo o una molecola. Paramagnetismo → Elettroni
spaiati presenti → La sostanza è attratta da un campo magnetico perché gli spin
degli elettroni creano un momento magnetico. Esempio: O₂ (ossigeno molecolare),
che ha due elettroni spaiati negli orbitali π*. Diamagnetismo → Solo coppie di
elettroni → La sostanza è debolmente respinta da un campo magnetico perché
gli elettroni accoppiati annullano il momento magnetico. Esempio: N₂, H₂O, CO₂.
IBRIDAZIONE SP, SP2, SP3, SP3D, SP3D2
La Teoria del Legame di Valenza (VBT) è un modello della chimica quantistica che
descrive la formazione dei legami chimici come risultato della sovrapposizione degli
orbitali atomici degli atomi coinvolti nel legame. Questa teoria è stata sviluppata per
spiegare la stabilità delle molecole e la natura della condivisione degli elettroni nei
legami covalenti.
Principi fondamentali della Teoria del Legame di Valenza
1. Formazione del legame covalente attraverso la sovrapposizione degli
orbitali atomici
Un legame covalente si forma quando due orbitali atomici, ciascuno
o contenente un elettrone spaiato, si sovrappongono e condividono una
coppia di elettroni.
La sovrapposizione porta a un'area di alta densità elettronica tra i due
o nuclei, creando un'interazione attrattiva che mantiene insieme gli atomi.
2. La forza del legame dipende dalla sovrapposizione
Maggiore è la sovrapposizione degli orbitali, più forte è il legame.
o Gli orbitali che si sovrappongono frontalmente formano legami sigma
o (σ), che sono più forti perché l’interazione è più diretta.
Gli orbitali che si sovrappongono lateralmente formano legami pi greco
o (π), che sono più deboli rispetto ai legami σ perché l'interazione è meno
efficace.
3. Orientazione spaziale dei legami e ibridazione
La geometria di una molecola dipende dagli orbitali che si
o sovrappongono.
Spesso, gli orbitali atomici vengono "ricombinati" in nuovi orbitali ibridi
o con forme e orientazioni specifiche, un concetto noto come ibridazione
(es. sp, sp², sp³).
4. Soddisfacimento della regola dell’ottetto
Gli atomi tendono a formare legami in modo da completare il loro ottetto
o elettronico (o doppietto per l’idrogeno e altri elementi della prima riga
del sistema periodico).
IBRIDAZIONE SP3 (tramite l’esempio del carbonio) sp³ → 109,5° (tetraedrica)
Il carbonio dalla tavola periodica, ha configurazione [He] 2s2 2p2. Ciò vuol dire che gli
elettroni spaiati saranno 2, in questo modo: 2s ↑↓ 2p
↑↑
Ma in questo modo non si spiega in che modo venga a formarsi il metano, Ch4 poiché
il carbonio forma 4 legami avendo solo 2 elettroni spaiati. Un altro problema sarebbe
che l’angolo che forma è di 109.5 gradi il che è impossibile poiché la forma degli
orbitali p (che dovrebbero essere quelli che partecipano al legame) si trovano a 90
gradi visto che stanno lungo gli assi cartesiani. Per risolvere questo problema i chimici
hanno dimostrato che il carbonio non utilizza gli orbitali p per i legami, ma utilizzi
nuovi orbitali chiamati ibridi.
Nell’ibridazione sp3, si ibridano appunto un orbitale s e 3 orbitali p; che permettono di
formare 4 legami chimici essendo 4 elettroni spaiati 2s↑
2p↑↑↑ = 4sp3 ↑↑↑↑
Questi 4 legami sono legami semplici, detti legami sigma.
IBRIDAZIONE SP2 sp² → 120° (trigonale planare)
Nell’ibridazione sp2, si ibridano un orbitale s e 2 orbitali p; rimarrà quindi un orbitale p
libero che farà parte del legame pi greco che verrà a formarsi.
2s ↑↓ ↑↑ 2p = 2s ↑ 2p ↑↑↑= 3sp2↑