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Le coste con la cartilagine comune
Le coste con la cartilagine comune si trovano a livello dell'epigastrio. Andando a toccarle, spostandosi a destra o sinistra tocchiamo la cartilagine comune. Al tocco la sentiamo robusta, non morbida. Serve alle coste dalla 7 alla 10 per mettersi in contatto con lo sterno.
Prima costola: Ha delle dimensioni inferiori. Da toccarla è difficile a causa della sua posizione sotto dell'articolazione articolo sternale. Ha una testa e un collo dove scivola nervo cervicale e tubercolo costale. Il corpo della costa ha un orientamento diverso rispetto alle altre, qua è tutto orizzontale. Su questa superficie troviamo il solco dell'arteria succlavia che andrà a nutrire l'arto superiore (passa sulla prima costa e sotto la clavicola). Un tubercolo per inserzione muscolo laterale del collo e scaleno anteriore (visibile nel collo quando solleviamo qualcosa di pesante). Al lato è presente un solco per la vena succlavia. Infine, troviamo la faccetta per...
l’unione con la cartilagine costale. Il tipo diarticolazione tra costa e sterno è una sicondrosi. (sinartrosi percontinuità). Tutte le altre cartilagini invece vanno ad articolare con delleartrodie sul nostro sterno, permettendo un movimento limitatissimoatipico per tale articolazione (intorno all’articolazione tra cartilagine esterno troviamo piccola capsula articolare).• Seconda costola: è leggermente più grande e presenta solo una partedel suo corpo orientata orizzontalmente per poi indirizzarsiverticalmente. Dalla terza in poi sono come spiegato all’inizio.
Fig.27. confronto prima costola con altre
Per far si che le coste possano abbassarsi ed alzarsi ho bisogno di una levadi appoggio, che sono le mie due artrodie posteriori.Mentre a livello anteriore il movimento non si percepisce o si percepisceappena. A livello della gabbia toracica se andiamo ad espirare e inspirarelateralmente sentiremo un movimento; Movimento latero
posteriore. Anteriormente tale movenza è invece limitatissima. La testa della costa si articola con le faccette articolari di due corpi vertebrali. (superiore e inferiore) (doppia artodia). Invece il tubercolo si articola con il processo trasverso di una sola vertebra. Le faccette articolari in corpi vertebre sono emi faccette (metà in quella superiore e metà in quella di appartenenza). Tutte le coste hanno una doppia artrodia, tranne la prima che ha contatto con una sola vertebra. Per concludere possiamo infine dire che l'orientamento delle coste è dall'alto verso il basso (sollevamento e abbassamento). 11 e 12 non hanno contatto con lo sterno ma hanno lo stesso andamento laterale verso il basso. Di conseguenza non avranno la tipica curvatura a "luna".
Fig. 28. Rappresentazione articolare costola-vertebra.
2.5. Bacino e pelvi (fine scheletro assile)
Il bacino o pelvi è la parte più distale dello scheletro assile.
superiore e l'osso ischiatico nella parte inferiore. Queste tre ossa si uniscono per formare l'osso dell'anca, noto anche come osso coxale. L'osso sacro è posizionato nella parte posteriore della pelvi, ed è collegato alle ossa dell'anca tramite l'articolazione sacro-iliaca. Questa articolazione consente il movimento tra il sacro e l'osso iliaco. La pelvi è considerata la parte terminale dello scheletro assiale, ma è importante notare che è anche collegata allo scheletro appendicolare attraverso le articolazioni degli arti inferiori. Quindi, la pelvi è legata sia allo scheletro assiale che a quello appendicolare. All'interno della pelvi si trova l'articolazione coxo-femorale, che collega l'osso dell'anca alla colonna vertebrale. Questa articolazione è responsabile del legame tra l'arto inferiore e la colonna vertebrale. Le ossa dell'anca sono divise in lato destro e sinistro, entrambi caratterizzati dalla fusione di tre ossa diverse: l'osso iliaco nella parte superiore, l'osso cubico nella parte superiore e l'osso ischiatico nella parte inferiore. Queste tre ossa si fondono insieme per formare l'osso dell'anca.Anteriore e osso ischiatico nella parte posteriore. Se guardiamo la conformazione dell'anca vediamo che lateralmente c'è una cavità, dove si crea l'articolazione coxo-femorale, chiamata acetabolo. Sul fondo di questo "buco" troviamo disegnata una specie di y; tale linea viene definita "linea di fusione" delle 3 ossa fuse citate prima (osso iliaco, osso pubico e osso ischiatico). Una volta unite queste tre porzioni creano un foro chiamato forame otturatore (chiuso da una membrana che permette il passaggio di vasi e nervi e coperto da due muscoli otturatori interno ed esterno).
Descriviamo ora i tre componenti delle pelvi singolarmente.
Osso iliaco: la parte laterale dell'osso iliaco presenta una grande ala sormontata da una parte robusta chiamata cresta iliaca. Anteriormente questa cresta si interrompe diventando verticale e presentando dei processi chiamate spine.
Tali spine prendono il nome di spina iliaca antero-posteriore e antero-inferiore. Queste due strutture sono il punto di origine rispettivamente del muscolo sartorio (muscolo anteriore della coscia), legamento inguinale e del quadricipite femorale (muscolo della coscia) partendo dal retto femorale. Spostandoci lateralmente e posteriormente ci ritroveremo nella parte esterna della ala iliaca. Da qui possiamo vedere come la superficie sia rugosa presentando proprio delle linee rugose, chiamate anche linee glutee. Tale irregolarità è data dall'origine dei muscoli glutei: piccolo, medio e grande. Spostandoci sempre a livello iliaco ma verso il basso troviamo la parte superiore della cavità dell'acetabolo: presenta lungo il suo margine una "c" chiamata "labbro", punto in cui la testa del femore andrà ad articolarsi con questa cavità. Posteriormente troviamo invece un'incisura che ci porterà più in basso verso.l'osso ischiatico o ischio. Questa incisura è delimitata da due spine iliache. Nella porzione interna dell'osso troviamo nella parte anteriore una concavità totalmente liscia formata dall'ala dell'osso iliaco. Tutta questa superficie è coperta dal muscolo iliaco. Il pavimento liscio andrà ad interrompersi lungo una linea (chiamata arco o linea iliaca) che parte dall'articolazione sacro iliaca fino alla sinfisi pubica. Nella parte posteriore invece la superficie è molto rugosa ed inoltre permette l'articolazione con le ali del sacro. È così rugosa grazie alla presenza dei legamenti interossei. Osso pubico: Nella parte anteriore della pelvi e inferiormente all'iliaco è posizionato l'osso pubico: rappresentato da un ramo superiore e un ramo inferiore. Il ramo superiore è in continuità con l'osso iliaco e presenta una linea che prende il nome di linea pectinea, la qualepunto di origine del muscolo abduttore della coscia: il muscolo pettineo. In prossimità della sinfisi pubica troviamo un altro tubercolo, tubercolo pubico, su cui va a inserirsi il legamento inguinale. Il ramo inferiore delimita invece il forame otturatorio ed ha un orientamento tendente all'esterno; ad allargarsi.
Osso ischiatico: l'osso ischiatico è caratteristico per la sua "robustezza", tanto che crea una massa che prende il nome di tuberosità ischiatica (se tocciamo il punto del nostro corpo dove tocca la nostra sedia stiamo toccando le tuberosità ischiatiche). In questo processo hanno origine i muscoli posteriori della coscia. Se ci spostiamo posteriormente lungo l'ischio troviamo il processo chiamato spina ischiatica che vedremo essere il confine osseo di un'apertura ed un punto di repere del nervo pudendo (si occupa della sensibilità del pavimento pelvico, struttura muscolare che chiude cavità pelvica). La parte
La parte interna dell'osso ischiatico e pubico è poco differente dall'esterna. Entrambi gli elementi ossei circondano il forame. Fig.32. rappresentazione laterale tre ossa fuse delle pelvi.
- Ora immaginiamo di creare una circonferenza: partiamo dal promontorio del sacro, passiamo lungo l'articolazione sacro iliaca eseguiamo l'arco iliaco sino alla sinfisi pubica. Questa circonferenza prende il nome di stretto superiore. Divide la pelvi in grande, superiormente, e piccola, inferiormente. Appartenenti rispettivamente alla cavità addominale e pelvica.
- Immaginiamo di creare una seconda circonferenza: partendo dall'angolo sotto pubico, seguendo la tuberosità ischiatica, spina ischiatica e coccige. (Il punto più stretto è quello tra le due spine ischiatiche). Questo prende il nome di stretto inferiore o canale del parto nella donna, poiché il diametro tra le spine ischiatiche passa qui in mezzo (diametro ad interesse).
La pelvi per morfologia strutturale e funzionale è diversa tra uomo e donna. Vediamo le differenze:
- L'ala iliaca: nella donna forma un anfiteatro più chiuso e verticale, questo determina infatti la larghezza dei fianchi.
- Articolazione sacro iliaca: l'osso sacro ha anche dimorfismo.
- Le ali: parte laterale dell'osso sacro, è diversa. La conseguenza di questa differenza è che lo stretto superiore avrà forma diversa. In uomo triangolare e in donna ovale. Inoltre, questo cambia posizione della cavità dell'acetabolo. Questo si rifletterà in organizzazione diversa in arti inferiori di uomo e donna.
- Forame otturatorio: in uomo è circolare e donna triangolare.
- Angolo sotto pubico: nell'uomo è inferiore di 90°, è acuto. Nella donna è invece ottuso, superiore di 90°.
- Spine ischiatiche: elementi della donna più larghi che in uomo. La larghezza determina la

2.6. Scheletro appendicolare Min. 59.45 lezione 5.
Per scheletro appendicolare si intende tutto ciò che si articola lateralmente e inferiormente allo scheletro assile. Gli elementi ossei che compongono questo sistema sono gli arti superiori e arti inferiori, con tutto ciò che li articola.
Affinché lo scheletro possa garantire le sue funzioni standard entrambi i processi devono essere articolati tra loro. Per questo abbiamo elementi ossei che ci permettono di legare l'arto superiore e inferiore alla co