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SULLE ALTRE FORME ECONOMICHE.
1.3 La produzione sociale dei beni il concetto di modo di produzione
La ri essione di Polanyi si concentrò soprattutto sulla circolazione, non sulla produzione.
La circolazione dei beni è un fenomeno sociale, perché lo scambio, la distribuzione, l'acquisto e la
vendita di questi beni pongono in relazione tra loro gli individui e i gruppi. Anche la produzione è
un fenomeno sociale, perché i prodotti incorporano relazioni sociali.
L'idea che i prodotti fabbricati dall'uomo debbano essere analizzati come prodotti che
Karl Marx,
incorporano delle relazioni sociali storicamente determinate risale a che elaborò il
concetto di modo di produzione, che stava a denotare un a forma storica di esistenza sociale,
come il feudalesimo o il capitalismo.
Un modo di produzione, secondo Marx, era determinato dalla combinazione di tre fattori: 1)i
mezzi di produzione: la materia prima, il sapere e la tecnologia di cui una società dispone in un
manodopera:
certo momento della sua storia; 2)la l'energia umana impiegata nel processo
rapporti di produzione:
produttivo; 3)i la relazione sociale che articola la connessione tra i mezzi
di produzione e la manodopera.
Se cambiano i rapporti di produzione cambia anche il modo di produzione: a seconda di come
mezzi di produzione e la manodopera entrano in relazione si ha l'emersione di un modo di
produzione particolare. modo di produzione schiavista,
Nelle società antiche prevaleva il in cui l'energia umana
impiegata nella produzione era quella di individui legati da un rapporto di totale dipendenza ad
metodo di produzione feudale,
altri individui; nell'Alto Medioevo si sviluppò il in cui mezzi di
produzione e manodopera venivano in relazione attraverso la relazione signore-servo; nella
società capitalista la relazione sociale che connette mezzi di produzione e manodopera si ri ette
lavoro salariato.
nell'esistenza del
I capitalisti acquistano la manodopera e gli operai la vendono perciò la manodopera si trasforma
in una merce che, come le altre, è sottoposta alle leggi del mercato. I beni materiali, quindi, sono
dei prodotti che incorporano molti elementi, compreso il tipo di relazioni sociali (rapp. di
produzione)grazie a cui essi sono stati fabbricato.
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2. L'analisi antropologica delle forme di vita economica
Combinando la teoria di Polanyi sui modelli di scambio con quella di Marx sui modi di produzione,
l’analisi antropologica ha potuto accostarsi alle forme di vita economica secondo nuove
prospettive.
Tali analisi hanno prestato particolare attenzione al modo in cui forme di vita economica fondate
su relazioni produttive “tradizionali” entrano in rapporto con l’economia di mercato e con logiche
economiche che hanno origine altrove.
2.1 La comunità domestica
Il primo esempio notevole dell’applicazione di questa prospettiva si ebbe con l’antropologo
quale tipo di rapporti sociali determinasse
francese C. Meillasoux che si pre sse di studiare
l’orientamento economico all’interno delle comunità agricole.
comunità domestiche,
Egli concentrò lo studio su ciò che chiamò cioè gruppi di individui, per lo
più consanguinei e alleati coresidenti, i quali contribuiscono allo svolgimento delle attività di
sussistenza di interesse comune.
Secondo Meillasoux la comunità domestica si fonda su un accesso paritario di tutti gli individui al
terra.
mezzo di produzione per eccellenza, la
VIGE IL PRINCIPIO DELL’ANZIANITÀ SOCIALE
->Tuttavia, all’interno di tale comunità come
a detenere il controllo delle risorse.
fondamento dell’autorità, i quali sono loro In questo caso le
risorse sono piuttosto le donne, la risorsa principale attraverso il quale un uomo può sposarsi e
avere gli. la “circolazione” di esse
Il controllo delle donne è il fattore chiave da cui deriva il potere: poiché
è stabilita dagli anziani, rapporto
la relazione sociale che determina il modo di produzione è il
giovane- anziano.
->Benché il controllo degli anziani non può essere in eterno, nel momento in cui gli anziani
concedono le mogli ai giovani consentono loro di DARE INIZIO A UN NUOVO CICLO
DOMESTICO.
2.2 L’articolazione dei modi di produzione incorporata”
comunità domestica è stata “funzionalmente dalle forme
Secondo diversi autori la
economiche e sociali che l’hanno inglobata nel corso della storia.
Tutte queste forme hanno infatti sfruttato la sua capacità di svolgere la sua fondamentale funzione
“riproduzione della manodopera”.
di luogo di
Ciò signi ca che il modo di produzione dominante nelle società tradizionali africane è entrato, a
un certo momento, in un rapporto “di articolazione” e “di dipendenza” da quello capitalista. In
conseguenza di questo fatto però la comunità domestica delle società africane si è indebolita.
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la modernizzazione dell’agricoltura, il mercato e la ne della reciprocit : i contadini del Bijapur,
India.
L’agricoltura praticata dai contadini della regione di Bijapur (India) stata condotta per secoli in
connessione con rappresentazioni e pratiche rituali che hanno come riferimento la terra. Le
colture sono di vario tipo e vengono condotte diversamente.
L’insieme delle operazioni agricole che bisogna compiere per ottenere un raccolto adeguato
forma un complesso chiamato Hada (“appropriatezza”). importante anche la nozione di
Hulighe, l’idea dei frutti della terra come concessione da parte di quest’ultima agli umani,
concessione connessa con la ridistribuzione dei prodotti tra nuclei domestici: i prodotti restano
all’interno della comunit e vengono ripartiti in base a un’idea di reciprocit . La ridistribuzione
accompagnata da riti periodici in onore della terra.
Societ , rito e produttivit (forza, thakat) risultano interconnessi.
Negli anni 80, stata introdotta una nuova variet di riso per la cui irrigazione si reso
necessario scavare pozzi profondi che richiedono l’uso di pompe a motore. L’idea di Hulighe ha
cominciato a essere rimpiazzata da quella di Utpati, cio la produttivit calcolata in termini
puramente quantitativi (nuovo riso per mercato, denaro contante).
Sono sorte quindi nuove dinamiche e nuovi signi cati nelle relazioni tra i contadini e tra i
contadini e la terra. All’idea di Hada si sostituita quella di Sistam (sistema), che si ri ette nel
desiderio di raggiungere nuovi obiettivi ottenibili solo grazie all’adozione di metodi atti allo
scopo.
Nonostante questo, i contadini dichiarano apertamente il loro disprezzo per le sementi ibride.
Parlano di loro stessi come gente fragile e vulnerabile alle malattie proprio come lo sono le
sementi. Esprimono un passaggio e una condizione percepiti dai contadini come risultato della
pressione di forze estranee ed egemoniche straniere.
Tutto ci ha portato cambiamenti anche nella sfera delle relazioni sociali: si sono persi i legami
morali e sociali connessi con l’idea di produttivit e forza della terra; sono sempre pi ognun per
s per produrre verso il mercato (Utpati).
Il mutamento nell’agricoltura ha trasformato anche l’universo rituale: dalla santit delle colture,
frutto della generosit della terra si passati al disprezzo delle sementi ibride. Sono cambiati
anche i riti propiziatori: le primizie si o rono ora ai pozzi e alle pompe a motore.
2.3 Economie dell'a ezione e politiche dello sviluppo:
L'articolazione dei modi di produzione comporta il progressivo coinvolgimento dei sistemi locali in
sistemi più ampi e, spesso, una forma di dipendenza strutturale dei primi dai secondi.
Quando i sistemi locali entrano in un rapporto di articolazione coi sistemi dominanti dal mercato,
le trasformazioni possono essere rapide e rilevanti.
Questa rapidità e rilevanza dipendono da quanto il sistema locale è in grado di difendersi dalla
pressione esterna, magari imponendo divieti e tabù su certe pratiche percepite come minacciose.
dell'a ezione,
Questi sono stati considerati esempi di un'economia tipica di comunità
del valore,
tradizionali, come contrapposta ad un'economia promossa dagli stati attraverso
progetti di sviluppo miranti a favorire l'inserimento dei sistemi economici locali nella sfera del
mercato.
L'economia dell'a ezione non è un'economia di per sé sottosviluppata, ma corrisponde a un
modello produttivo e di scambio che può esistere accanto a quello basato sulla logica del
mercato o che può ri utare quest'ultimo perché giudicato dagli interessati intrusivo e socialmente
dirompente.
Queste resistenze costituiscono la ragione principale del fallimento dei progetti di sviluppo ideati
dagli operatori europei che spesso conoscono poco o nulla della realtà sociale e culturale delle
popolazioni coinvolte.
2.4 Le strutture della dipendenza
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Una “struttura della dipendenza” è, secondo l’economista Frank, una situazione di subordinazione
funzionale che si instaura tra economie del centro e economie della periferia.
La dipendenza nei confronti delle economie più forti si instaura
->
1) per il fatto che queste ultime hanno la possibilità di estrarre dalle economie più deboli risorse
che non possono essere impiegate localmente
orientano a proprio vantaggio
2) però, le economie del centro le economie più deboli della
facendo produrre loro ciò che conviene alle economie del centro.
periferia
2.5 Razionalità e irrazionalità nell’economia
Nella tradizione del pensiero occidentale, dominata dall'idea di razionalità logico-formale, anche
l'economia appare come un settore dell'agire umano dominato dal calcolo e dal pro tto.
Questo è il motivo per cui molti occidentali si stupiscono ancora del fatto che certi popoli
scelgano soluzioni economiche che per gli occidentali non sono davvero tali.
Per esempio, molte popolazione del pianeta spendono una gran quantità di risorse in feste in
onore di qualche divinità, antenato o santo.
Piani catori e consulenti per lo sviluppo occidentali ritengono che questi siano esempi di
irrazionalità: invece di investire le risorse che hanno in attività che potrebbero migliorare il loro
livello di vita, essi le sprecano devolvendole a scopi puramente simbolici.
Alcuni antropologi però ritengono che questi comportamenti non possano essere giudicati come
economicamente irrazionali, in quanto r