31. LA MOTIVAZIONE TRA PSICOANALISI E COGNIZIONE
La vita mentale dell’individuo si sviluppa sotto la spinta delle pulsioni e delle loro vicissitudini tramite modificazioni
rispetto alla sopravvivenza e all’adattamento (principio di realtà).
La motivazione è il processo di attivazione dell’organismo finalizzato alla realizzazione di un determinato scopo in
relazione alle condizioni ambientali. E’ un processo o un insieme di processi che avvia, guida e sostiene comportamenti
finalizzati a uno scopo. Le teorie della motivazione spiegano le ragioni che spingono le persone ad agire e a perseguire
determinati obiettivi. La motivazione può essere vista sotto diversi aspetti: biologico e fisiologico (attivazione
dell’organismo), cognitivo (realizzazione di uno scopo) e sociale/culturale (influenza dell’ambiente). La motivazione
comprende l’insieme dei motivi che determinano e provocano le azioni.
La motivazione vista come autodeterminazione è influenzata da tre bisogni psicologici di base:
• autonomia: desiderio di agire in armonia secondo i propri valori e interessi senza sentirsi controllati
esternamente.
• competenza: bisogno di sentirsi efficaci e capaci nel compiere determinate attività.
• relazioni sociali connesse: importanza di relazioni positive e e appaganti per aumentare il coinvolgimento e la
motivazione intrinseca.
La motivazione dipende dalla valutazione che un individuo fa dell'obiettivo (valore) e dalla percezione che ha delle
proprie capacità di raggiungerlo (aspettativa). Il valore rappresenta l'importanza o il desiderio che un individuo associa
a un obiettivo specifico. Maggiore è il valore attribuito a un obiettivo, maggiore sarà la motivazione a perseguirlo.
L’aspettativa si riferisce alla probabilità percetta che un individuo ha di raggiungere un certo obiettivo.
La teoria di Maslow descrive la motivazione come una progressione gerarchica di bisogni partendo dalla soddisfazione
di quelli più bassi (fisiologici) per arrivare a quelli più elevati (autorealizzazione). Ogni bisogno si attiva solo dopo che
quelli inferiori sono stati soddisfatti. Un bisogno smette di motivare una volta che è stato appagato.
Secondo Bandura, la motivazione è influenzata dall'autoefficacia, che agisce in diversi modi:
• influenza sul comportamento: le persone si impegnano in attività per le quali si sentono competenti.
• reazioni al fallimento o all'ostacolo: le persone con alta autoefficacia sono più propense a vedere gli ostacoli
come sfide da superare.
• scelta delle attività: le persone con alta autoefficacia tendono a selezionare attività più impegnative e
ambiziose, poiché credono nella loro capacità di farle.
• persistenza: l'autoefficacia influisce sulla perseveranza delle persone nel perseguire i propri obiettivi.
Un approccio integrato alla motivazione necessita di:
• complessità: la motivazione è influenzata da molti fattori (psicologici, sociali, culturali e biologici). Un
approccio integrato analizza queste influenze e comprendere meglio il comportamento motivato.
• diversità: ogni persona è unica per valori, esperienze e stili motivazionali: riconoscere questa diversità
consente di comprendere di sviluppare comprensioni personalizzate e adattabili della motivazione che
tengano conto delle esigenze specifiche di ciascun individuo.
• contestualità: la motivazione cambia a seconda del contesto (lavoro, scuola, salute). Un approccio integrato
aiuta a capire come i diversi fattori si combinano in ogni situazione, permettendo strategie efficaci e adattabili.
• sintesi: esistono molte teorie della motivazione. Un approccio integrato combina gli aspetti migliori di
ciascuna teoria, offrendo una comprensione più completa e articolata della motivazione.
• dinamicità: la motivazione cambia nel tempo e può essere influenzata da esperienze, fasi della vita e
circostanze. Un approccio integrato permette di comprendere e adattarsi a queste evoluzioni.
• neuroscienze: collegare la motivazione alle neuroscienze aiuta a capire i meccanismi biologici e cognitivi alla
base del comportamento motivato, offrendo una visione più completa del fenomeno.
Il modello ecologico considera la motivazione come il risultato di molteplici fattori interconnessi, che variano a
seconda delle circostanze e delle persone. Riconosce la complessità e diversità degli elementi che influenzano la
motivazione, includendo aspetti biologici, psicologici, sociali e culturali, e tiene conto delle differenze individuali, nei
valori e nelle preferenze motivazionali. Il modello analizza come fattori come relazioni sociali, valori personali e
ricompense si combinano e si influenzano a vicenda, considerando inoltre il contesto specifico (sociale, culturale,
lavorativo, educativo) in cui la persona si trova. Vede la motivazione come un processo dinamico e in continua
evoluzione, che si adatta nel tempo a nuove esperienze e cambiamenti ambientali. In sintesi le caratteristiche del
modello ecologico della motivazione sono la complessità, la diversità, la contestualità, l’ interazione tra fattori, e la
visione dinamica .
Le motivazioni si dividono in:
• primarie: svolgono la funzione di soddisfare i bisogni primari (sete, fame, calore ecc.) che garantiscono la
sopravvivenza. Vi è un difficile controllo volontario e ciclicita’.
• secondarie: sono acquisite o apprese, soddisfano bisogni che non sono nper forza legati alle motivazioni
primarie. Possono essere facilmente riconoscibili (bisogno di amicizia) o al di fuori della consapevolezza.
Tra i fattori che modellano la motivazione ci sono quelli individuali:
• emozioni: influenzano direttamente la motivazione. Quelle positive aumentano l’entusiasmo, mentre quelle
negative possono spingere ad agire per superare difficoltà.
• personalità e valori personali: tratti come coscienziosità o estroversione, insieme ai valori, determinano
l’impegno nelle attività e il significato attribuito agli obiettivi.
• esperienze passate e credenze: successi, fallimenti e convinzioni sulle proprie capacità influenzano autostima,
autoefficacia e l’orientamento verso certi obiettivi.
Tra i fattori che modellano la motivazione ci sono quelli contestuali:
• sistemi di ricompensa e feedback: incentivi, riconoscimenti e feedback positivo influenzano come le persone
valutano l’importanza di certe azioni o obiettivi.
• ambienti e contesti: le condizioni di lavoro, istruzione o sociali influenzano la motivazione tramite supporto,
opportunità di crescita e le richieste specifiche del contesto.
Tra i fattori che modellano la motivazione ci sono quelli sociali:
• relazioni interpersonali e supporto sociale: il sostegno emotivo, il senso di appartenenza e la condivisione di
obiettivi comuni rafforzano la motivazione.
• norme sociali e aspettative: le norme e le aspettative del gruppo o della società influenzano il
comportamento motivato, definendo cosa è considerato accettabile o desiderabile.
La motivazione pùò essere intesa come problem solving . La motivazione e l’emozione sono strettamente collegate: le
emozioni indicano o esprimono il potenziale motivazionale. L’attività cognitiva, chepianifica strategie e interpreta gli
eventi in relazione agli obiettivi, e l’attività comunicativo-espressiva, che permette di mostrare le proprie intenzioni
agli altri, sono entrambe parte del processo che attiva l’organismo per raggiungere certi obiettivi.
32. SISTEMI MOTIVAZIONALI INTERPERSONALI
La motivazione è il processo che attiva l’organismo per raggiungere uno scopo, adattandosi alle condizioni ambientali.
È vista come un insieme di processi che avvia, guida, sostiene e conclude comportamenti orientati a un obiettivo. Le
teorie della motivazione cercano di spiegare il valore delle scelte individuali , sul perché le persone agiscono in
determinati modi e cosa le spinge a perseguire specifici obiettivi.
Principali teorie motivazionali:
• Gerarchia dei bisogni di Maslow: cinque livelli di bisogni (fisiologici, sicurezza, affetto, stima,
autorealizzazione), disposti in una struttura piramidale, a cui si può aggiungere il bisogno di conoscenza.
• Teoria della pulsione omeostatica: l’obiettivo è mantenere l’equilibrio interno. Quando si verifica un
disequilibrio (es. fame), l’organismo agisce per ristabilire l’equilibrio.
• Teoria della riduzione della pulsione: i comportamenti che riducono la pulsione (es. mangiare un dolce) sono
rinforzati perché percepiti come piacevoli.
• Teoria dello scopo: si concentra sugli aspetti cognitivi. Le persone sono più motivate se gli obiettivi sono
sfidanti.
I sistemi motivazionali (SM) sono innati, utili per favorire la sopravvivenza dell’individuo e della specie. Sono
adattamenti specifici a particolari sfide ambientali (domain-specific adaptations) e comprendono componenti
cognitive, emotive e comportamentali. Orientano l’individuo ad agire, modificando il rapporto tra sé e l’ambiente. Una
volta raggiunto l’obiettivo di un sistema, questo si disattiva, permettendo l’attivazione di altri SM per orientare nuovi
comportamenti.
I sistemi motivazionali biologici sono schemi comportamentali innati comuni a tutti gli organismi viventi:
• sistema Esplorativo: attivato in ambienti sconosciuti; serve a familiarizzare con ciò che è nuovo. È collegato al
sistema di attaccamento.
• sistema Predatorio: legato al comportamento di caccia e alimentazione; si disattiva quando l’animale è sazio.
• sistema di Difesa: include comportamenti per proteggere sé stessi, il territorio o la prole.
• sistema Riproduttivo: finalizzato alla riproduzione e alla continuazione della specie.
I sistemi motivazionali interpersonali sono principi che organizzano le interazioni sociali . Funzionano come algoritmi
per l'elaborazione e la regolazione della comunicazione e dell'informazione fra i membri del gruppo sociale. Si basano
su mete innate (valori evolutivamente selezionati) che generano sistemi funzionali di regolazione della condotta sociale
nell'interazione con l'ambiente interpersonale. Ogni S.M.I. è attivato da stimoli specifici e mira a uno scopo preciso.
Gli SMI implicano il riconoscimento reciproco tra i membri del gruppo sociale. Due dimensioni:
• attaccamento, accudimentio, agonistico, sessuale: possono essere assegnanti con sicurezza al livello limbico
dell’architettura motivazionale, in quanto presenti in tutte le specie di mammiferi.
• cooperativo (gioco sociale e attribuzione di significato): presente nelle specie a maggior complessità sociale,
nell’uomo raggiunge una complessità funzionale unica.
Il sistema di attaccamento s
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