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La poesia italiana nel Medioevo

Carmina Burana ma troviamo esempi anche in lingua d'oc. Tra i massimi esponenti di questa poetica abbiamo: Rustico Filippi, detto il Barbuto, autore sia di sonetti amorosi che di sonetti comici, soprattutto di tipo invettivo e caricaturale; Cecco Angiolieri invece si dedicò quasi esclusivamente al genere comico, i cui temi erano legati all'io dell'autore come l'amore non ricambiato, il conflitto con il padre e la lamentela per la povertà e la sfortuna.

Verso lo Stil Novo: Guido Guinizzelli / Guido Guinizzelli (1230-1276) è considerato da Dante "Padre Mio" e di tutti coloro che hanno fatto rime nuove, colui che con il manifesto "al cor gentil rimpaira sempre amore" ha dato il via al Dolce Stil Novo. Guinizzelli appartiene alla generazione precedente a Dante e fa parte dei Ghibellini. Rilevante è inoltre la risposta nella Tenzone con Bonagiunta Orbicciani dove ribadisce il distacco tra le sue rime nuove e il modo.

"Antico" di poetare di quelli a lui precedenti.

11.2 Alcune note sul Dolce Stil Novo / Fu Dante a definire per la prima volte il Dolce stilnovo, nel XXIV canto del Purgatorio, per voce di Bonagiunta Orbicciani: Bonagiuntadice di far parte di quei poeti che non sono riusciti a sciogliere quel nodo e sono quindial di qua del Dolce Stil Novo. Dolce Stil Novo: Lo stile è quindi dolce, con la dolcezza dei tratti stilistici e con forme metriche che ritornano alla semplicità dei sonetti siciliani; novo, nuovo, perché rinnova la poesia d'amore, dove si celebra la Donna-Angelo, e colui che ama, contemplando la bellezza della donna amata gode dellabeatitudine celeste.

11.3 I protagonisti del Dolce Stil Novo / Guido Cavalcanti è uno dei maggiori protagonisti del Dolce Stil Novo: Fu una sorta di fratello maggiore per Dante che lo definì primo amico, anche se poi fu condannato proprio da Dante all'esilio durante il periodo di priore a Firenze. Per

molti secoli la sua poesia vivrà all'ombra di Dante manel '900 fu riscoperto e apprezzato non meno di Dante anche dal punto di vistatecnico, come nella poesia "Donna me prega", esempio di difficile esercizio tecnico,nonché una delle più belle poesie italiane. Altri protagonisti del DSN sono Lapo Gianni,anche lui fiorentino e citato da nel De Vulgari Eloquentia, e Cino da Pistoia, elemento d'unione tra la generazione di Dante e quella successiva, si troverà infatti a Bolognaassieme a Petrarca e Boccaccio.13.1 Dante Alighieri: Cenni biografici / Dante nasce a Firenze nel 1265 e perdeentrambi i genitori abbastanza presto; fu trisavolo di Cacciaguida, progenitore dellacasata citato nel paradiso. Nel 1274 conosce Beatrice Portinari che morì nel 1290,mentre lui sposerà Gemma dalla quale avrà quattro figli. Gli studi di oggi si incentranosulla formazione di Dante, sulla ricerca riguardo i suoi maestri; sappiamo oggi cheinizia ad assumere contorni sempre più mitici. Si racconta che il suo viaggio nell'aldilà, descritto nella Divina Commedia, fosse realmente accaduto e che Dante avesse avuto una visione dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. La sua figura diventa sempre più leggendaria e il suo nome viene associato a quello dei grandi poeti dell'antichità come Omero e Virgilio. La sua opera diventa un simbolo della cultura italiana e il suo stile poetico influenzerà numerosi scrittori successivi. La leggenda di Dante continua a vivere ancora oggi, rendendo il poeta fiorentino uno dei più grandi e amati della storia della letteratura.

sicuramente crebbe a dismisura. Nasce però una seria e curiosa problematica, ovvero quella filologica: Franco Sacchetti ci tramanda due racconti scherzosi su Dante, con Dante che si infuria con un fabbro e un asinaio perché cantavano la sua opera ma storpiandola. Con ciò si vuole intendere che la commedia, oltre a essere tramandata con manoscritti, era diffusa oralmente, cantata, e quindi l'opera fu largamente modificata dal passaparola.

14.1 Origine della vita nova e cronologia / La Vita nova è considerata un'opera giovanile di Dante ma non è meno fondamentale della Commedia stessa: è la prima opera europea in cui l'Io, l'autore stesso, racconta. L'argomento è principalmente l'incontro con Beatrice e la rilettura e auto esegesi (l'autocommento) delle sue prime opere. Non è noto con precisione l'anno della sua stesura ma orientativamente lo inquadriamo tra il 1292 e il 1293. Vita nova è un

utilizzare il tag perché collegato al Dolce Stil Novo, entrambi infatti rappresentano un modo di fare poesia diverso rispetto al passato. 14.2 Struttura e modelli (Vita Nova) / La Vita Nova è un prosimetro che vede l'intrecciarsi di 42 capitoli di prosa a 31 tra sonetti e canzoni. Fu la prima opera della letteratura europea dove è l'Io che narra e dove prosa e poesia sono intrecciati. Ci sono comunque fonti di ispirazione come La consolazione della filosofia di Boezio, le vite parallele di Plutarco e le confessioni di sant'Agostino. È da segnalare inoltre che la Vita Nova è scritta in volgare, sia le rime che la prosa, e solo dopo quest'opera diviene comune lo scrivere in volgare. 14.3 Il Testo La Vita Nova: alcune note / Varie sono le questioni interessanti riguardo alla Vita Nova; Già il nome presenta una prima questione, molti infatti la chiamavano traducendo il nome in "vita nuova", ma sicuramente è più corretto utilizzare il tag Vita Nova.

Vita Nova. Anchel'incipit del testo è molto interessante, dove Dante paragona il libro alla memoria; la numerologia è altro elemento fondamentale, qui come nella commedia, con il ripetersi frequentemente del numero 9, legato a Beatrice e inoltre di grande valenza simbolica, essendo il risultato di 3 al quadrato ovvero la trinità alla massima potenza. Altra questione da citare è la dedica a Cavalcanti, colui che diede a Dante gli elementi per uscire dalla semplice poesia d'amore: Dante scrive di aver scelto il volgare come lingua della cultura nova, come fece proprio il suo amico Cavalcanti.

15.1 Il materiale delle rime / Con Rime di Dante intendiamo una sessantina di componimenti scritti durante circa trent'anni di attività poetica e non organizzate da Dante stesso in un canzoniere ma raccolte solo in epoca moderna. L'importanza delle rime di Dante è che queste accompagnano spesso le sue opere principali.

15.2 Dante e Guido

(Cavalcanti) / Mentre Dante considerava Guido il suo Primo amico, Guido considerava Dante un allievo, un fratello minore a cui dare orientamento: Dante percepisce questo rapporto di rispetto e stima e fu quindi inizialmente molto influenzato da Cavalcanti. Il componimento più famoso di questo rapporto è la poesia Dantesca "Guido io vorrei che tu, Lapo e io", sonetto molto musicale e scorrevole. Dopo questo sonetto i due prenderanno strade diverse: Dante non abbraccia infatti la concezione di Cavalcanti dell'irrazionalità e della distruttività dell'amore.

15.3 Altri modelli delle Rime e rime giovanili / Nelle rime, soprattutto nella parte giovanile, sono vari i riferimenti a Guittone d'Arezzo, che all'inizio attrae Dante ma da cui poi si distaccherà, ribadendone la distanza nel XXVI canto del Purgatorio. È da precisare che nelle Rime possiamo trovare tracce Provenzali e Siciliane, anche dal punto di vista linguistico oltre

che poetico. È inoltre evidente che le ballate di Dante erano spesso fatte proprio per essere ballate e cantate, accompagnate da musicalità, come la "Ballata per una ghirlandetta". 16.1 Le rime al tempo de "La Vita Nova" e le "Rime allegoriche o dottrinali" Le rime di Dante sono componimenti sparsi in tutto l'arco della sua vita, anche se prodotte principalmente nella fase giovanile, prima del 1300, caratterizzate da un'incessante sperimentazione. Tra le rime associate al periodo della vita nova abbiamo "Un di sivenne a me Malinconia", mentre con la poesia "Voi, che 'ntendendo il terzo ciel movete" rientriamo in quella poesia allegorica, con tematiche simili al convivio e commedia. 16.2 Le "Rime Petrose" e altre rime notevoli Una parte significativa delle rime sono le cosiddette "rime petrose", quattro canzoni che esprimono la momentanea durezza della donna amata che induce l'autore ad uno

Stile aspro e difficile, con componimenti fortemente sperimentali che rimandano al Trobar Car di Arnaut Daniel; la sestina "Al poco giorno e al gran cerchio d'ombra" è forse quella più rappresentativa, con l'assenza di rime ma con parole rima, in un complesso gioco d'incastri. È poi da citare la canzone "Ai faus ris, pour quoi trai m'avez", una canzone trilingue in latino, provenzale e volgare, espressione di alto esercizio tecnico.

Le rime di corrispondenza

Con liriche di corrispondenza intendiamo quelle tratte dai rapporti di interlocuzione tra Dante e altri personaggi. Dante ebbe per molto tempo un rapporto epistolare poetico con Cino da Pistoia, contemporaneo di Dante, e allo stesso tempo maestro di diritto di Petrarca e Boccaccio. Cino non viene mai citato nella commedia, anche se Dante ne tesse innumerevoli lodi nel "De vulgari". Altro grande amico con la quale per molto tempo si scambiò rime fu Forese Donati, amico e poeta.

ma fratello di Corso Donati, nemico storico di Dante. Dante incontra Forese nel Purgatorio dove ne fa forti lodi parlando inoltre del valore dell'amicizia.

17.1 Il Convivio: struttura, tempi di composizione e modelli / Il Convivio è un trattato Dantesco, di ispirazione greca e latina, ma allo stesso tempo anche religiosa e biblica. Doveva essere composto da 14 trattati più un capitolo introduttivo (per raggiungere 15, multiplo di 3) ma è rimasto incompleto a 4 trattati. I modelli sono sicuramente Platone e Socrate, ma anche i più recenti Boezio e Sant'Agostino.

17.2 Il Convivio: scelta del volgare e allegoria / Nel Convivio Dante spiega fin dal primorigo che la conoscenza è connaturata agli esseri umani, ed utilizza a questo fine la metafora degli angeli che mangiano il pane (degli angeli), che rappresenta la conoscenza, nel loro convivio e i cani che mangiano le briciole rappresentano il genere umano. Ci sono molti riferimenti sia all'antico

che al nuovo testamento, e a tal proposito Dante dice che ogni elemento della Bibbia ha quattro livelli: letterale, allegorico, morale e anagogico

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A.A. 2021-2022
17 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gianmarconacar di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Caputo Lazzaro Rino.