Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 9
Riassunto esame Antropologia culturale, Prof. Da Milano Federica, libro consigliato Diritti mediati, Giovanna Santanera Pag. 1 Riassunto esame Antropologia culturale, Prof. Da Milano Federica, libro consigliato Diritti mediati, Giovanna Santanera Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 9.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Antropologia culturale, Prof. Da Milano Federica, libro consigliato Diritti mediati, Giovanna Santanera Pag. 6
1 su 9
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CAPITOLO 2. NAVIGAZIONE SOCIALE E SOCIAL MEDIA FRA I RICHIEDENTI ASILO DALL’AFRICA

OCCIDENTALE

Introduzione: I richiedenti asilo utilizzano attivamente i loro smartphone e social media per

cercare protezione internazionale e un futuro migliore in Europa. Studi precedenti hanno

esaminato l'uso dei social media per la raccolta di informazioni durante il viaggio.

Altri studi hanno evidenziato come i migranti cercano di evitare la sorveglianza statale, usando

pseudonimi o spegnendo i telefoni. Il capitolo esamina l'intersezione tra l'attraversamento delle

frontiere e i social media, considerando il con ne come uno spazio di negoziazione e interazione,

sia a livello statale che locale.

Il con ne è inteso come un processo dinamico di inclusione ed esclusione, che si

materializza sia all'esterno che all'interno degli stati. Il focus è sull'uso strategico dei social media

da parte dei migranti per a rontare questo con ne interno di uso.

Uso creativo dei social media: I richiedenti asilo usano in modo creativo social media e

massimizzare le possibilità di una valutazione positiva

smartphone per da parte delle autorità.

L'analisi si concentra su giovani uomini dell'Africa occidentale, che utilizzano l'autopresentazione

online per coltivare una rete di relazioni di supporto.

La manipolazione delle informazioni non è vista come inganno, ma come un tentativo di onorare

aspettative sociali e obblighi morali.

I social media sono collegati a circuiti a ettivi più ampi, che includono scambi di persone,

beni e informazioni tra i migranti in Europa e le loro famiglie in Africa.

Le pratiche mediatiche sono forme di "navigazione sociale", dove si cerca di tracciare una

traiettoria verso un futuro migliore in ambienti instabili.

manipolare la presentazione di sé online,

L'uso dei social media è un modo per l'unico aspetto

su cui i richiedenti asilo hanno un certo controllo.

2.1. Il “rifugiato autentico” sui social media

In Italia, l'auto-narrazione è fondamentale nel processo di richiesta di asilo.

Il colloquio è lo strumento principale per valutare le domande, esaminando circostanze

personali e fatti relativi al paese d’origine.

La testimonianza deve essere logica, priva di contraddizioni e in linea con le informazioni

Il "capitale narrativo"

disponibili. è essenziale per ottenere una valutazione positiva.

La narrazione deve includere dettagli speci ci su "dove, quando, cosa, perché e chi".

Molti studi hanno evidenziato i limiti di questo sistema di valutazione, poiché persone

traumatizzate possono avere ricordi confusi e il sistema favorisce chi ha familiarità con la

dinamica domanda-risposta.

Il capitolo allarga la ri essione ad altre forme di auto-rappresentazione che, attraverso altri media,

possono in uenzare l'esito della domanda di asilo.

Viene presentata la storia di Sekou, un richiedente asilo che, dopo vari tentativi falliti, riesce a

ottenere un permesso di soggiorno per protezione speciale grazie al suo impegno nel volontariato

documentato su Facebook.

Sekou si costruisce un personaggio online che corrisponde all'immagine del rifugiato "autentico",

guadagnandosi la ducia di un membro della borghesia torinese. La storia di Sekou evidenzia

come la performance di sé online può in uenzare la procedura di riconoscimento dello status di

rifugiato.

L'identità digitale di Sekou si contrappone a quella statica ssata dalle impronte digitali,

mostrando come i social media possono dare forma a un nuovo sé, non più il migrante irregolare

sperimentare forme di sé

ma il rifugiato "autentico". I social media diventano uno spazio per

inedite, trasformando l'identità o ine.

Questo rientra in una più ampia cultura dell'Africa occidentale dove i cambiamenti di identità sono

tattiche quotidiane per a rontare incertezze politiche e sociali.

La rappresentazione virtuale di Sekou non è una tru a, ma condivide con queste identità

inscenate la costruzione di ducia con il benefattore attraverso l'abile uso dei social media. È una

rappresentazione "faux-real", vera e falsa allo stesso tempo, che funziona e trasforma la sua

situazione. Questa auto-rappresentazione, seppur ricalcando gli stereotipi mediatici, diventa una

forma di "potenziamento". Si tratta di una "tattica narrativa" per appropriarsi della narrazione,

senza necessariamente condividere una visione critica della società italiana.

3

fi fl fi fl ff ff fi ffl fl ff fi fi fi ff fi

ff

2.2. Fortuna, benedizioni e social media:

I richiedenti asilo spesso collegano il loro percorso migratorio a questioni divine e terrene. Molti

il ruolo della fortuna

sottolineano nell'esito della domanda di asilo. La fortuna è vista come un

obiettivo da raggiungere, in una visione dinamica dell'esistenza.

Le benedizioni, ottenute attraverso la preghiera e il comportamento virtuoso, sono cruciali.

La migrazione è un modo per onorare i genitori e ricambiare i sacri ci fatti per l'educazione.

I social media aiutano a mantenere buoni rapporti con le famiglie anche in assenza di ricchezza.

la storia di Bouba,

Viene presentata che usa i social media per mantenere i rapporti con la

famiglia senza inviare grandi rimesse.

Bouba orchestra una "coreogra a del segreto", selezionando le informazioni da condividere per

non causare tristezza o pressioni, inviando immagini che soddisfano il desiderio di vedere

l'Europa ma senza rivelare la sua vera condizione.

La discrezione è fondamentale, dato che l'intimità forzata e la scarsa privacy rendono di cile

nascondere la propria condizione di povertà.

L'uso dei social media di Bouba è un gioco di prestigio, dove le informazioni vengono

selezionate per bilanciare rivelazione e segreto. Questa pratica si collega a una concezione di

persona relazionale e sfaccettata.

Bouba usa Facebook e WhatsApp con cautela, per evitare pettegolezzi e proteggere la sua

privacy.

La comunicazione è emotivamente carica ma povera di informazioni, per assicurarsi la

benevolenza e le preghiere dei familiari. Il silenzio è una strategia per coltivare buone relazioni e

gestire i con itti. Alcuni preferiscono scomparire dai social media per poi tornare online una volta

raggiunta la stabilità. La paura di essere raggiunti dai parenti al paese d'origine e le pressioni

familiari sono motivo di preoccupazione per i migranti.

2.3. Social media e stregoneria: native

Viene presentato l'episodio di Paul, un richiedente asilo nigeriano che chiede l'aiuto di un

doctor per punire chi gli ha rubato dei vestiti.

I centri di accoglienza sono percepiti come luoghi ansiogeni, con una mancanza di ducia tra

i residenti. La tensione tra distanza e vicinanza favorisce i sospetti di stregoneria.

La stregoneria è vista come il lato oscuro della parentela ma anche come una forza dirompente

nelle relazioni tra estranei. Il timore della stregoneria è connesso al regime del sospetto del

sistema di asilo.

Per difendersi dagli attacchi occulti, la preghiera è lo strumento più utilizzato.

I social media vengono utilizzati in modo selettivo per evitare speculazioni e gelosie, senza

autopromozione.

L'accessibilità o erta dai social media è vista con ansia, e molti usano i social media in modo

cauto e scaltro.

I social media sono visti come "tecnologia stregonesca" dove circolano voci di attacchi occulti.

i social media aiutano a costruire relazioni fruttuose

Tuttavia, se usati con ponderazione, con i

propri pari, diventando alleati anziché detrattori del progetto migratorio. I richiedenti asilo cercano

di mantenere uno spazio per contatti inaspettati, che possono aprire sbocchi su persone, mezzi e

informazioni altrimenti preclusi.

I like e i commenti online aiutano a sviluppare una rete di legami deboli, che potrebbero rivelarsi

utili in futuro. 4

fl ff fi fi fi ffi

CAPITOLO 3. LE TECNOLOGIE DIGITALI QUOTIDIANE DELLA PROCEDURA DI DETERMINAZIONE

DELLO STATUS DI RIFUGIATO

Gli smartphone non sono solo strumenti di navigazione sociale, ma possono esporre i

richiedenti asilo all'identi cazione da parte dello stato.

veri care la veridicità

Le autorità usano sempre più i social media per delle storie dei richiedenti

asilo, pratica comune in molti paesi europei. In Italia, l'accesso ai social media da parte delle

autorità sembra bloccato nei computer della prefettura.

La digitalizzazione dei fascicoli e dei processi lavorativi nelle Commissioni territoriali e nei

tribunali è in corso. modellano

Questo capitolo si concentra su come strumenti come scanner, stampanti e computer

le decisioni sul diritto di asilo. mediano

Questi strumenti non sono neutri, ma e trasformano il signi cato delle informazioni. La

riarticola le pratiche di costruzione

digitalizzazione non comporta solo cambiamenti tecnici, ma

del signi cato. Il movimento di testi e rappresentazioni attraverso diversi media è una forma di

rimediazione.

La digitalizzazione è stata accelerata dalle misure di contenimento del COVID-19, portando a un

abbandono dei supporti analogici. ricon gura le pratiche di lavoro

È essenziale capire come la digitalizzazione nel settore

dell'immigrazione.

3.1. I fascicoli digitali della Commissione territoriale

Le Commissioni territoriali sono responsabili dell'esame delle domande di protezione

internazionale. completamente digitale.

La prefettura di Torino ha adottato un sistema di lavoro

Prima della pandemia, gli u ci erano caratterizzati dalla "cultura della carta", con pile di fascicoli.

La produzione di testi è centrale nel processo di richiesta d'asilo.

Le tecnologie digitali aumentavano la produzione di documenti analogici.

formato digitale e analogico.

C'era una continua interazione tra

scomparsa del fascicolo cartaceo,

La pandemia ha portato alla con i le digitali che vengono

cercati, ordinati e spostati come quelli analogici.

spuntare ovunque

I le digitali possono e sono di cili da controllare. La tecnologia digitale può

favorire la proliferazione dei fascicoli.

Alcuni impiegati applicano con reticenza la nuova prassi e stampano ancora i fascicoli cartacei.

qualità sensoriali dei le digitali

L'accessibilità e le hanno cambiato il modo in cui i funzionari

favorisce la scrematura

incontrano i documenti. La lettura digitale dei documenti per raccogliere

informazioni, facilitando il confronto dei dati forniti dal richiedente.

consolida le forme pregresse di costruzione del

L'uso dei le digitali accompagna e

signi cato. Molti funzionari non hanno avuto di coltà ad abbandonare i fascicoli cartacei.

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher hfyif di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Da Milano Federica.