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PRIME ESPERIENZE/ESPERIENZE SUCCESSIVE

UNIVERSALITÀ/VARIABILITÀ C’è unico percorso universale di sviluppo per certe funzioni mentali (es.: abilità motorie,

intelligenza) o percorsi diversi (a seconda degli ambienti socio-culturali).

Per influenze normative si intendono i cambiamenti attesi in corrispondenza di una determinata età, siano essi

dipendenti da fattori biologici oppure da norme sociali.

Le influenze non normative possono sempre alterare il corso dello sviluppo individuale, agiscono in modo diverso sui

singoli individui.

11 Approcci, disegni e metodi per studiare le traiettorie di sviluppo

Nella psicologia dello sviluppo sono individuabili tre grandi approcci epistemologici:

• approccio comportamentistico

• approccio organismico

• approccio psicoanalitico

1. Secondo l’approccio comportamentistico, l’individuo è inteso come un organismo docile e plasmabile, caratterizzato

da una capacità illimitata di apprendere. Il cambiamento evolutivo non proviene dall’interno dell’individuo bensì è

l’ambiente che lo impone dall’esterno. L’organismo è modellato o plasmato dall’ambiente ovvero tenderà per lo più a

ripetere quei comportamenti che hanno avuto conseguenze soddisfacenti (rinforzo positivo) e a eliminare quelli che

non le hanno avute(rinforzo negativo). Il metodo di studio è la sperimentazione e l’osservazione in condizioni

controllate.

Gli studiosi si collocano in due correnti diverse:

• secondo la corrente più estrema, - comportamentismo radicale (Skinner) i bambini si sviluppano tutti allo

stesso modo semplicemente perché si trovano a vivere esperienze di apprendimento simili. L’apprendimento

è regolato da due processi: il condizionamento classico e il condizionamento operante.

• La corrente più recente e meno radicale si ispira alla teoria dell’apprendimento sociale di Albert Bandura

(1977) per il quale l’apprendimento può derivare anche dall’osservazione senza rinforzo; l’apprendimento per

osservazione spiega numerosi comportamenti per cui il bambino impara osservando le altre persone che poi

emula.

2. L’approccio organismico o evolutivo, considera l’individuo come un organismo attivo, teso a realizzare le proprie

potenzialità. Il bambino, è attivo costruttore delle proprie capacità, attraverso un continuo interscambio con

l’ambiente. Il metodo di studio è l’osservazione e la sperimetazione con moderato controllo. All’interno di tale

approccio, si collocano alcuni importanti teorie dello sviluppo cognitivo come le teorie di Piaget e di Vygostkij.

3. L’approccio psicoanalitico considera l’individuo come un organismo simbolico, capace di attribuire significati a se

stesso e al mondo. Secondo Freud il cambiamento è il risultato di conflitti interni, è di tipo qualitativo e preocede per

fasi. l metodo di studio è il colloquio clinico, minimo grado di controllo.

La conoscenza ingenua, fondata sull’esperienza personale, può portare a informazioni fuorvianti (Fonzi, 2001). Se si

vuole descrivere in modo accurato ed esauriente l’effettivo comportamento degli individui, bisogna intraprendere un

paziente lavoro di analisi e di verifica che prevede interrogativi chiaramente formulati, disegni di ricerca e strumenti di

analisi rigorosi, una conoscenza scientifica, fondata su ricerche sperimentali. Quando ci si accinge a condurre una

ricerca bisogna innanzitutto deciderne il piano complessivo, cioè il disegno.

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Per confrontare soggetti di età diverse:

• disegno longitudinale: confronta più volte lo stesso gruppo di soggetti a distanza di tempo. E’ un metodo

costoso in termini di investimenti e energie, e inoltre vi è il rischio di drop-out, ovvero di perdere soggetti nel

corso della ricerca. Si possono distinguere disegni longitudinali a BREVE e a LUNGO TERMINE: nel primo caso

si ha uno studio che valuta gli stessi soggetti in almeno due punti di età senza alcun intervallo temporale. Nel

secondo caso, la valutazione è nel tempo.

• disegno trasversale: esamina gruppi di soggetti di età diverse (durata breve) nello stesso momento.

Per sfruttare al meglio le potenzialità del metodo longitudinale e di quello trasversale, alcuni ricercatori li uniscono in

un disegno di ricerca longitudinale-sequenziale. I gruppi di soggetti di età diversa vengono seguiti longitudinalmente

sino a che l’età di ciascun gruppo non si sovrappone parzialmente a quella che avevano, all’inizio della ricerca.

Più di recente è stato ripreso anche il disegno microgenetico, introdotto nei primi del Novecento da Vygostkij, che

consiste nell’esaminare intensivamente i cambiamenti che avvengono in un breve lasso di tempo, sia in modo

spontaneo, sia provocato (Berti & Bombi, 2018).

Per investigare gli effetti di vari valori:

• Disegni sperimentali: controllo sulla variabile indipendente per determinare il comportamento osservato.

Analisi della relazione tra le varibili in risposta alla manipolazione. L’obiettibo è la verifica della relazione

causa-effetto.

• Disegni quasi sperimentali: Lo sperimentatore può solo considerare soggetti che già differiscono per la

caratteristica che gli interessa e confrontarli tra loro. La variabile di disegno è una variabile del soggetto

(caratteristica in base alla quale sono stati selezionati i soggetti) come genere, condizione di nascita, asilo.

L’esperimento ha come obiettivo quello di spiegare un evento attraverso la verifica o falsificazione di un’ipotesi di

relazione causale tra due fenomeni. Lo sperimentatore organizza la situazione sperimentale cercando di controllarla il

più possibile. La situazione sperimentale, di solito artificiale, permette obiettivamente di verificare la validità delle

ipotesi.

Individuazione delle variabili di un esperimento:

• Variabile indipendente: manipolata dallo sperimentatore attraverso la predisposizione di situazioni

specifiche.

• Variabile dipendente: subisce i cambiamenti dovuti alla manipolazione della varibile indipedente.

I partecipanti all’esperimento vengono divisi casualmente nelle due condizioni:

• Condizione sperimentale: il gruppo al quale vine proposta una certa situazione, la situzione sperimentale.

• condizione di controllo: il gruppo non è sottoposto alla condizione sperimentale.

Vantaggi: sono legati alla sua capacità di formulare rapporti di causa-effetto tra variabile dipendente e indipendente.

Limiti: soggetti osservati in situazioni controllate o artificiale potrebbero comportarsi in modo diverso nella realtà.

L’osservazione si differenzia dalla sperimentazione e dall’imperativo di rendere tutto quantificabile e misurabile,

scegliendo appunto di non controllare le variabili indipendenti; diventa dunque necessario osservare il comportamento

quando avviene spontaneamente.

Due sono i principali tipi di osservazione:

1) osservazione naturalistica, in cui il ricercatore sceglie di esercitare un minimo grado di controllo sul proprio oggetto

di studio. Si rivela comportamento spontaneo in ambiente naturale

2) osservazione controllata, in cui il ricercatore sceglie di impiegare un grado medio o totale di controllo sulle

condizioni e fornisce stimoli per evocare il comportamento desiderato.

Sia l’etologia sia la psicologia piagetiana hanno radici nella biologia evoluzionistica, cioè nello studio del

comportamento, animale e umano, come riposte adattative del soggetto all’ambiente. Entrambe si fondano su dati

ricavati dall’osservazione diretta del comportamento del bambino in situazioni naturali. Il campo di azione è in

entrambi i casi il contesto naturale di vita, i luoghi in cui il bambino è abituato a vivere. I risultati ottenuti da Bowlby

(1969) circa il comportamento del bambino piccolo in situazioni di deprivazione della figura materna, confrontati con

quelli emersi dagli esperimenti su dei giovani scimpanzè , hanno evidenziato che sia per il bambino piccolo , sia per il

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piccolo scimpanzè, ai fini della sopravvivenza, è più importante, il contatto fisico con la madre che il soddisfacimento

del puro bisogno alimentare. Il metodo piagetiano ha limitato la sua area di osservazione ai comportamenti legati allo

sviluppo dell’intelligenza e della conoscenza del mondo, così come la psicoanalisi si è indirizzata all’osservazione delle

relazioni madre-bambino e dello sviluppo affettivo, mentre l’etologia osserva tutto, considera i comportamenti nella

loro totalità, senza teorie precostituite e senza ipotesi precise di lavoro.

Sia l’osservazione piagetiana e l’osservazione psicoanalitica si ricorre all’osservazione diretta, dove cioè l’osservatore

adulto è fisicamente presente. Nel metodo piagetiano l’osservatore partecipa quando deve ad esempio modificare e

variare le situazioni di gioco, il tipo di percezioni proposte al bambino, gli oggetti da manipolare, al fine di poter

osservare tutte le possibili variabili. Nel metodo psicoanalitico l’osservatore partecipa a due livelli: a livello conscio in

quanto la sua presenza funge da reattivo sui vissuti emotivi del bambino e/o della madre e a livello inconscio, nella

misura in cui i comportamenti del bambino e/o della madre agiscono a loro volta sull’osservatore provocando in lui un

movimento controtransferale che innesca processi inconsci di reazioni / identificazione profonda al materiale

osservato.

Interviste e questionari per ottenere informazioni sui bambini dalle persone che stanno loro accanto

Test standardizzati ( test di livello mentale, Scala Stanford-Binet 2-18 anni)

12. Sviluppo percettivo nella prima infanzia

Nei primi 15 giorni di vita il neonato dorme circa il doppio di un adulto: 16 ore al giorno, suddivise in 7-8 periodi, verso

i 6/7 mesi la maggior parte dei bambini può dormire l’intera notte. La progressione verso l’alternanza sonno-veglia è

una caratteristica universale, dipende dal comporatmento dell’adulto. Il sonno del neonato è di tipo REM per circa il

50% del tempo, passa al 25% a 2-3 anni (simile all’adulto in cui è circa il 21%). Nel neonato e nell’infante il sonno, la

veglia e il pianto sono stati neurocomportamentali.

Il sonno è indispensabile per la salute fisica e per i processi mentali:

• l’attività del cervello durante il sonno si concentra sulle informazioni acquisite.

• durante il sonno i ricordi si consolidano grazie al rafforzamento di connessioni sinaptiche, si aggregano ad

altri ricordi e si organizzano.

• La prestazione in alcune prove è migliore in bambini a cui è concesso di dormire dopo aver appreso nuove

abilità e conoscenze.

• funzioni psico-affettive legate alla fusione e alla separazione.

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
44 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SoldatoJane di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof De Angelis Grazia.