vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
FARMACI ANTIEPILETICI AD AZIONE GABAergica
Sul recettore GABAA funzionano benzodiazepine e barbiturici, utilizzati per deprimere il SNC.
Inducendo un effetto deprimente sul SNC consente di avviare, ad esempio, un’anestesia
generale,
per poi andare avanti con altri anestetici più specifici e ad effetto più prolungato.
Tanti altri farmaci impiegati nella terapia dell’epilessia hanno il sistema del GABAA come target:
es
acido valproico stimola la carbossilasi dell’acido glutammico (che forma GABA), inibiscono la
GABA-T (GABA transaminasi, che degrada GABA), poi il g-vinil GABA (antiepilettico) che anche
inibisce la GABA-T e la Tiagabina, che inibisce la ricaptazione sinaptica del GABA, agendo in
maniera selettiva su un trasportatore che è il GAT-1: ciò significa che più GABA rimane sullo
spazio
sinaptico e può agire sui propri recettori. Un altro antiepilettico che in parte agisce sul recettore
GABA è Topiramato, che aumenta la frequenza di apertura del canale del cloruro, inibisce i
canali
voltaggio dipendenti del calcio, ha azioni antagoniste sui recettori AMPA e Kainato e inibisce i
canali voltaggio dipendenti del sodio.
Anche gli anestetici generali (come i barbiturici) a concentrazioni terapeutiche funzionano su
tale
canale come modulatori allosterici positivi e a più alte concentrazioni funzionano aprendo
direttamente il canale.
Il meccanismo d’azione degli anestetici veniva esclusivamente attribuito ad una azione non
specifica di
disorganizzazione della matrice lipidica della membrana con ostacolo alla conduzione nervosa.
Infatti la
potenza anestetica ben si correla con la liposolubilità dei diversi composti.
Tutti gli anestetici generali (dati per via parenterale: inalatoria o endovenosa) e induttori di
incoscienza
funzionano su tre fondamentali target:
-un sito del canale GABAA, aumentando l’affinità del sito per GABAA stesso o aprendo
direttamente il
canale a concentrazioni superiori
-come bloccanti del recettore canale NMDA
-come bloccanti del recettore canale nicotinico
Oltre agli anestetici generali, anche i neurosteroidi (metaboliti del progesterone) sono stati
identificati come ligandi sul recettore GABAA, comportandosi come modulatori allosterici del
canale GABAA o aprendo direttamente il canale a più alte concentrazioni.
Il sito di legame sul recettore GABAA sarebbe sulla subunità gamma all’interfaccia del canale
con i lipidi di
membrana, dove anche hanno il sito di legame gli anestetici e l’alcool.
Quest’idea che gli ormoni steroidei potessero avere azioni deprimenti del SNC ovvero avere
delle azioni
sedative, ipnotiche e anticonvulsivanti fu descritta fin dalla prima metà del novecento, ma sono
nel 1984 è
stato osservato sperimentalmente che per alcuni steroidi prodotti a livello del SNC il
meccanismo non era
convenzionale su recettori intracellulari: trascrizionale ma rapido abbastanza da suggerire un
effetto su un
recettore-canale.
La loro azione anticonflittuale, come con le benzodiazepine, nei test di conflitto nel ratto ha
suggerito che
gli steroidi e in particolare i neurosteroidi possano essere un sistema regolatorio endogeno sullo
stato di
stress e ansia. Quindi alcuni composti neurosteroidei si comportano come ansiolitici come le
benzodiazepine che agiscono sul sito allosterico.
Anche l’etanolo potenzia sicuramente gli effetti ipnoinduttori delle benzodiazepine e dei
barbiturici. Ha comunque effetti inferiori a quelli delle benzodiazepine. Le azioni di etanolo
venivano come per gli anestetici generali attribuite esclusivamente ad azioni aspecifiche di
disorganizzazione della matrice lipidica con aumento della fluidità della stessa. Informazioni più
recenti hanno indicato che etanolo, come gli anestetici generali, agisce dentro dentro o
all’interfaccia del canale. In particolare è attivo sui canali GABAA delle aree cerebellari, spinali e
corticali.
A livello cellulare l’effetto dell’etanolo è puramente depressorio. Le sue azioni inibitorie sono
attribuite a:
-aumento dell’azione mediata da GABAA in maniera simile alle benzodiazepine, cioè
aumentando l’affinità
del recettore per GABA stesso e aumentando così la frequenza di apertura del canale
-inibisce la funzione mediata dal recettore NMDA per gli amminoacidi eccitatori
-secondariamente alla riduzione di attività elettrica, inibisce l’ingresso di calcio attraverso i
canali
voltaggio dipendenti
A quest’ultima azione è attribuita la diminuzione della liberazione di trasmettitori che esso
induce
Effetti di etanolo
A basse dosi le azioni di “reward” ovvero ricercate e gratificanti che spingono a bere alcol
consistono in
euforia, riduzione dell’ansia, disinibizione, aumento della socievolezza. Tali azioni sono attribuite
al fatto
che analogamente ai farmaci dell’abuso aumenta la trasmissione dopaminergica. In particolare
l’alcol
aumenta l’azione GABA mediata inibitoria di neuroni inibitori su neuroni dopaminergici nelle
aree
mesolimbiche, mesocorticali che sono involte nei processi di gratificazione. Una intossicazione
acuta da
etanolo presenta i seguenti sintomi: eloquio indistinto, incoordinazione muscolare motoria,
aumentata
fiducia in sé stessi e euforia, la maggior parte diventa più rumorosa e estroversa, altri più chiusi
e solitari.
Elevati livelli di intossicazione determinano umore labile con stati di euforia e malinconia,
atteggiamenti
aggressivi o sottomessi che spesso si alternano tra loro.
Astinenza e consumo cronico di alcol: complicanze
Il consumo cronico di alcol può portare a sintomi astinenziali che si verificano in seguito alla
brusca
sospensione della sostanza, in genere nel consumatore cronico compaiono già 6-30 ore dopo
l’assunzione.
La tipologia e l’intensità dei sintomi astinenziali sono collegate al grado di assuefazione e
dipendenza
raggiunto dal soggetto. Si sperimentano diverse fasi:
-Astinenza alcolica non complicata (AANC): ha inizio dopo 6-8 ore dall’ultima assunzione di acol
e può
durare fino ad una decina di giorni. Comprende disturbi gastrointestinali, ansia, tachicardia,
ipertensione
tremori e irritabilità.
-Allucinosi alcolica (AA): può manifestarsi dopo 24 ore dalla sospensione della sostanza. Ai
sintomi
dell’AANC si possono aggiungere anche allucinazioni visive e uditive e alterazioni
comportamentali.
-Delirio di astinenza alcolica (DAA): è il terzo stadio dell’astinenza. Può comparire a circa 48-72
ore
dalla sospensione della sostanza alcolica e può comportare convulsioni di tipo epilettico. In
questa fase si
può sviluppare il cosiddetto Delirium Tremens, che si manifesta in alcolisti con una lunga storia
di abuso.
Il delirium consiste in una situazione di profonda confusione e disorientamento, con febbre,
vivide
allucinazioni (anche tattili), sudorazione, aumento della frequenza cardiaca, ipertensione.
Situazioni del
genere richiedono tempestiva assistenza medica in ambito ospedaliero, anche in
considerazione dei rischi
di arresto cardiaco. Da tenere inoltre presente che i sintomi di astinenza alcolica possono
essere
mascherati dal contestuale uso di benzodiazepine e manifestarsi dunque con ritardo, alla
sospensione di
queste ultime.
La carenza di tiamina (vitamina B1), tipica nei consumatori cronici, causa principalmente
alterazioni nel
metabolismo dei carboidrati. Le prime fasi della carenza di tiamina già dopo pochi giorni sono
caratterizzate da sintomi non specifici che possono essere facilmente fraintesi o trascurati. I
segni clinici in
questo caso includono anoressia, perdita di peso, cambiamenti comportamentali (apatia,