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CLASSE CLOROFICEE
volvox → organismi tondeggianti mantenuti da un sacchetto polisaccaridico
ematoccocus pluvialis → ha clorofilla A, B e carotenoidi
micrasteria → con clorofilla B
clamidomonas → presenta un nucleo, un cloroplasto con tilacoidi granali e intergranali,
uno stigma
In queste ultime può avvenire una riproduzione:
vegetativa: producono velocemente delle cellule con stesse caratteristiche genetiche, a
definire la quantità di cellule che possono crearsi è la sporopollenina che si rompe
quando si raggiunge lo spazio massimo; le cellule hanno flagelli con un parete di cellulosa
e appena liberate si comportano come gameti per assicurare la sopravvivenza
dell’organismo.
sessuata: i flagelli dei due gameti si incrociano e fanno avvenire la plasmogamia (unione dei citoplasmi) e poi la
cariogamia (unione dei nuclei); si forma così lo zigote che forma la zigospora e sulla sua parete si trova un carotenoide
cioè la sporopollenina che garantisce alla zigospora di essere quiescente per diverso tempo; quando ci saranno le
condizioni adatte, la zigospora germinerà e formerà 4 cellule a seguito di meiosi e ognuna di esse per mitosi si dividerà
fino a riempire il sacchetto.
: ha un ciclo digenetico aplodiploide isomorfo; il gametofito è la generazione
Ciclo di ULVA
che si forma dalla germinazione della spora che forma i gameti; lo sporofito è la
germinazione dello zigote da cui si formano le spore; gli individui presentano flagelli, le
spore germinano e formano i gametofiti che a loro volta formano i gametocisti; i gameti
sono positivi e negativi, quindi avviene l’appaiamento dei flagelli; poi la fusione di
citoplasma e nuclei; si forma uno zigote 2n che forma lo sporofito 2n; nel tallo sono
presenti cavità con sporocisti che per meiosi formano le zoospore e si ripristina la spora
iniziale. : avviene tramite riproduzione sessuata; tra i due individui si
Ciclo di SPIROGIRA
formano dei tubi che permettono la fusione del citoplasma; il filamento donatore si
svuota e quello che riceve il contenuto forma lo zigote; dopo la fusione del citoplasma
avviene la fusione del materiale genetico formando una cellula diploide (lo zigote) che
formerà un nuovo individuo filamentoso formato da più cellule con cloroplasto
spiralato. : ha un ciclo monogenetico aploide; l’oogonio e l’anteridio prendono
Ciclo di CHARA
il nome di aplofiti; l’anteridio ha una ventosa sterile alla base, un peduncolo e dei
filamenti che presentano cavità con all’interno i gameti flagellati; l’oogonio invece ha
la forma di un ananas con un zona esterna dove si formano i gameti che in questo
caso sono tutti uguali; la fecondazione avviene quando i gameti maschili arrivano alla
parte terminale; si forma lo zigote che ha un periodo limitato di quiescenza, che
formerà le spore ognuna delle quali formerà il gametofito.
Le briofite
emersione dall’acqua
Circa 600 milioni di anni fa, le terre emerse
erano inospitali, ma l’emersione dall’ambiente
più̀
acquatico offriva alcuni vantaggi: un rapido
scambio gassoso tra li organismi e l’ambiente,
più̀
una elevata disponibilità di Co2 e la
possibilità̀ di utilizzare l’intero spettro solare
senza l’azione schermante dell’acqua, questi
fattori generano una maggiore resa fotosintetica.
Alcuni eventi risultarono fondamentali per
l’insediamento e l’evoluzione delle piante sulle terre emerse:
la comparsa della cutina, una sostanza grassa che protegge il corpo della pianta da un’eccessiva evapo-traspirazione
- impermeabilità̀
la capacità di produrre lignina, una sostanza idrofoba in grado di conferire e resistenza agli elementi
- cellulari di sostegno e di conduzione
la formazione degli stomi, microscopiche aperture regolabili che permettono gli scambi gassosi con l’esterno
- l’evoluzione di organi come radice, fusto e foglie
- lo sviluppo di spore e gameti in grado di tollerare la mancanza d’acqua
- la comparsa di un embrione, cioè un giovane sporofito dipendente per la nutrizione dai tessuti materni
- la formazione di sporangi e gametangi nei quali le spore e i gameti sono protetti da uno o più strati di cellule sterili
- Le briofite
Sono le più semplici piante che siano riuscite a vivere fuori dall’acqua e sono definite non vascolari in quanto prive di
tessuti conduttori a parete lignificata. Queste piante presentano caratteristiche biochimiche come sostanze di riserva
(amido) e pigmenti fotosintetici (clorofilla a come pigmento fotosintetico primario, clorofilla b e carotenoidi come
pigmenti accessori) riscontrabili solo nelle alghe verdi: fra queste le Briofite sono più simili alle Charophyceae.
Negli schemi tradizionali di organizzazione tassonomica dei vegetali, le briofite costituiscono una divisione Bryophyta,
che comprende 3 classi:
1. Muschi (Musci),
2. Epatiche (Hepaticae)
3. Antocerote (Anthocerotae).
Le briofite sono piante con organizzazione morfo-anatomica molto semplice, per molti aspetti intermedie tra tallofite e
cormofite. Il loro corpo vegetativo può essere talloso (a forma di nastro appiattito, simile a quello di molte alghe), o
cormoide, cioè somigliante a quello delle piante superiori, presentando una porzione assile chiamata fusticino (o
cauloide), delle appendici espanse sessili, chiamate foglioline (o filloidi), e dei filamenti che consentono l’attacco al
substrato, chiamati rizoidi. Le briofite non posseggono comunque mai un vero cormo, cioè non dispongono di apparati
strutturalmente complessi che costituiscono il fusto, le foglie e le radici, rispetto ai quali cauloidi, filloidi e rizoidi
presentano soltanto qualche analogia strutturale e funzionale. Il ciclo ontogenetico delle briofite è aplo-diplonte
eteromorfo ossia presenta l’alternanza di una generazione aploide e una diploide diverse sia nella funzione riproduttiva
sia nell’aspetto.
La generazione aploide prende il nome di gametofito perché è quella che produce i gameti. La generazione diploide è
invece denominata sporofito perché produce, appunto, spore. Il gametofito è la generazione dominante, è autotrofo e
conduce una vita indipendente, mentre lo sporofito, di dimensioni generalmente più ridotte, presenta una vita più breve
e rimane attaccato al gametofito dal quale riceve nutrimento (gonotrofia).
Muschi
Nell’ambito della vegetazione briofitica, i Muschi costituiscono la classe più cospicua con circa 10000 specie. Il gametofito
dei muschi è sempre articolato in foglioline e fusticino ed è fissato al substrato tramite rizoidi ramificati e pluricellulari
Ciclo vitale: è digenetico con prevalenza della fase n; i gameti maschili finisco nell’archegonio; dallo zigote si sviluppa
l’embrione e poi un nuovo individuo, lo sporofito che divide l’archegonio da cui si è originato: sopra lo sporangio diploide
si trova una cuffia aploide (caliptra) con funzione di protezione dello sporofito; le pareti delle cellule sono lignificate e
permettono la dispersione delle spore.
EPATICHE
Nelle epatiche, che comprendono circa 8.000 specie, i gametofiti hanno un aspetto nastriforme a morfologia
dorsoventrale appiattiti al suolo. La classe viene divisa in due sottoclassi: epatiche fogliose, con filloidi privi di nervatura
centrale, ed epatiche tallose, prive di foglie con gametofito semplice o pluristratificato.
Hanno un ciclo riproduttivo come i muschi, a destra presentano rami anteridiofori, a sinistra rami archegoniofori.
Ciclo vitale: lo sporofito è meno visibile, ma formato sempre da una capsula in cui si formano le spore; da una cellula
madre si formano 4 spore e da ogni spora un gametofito; a permettere la fuoriuscita delle spore sono gli elateri; le spore
delle epatiche a differenza dei muschi non generano il protonema appena germinano.
Antocerote
(solo un centinaio di specie al mondo) i gametofiti sono tallosi, di aspetto simile a quelli di alcune epatiche. Gli sporofiti a
forma di corno e privi di seta sono verdi e fotosintetizzanti e hanno epidermide con stomi muniti di cellule di guardia.
Le piante vascolari senza semi: pteridofite
Le piante vascolari o tracheofite rappresentano un grande gruppo monolitico di piante per lo più di ambiente terrestre,
dotate di tessuto conduttori e di sostegno con pareti lignificate.
Struttura simile ad un fusto e si dividono in: psilofita, licofita, equisetofita e pterofita
Quest’ultime sono il gruppo più consistente e corrispondono alle piante comunemente chiamate felci.
Gli altri 5 gruppi si propagano per seme e hanno un gametofito di dimensioni molto ridotte , nel loro insieme vengono
chiamate spermatofite.
Ciclo di PSEROFITA : si parte da un individuo sporofitico (2n) con un fusto sotterraneo (rizoma) e un fusto su cui si
trovano le enazioni all’interno delle quali si formano spore mature attraverso meiosi; le spore germinano e producono
un gametangio maschile e uno femminile; si ha la fecondazione, la formazione dello zigote da cui si origina un nuovo
sporofito.
Ciclo di LICOFITA : hanno fronde microfogliari, prostele e sifonostele; gli sporofiti formano strobili o coni (pigna) e vi è
l’aggregazione di sporangi con differenziamento di spore maschili e femminili (eterosporia)-> l’unico a produrle è
l’ISOETES, che ha foglie aghiformi, fusto tozzo e radici evidenti; ha megasporangi e microsporangi.
Ciclo di EQUISETOFITA : digenetico; l’esemplare che porta gli strobili presenta spore che si formano in una struttura
fatta da tanti sporangi e ogni sporangioforo è un coperchio sotto tanti sporangi; dento questi vi sono le cellule madri delle
spore (sporocita) e tramite meiosi si formano le spore che in questo caso hanno bisogno di acqua; queste germinano e
formano un gametofito dove sono l’anteridio e l’archegonio; lo spermatozoito feconda la cellula uovo e si forma lo zigote
2n che rimane protetto dall’archegonio; dalla germinazione dell’embrione si forma lo sporofito.
Ciclo di PTEROFITA : ciclo digenetico con dominanza nella fase sporofitica; ogni sporangio ha un peduncolo delimitato
da una zona lignificata; la parte libera si apre quando le spore raggiungono la maturità; nelle zone dell’incavo della
struttura formata dalle spore ci sono i gametangi femminili e nella parte più vicina ai rizoidi ci sono i gametangi maschili;
i gameti maschili vanno nell’archegonio, fecondano la cellula uovo e si forma lo zigote, poi l’embrione; il gametofito si può
anche perdere; gli sporangi sono inseriti nell’indusio e liberano le spore aploidi; il gametofito è destinato a morire.
Ciclo di AZOLLA : lo sporangio maschile e femminile formano le spore che germinano e formano un gametofito con
anteridio, archegonio e cellula uovo dove avviene la fecondazione; si forma l’embrione 2n che forma il nuovo individuo;
nelle cavità delle foglie vi sono cianobatteri, tricomi e batteri ch