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ANTROPOLOGIA ED ETICA FILOSOFICA

1. Antropologia

In origine lo studio dell'uomo era chiamato de anima, Il termine

antropologia si è affermato per merito di kant, Che definisce questa

scienza come una dottrina della conoscenza dell'uomo ordinata

sistematicamente. Nel corso della storia l'uomo è stato studiato sotto

diversi punti di vista: dalla filosofia greca in prospettiva cosmocentrica,

dalla filosofia cristiana in una prospettiva teocentrica e dalla filosofia

moderna e contemporanea da una prospettiva antropocentrica.

-cosmocentrica: per Platone l'uomo è anima spirituale e incorruttibile,

l'unico problema è riscattare l'anima dalla prigione del corpo. Per

Aristotele l'uomo è anima e corpo, l'anima svolge il ruolo di forma non è in

grado di sfuggire alla corruzione e alla morte. Per Plotino la noesis

appartiene all'anima e il corpo informato dall'anima.

-cristiana: lo sfondo è la storia dei rapporti tra Dio e l'umanità e la

riflessione parte sempre da Dio. Sant'Agostino si spira a Platone. San

Tommaso fa un uso più rigoroso dell'analisi filosofica, l'uomo è composto

di anima e corpo e il corpo sottostà all'anima che ha un proprio essere che

rende partecipe al corpo ma rimane comunque immortale.

-antropocentrica: L'uomo è il punto di partenza

Homo vivens

Una delle proprietà fondamentali dell'essere umano è la vita. L'uomo è

Homo vivens perché è umano finché è vivo. L'approccio scientifico

dell'antropologia non è sufficiente per cogliere tutti gli aspetti della vita

nella sua pienezza, perciò, è necessario anche fare ricorso al metodo

filosofico.

Ci sono due correnti di pensiero:

- il vitalismo, secondo cui la vita è un fenomeno originario irriducibile alla

materia

-il meccanicismo, secondo cui la vita sia un fenomeno derivato.

I vitalisti affermano:

-l'irriducibilità degli organismi viventi alle macchine

-Le macchine sono invenzioni dell'uomo

I meccanicisti affermano:

vitalismo non ha prove a suo favore ed è vittima dell’antropomorfismo,

-il

è quindi una maschera che serve da copertura di certe concezioni

metafisiche.

Dal punto di vista filosofico la vita si classifica come:

-potere di crescere e svilupparsi

-potere di rispondere agli stimoli

-potere di riprodursi

Il principio primo del movimento vitale è l'anima.

Le possibili origini della vita sono:

-creazione diretta da parte di Dio

-evoluzione secondo un piano stabilito da Dio

-generazione spontanea

-generazione per caso

L’homo vivens si stacca nettamente dagli altri esseri viventi poiché è una

vita cosciente di se stessa, Si distingue per la vita spirituale per

l'atteggiamento che possiede nei confronti della vita.

Homo sapiens

L'uomo è un essere dotato di conoscenza perciò è Homo sapiens. La nostra

ricerca è organizzata in:

-fenomenologia del conoscere

-psicologia delle varie attività conoscitive

-principali caratteristiche della conoscenza intellettiva

-implicazioni antropologiche della conoscenza umana

Conoscere vuol dire essere consapevoli di qualcosa. L'uomo possiede

conoscenza sensitiva, immaginativa, intellettiva.

Homo volens

L'homo volens è tale poiché dotato di volontà. L'uomo è pieno di

dinamismo, e il suo agire nasce dalle sue decisioni. Voi il volere e una

forma di inclinazione verso il bene ossia ciò che tutte le cose desiderano.

La volontà umana è dotata di:

-umanità

-mondanità

-volubilità

-alienazione

-Conformismo

-trascendenza

-libertà

Con il termine libertà si indica l'assenza di costrizione. Ci sono diversi tipi

di libertà: morale fisica politica sociale psicologica.

San Tommaso distingue tre momenti dell'atto libero: deliberazione,

giudizio, elezione.

l'uomo non si può sottrarre ad una certa dipendenza dal mondo dalla

società e dalla storia.

La libertà umana inoltre condizionata dalle passioni, considerate da San

Tommaso come moti dell'appetito sensitivo.

Anche l'amore occupa un ruolo fondamentale nella sfera dell'affettività

umana, e si sviluppa in due sfere, da una parte il bene e le idee e dall'altra

l'anima. Con il cristianesimo l'amore non è più Eros ma agape.

Homo socialis

La socievolezza è la propensione dell'uomo a vivere insieme agli altri.

La politicità è invece l'insieme di relazioni che l'individuo intrattiene con

gli altri quando fa parte di un gruppo sociale.

Socievolezza e politicità sono quindi dove aspetti dello stesso fenomeno.

L'uomo diviene membro di una polis.

Oggi la socievolezza è un fenomeno che rende le diverse parti del mondo

interconnesse tra di loro.

La dimensione privata è praticamente scomparsa. Ogni essere umano, da

quando viene al mondo si trova in una fitta rete di relazioni, senza la quale

non potrebbe vivere.

In antichità per Platone, la Socievolezza è una conseguenza della

corporeità, Mentre per Aristotele la natura stessa. Induce l'induce

l’individuo ad associarsi con altri.

Con il pensiero cristiano invece la socievolezza è basata sulla grazia e

stabilisce tra i credenti una comunanza di vita, il corpo mistico di Cristo.

Homo religiosus

La religione è una manifestazione tipicamente umana.

Tutte le culture sono profondamente segnate dalla religione.

In età moderna alcuni filosofi hanno cercato di mostrare che la religione

priva di qualsiasi fondamento oggettivo, mentre altri parlo difeso il valore

oggettivo della religione. In seguito alle tesi dell'idealismo Feuerbach

sostiene che Dio è solo un'idea escogitata dall'uomo per conseguire la

piena realizzazione di se stesso.

Con Marx invece la religione viene concepita come strumento di evasione

per gli sfruttati e di giustificazione per gli sfruttatori.

Per Compt invece l'uomo attraversa tre fasi: religiosa, metafisica, positiva.

Altri autori come Bergson evidenziano la funzione positiva della religione

nei confronti della scienza mentre blondel mette in luce l'importanza in

Rapporto alla filosofia.

I teologi cattolici hanno invece assunto un atteggiamento positivo

considerando la religione come vincolo naturale legittimo e doveroso

dell'uomo con il suo creatore. Il consiglio Vaticano I condanna fortemente

l'ateismo.

Homo culturalis

Negli ultimi anni si è sviluppata l'antropologia culturale canalizza l'uomo

mediante l'esame dei suoi prodotti culturali, e quindi la causa si conosce

dai suoi effetti.

Dal punto di vista soggettivo la cultura è l'esercitazione delle facoltà

spirituali ed equivale al nostro concetto di educazione. Dal punto di vista

oggettivo comprende i frutti acquisiti dall'uomo mediante l'esercitazione

delle sue facoltà spirituali e organiche. Secondo Dawson la cultura e la

forma della società; quanto più forte è una cultura tanto più completamente

informata è la società. Secondo Niebuhr La cultura e l'ambiente artificiale

secondario che l'uomo sovrappone a quello naturale e comprende il

linguaggio, le abitudini, le idee, le credenze ecc…

Kroeber invece definisce la cultura come una serie di attributi e di prodotti

delle società umane.

La cultura è distinta dalla natura quest'ultima secondo guardini designa la

totalità delle cose, tutto ciò che è. La cultura è invece tutto ciò che l'uomo

acquista oppure produce con l'utilizzo delle sue facoltà. Per mezzo della

cultura l'uomo umanizza la natura e la natura mediante le sue risorse

naturalizza l'uomo.

Caratteristiche:

-dal punto di vista dell'origine la cultura è umana sociale e laboriosa

-dal punto di vista della forma la cultura è sensibile dinamica molteplice e

creativa

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gaetanoelia03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia ed etica filosofica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Istituto superiore di Scienze Religiose - Issr o del prof Traulo Don Pasquale.