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DIAGNOSI DIFFERENZIALI
Allucinazioni visive sono quelle più ricorrenti ragioni non cliniche (ipnagogiche/ipnopompiche), sostanze
à
allucinogene (LSD), eye disease, malattie neurodegenerative (corpi di Lewy), psicosi.
Allucinazioni uditive (voci singole o multiple, conosciute o non, seuqnziali o simultanee, comandi/commenti/insulti)
schizofrenia (70% dei pazienti mostra allucinazioni), abuso di sostanze, Parkinson, epilessia,
à
demenza, BPD, PTSD, disturbi dissociativi
PSICOPATOLOGIE DEL CONTENUTO DEL PENSIERO, SE’ ED AGENCY
REALE = ciò che percepiamo come carattere di corporeità
Giudizio di realtà proviene dall’elaborazione di esperienze concrete immediate.
Le idee originano da un percetto, da un ricordo, da una certa atmosfera, autoctone
IDEE DELIRANTI = giudizi patologicamente falsati caratterizzati da convinzione, incorreggibilità (non influenzabili da
esperienza concreta) e non riconducibili alla logica, assurdità del contenuto.
DELIRIO = idea falsa, grande convinzione o certezza soggettiva, non criticabile, caratterizzata da partecipazione
emotiva e comportamenti che ne derivano.
Può essere primario (incomprensibilità - non trovo una base per cui la persona non ne è consapevole)
o secondario (legato a stati alterati dell’umore o ad altre diagnosi)
Percezioni deliranti = percezione normale interpretata secondo un significato delirante
Intuizione delirante = idea autoriferita e improvvisa, di significato importante per il paziente
Rappresentazione delirante = rappresentazione o immagine mnestica che ha un significato abnorme
Atmosfera delirante = inizia a verificarsi un cambiamento della realtà esterna con perdita di significati precedenti e
comparsa di nuovi significati.
Il delirio può essere bizzarro o non bizzarro (in base alla plausibilità del contenuto), sistematizzato (insieme di
à
percezioni collegate tra loro) o frammentato.
DELIRIO DI PERSECUZIONE = (tipo più comune) convincimento che nella propria vita ci sia una interferenza
o esterna pericolosa totale indifferenza o vivido terrore
à
DELIRIO DI RIFERIMENTO = oggetti, fatti, persone che accadono del quotidiano e che assumono un
o significato allusivo
DELIRIO DI CONTROLLO = convinzione di essere manipolati da una forza esterna
o DELIRIO EROTOMANICO = convinzione di essere oggetto di attenzioni sessuali e provocatorie o di possedere
o caratteristiche uniche in grado di sedurre chiunque (prevalente nel sesso femminile)
DELIRIO DI GELOSIA = falsa convinzione dell’infedeltà del partner (prevalente nei maschi)
o FALSI RICONOSCIMENTI DELIRANTI nel riconoscimento dei volti
o DELIRI DI GRANDEZZA = convinzione di possedere doti sovrannaturali o di essere famoso, ricco, potente
o DELIRI RELIGIOSI
o DELIRI DI COLPA E DI ROVINA = il soggetto si attribuisce senso di colpa e indegnità senza motivi reali
o DELIRIO NICHILISTICO = negazione totale di sé o di parte di sé
o DELIRIO IPOCONDRIACO
o DELIRI DI INFESTAZIONE = convinzione che vi siano parassiti nel proprio corpo (spesso insieme ad
o allucinazioni somatiche)
Nel delirium: la produzione delirante è polimorfa, estremamente variabile in periodi di tempo relativamente brevi e
caratterizzata da una intensa partecipazione emotiva. Possono coesistere deliri a contenuto espansivo (grandezza,
erotici, ecc.), depressivo (colpa, negazione), persecutorio, di influenzamento o mistico. Quasi sempre accompagnata
da una ricca produzione allucinatoria, anch’essa polimorfa, mal strutturata e mutevole nel tempo.
Nei Disturbi Deliranti o nei quadri clinici della paranoia e parafrenia (nosografia classica) il delirio appare altamente
strutturato fino a configurarsi spesso in elaborati sistemi deliranti. La partecipazione emotiva ai vissuti deliranti è
sintonica ed intensa, mentre la componente as- sociata allucinatoria è relativamente ridotta.
Nei Disturbi dell’Umore i deliri sono riscontrabili con una certa frequenza, anche se non rappresentano un elemento
caratteristico del quadro clinico.
Negli episodi depressivi i deliri sono quasi sempre a tematica di colpa, di indegnità, di rovina oppure a contenuto
ipocondriaco.
Nella mania i deliri sono prevalentemente di tipo espansivo: grandezza e onnipotenza. Con una frequenza superiore
a quella degli episodi depressivi si riscontrano contenuti “non congrui all’umore”. I temi persecutori sono tra i più
frequenti ma sono riscontrabili spesso anche deliri di riferimento e di influenzamento sia somatico che psichico.
Nei disturbi organici cerebrali la presenza di deliri è rilevabile con frequenza variabile in rapporto al tipo e alla
diffusione della lesione.
Sintomi deliranti sono presenti anche nei disturbi da assunzione di sostanze che interessino soprattutto le vie
dopaminergiche e serotoninergiche e nell’alcolismo cronico.
Altri quadri neurologici: Demenza Alzheimer, Parkinson, Epilessie lobo temporale
CONSAPEVOLEZZA DI SE’ = capacità di distinguere io e non-io sulla base di:
- Sentimento di consapevolezza di essere o esistere DISTURBI _non esisto
à
- Sensazione di consapevolezza dell’attività DISTURBI _il mio braccio è mosso da qualcun altro
à
- Consapevolezza di unità (di essere una sola persona)_autoscopia_sto fuori di me sulla sinistra
- Consapevolezza di identità (di essere sempre stato la stessa persona)
- Consapevolezza dei confini del sé
DEPERSONALIZZAZIONE = cambiamento nella consapevolezza di sé, senso di irrealtà ed estraneità da se stessi (il
soggetto si sente “come se” non è certo di tale sensazione
à
Senso di distacco dall’ambiente, incapacità di provare sentimenti, sensazioni di trasformazione, di irrealtà e
stranezza, preoccupazione rispetto al proprio stato
® autopsichica = percepire, vivere, sentire i propri sentimenti come se fossero estranei
® somatopsichica = il corpo o parte di esso è vissuto come estraneo, come se non ci fosse
DEREALIZZAZIONE = irrealtà dello spazio esterno e sensazione di trasformazione della realtà; si ha la
sensazione di diventare matti, con modificazione del tono dell’umore e ottundimento emotivo
SCHIZOFRENIA Gli episodi psicotici (sintomi positivi) sono un livello di espressione di
à
un’alterata struttura della soggettività, che è instabile/compromessa e che costituisce la
vulnerabilità primaria in questi pazienti. Il paziente si sente profondamente diverso dagli
altri, alienato dal resto del mondo sociale e con un’identità alienata. Diminuita percezione di
sé come un soggetto presente, e presente in quel corpo
IPSEITY DISTURBANCE MODEL (IDM) = instabilità della struttura del sé-altro
SELF DISORDER MODEL = ipseità (senso di sé basilare), iper-riflessività, diminuzione di self-
affection Creano EASE (Examination of Anomalous Self Experience) = intervista
à
semistrutturata di 57 item in cui si indagano I fattori della Basic Self Disturbance flusso di coscienza (esperienza
à
tra percezione di sé e i propri stati mentali), presenza, corporeità (rapporto tra esperienza corporea e soggettiva),
demarcazione del sé (confine mondo interno ed esterno), reorientamento esistenziale (nella fase iniziale di malattia
si sviluppano preoccupazioni filosofiche, metafisiche e sovrannaturali). [punteggio medio schizofrenici: 21.4]
AGENCY e modello della self disturbance vengono spiegati dalle neuroscienze attraverso modelli più semplici
à
come quelli relativi al movimento = Source Monitorig Deficits: comportamenti derivati dal fallimento nella
distinzione tra stimoli esogeni ed endogeni
I soggetti schizofrenici sono in grado di ignorare le sensazioni generate dal sé perché prevedibili, ma non quelle
derivate da stimoli esterni
non riconoscono la loro voce distorta se questa viene da un microfono
à pazienti schizofrenici con delirio di influenzamento presentano più difficoltà
à
nell’attribuirsi azioni
fanno predizioni interne imprecise rispetto alle conseguenze sensoriale delle proprie
à
azioni
prestazioni anomale in compiti di motor agency
à
AGENCY: secondo il modello i deficit riportati da pazienti schizofrenici sarebbero congruenti col concetto di self
agency il paziente perde la consapevolezza di essere agente promotore delle proprie azioni e dei propri pensieri.
à
Kreapelin schizofrenia come demenza precoce
à
Heaton schizofrenia come danno cerebrale aspecifico
à
PSICOPATOLOGIA DELLA FORMA DEL PENSIERO E APPROCCIO NEUROPSICOLOGICO
Indagine del pensiero attraverso la via:
- linguistica (modalità formali di espressione) struttura sintattica, descrittiva e concettuale
à
- sperimentale (processi cognitivi sottostanti) psicometria/test cognitivi e psicofisiologia
à
- clinica (interazione medico-paziente e comprensione della comunicazione verbale) ricerca e
à
identificazione del messaggio, analisi delle modalità della comunicazione
FORME/FUNZIONI DEL PENSIERO = meccanismi del pensiero affinché esso abbia luogo
- fantastico, afinalistico forma consapevole di pensiero, normalmente di breve durata, talvolta usata per
à
tollerare aspetti negativi della realtà
® menzogne patologiche: menzogna plausibile, per cui la persona sembra credervi fortemente
® conversione isterica e dissociazione: produzione mentale volontaria o conseguente a contenuti emotivi
presentata all’ambiente e al sé conscio come ricordo o percezione realmente esistente
® idee simil-deliranti
- immaginativo uso guidato e costruttivo della fantasia per risolvere problemi, non trascende i limiti del
à
razionale e possibile
- razionale uso della logica senza interferenze della fantasia per risolvere problemi
à
PENSIERO definito attraverso tre livelli di indagine:
- organizzazione strutturale: struttura sintattica e creazione di idee pensieri come
sequenza ininterrotta di associazioni (costellazione di associazioni)
- principi organizzatori:
finalizzazione = ogni sequenza può essere compresa solo se
§ programmata o creata nel corso della comunicazione
astrazione = isolare i singoli concetti dalla globalità
§ concettualizzazione = tendenza a creare un prototipo con le caratteristiche essenziali per quel concetto
§ uso del sistema logico di riferimento = caratterizzare il pensiero come flusso di idee che passa dalle premesse
§ alle conclusioni attraverso concetti intermedi
Uso del sistema simbolico di riferimento = operare sull’astratto in maniera concreta usando e manipolando dei
§ simboli
Procedura di controllo = regolare la qualità dell’intero processo in funzione dell’obiettivo finale
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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