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LA STAR E LO ZIMBELLO: LA DERISIONE FRA RITI E MEDIA

Esiste un potere "totemico" del deriso che lo pone vicino alla celebrità e, contemporaneamente, un carattere risibile della celebrità che l'avvicina alla figura dello zimbello. Questa sottile dimensione si può osservare già nel confronto dell'etimologia dello zimbello con quella della stella e dell'esca animale suggeriscono una comune topologia: un punto fisso che coordina e attira il gruppo sulla base della sua separazione. Entrambe sono e insieme esteriori rispetto al gruppo. Lo psicologo Provine ha rilevato la tendenza a ridere davanti allo stesso stimolo il 30% delle volte in più quando si è in compagnia piuttosto che da soli. La risata serve a segnalare meta-comunicativamente una situazione di bassa tensione o scarso pericolo. Meno del 20% delle risate era preceduta da espressioni intenzionalmente divertenti. Bergson osserva come

l'oggetto della derisione debba inevitabilmente avere dei tratti in comune con il identi cazionederisore. Deridere o re al gruppo uno strumento di tramite la costruzione della socio-positivodevianza da cui distinguersi. Sul gruppo che deride entra in azione il ruolo dell'arisata, la quale: alza il morale del gruppo; aumenta il consenso interno verso valori e sensibilità condivise; accorcia la distanza sociale fra i membri; fornisce riferimenti e un linguaggio comune che rimarca l'appartenenza al gruppo. Sul soggetto di cui si ride si riversa invece la componente socio-negativa del riso, per cui il bersaglio viene svilito, umiliato o ridimensionato, in ogni caso posto in una condizione di inferiorità. In Hobbes troviamo la versione più estrema della superiority theory, per cui il riso scaturisce sempre da un sentimento di predominio e disprezzo diretto alle altrui manchevolezze. La risata libera temporaneamente il soggetto dall'usuale espressione sociale che

Impone un'apertura al sentimento altrui. Sartre arriva a descrivere l'aderisione nei termini di un sostituto del linciaggio, dove la persona oggetto del ridicolo non solo è esclusa da un gruppo, in generale, ma è momentaneamente espulsa dall'umanità. L'umorismo è anche uno strumento disciplinare con cui i membri della società riconoscono e rinforzano convenzioni, stereotipi e norme di condotta atte a mantenere l'ordine sociale. L'internet vede lo scagliarsi unanime del collettivo digitale contro una singola persona il cui comportamento viene in qualche modo disapprovato, al fine di allontanarla dalla community, distruggerne la reputazione e semplicemente metterla in disparte.

Turner ha evidenziato come, negli stadi liminali dei riti di passaggio, si rappresenti la morte simbolica dell'iniziato sottoponendolo a umiliazioni, insulti e mutilazioni. Nel rito di passaggio

loscherno e l'insulto non sono semplicemente concessi come conseguenza di quell'allentamento dei tabù che accompagna lo stadio di liminalità, ma agiscono quali forme sublimate della violenza a cui è necessario che l'iniziato sopravviva, affinché egli possa ascendere a un nuovo stadio della sua vita. Altra forma di istituzionalizzazione della derisione è la concentrazione del ridicolo in ruoli sociali trickster prestabiliti. Il trickster è colui che denigra le regole, che gioca scherzi alla comunità, che distrugge la norma per puro divertimento. Secondo Berger, follia e buoni, come religione e magia, vanno incontro a bisogni fortemente radicati nella società umana. Nelle sue molteplici declinazioni, il trickster mantiene costante il fatto di manifestare entrambi i lati della derisione, di essere insieme zimbello e trickster: di essere ritenuto ridicolo dal gruppo ma al contempo gode di una particolare libertà nello.scherzare ciò che lo circonda. Il sociologo Zijderveld rileva come inciali”questa categoria con uissero sia folli “naturali” che folli “arti Fra i bu oni si trovavanocioè soggetti mentalmente ritardati, spesso a itti anche da deformità siche. Vi erano però ancheindividui che assumevano consapevolmente tale ruolo come professione. In entrambi i casi sifooltrattava di persone socialmente marginalizzate. Nello stesso periodo il passa dallo statuto divagabondo al divenire sempre più una gura stanziale nelle corti dell’aristocrazia. Alle sogliedell’età moderna la sua posizione trova quindi una formalizzazione ancora più de nita nel ruologiullare di corte.del Il bu one di corte occupa una topologia sociale particolare: risiede vicino alcentro del potere, ma in virtù della sua esteriorità rispetto alla società; gode di una maggiorelibertà di espressione rispetto agli altri cortigiani.ma al contempo viene facilmente punito oripudiato in base agli umori del sovrano; è ascoltato e talvolta apprezzato per la sua arguzia, ma solitamente costretto a indossare costumi grotteschi e a vivere in condizioni umilianti. Su un fool rappresentazione del fool, il è sostituito dalla nel senso che esso passa dall’essere una mansione all’essere un personaggio recitato nei teatri e nei circhi, e raccontato nella narrativa comica e nel fumetto. Una forma di irrisione istituzionalizzata, di usa anche nella società contemporanea, riguarda quelle che l’antropologo Radcliffe-Brown ha descritto come “parentele” o “relazioni” di scherzo. simmetriche, Le parentele di scherzo possono essere di due tipi, quando entrambe le parti simmetriche, possono prendersi gioco una dell’altra, o quando l’uno svolge la parte dellosbe eggiato mentre l’altro assume il ruolo dello “stuzzicatore”. La mancanza dirispettoconcessa nella relazione di scherno presenta però dei limiti. L'obbligo di non prendere l'osaseriamente può cadere nel momento in cui una delle due parti supera la soglia del lecito. Talesoglia è tipicamente decisa dalla tradizione e dall'etichetta, ma anche da fattori soggettivi disensibilità individuale e dal grado di amicizia. In queste relazioni non troviamo perciò una totaleinterruzione del rispetto, quanto la possibilità di giocare con le norme stesse del rispetto.La ridicolizzazione del potere nelle società moderne, secondo Focault, ne oggettiva la portata e lasostanza. Il fatto che esso resista alla sua abiezione, che possa essere denigrato e insiemecontinuare a funzionare, ne mostra la componente ineluttabile, astratta, indipendente dalpotere ubuescoconsenso della popolazione. Il concetto di mostra come la forza escludentedella derisione possa trasformarsi in uno strumento di accentramento delL'attenzione nel senso che l'interesse verso la celebrità non è ristretto alla sua attività nello spettacolo, nello sport, nella politica o nella filantropia, ma anche soprattutto alla sua vita privata. Di questa narrazione personale attraverso i media, 3. L'amministrazione ossia il fatto che l'attenzione alla vita della celebrità è appositamente coltivato all'interno di un ecosistema mediatico a cui partecipano riviste di gossip, programmi televisivi, social media, consulenti di immagine e agenzie di relazioni pubbliche. Secondo Rojek la celebrità può essere quando si è celebri per eredità come nel caso delle famiglie reali e delle star, quando si tratta di una celebrità conseguita attraverso il compimento di una determinata impresa (artistica, sportiva, storica) o quando è costruita attorno alla persona.per mezzo di tecniche di marketing, pubbliche relazioni e presenza nei media. Rojek propone poi il termine "celetoid" per riferirsi a quelle figure che si trovano all'interno dell'attenzione dei media per un lasso di tempo estremamente breve e imprevedibile, collocandosi quindi al margine fra persone ordinarie e celebrità. Sebbene la visibilità nei media non sia da sola una condizione sufficiente a definire la celebrità, è vero anche che da essa si stanno sviluppando più che in passato processi auto-referenziali di celebrazione. Il fatto che le celebrità assumano le sembianze delle persone comuni non ha comportato la scomparsa della distanza fra i due ambiti. Secondo Cashmore, al contrario, la relazione fra celebrità e scandalo ha conosciuto una significativa trasformazione attorno agli anni Novanta: lo scandalo è diventato un possibile agente di rinforzo alla carriera. Se da un lato lo scandalo rompe il

Controllo dell'immagine delle star, dall'altro esso consolida la loro esistenza. Diubuescofatto è sempre più difficile trovare star il cui potere non sia anche solo in parte (assurdo).

Reality TVI programmi della espongono spesso persone ordinarie attraverso le cornici dello zimbello, dell'irresponsabile e dell'incapace. Non è raro che chi vi prende parte sia messo in ridicolo. Il piacere dell'umiliazione altrui non è l'unico movente che guida la visione di questi programmi. La persona ordinaria che fa il suo ingresso nello spazio dei media deve sapere che ci sarà un prezzo da pagare se vuole occupare una posizione a cui normalmente si accede tramite qualche tipo di merito, e che tale prezzo può comportare la perdita della propria dignità.

La figura del è una delle più potenti dell'immaginario occidentale della modernità.

L'allargamento dello spazio urbano,

L'estensione del e lo sviluppo di un immag

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Publisher
A.A. 2023-2024
16 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiasgarzini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi dei linguaggi internet e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Brilli Stefano.