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Rescissione e Risoluzione Pag. 1
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Estratto del documento

CONDIZIONI INIQUE;

- In caso di RESCISSIONE, il giudice potrà comunque ASSEGNARE UN EQUO

COMPENSO all'altra parte per l'opera prestata.

Per entrambe ci sono 3 presupposti che devo dimostrare:

1. Stato di necessità (bisogno o pericolo);

2. Approfittamento dell'altro contraente che non si trovava in stato di bisogno

o di pericolo;

3. Conclusione del contratto a condizioni inique.

Non una qualsiasi iniquità, ma la prestazione di una delle parti deve essere

superiore il doppio di quella dell’altra parte (ultra dimidium).

Qual è il valore tutelato dall'istituto della rescissione?

 1. Se si guarda lo stato di bisogno o di pericolo, il legislatore sta tutelando la

razionalità del consenso;

2. Se si guarda all’approfittamento del contraente, il legislatore sta tutelando la

parte “debole” che, per ragioni particolari, si trova a contrattare a

condizioni che deteriorano la sua situazione;

3. Se si guarda all'inequità, si sta tutelando la congruità dello scambio, ma in

realtà non è così perché il legislatore interviene solo se vi è stato

l'approfittamento e se vi è stato lo stato di necessità.

CONDIZIONI GENERALI DELLA RESCISSIONE:

 - INAMMISSIBILITÀ DI CONVALIDA: il contratto rescindibile NON può essere

convalidato;

- TIPOLOGIA DI SENTENZA: la sentenza è costitutiva con effetto retroattivo

(deve ripristinare lo status quante);

- PRESCRIZIONE: l'azione di rescissione si prescrive ad 1 ANNO dalla

conclusione del contratto;

- OFFERTA DI RIDUZIONE DEL CONTRATTO AD EQUITÀ: la parte

avvantaggiata dal contratto (che ha approfittato e beneficiato dello stato di

pericolo o bisogno) può evitare la rescissione offrendosi di riportare il negozio

ad equità;

Se il giudice ritiene l'offerta idonea a ricondurre il contratto in condizioni eque,

non pronuncia l’azione di rescissione ma espone che il contratto è modificato

nei termini.

Il legislatore mira ad una salvaguardia del rapporto, purché il beneficiario

rinunci ai benefici che deriverebbero dagli effetti di quel contratto rescindibile.

 EFFETTI DELLA SENTENZA DI RESCISSIONE:

TRA LE PARTI: Tra le parti, invece, la rescissione ha efficacia retroattiva e

 travolge le prestazioni già eseguite, che diventano indebite.

- Effetto liberatorio, relativo alle prestazioni non ancora eseguite, che non

dovranno più eseguirsi né dall'una né dall'altra parte;

- Effetto restitutorio, relativo alle prestazioni già eseguite, che ciascuna parte

ha diritto di ripetere dall'altra.

 NEI CONFRONTI DEI TERZI: la rescissione non pregiudica i diritti dei terzi,

anche se questi erano in mala fede;

Sono fatti salvi, però, gli effetti della trascrizione la domanda di rescissione.

I diritti dei terzi sono salvi solo se la trascrizione di questi precedono la

trascrizione della domanda di rescissione

Se la domanda di rescissione è stata trascritta prima del contratto

impugnato, la pronuncia sulla rescissione avrà effetto anche nei confronti

dei terzi. RISOLUZIONE

La RISOLUZIONE è la causa principale di ESTINSIONE del contratto.

RISOLUZIONE NEGOZIALE: Quando le parti DI COMUNE ACCORDO decidono di

sciogliersi dai vincoli contrattuali (recesso e il mutuo dissenso).

RISOLUZIONE LEGALE: È prevista quando sorgono particolari problemi nel corso del

rapporto tra le parti.

Di risoluzione se ne può parlare solo nei CONTRATTI A PRESTAZIONI CORRISPETTIVE e

che questa si giustifica solo quando VIENE MENO IL SINALLAGMA funzionale (il nesso

che lega le due prestazioni, ad es. il pagamento di un PREZZO a seguito

dell'erogazione di un servizio)

1) RISOLUZIONE PER INADEMPIMENTO

Se l'altra parte risulta inadempiente, si può attuare:

RISOLUZIONE GIUDIZIALE: Si produce a seguito di una SENTENZA

 COSTITUTIVA che scioglie il vincolo contrattuale, in seguito all'accertamento dei

presupposti:

Il presupposto fondamentale per richiedere LA RISOLUZIONE PER

INADEMPIMENTO è che questo RISULTI NON DI SCARSA IMPORTANZA.

L'inadempimento deve essere:

- RILEVANTE;

- IMPUTABILE.

RISOLUZIONE STRAGIUDIZIALE: SI PRODUCE DI DIRITTO, senza la

 mediazione del giudice, in 3 casi:

A. DIFFIDA AD ADEMPIERE: Il creditore PUÒ INTIMIDARE per iscritto l'altra

parte di ADEMPIERE entro un termine non inferiore a 15 giorni.

Se entro questo termine il debitore non adempie, il contratto è RISOLTO DI

DIRITTO.

B. CLAUSOLA RISOLUTIVA ESPRESSA: Durante la stipula del contratto le

parti convengono per STABILIRE in modo specifico quelle obbligazioni il cui

inadempimento determinerà la RISOLUZIONE immediata.

In questo caso non si fa riferimento alla rilevanza dell'inadempimento.

C. TERMINE ESSENZIALE: Il contratto si RISOLVE DI DIRITTO in caso di

decorrenza del termine essenziale.

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giughi8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di istituzioni di diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Terranova Giuseppe.