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DNA e RNA
Il DNA (acido desossiribonucleico) e l'RNA (acido ribonucleico) sono molecole che svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione e nella trasmissione delle informazioni genetiche.
Il DNA è costituito da un doppio filamento di nucleotidi, mentre l'RNA è costituito da un singolo filamento con una catena molto più breve di nucleotidi. Tuttavia, l'RNA può diventare a doppia elica nel caso dell'mRNA e del tRNA.
Il DNA è il principale conservatore delle informazioni genetiche, mentre l'RNA svolge un ruolo importante come componente strutturale dei ribosomi e come portatore di informazioni genetiche, ad esempio nell'mRNA messaggero e nel tRNA transfer.
Il DNA e l'RNA sono stati scoperti da Watson e Crick. Una delle principali differenze tra di loro è che il DNA contiene la base azotata timina, mentre l'RNA contiene l'uracile.
I nucleotidi, che compongono il DNA e l'RNA, sono formati da un pentosio (zucchero) e da una base azotata. Nel caso del DNA, il pentosio è il desossiribosio, mentre nell'RNA è il ribosio.
I cromosomi sono strutture che contengono il DNA e sono responsabili della conservazione e della trasmissione delle informazioni genetiche. Gli esseri umani hanno 24 cromosomi diversi, di cui 22 sono cromosomi non sessuali e 2 sono cromosomi sessuali o gametici.
La lunghezza di una base nel DNA è di circa 3,4 Å (angstrom). Ad esempio, il riso (Dryza Sativa) ha un genoma composto da 480'000'000 paia di basi (bp) e circa 57'000 geni.
I tessuti vegetali possono essere classificati in meristematici e adulti (o definitivi). I tessuti meristematici sono costituiti da cellule indifferenziate che sono responsabili della crescita e dello sviluppo delle piante.
Mitotica traggono origine tutti gli altri tipi di tessuti, i secondi da cellule pienamente differenziate che, salvo rare eccezioni, non si dividono.
I meristemi primari e secondari
I tessuti meristematici che derivano direttamente dal tessuto embrionale sono definiti meristemi primari. La divisione ed il successivo differenziamento delle cellule di questi meristemi, dà origine ai tessuti primari, che nel loro insieme costituiscono il corpo primario della pianta.
I meristemi primari sono localizzati ai due poli della pianta, l'apice del fusto e della radice, e sono responsabili della crescita in lunghezza di questi organi. Il meristema apicale del fusto, detto apice vegetativo, produce generalmente foglie e rami, ma quando la pianta è pronta per passare allo stadio riproduttivo si trasforma in apice fiorale.
Il meristema apicale radicale provvede a formare la radice principale e la cuffia radicale.
I meristemi secondari non sono presenti nell'embrione, ma si trovano
nell'individuo adulto tra tessuti definitivi. Sono presenti solo in alcune piante (tutte le gimnosperme e parte delle angiosperme dicotiledoni) e dalle divisioni delle loro cellule si formano i tessuti secondari, che nel complesso costituiscono il corpo secondario della pianta. Tali meristemi si formano da cellule mature preesistenti, generalmente parenchimatiche. I meristemi secondari sono responsabili dell'accrescimento in diametro del fusto e della radice. Essi si distinguono in cambio subero-fellodermico (forma il periderma, sistema tegumentale del corpo secondario della pianta) e cambio cribro-vascolare (genera il sistema conduttore). Accrescimento e differenziamento delle cellule vegetali La progressiva specializzazione dipende dalla posizione della cellula e non da un destino prestabilito. Durante il differenziamento, oltre che assumere una forma definitiva, la cellula modificherà la composizione della parete e dei suoi organelli, arricchendosi, ad esempio, di cloroplasti persvolgere la fotosintesi, o andando incontro a morte per svolgere la funzione di conduzione di acqua e nutrienti minerali. Il differenziamento della cellula inizia con uno stadio precoce di determinazione, a cui segue la crescita per distensione.
Tessuti parenchimatici
Le cellule parenchimatiche sono generalmente vive ed anche a maturità sono capaci di dividersi, svolgendo un ruolo importante nei processi di riparazione delle ferite. Le cellule parenchimatiche sono prive di parete secondaria. Hanno grandi vacuoli con abbondante succo vacuolare che contribuisce alla turgidità della cellula.
I tessuti parenchimatici vengono classificati in:
- Parenchima clorofilliano;
- Parenchima di riserva;
- Parenchima di trasfusione;
- Parenchima acquifero;
- Parenchima aerifero;
- Parenchima conduttore.
Parenchima clorofilliano (clorenchima)
È deputato a svolgere la fotosintesi. Presenta cellule con pareti sottili, che sono facilmente attraversate dalla luce e dalle sostanze gassose, ricche di cloroplasti.
ed è abbondante nel mesofillo fogliare dei giovani fusti di piante legnose o di piante erbacee. Il parenchima di riserva è specializzato nell'accumulo di sostanze di riserva di varia natura. Può presentare cellule ricche di amiloplasti, elaioplasti e proteoplasti, in cui vengono accumulati, rispettivamente, amidosecondario, lipidi e proteine. Il parenchima di riserva è localizzato in diverse parti del fusto, della radice e della foglia. Il parenchima di trasfusione è specializzato nel trasferimento a breve distanza. Il parenchima acquifero è specializzato nella conservazione dell'acqua. È abbondante nelle piante grasse (succulente), adattate ad ambienti aridi. È costituito da cellule grandi, con pareti sottili e con grandi vacuoli contenenti mucillagini che, grazie alla loro notevole idrofilia, trattengono fortemente l'acqua. Il parenchima aerifero è specializzato nel favorire la diffusione e la circolazione dell'aria nellepiante acquatiche sommerse o in organi di piante emerse che si trovano in ambienti asfittici (acquitrinosi o paludosi). È caratterizzato da grandi spazi intercellulari, spesso confluenti in un sistema di canali aeriferi. I parenchimi aeriferi rendono anche gli organi più leggeri favorendone il galleggiamento.
Parenchima conduttore: Trasporto di molecole a media distanza.
Tessuti tegumentali: I tessuti tegumentali vengono distinti, in esterni ed interni. I primi ricoprono le superfici degli organi ed hanno funzioni protettive, i secondi formano barriere di separazione ed isolamento tra i tessuti di uno stesso organo. I tessuti tegumentali possono essere sia d'origine primaria che secondaria. Esistono tre tipi di tessuti tegumentali:
- Tessuti tegumentali primari esterni (epidermide ed esoderma);
- Tessuti tegumentali primari interni (endoderma);
- Tessuti tegumentali secondari esterni (sughero).
L'epidermide e le sue modificazioni (tessuti tegumentali primari).
esterni)L'epidermide è un tessuto tegumentale esterno che ricopre l'intero corpo della pianta. L'epidermide della radice viene generalmente indicata con il termine rizoderma. È unistratificata, ma può essere pluristratificata soprattutto nelle specie adattate a climi aridi (xerofite) come l'oleandro o il ficus. Le gimnosperme dicotiledoni con habitus arboreo, hanno accrescimento secondario in spessore su fusto e radici. All'inizio di tale accrescimento perdono l'epidermide e la sostituiscono con un tessuto tegumentale d'origine secondaria, il sughero.
Tricomi ed emergenze (peli)
Sono estroflessioni dell'epidermide:
- Peli stellati (cellule vive): servono per ridurre la traspirazione. Ciò avviene per mezzo dei canali di vapore stagnante che si formano tra i peli;
- Peli repellenti: per scacciare insetti o animali (presenti su piante giovani);
- Peli sensibili: piante carnivore, se stimolati più di una volta.fotosintesi clorofilliana. I stomi sono costituiti da due cellule specializzate chiamate cellule di guardia, che regolano l'apertura e la chiusura del foro stomatico. Durante la fotosintesi, i stomi si aprono per consentire all'anidride carbonica di entrare nella pianta e all'ossigeno di uscire. Durante la respirazione, i stomi si chiudono per evitare la perdita di acqua.
fotosintesi (tutto ciò che è verde). Gli stomi sono formati da due cellule di guardia delimitando una cavità detta apertura o rimastomatica. Le cellule di guardia possono confinare direttamente con le cellule epidermiche, oppure possono essere affiancate da una o più cellule compagne. L'apertura degli stomi è regolata da diversi fattori: ormoni, luce e flusso di molecole di acqua. Quando le cellule di guardia aumentano il loro turgore per assorbimento di acqua (osmosi=entrano ioni K+ e Cl-), la rima stomatica si apre. Viceversa, se c'è una diminuzione del turgore (osmosi= escono ioni K+ e Cl-), le cellule restringeranno l'apertura stomatica fino a richiuderla.
Mancano nelle radici;
Essenzialmente presenti negli organi verdi delle piante;
Le piante parassite non li hanno (quelle prive di clorofilla);
Alcune piante sommerse li hanno, altre no;
Le piante con fiori ne hanno pochi, e quelli che ci sono hanno una funzione
vessillare (dirichiamo per gli insetti).
In ambienti umidi, gli stomi tendono ad emergere perché nell'aria c'è meno quantità di gas utile.
In ambienti aridi, gli stomi tendono ad infossarsi perché nell'aria c'è troppa quantità di gas utile.
Quando le piante devono liberarsi di un po' d'acqua, gli stomi la secernono. Questa è una specializzazione istomatica.
Sughero e lenticelle (Tessuti tegumentali secondari esterni)
L'accrescimento secondario in spessore provocato dal cambio cribro-legnoso, determina un ingrossamento del corpo secondario della pianta. Di conseguenza gli strati più esterni non sono in grado di seguire tale accrescimento, pertanto l'epidermide viene sostituita dal periderma.
Il periderma si origina da uno strato di cellule che perdono il loro carattere di cellule parenchimatiche formando un meristema secondario chiamato cambio subero-fellodermico, il quale inizia a produrre verso
l’esterno abbondanti quantità di sughero e verso l’interno uno opochi strati di felloderma. A differenza dell’epidermide, le cellule del sughero, al termine del differenziamento, sono morte. Il sughero è un tessuto privo di spazi intercellulari, una volta completato, questi spazi si riempionod’aria oppure di materiale di colore scuro a cui il sughero deve in gran parte la sua colorazione. Esso è praticamente impermeabile all’acqua ed ai gas. Lenticelle La continuità del sughero viene interrotta dalle lenticelle, che sono strutture caratterizzate dalla presenza di cellule arrotondate con pareti poco o per nulla suberificate e che lasciano fra loro numerosi spazi intercellulari attraverso i quali l’aria può arrivare ai tessuti sottostanti. All’inizio dell’inverno la pianta le sigilla. A primavera ne crea di nuove. Tessuti meccanici Hanno