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RAPPORTI CON ORGANI VICINI

Alla base, il cuore si collega ai grossi vasi che vi arrivano o escono. Il cuore è appoggiato sulla CUPOLA

DIAFRAMMATICA (il diaframma presenta una convessità superiore ed una concavità inferiore), che lo separa

anche dai visceri della cavità addominale, grazie a dei legamenti freno-pericardici. Il cuore, insieme ai grossi

vasi, è rivestito dal PERICARDIO, sacco fibro-sieroso, che protegge il cuore dagli attriti e ne favorisce ampi

movimenti, costituito da:

 

COMPONENTE CONNETTIVALE ESTERNA pericardio fibroso: costituito da una densa rete di

fibre collagene che stabilizza la posizione del cuore e dei vasi associati all’interno del mediastino;

 

COMPONENTE SIEROSA INTERNA pericardio sieroso, formato da 2 foglietti, uno interno

viscerale (epicardio) che avvolge strettamente il cuore e uno esterno parietale che aderisce al pericardio

fibroso. Pensiamo di paragonare il cuore ad un pugno, immaginiamo di spingere il pugno dentro un

palloncino: si crea una struttura a doppia parete che corrisponde al pericardio sieroso. Questa situazione si

ripete per tutte le altre membrane sierose (come pleure, peritoneo). Tra i 2 foglietti c’è uno spazio che si

chiama cavità pericardica, all’interno della quale sono contenute piccole quantità di liquido pericardico,

prodotto dalle cellule che formano i 2 foglietti, quindi un singolo strato di cellule epiteliali pavimentose

(mesotelio). I 2 foglietti si riflettono l’uno nell’altro in corrispondenza della base del cuore. Le membrane

sierose circoscrivono tutti gli organi che, nello svolgimento delle proprie funzioni, necessitano di muoversi

molto e di modificare le proprie dimensioni. Il cuore si muoverà all’interno di questo involucro grazie al

fatto che le 2 membrane, lisce ed umide, scorrono reciprocamente l’una sull’altra senza attrito, grazie

anche alla presenza del liquido pericardico che ha funzione di lubrificazione.

… PARETE CARDIACA (struttura del cuore)

La parete cardiaca è costituita da 3 strati:

 

ENDOCARDIO corrisponde alla tonaca intima dei vasi sanguigni: è il rivestimento più interno,

costituito da epitelio pavimentoso semplice e continua con l’endotelio che riveste internamente i vasi

sanguigni;

 

MIOCARDIO corrisponde alla tonaca media dei vasi sanguigni: è lo strato più spesso perché costituito

da una serie di strati formati da tessuto muscolare cardiaco. In questo strato riconosciamo le cellule

muscolari a forma di Y unite tra di loro attraverso i dischi intercalari. Il miocardio ha funzione

contrattile e si contrae spontaneamente a ritmo costante (involontario, autoritmicità). Allo stimolo elettrico,

il tessuto muscolare cardiaco si contrae come se fosse un’unica fibra e lo possiamo definire un sincizio

funzionale, cioè un’unità funzionale costituita da singole cellule unite tra di loro da un punto di vista

elettrico che si contraggono tutte nello stesso momento. Infatti, le membrane plasmatiche di 2 cellule vicine

sono unite da desmosomi che saldano le cellule e le giunzioni gap che permettono di essere collegate da un

punto di vista funzionale;

 

EPICARDIO corrisponde alla tonaca avventizia dei vasi sanguigni: corrisponde al foglietto viscerale

del pericardio, è formato da un epitelio pavimentoso semplice che prende il nome di mesotelio.

ORGANIZZAZIONE DEL MIOCARDIO

Il miocardio si organizza formando 2 sistemi indipendenti, uno per gli altri e uno per i ventricoli:

 MUSCOLATURA ATRIALE costituita da:

 Fasci propri per ciascuno dei 2 atri, formati da fibrocellule a decorso anulospirale (formano una

specie di vortice) e circondano gli orifizi di sbocco delle vene di ogni atrio;

 Fasci comuni ai 2 atri: circondano i fasci propri, hanno un decorso più trasversale e circoscrivono

anche ogni atrio;

 MUSCOLATURA VENTRICOLARE: è più robusta, costituita da:

 Fasci propri per ciascuno dei 2 ventricoli: costituiscono lo strato intermedio della muscolatura

ventricolare;

 Fasci comuni ai 2 ventricoli: formano 2 strati, uno più superficiale e uno più profondo.

Quindi, il miocardio sarà costituito da 3 strati sovrapposti:

1. Strato superficiale fasci comuni discendenti, si inseriscono sugli orifizi atrioventricolari, arrivano fino

alla base del cuore; 

2. Strato intermedio fasci propri per ciascun ventricolo che si inseriscono intorno all’anello fibroso che

circonda gli orifizi atrioventricolari, si protendono verso il basso ma non raggiungono l’apice, perché

formano un’ansa e tornano all’orifizio dove hanno avuto origine;

3. Strato profondo fasci comuni ascendenti, compiono un vortice per risalire in una posizione più

profonda rispetto ai fasci propri e alcuni di questi fasci comuni ascendenti formano i muscoli papillari.

… CONFIGURAZIONE INTERNA

Vediamo che il cuore è un organo cavo, suddiviso in 2 metà, una destra e una sinistra, che non comunicano

mai tra di loro se non durante la vita fetale quando tra i 2 atri è presente un’apertura (forame di Botallo o

foro ovale), che permette il passaggio di sangue tra i 2 atri. Infatti, durante la vita fetale i polmoni non

funzionano ancora, l’ossigeno viene dalla madre attraverso placenta, alla nascita si interrompe la comunicazione

placentare e i polmoni cominciano a funzionare, di conseguenza il forame di Botallo non serve più, si chiude e

rimane solo una fossa liscia tra i 2 atri. Ogni metà è formata da 2 camere, una superiore (atrio) ed una inferiore

(ventricolo) che comunicano tra di loro attraverso gli orifizi, mentre i 2 atri e i 2 ventricoli non comunicano

tra di loro, perché sono separati da un SETTO ATRIALE e da un SETTO INTERVENTRICOLARE. La

base dei ventricoli presenta le origini delle arterie (aorta e tronco polmonare), tutti i vasi che partono dal cuore

sono arterie, a prescindere dal fatto che il sangue sia ossigenato o deossigenato , viceversa i vasi che arrivano al

cuore sono sempre vene, a prescindere dal fatto che il sangue sia ossigenato o deossigenato.

ATRI

Gli atri sono le 2 cavità superiori del cuore, questo nome deriva dal fatto che gli atri rappresentano le zone di

ingresso del sangue portato dalle vene. Una volta raccolto il sangue, gli atri lo spingono nel sottostante

ventricolo e non hanno bisogno di una pressione molto elevata per farlo, quindi la loro parete non è molto

spessa. Inoltre, la funzionalità dei 2 atri è molto simile, tanto è che le 2 camere atriali sono molto simili tra di

loro da un punto di vista anatomico. Invece, tra i ventricoli ci sono differenze anatomiche proprio in relazione

alla differente funzionalità.

 ATRIO DESTRO: riceve il sangue deossigenato dalla circolazione sistemica attraverso la vena cava

superiore e la vena cava inferiore. La vena cava superiore riporta al cuore il sangue proveniente da testa,

collo, arti superiori e torace. La vena cava inferiore riporta il sangue proveniente dagli organi della cavità

addominale e pelvica e dagli arti inferiori. Le vene cardiache raccolgono il sangue dalla parete cardiaca e lo

riversano nel seno coronario, che si apre nella parte posteriore dell’atrio destro. Le pareti dell’atrio destro

sono un po’ irregolari, perché si sollevano in rilievi carnosi che si chiamano muscoli pettinati. Troviamo

anche l’orifizio dell’arteria polmonare munito di un dispositivo valvolare a nido di rondine;

 ATRIO SINISTRO: riceve il sangue ossigenato dai polmoni attraverso le 4 vene polmonari. Rispetto

all’atrio destro, l’atrio sinistro ha le pareti più lisce, una forma più cubica, un’auricola più lunga, più stretta e

più uncinata e non ci sono i muscoli pettinati.

VENTRICOLI

 VENTRICOLO DESTRO: il sangue venoso povero di ossigeno scorre dall’atrio destro al ventricolo destro

attraverso la valvola atrioventricolare destra, per poi essere spinto nei polmoni. Le pareti sono più sottili,

perché i polmoni sono vicini al cuore, i vasi sanguigni polmonari sono corti ed ampi; di conseguenza, il

ventricolo destro non ha bisogno di imprimere una pressione elevata al sangue diretto nella circolazione

polmonare. Pressioni elevate qui sarebbero molto pericolose, perché i capillari polmonari sono molto fragili,

determinando la fuoriuscita di liquidi negli alveoli polmonari. La porzione superiore del ventricolo destro è

rilevata a formare una tasca coniforme a pareti lisce che si chiama cono arterioso, che termina a livello della

valvola semilunare polmonare;

 VENTRICOLO SINISTRO: le pareti sono più spesse, perché si generano pressioni 6 volte maggiori per

spingere il sangue nel circolo sistemico, visto che deve distribuire il sangue ossigenato in tutto il corpo. Le

pareti, in sezione, hanno un aspetto circolare. Quando il ventricolo sinistro si contrae sporge all’interno

della cavità del ventricolo destro; ciò migliora la stessa efficienza di contrazione del ventricolo destro,

favorendo l’espulsione di sangue anche nel circolo polmonare. Dal ventricolo sinistro, il sangue raggiunge

l’aorta ascendente passano attraverso la valvola semilunare aortica. Alla radice dell’aorta ascendente sono

presenti piccole dilatazioni sacciformi corrispondenti a ciascuna cuspide della valvola aortica, definite seni

aortici, i quali evitano che i lembi della valvola aderiscano alla parete dell’aorta durante l’apertura valvolare.

Le arterie coronarie destra e sinistra, deputate alla vascolarizzazione del miocardio, originano a livello dei

seni aortici di destra e sinistra. Dall’aorta ascendente, il sangue prosegue poi nell’arco aortico e nell’aorta

discendente.

I ventricoli sono le 2 cavità inferiori del cuore. A livello delle cavità ventricolari sono presenti dei rilievi

muscolari che si chiamano TRABECOLE CARNEE andando a costituire formazioni che prendono il nome di

MUSCOLI PAPILLARI. Sopra i muscoli papillari notiamo dei fili e delle cordicelle bianche che ci ricordano le

formazioni tendinee e per questo prendono il nome di CORDE TENDINEE che si attaccano sui lembi delle

valvole atrioventricolari, la loro funzione è quella di far sì che i lembi valvolari non si ribaltino verso gli atri e

quindi impediscano il rigurgito di sangue dal ventricolo nell’atrio.

VALVOLE CARDIACHE

Le valvole cardiache regolano il passaggio di sangue nel cuore impedendo un reflusso in senso opposto,

aprendosi e chiudendosi a causa delle variazioni di pressione dovute alle contrazioni del cuore. Ogni atrio

comunica con il rispettivo ventricolo attraverso gli orifizi atrioventricolari, forniti di una VALVOLA

CUSPIDALE o ATRIVENTRICOLARE:

 TRICUSPIDE: tra atrio e ventricolo destro (dotata di 3 lembi valvolari);

 BICUSPIDE o MITRALE: tra atrio e ventricolo sinistro (dotata di 2 lembi valvolari). Si chiama

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Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher villarebecca01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e morfologia umana applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Montaruli Angela.
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