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S P

CELTA DEL ARTNER

Nota: la nalità della coppia non è la produzione di prole; se così fosse

l’omosessualità sarebbe “contro natura”. A questa concezione di “contro natura”

esiste una risposta scienti ca, in quanto nel contesto evoluzionistico

l’omosessualità non è un problema, non è innaturale, ma è un fenomeno totalmente

naturale.

La coppia è piuttosto nalizzata alla costruzione di un legame a ettivo; nella nostra

specie è infatti la costruzione di legami a ettivi ad essere evolutivamente

vantaggiosa: la riproduzione viene dopo!

A ri etterci, le nostre capacità siche di forza e velocità sono ridicole, se paragonate

a quelle degli altri animali. Il nostro adattamento alla nicchia ecologica sta nella

costitutivi

capacità di costruire legami a ettivi, i quali sono della specie umana.

In merito all’obiezione “ma se fossimo tutti gay ci estingueremmo”.

L’idea che esiste un concetto di “specie”, nel senso di sopravvivenza della specie (e

quindi della coppia nalizzata alla riproduzione) è incorretta: la selezione naturale

agisce a livello del singolo individuo.

Secondo la Teoria dei Giochi (Game Theory) non possiamo essere tutti egoisti o

altruisti ecc, e allo stesso modo non possiamo essere tutti etero o omosessuali:

questa condizione non è matematicamente impossibile, in quanto c’è sempre un

equilibrio tra individui con fenotipi diversi (omosex, eterosex).

L’omosessualità è solo una manifestazione di interessi biologicamente disponibili

alla nascita, e quindi naturali.

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C OMPRENDERE GLI STATI MENTALI ALTRUI

Come sappiamo, non esiste un “mentoscopio”, ovvero: non è facilmente

comprensibile l’esperienza soggettiva altrui, non c’è un accesso diretto alla mente

altrui.

Noi vediamo occhi, mani, movimenti del corpo… ma gli stati mentali non si vedono

- neanche in neurovisualizzazione. Tramite il neuroimaging noi vediamo una

rappresentazione non è

di uno stato mentale, ma quella lo stato mentale.

Nota: le strutture sociali sono gerarchizzate (pure se in modo essibile o variabile),

ovvero esiste un accesso di erenziato alle risorse.

Questo richiede un coordinamento tra menti diverse: come posso cooperare con

una persona se non so cosa sta pensando? inferenze

Perciò, abbiamo evoluto sistemi neurocognitivi che ci permettono di fare

sullo stato mentale altrui.

Intrinseca in noi esiste questa capacità di comprendere gli stati emotivi altrui;

avendo questa una struttura soggiacente, è chiaro che questa può anche andare

incontro a problemi.

Le persone sullo spettro, per esempio, hanno di coltà a fare questa cosa; le

manifestazioni dell’autismo sono estremamente variegate, ma il loro “cuore” sta

proprio in questo concetto.

Esistono poi dei protocolli (come l’ABA) che permettono a queste persone di

superare questo ostacolo.ò

Nota: si pensava che l’autismo fosse causato da una madre “ana ettiva”: in realtà

di autismo si nasce, si hanno alterazioni strutturali e cerebrali precise alla nascita,

che noi ora conosciamo.

C ’

OMUNICAZIONE ALL INTERNO DI UN GRUPPO SOCIALE

Esempio: il linguaggio è una risposta emersa per selezione naturale, per sopperire a

un problema adattativo.

Psicologia Evoluzionistica

Il sistema mente-cervello è un sistema organizzato di sistemi neuro-cognitivi (i quali

sono adattamenti psicologici), ognuno evolutosi in seguito a pressioni selettive (i

problemi adattativi) - in alternativa, ci saremmo estinti.

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Negli organismi estinti, infatti, le pressioni selettive non hanno trovato risposta

(salvo casi di spedizione, ovvero divergenza di una specie in specie di erenti).

Quando all’epoca dei dinosauri un meteorite colpì la terra, le condizioni ambientali

cambiarono in modo così repentino che i dinosauri non ebbero tempo di svolgere

un’evoluzione, ovvero una selezione naturale.

Pensiamo alle rane: loro vedono il mondo in bianco e nero. Potrebbero vedere i

colori, come noi? A che serve vedere i colori? ma

In e etti, la visione a colori è per noi un vantaggio evolutivo ne paghiamo dei

costi in termini metabolici.

Nel caso della rana, non ha motivo di pagare quei costi metabolici, in quanto non ha

avuto evolutivamente necessità di vedere il mondo a colori.

Pensiamo pure al nostro cervello, che è per noi un vantaggio evolutivo: anche qui, lo

paghiamo in termini metabolici, in quanto (nonostante costituisca circa il 2% del

nostro peso corporeo), consuma il 25% del nostro metabolismo.

accoppiamento strutturale,

Tornando a noi: esiste un un interplay continuo, tra un

organismo e la nicchia ecologica che occupa. Pertanto, una organico è dotato delle

funzioni necessarie per sopravvivere alle pressioni selettive della sua nicchia

ecologica. Questo, tra l’altro, ci toglie dalla visione antropocentrica secondo cui una

cosa (es: vede il mondo a colori) è “meglio” di un’altra (es: vedere il mondo in b&w).

Quindi: una funzione mentale esiste per un motivo adattativo, ma ha costi

metabolici; inoltre una funzione né accoppiata a delle strutture mentali.

Un altro punto da a rontare è quello del lento sviluppo del SN umano. I cuccioli di

uomo sclerotizzano tardi, il nostro SN è particolarmente immaturo alla nascita, se

confrontato con quello delle altre specie.

Dall’altro estremo, i rettili nascono già sclerotizzati, e quindi già “pronti all’uso”.

È stato calcolato che in teoria noi dovremmo avere gravidanze di 18 mesi: ci siamo

evoluti per averne 9, cosa che però paghiamo in termini di tempo speso “attaccati

alle gonne di mamma”, proprio perché il nostro SN è immaturo alla nascita, e perciò

abbiamo bisogno che qualcuno si occupi di noi.

Il il bipedismo è pure un vantaggio evolutivo, in quanto ci permette di esplorare

l’ambiente per esempio: lo paghiamo col mal di schiena, e col parto doloroso, in

quanto con la posizione eretta il bacino è andato inclinandosi e stringendosi.

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Il bipedismo in e etti è la pressione selettiva che ha reso le gravidanze di 9 mesi:

oltre questo tempo, il bambino non potrebbe essere espulso, a causa del

restringimento del3 bacino.

Ma quindi: perché abbiamo necessita di sviluppare il SN dopo il parto? Ovvero,

perché non nasciamo già pronti?

Il motivo è semplice: un organismo che può permettersi di nascere già sclerotizzato,

è un organismo la cui nicchia ecologica è prevedibile.

Nel nostro caso questo non avviene, in quanto ho un ventaglio di condizioni che

posso incontrare molto ampio, quindi devo essere plastico, adattabile.

Ciò che rende così complesso il nostro ambiente è proprio la presenza delle altre

menti - nota: la coscienza emerge nella dimensione intersogettiva.

Se io voglio far male a un individuo, non devo sporcarmi le mani: basta isolarlo.

Tanto è, che l’Italia è stata condannata per l’utilizzo dell’isolamento nelle carceri.

Quando un individuo è isolato, va in contro a dissociazione.

Nota: nel caso dell’ermetismo, questo non è necessariamente vero (posto che può

comunque avvenire), perché anche se isolato da altri esseri umani, l’eremita è

in relazione

comunque col divino.

Nota: questo può in alcuni casi spiegare eventi allucinatori.

È stato dimostrato che il dolore dato dall’ostracizzazione, dal bullismo, attiva le

stesse aree mentali del dolore sico.

Torniamo quindi al discorso dell’immaturità del nostro SN: quando io nasco non so

che mamma avrò, non posso permettermi di essere sclerotizzato nella mia richiesta

d’aiuto.

Il pianto infatti è la prima forma di richiesta d’aiuto, e nota bene: questo è un

fenomeno di natura procedurale, cioè non richiede apprendimento.

La risposta all’aiuto, però non è prevedibile, quindi io devo esser pronto a reagire in

modi diversi (plasticità).

Le neuroscienze parlano di “cervello sociale”, in quanto molto del nostro sistema

mente-cervello viene da pressione di tipo sociale.

In questo senso il sistema mente cervello è dato da una serie di adattamenti

logenetici atti a risolvere adattamenti di natura sociale. Questo tuttavia non vuol

dire che questi adattamenti si veri cano da subito.

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Alcuni adattamenti psicologici possono manifestarsi n dalle prime fasi dello

sviluppo ontogenetico (ad esempio, la preferenza per i volti), altri in in momenti

successivi (ad esempio, il linguaggio).

Non necessariamente, infatti, una cosa innata si manifesta da subito. Es:

riproduzione - anche se innata, in quanto la donna nasce già con tutto ciò che

serve, la funzione riproduttiva si matura più tardi.

preferenza per i volti

La si manifesta da subito. Questo perché noi guardiamo il volto

del caregiver per sapere, ad esempio se una cosa fa paura o meno, cerchiamo il

volto del caregiver per conferma; cerchiamo quel volto perché è quello che ci da

delle cure (tuning).

Nota: questo caregiver quindi non è necessariamente la mamma, in quanto queste

cure non sono necessariamente date dalla madre.

Come regola generale: cerchiamo qualcuno con delle determinate caratteristiche, in

particolare stabilità e sensibilità (mi deve guardare negli occhi ecc)

Se negli animali parliamo di “imprinting”, de nitivo come un legame signi cativo

immediato svelo alla nascita, negli esseri umani parliamo di “attaccamento”. In tutti i

mammiferi, e in alcuni uccelli, si svolge con la prima cosa che si muove (non ho

mica tempo di apprendere che quella è, o non è, la mamma).

Es: anatroccoli che seguono il ricercatore.

mentalizzazione

La (ovvero la capacità di leggere l’altro) pure non avviene da subito

- ci vogliono almeno nove mesi, qualcuno dice addirittura tre anni.

Perché? Perché non sappiamo che ambiente troveremo.

predisposizioni biologiche

Le sono adattamenti universali appartenenti a tutti gli

esseri umani che però non si manifestano dalla nascita, ma piuttosto

ontogeneticamente, anche con grosse di erenze dovute alla storia personale.

Nota: esiste anche un apprendimento intrauterino (di tipo acustico).

Tornando all’attaccamento, alcune note:

- nei bambini adottati, entro certi tempi critici (in genere 2-3 anni), si hanno sviluppi

completamente normali

- Nei neonati in incubatrice il caso è particolare; una volta si sottovalut

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

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