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Vita di Orazio

Orazio nacque nel 65 a.c., nella zona di Venosa. Suo padre era un liberto, ma, una volta abbandonata la terra d'origine per giungere a Roma, riuscì a offrire al figlio un'educazione degna di un senatore o di un cavaliere. Orazio continuò i suoi studi nelle scuole di filosofia ad Atene, in particolare all'Accademia, dove probabilmente conobbe Bruto. Militò nella parte di Bruto e dei cesaricidi durante la battaglia di Filippi. Dopo la sconfitta dei Cesaricidi, anche le illusioni politiche di Orazio furono distrutte. Tornato in Italia, dopo la perdita del piccolo fondo paterno, si ritrovò ad avere problemi economici. Iniziò a dedicarsi alla poesia. Nel 35 a.c., pubblicò il primo libro delle Satire. Già all'epoca conosceva personaggi letterari importanti, come Virgilio e Vario. Essi lo avvicinarono al circolo di Mecenate. Con quest'ultimo, si dimostrò inizialmente impacciato e timido, ma poi i due strinsero un forte legame. Infatti,

Molti dei componimenti oraziani sono dedicati a Orazio, sia in quanto protettore che in quanto amico. Mecenate lo avvicinò ad Augusto, e infatti Orazio dedicherà anche all'imperatore diversi componimenti. Nel 33 a.C., Mecenate si occupò di dare a Orazio un fondo in Sabina. Dei suoi ultimi anni sappiamo davvero poco. La sua carriera poetica ebbe molto successo quando, nel 17 a.C., dei fanciulli recitarono il suo Carmen saeculare, dedicato ad Apollo e a Diana, in occasione dei Ludi Saeculares, indetti da Augusto. Sappiamo però che le sue passioni e la sua produzione si indebolirono. Morì il 27 novembre, nell'8 a.C. Era un uomo grassoccio, coi capelli bianchi, basso e scuro. Amava la tranquillità e la semplicità, si definiva uomo fra gli uomini.

PRODUZIONE

La sua produzione si divide in due settori: Sermones e poesia lirica/giambica.

SERMONES

Sono componimenti in esametri, con stile discorsivo, con ritmo molto vicino alla prosa. Contengono:

Due libri di Satire: componimenti descrittivi e moraleggianti.
  1. Primo libro di Satire: componimenti descrittivi e moraleggianti.
  2. Secondo libro di Satire: componimenti descrittivi e moraleggianti.
Due libri di Epistole: lunghi componimenti dedicati ad Augusto e Floro, in cui parla della teoria e della critica letteraria.
  1. Primo libro di Epistole: lunghi componimenti dedicati ad Augusto e Floro, in cui parla della teoria e della critica letteraria.
  2. Secondo libro di Epistole: lunghi componimenti dedicati ad Augusto e Floro, in cui parla della teoria e della critica letteraria.
Stessa tematica si trova nell'Ars Poetica, un altro componimento molto lungo, dedicato ai Pisoni. POESIA GIAMBICA E LIRICA
  1. Epodi: 17 libri in giambi (anche detti Iambi giovanili), contenenti critiche aspre nei confronti di quelle categorie di comportamenti che Orazio descriveva come negativi.
  2. Odi: i 4 libri di Carmina, componimenti lirici che trattano i temi della poesia greca (amore, bellezza, importanza della vita...)
GLI EPÒDI La produzione poetica di Orazio è segnata dalla pubblicazione di 17 libri in giambi. Inizialmente intitolati da Orazio come Iambi, vennero poi rinominati dai grammatici posteriori "Epòdi" o "Epodon Liber" (libro di Epòdi). Questo perché gli Epòdi

presentavano unamaggioranza di distici epodici, cioè coppie di versi in cui il secondo era più breve del primo.

Orazio ha come modello il poeta greco Archiloco, che scriveva in giambi.

La differenza fra i due è che Archiloco attaccava moltissimo nei suoi componimenti, tuttecritiche aspre indirizzate al singolo individuo;mentre in Orazio gli attacchi sono di meno e in quei pochi componimenti in cui sonopresenti, sono più vicini alla Satira che agli attacchi di Archiloco. Inoltre, Orazio non critica lasingola persona, ma la categoria a cui appartiene, criticando appunto i vizi comuni.

Gli Epòdi sono di argomento vario: celebrazione dell'amico Mecenate,le proprie sofferenze amorose,invito a godersi la gioventù e i banchetti,ansia per le guerre civili.

Parla anche di altri personaggi, quali la maga Canidia, della quale fa una descrizione moltorealistica di lei che si morde l'unghia del pollice.

SATIRAEOrigine del termine Satira: da

ossia pieno e, per estensione, vario, misto. In particolare, satira deriva dall'espressione lanx satura, ossia un piatto contenente cibi misti da portare in offerta agli dèi. Inizialmente si pensava riconducesse al satiro. Origine del genere della satira: La Satira nasce nella Roma preletteraria, come genere popolare, diventa infatti un genere letterario solo con Lucilio. Prima di questo, Ennio si era cimentato a scrivere Satire, usandola polimetria. Orazio ha canonizzato le Satire nel mondo classico, scegliendo il metro (esametri, proprio come Lucilio, che aveva anche stabilito il registro linguistico). Orazio considera Lucilio padre della satira. Infatti, ne riconosce lo spirito corrosivo e l'arguzia, ma non accetta il suo modo di scrivere. Per lui, Lucilio scriveva troppo e male, con una carenza di labor limae. Lo paragona a un fiume che, in piena, diventato fangoso, trascina ciò che va tolto più di

Ciò che va mantenuto. E perciò lo chiama "lutulentus" ("fangoso"). Orazio si avvicina di più ai canoni alessandrini (brevitas e labor limae) e quindi ai neoterici. Celebre frase di Quintiliano, riguardo alla Satira: "satura tota nostra quidem est" = "certamente la Satira è tutta nostra". Non ci sono modelli greci per la Satira, ma Orazio si rifà alla commedia di Aristofane. Ovviamente il suo modello latino è Lucilio (per l'umorismo, ma lui se la prendeva con lasingola persona. Mentre Orazio odia il peccato ma non il peccatore).

TEMIOrazio parla della società e della natura umana. Parla dei difetti delle persone e dei propri. Questioni morali. Riprende la diatriba cinico-stoica, ovvero quella tecnica filosofica basata sul dialogo. Gli argomenti dei componimenti non si capiscono sin dal primo verso, ma vengono spiegati a metà dei versi. Sembra di assistere a degli squarci di conversazioni.

Orazio collega l'etica ai racconti e episodi della vita romana. Proprio perché parla di comportamenti e di etica, raccomanda subito nelle prime due Satire del primo libro quelle che per la Diatriba sono la metriotes (misura) e l'autarkeia (autosufficienza), grazie alle quali l'uomo può raggiungere il bene e la verità.

SATIRE PIÙ IMPORTANTI:

Satira I: dedicata a Mecenate, tema dell'idea della felicità e di come vada vissuta la vita secondo Orazio, cioè con la metriotes e l'autarkeia. Bisogna essere felici di ciò che si ha, accontentarsi.

SATIRA I, 3: parla dei difetti umani. Di come bisogna ammettere di averne e cercare di correggerli, mentre bisogna portare un po' di pazienza per quelli altrui.

Satira 9: il seccatore, che importuna Orazio per entrare nel circolo di Mecenate, con la convinzione di venir raccomandato.

Satira II, 7: Davo, il servo, attacca Orazio per essere un incoerente.

Notiamo come nel secondo libro

l'ispirazione di Orazio si faccia sempre più debole. I dialoghi prevalgono.

UNA SAGGEZZA INCOSTANTE

Nella Satira 7 del secondo libro, Orazio utilizza l'autoironia: in occasione della festa dei Saturnali, il suo schiavo, Davo, ha libertà di parola, e ne approfitta per criticare il padrone, accusandolo di incoerenza: quando è in città, vuole andare in campagna; quando è in campagna, vuole andare in città; loda il cibo modesto, ma se viene invitato a mangiare corre subito lì.

Così lo schiavo diventa Orazio, incapace di quel dominio su se stesso di cui dovrebbe godere un uomo sapiente.

Orazio non chiede di venir preso troppo sul serio.

LE OD

Prende spunto dalla poesia lirica greca.

Modelli:

  • Saffo
  • Alceo (temi, occasioni e metri)
  • Anacreonte
  • Pindaro

Poesia d'età ellenistica.

Dividiamo i primi tre libri, che costituiscono una raccolta pubblicata nel 23 a.c., dall'ultimo, che contiene anche il Carmen Saeculare, pubblicato nel 17 a.c.

Inizialmente,

Orazio credeva che con le odi non avrebbe avuto successo a Roma, ma dopo la denominazione di poeta vate subito dopo la pubblicazione del Carmen Saeculare, in occasione dei ludi Saeculares, ebbe l'ispirazione giusta per pubblicare altri componimenti lirici.

TEMI

Sono sempre gli stessi delle altre opere:

  • Inni alle divinità
  • Invocazioni
  • Canto d'amore
  • Tematica civile
  • Invito a godere ciò che si ha
  • Invito a godere la gioventù
  • Le bellezze della campagna, del vino, dei banchetti.
  • Raccomandazioni a non essere troppo avidi.

LA TECNICA PREDILETTA

Poiché si rifà sempre ai poeti lirici greci, utilizza la seguente tecnica: i suoi componimenti iniziano con una citazione di un antico brano, con la funzione quasi di un motto, dalla cui traduzione inizia poi lo sviluppo di tutto il componimento.

Un esempio è l'ode in cui riprende i versi di Alceo sulla morte di un tiranno, per celebrare la morte di Cleopatra.

Ovviamente lui non

è aggressivo come Alceo, anzi, vede il suicidio di Cleopatra come qualcosa di coraggioso.

LA POESIA ESSENZIALE

A differenza delle Satire, le odi si presentano come poesie essenziali, in quadri brevissimi in cui i dettagli superflui sono del tutto assenti. Prevalgono toni rapidi della massima concisa e dell'esortazione.

L'AMORE

A differenza degli altri autori, come per esempio Catullo, Orazio parla dell'amore con tono più distaccato. Infatti egli ritiene che questo sentimento sia proprio di una sola fase della vita: la giovinezza. Il tema dell'amore è molto trattato nelle odi, ma Orazio lo guarda con rassegnazione, dal punto di vista di un uomo che ha ormai superato la fase della giovinezza e che non può più amare.

LA PREGHIERA

Proprio in quanto riprende i poeti greci, Orazio spesso introduce degli inni di invocazione nelle sue opere. Gli dei vengono invocati sia per motivi relativi all'intera comunità che per motivi della vita.

privata.CARMEN SAECULAREQuesta ode è stata cantata da un gruppo di ragazzi e ragazze, in onore di Diana e Apollo, sucommissione di Augusto. Lo scopo è quello di ottenere i doni e la protezione degli dei,protettori di Roma (fine delle guerre, fertilità, protezione per Roma e per Augusto,rafforzamento della potenza romana…)

IL POETA VATEOrazio, dopo il Carmen Saeculare, si rende sempre più conto del suo valore poetico. Infatti,si dimostra come un poeta vate, cioè un poeta la cui ispirazione è dovuta grazie agli dei,quindi prescelto dalle divinità, e guida della comunità.

Le tematiche civili si fanno sempre più forti e Orazio celebra la grandezza di Roma.

TEMI CIVILI DAGLI EPÒDI ALLE ODI

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
7 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ciceronisstan di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Epasto Concetta.