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Intake

Il processo di intake è programmato per essere capito, comprensibile perché contestualizzato e intrinsecamente strutturato, modificabile e negoziabile da parte di tutti e due gli interlocutori. L'ascoltatore è coinvolto psicologicamente e socialmente (elaboratore e interlocutore).

2.1 L'INPUT

Lo rendono comprensibile contestualizzazione e modificabilità e negoziabilità. La contestualizzazione situazionale dell'input è data dalle coordinate sociolinguistiche dell'interazione: ambiente culturale e scena spazio-temporale. Per sua natura, l'input è sempre contestualizzato ma la rilevanza del contesto non è costante. Subentra una sorta di compensazione per cui tanto più povera risulta l'informazione di un tipo, tanto più ricca dev'essere quella dell'altro. Anche se bisogna fare attenzione perché quello che è congruo o plausibile in una cultura non lo è necessariamente in un'altra.

inun’altra.STRUTTURATO l’input orale è suono continuo. Parlante l2 per distinguere parole perchél’input come sappiamo da linguistica generale è organizzato in strutture che sono inparte comuni e in parte specifiche delle lingue. + fa riferimento a numerosissimeconoscenze extralinguistiche che già possiede che secondo Kelein sono:.conoscenze generali del linguaggio in quanto parlante di almeno una lingua.conoscenze specifiche della propria l1.conoscenze parziali della l2.eventuali conoscenze di altre l2esaminiamole:GLI UNIVERSALI LINGUISTICI sono le proprietà ricorrenti nelle lingue del mondo. Non ènecessariamente posseduto da tutte le lingue, l’importante è che non sia contraddettoda nessuna.Comrie 1981 3 esempi di universali:.livello fonologico: in ogni lingua naturale le parole sono composte da sillabe.livello sintattico: struttura gerarchica determina la segmentazione degli enunciati.livello semantico:

denominazione degli utensili non fa riferimento alle loro qualità fisiche ma all'attività umana che permettono di compiere. Spiegazioni per esistenza degli universali variano, potrebbe trattarsi di monogenesi o un risultato di bisogni comunicativi. Tra gli universali linguistici utili alla decifrazione dell'input, Klein ne elenca alcuni. L'enunciato è scomponibile in parole, parole in sillabe, sillabe in fonemi. I fonemi sono divisi in consonanti e vocali. Le sillabe tendono ad avere un nucleo vocalico che è affiancato da consonanti. Le vocali e consonanti tendono ad alternarsi nella sillaba, per cui i nessi consonantici tendono a marcare i confini sillabici. Una pausa di solito ricorre al confine di parola. Ci sono parole che hanno significato prevalentemente grammaticale (parole di funzione) e parole che hanno un significato prevalentemente lessicale (parole di contenuto). Parole di funzione tendono a essere più corte, ricorrono con massima frequenza, sono meno.accentate delle parole di contenuto.
regola generale: una parola un significato.
Inoltre aiutano a decifrare l'input altre proprietà che rendono più salienti specifiche parti dell'enunciato.
frequenza con cui alcune parole ricorrono.
posizione che occupano nell'enunciato.
struttura prosodica dell'enunciato è presumibile che le parole che ricorrono più frequentemente (prima e ultima posizione e accentate) si riconoscano più facilmente. Si pensi quanto possa aiutare nella segmentazione il fatto che l'accento occupi un posto fisso rispetto al confine di parola. Anche le lingue dove l'accento è mobile hanno preferenze statistiche. Negli enunciati inglesi praticamente senza eccezioni le parole di contenuto contengono almeno una sillaba forte mentre le parole di funzione sono frequentemente realizzate con sillabe deboli. Cutler riporta distribuzione sillabe deboli forti in un grosso corpus britannico grazie all'accento.gli ascoltatori possono ipotizzare che tutte le sillabe forti costituiscano l'inizio di una parola di contenuto. Aiutano più direttamente a decifrare l'input LE PROPRIETÀ SPECIFICHE DELLA L1. All'inizio è il livello lessicale dove la L1 torna più immediatamente utile nella segmentazione delle parole dell'input. Parlante L2 nella decifrazione dell'input può far affidamento anche sulle CONOSCENZE PARZIALI DELLA L2. Affrontando la comprensione a livello sintattico un esempio di errore dovuto alla conoscenza parziale della L2 può avvenire nei confronti dei cosiddetti verbi psicologici, che richiedono 2 argomenti: 1) un essere umano che esperisce un sentimento 2) una cosa o persona che lo causa. La maggior parte richiede che il nome animato sia soggetto e l'inanimato oggetto. L'input è MODIFICABILE. Un aiuto per la comprensione dell'input viene anche dall'interlocutore nativo, quando la lingua indirizzata agli.

Il termine "foreign talk" si riferisce alle modifiche apportate al linguaggio con l'intento di renderlo più comprensibile. Queste modifiche possono interessare diversi livelli di analisi e possono variare notevolmente.

A livello fonologico, il parlato viene emesso a voce più alta, lentamente e con una minore articolazione. L'aumento del volume riguarda soprattutto le parole salienti. La lentezza del parlato è favorita anche da un'articolazione più marcata.

A livello lessicale, il foreign talk utilizza parole più comuni e evita forme troppo colloquiali, idiomatiche o figurate.

A livello morfo-sintattico, le frasi del foreign talk tendono ad essere più brevi e meno complesse. Le relazioni grammaticali vengono esplicitate al massimo. È possibile che si verifichi anche un foreign talk sgrammaticato.

A livello pragmatico, si preferisce l'uso di espressioni più dirette e semplici, al fine di rendere il messaggio più comprensibile.

Il foreign talk viene utilizzato in determinate condizioni, ad esempio quando si comunica con persone che non parlano bene la lingua o che hanno una conoscenza limitata della stessa. Tuttavia, non è sempre efficace nel rendere l'input più intellegibile, poiché può semplificare eccessivamente il linguaggio, perdendo così parte del significato originale.

forme più dirette si manifesta anche con ordinì espressi più spesso con imperativi 2) quali sono i processi formali del foreigner talk? può essere formato sia con strategie di semplificazione delle forme sia di elaborazione. La distinzione tra semplificazione e elaborazione è importante perché la sola semplificazione potrebbe fornire un input più facile da capire ma poco adatto all'apprendimento perché potrebbe corrispondere a quello che già sa. L'elaborazione formale invece può offrire input sia più facile sia ricco di elementi da imparare. Anche la misura delle modifiche del foreigner talk ne contribuisce alla grande variabilità. Fattori che determinano la variabilità del foreigner talk sono parecchi e soprattutto è valutazione del livello della competenza linguistica dell'apprendente. Perché si verifichino le sgrammaticature c'è la percezione del parlante nativo che

L'apprendente abbia insieme una competenza linguistica minima, status sociale inferiore, e che si tratti di una conversazione spontanea.

Utilità: teacher talk si differenzia da foreigner talk per non è mai sgrammaticato, risulta meno grossolanamente calibrato sui bisogni degli allievi. L'input è negoziabile, parlante nativo e apprendente possono ricorrere alla negoziazione se nonostante contestualizzazione, conoscenze linguistiche e modifiche del foreigner talk rimangono problemi di comprensione. La negoziazione può avvenire in vari modi: a minima incomprensione possono abbondare ripetizioni. Utili sono anche le segmentazioni e le domande che rendono più attivo e partecipe l'ascoltatore. Come per il foreigner talk, anche per la negoziazione dell'input la variabilità è notevoledell'input ne promuove la comprensione ma rimane da dimostrare che la comprensione promuova l'apprendimento e che dunque.

fonetica, mentre nell'interprete la stringa viene analizzata e interpretata per completare la comprensione. 2.3 LA PRODUZIONE attività complessa che coinvolge tutti i livelli di analisi come si può articolare il processo di produzione adattando la produzione in l2 il MODELLO PSICOLINGUISTICO DI LEVELT (elaborato per produzione del parlato). Nel voler produrre un messaggio Tommaso attiva le procedure di un primo elaboratore: il PIANIFICATORE che organizza il messaggio in base all'intenzione comunicativa e alle regole linguistiche. Il pianificatore consegna il messaggio a un secondo elaboratore: il FORMULATORE che trasforma il messaggio in una struttura superficiale (per mezzo dell'elaborazione grammaticale) e poi in una stringa fonetica (per mezzo dell'elaborazione fonologica). Infine, la stringa fonetica viene consegnata a un terzo elaboratore: il PRODUTTORE che trasforma la stringa fonetica in suono articolato. In conclusione, sia nella negoziazione che nella produzione, l'ascolto e la produzione del linguaggio coinvolgono diversi livelli di analisi e richiedono l'attivazione di specifiche procedure cognitive.grammaticale inoltre il decodificatore è in relazione con un magazzino di conoscenza lessicali. Qui le parole sono rappresentate sia come forme sia come lemmi. Relazione esistente tra componente di elabroazione fonologica del decodificatore e la parte formale del lessico permette l'attivazione di procedure di scandagliamento del magazzino e quindi di riconoscimento tra fonemi e sillabe uditi e parole che sono nel magazzino. Nella seconda fase la struttura superficiale fonologicamente e morfologicamente analizzata viene consegnata alla seconda componente di elaborazione grammaticale che la decodifica semanticamente e grammaticalmente. A questo punto tommaso capisce sia i significati sia caratteristiche gramm.le procedure di elaborazione dell'interprete sono in relazione con un secondo magazzino quelle delle conoscenze generali. A questo punto la comprensione del messacustico si può dire conclusa. Ricapitolando: secondo questo modello il processo di comprensione del messaggio.si basa su una gerarchia universale di conoscenze procedurali che operano sulle conoscenze dichiarative dell'ascoltatore. Le conoscenze sono di 2 tipi: lessicali e generali. Le conoscenze procedurali sono raccolte in 3 principali componenti di elaborazione: uditore, decodificatore e interprete. Il decodificatore è in relazione con le conoscenze lessicali, mentre l'interprete è in relazione con le conoscenze generali. Ogni elaboratore riceve un input e produce un output che a sua volta diventa input dell'elaboratore successivo. Le procedure operano in modo autonomo, il che significa che ogni componente lavora in modo altamente specifico. L'autonomia implica che in questo percorso ideale, dal basso verso l'alto, dall'uditore attraverso il decodificatore fino all'interprete, nella realtà la gerarchia può alterarsi, alcune procedure possono essere saltate e l'ordine delle procedure non è fisso. Inoltre, un livello di analisi può imporsi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
48 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ludofru di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Apprendimento linguistico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Maffia Marta.