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TEORIE STRUTTURALISTA DI PIAGET
● europa, anni ‘20 - USA, fine anni ‘50
● Piaget fu uno scienziato svizzero, la teoria da lui elaborata ha dominato la scena della psicologia in tutta
Europa dagli anni ’20 ed influenzò in misura minore la psicologia negli USA a fine anni ’50. Secondo la sua
visione un bambino nei suoi primi anni di sviluppo possiede tutti gli strumenti per costruire la propria
conoscenza, a differenza del bambino nella visione comportamentista che ha una tabula rasa come mente
pronta a farsi influenzare dagli avvenimenti a cui andava incontro. Il compito complesso del bambino è
costruire il suo sistema cognitivo, la sua conoscenza e la sua intelligenza; all’inizio dello sviluppo è assalito da
un sistema caotico di informazioni a cui deve piano piano porre organizzazione tramite l’esperienza
● Piaget si interessa in primis di biologia. successivamente sviluppa l’interesse per l’epistemologia (→
episteme/conoscenza + logos/parola, discorso) e nasce così l’epistemologia genetica: le origini e lo sviluppo
della conoscenza del bambino. la mente è intesa come una struttura biologica, per la quale valgono gli stessi
principi di funzionamento validi per gli esseri viventi. l’intento è quello di costruire una teoria generale delle
origini della conoscenza, studiando il comportamento del bambino e le risposte verbali che fornisce ad una
serie di domande quando viene posto davanti ad una serie di situazioni problematiche/critiche (compiti
piagetiani). attraverso quali processi i bambini giungono ad acquisire la conoscenza del mondo e la capacità di
ragionare secondo le regole della logica? analizza la natura sistematica degli errori compiuti dai bambini nei
test che misurano la capacità di ragionamento logico in base all’età
● La teoria di Piaget, oltre ad essere strutturalista, incarna una visione organismica della natura umana e dello
sviluppo: l’individuo è un attivo costruttore della propria conoscenza, è dotato di strutture psicologiche
inizialmente molto semplici che diventano più complesse con l’esperienza (il bambino è un
esploratore/scienziato). La conoscenza non è quindi preformata nel soggetto (innatismo) e non è neanche
interamente contenuta nell’ambiente da cui ricavarla (empirismo), ma nasce dallo scambio tra individuo e
ambiente (epigenesi bidirezionale)
● l’intelligenza è un caso particolare di adattamento biologico, la forma più elevata di adattamento. l’adattamento
è la tendenza ad adeguarsi alle richieste ambientali. Lo sviluppo cognitivo implica la costruzione di
comportamenti sempre più intelligenti, ciò si realizza attraverso una progressiva modifica delle strutture mentali
(schemi) sulla base delle richieste ambientali, al fine di raggiungere uno stato di adattamento all’ambiente
● Lo sviluppo, quindi, coinvolge sia funzioni invariati che strutture varianti: la trasformazione delle strutture
cognitive si realizza grazie all’esistenza di alcune funzioni invarianti che rimangono stabili nel tempo, la
tendenza all’organizzazione e la tendenza all’adattamento. Da una parte la teoria è strutturalista, ovvero
riguarda la modificazione delle strutture mentali nel sistema cognitivo del bambino ed è volta a descrivere
come sono organizzate in ogni momento dello sviluppo, e dall’altra è costruttivista, poiché prevede l’esistenza
di processi stabili nel corso del tempo che mettono in relazione il funzionamento delle strutture mentali con
l’ambiente esterno in uno scambio bidirezionale
● lo sviluppo coinvolge
○ funzioni invarianti = tendenza all’organizzazione, tendenza all’adattamento → costruttivismo
○ strutture varianti = strutture cognitive costruite attraverso le funzioni invarianti → strutturalismo
● Si tratta di una teoria fortemente discontinua, tutto il pensiero del bambino è reso possibile da una particolare
struttura mentale qualitativamente diversa dal modo in cui era organizzata nel momento precedente e sarà
organizzata nel momento successivo, però è possibile individuare anche qualche aspetto di continuità relativo
ai processi invarianti funzionali, stabili nel corso dello sviluppo
● strutturalismo → attraverso una strategia di ricerca di tipo induttivo, Piaget cerca di inferire la natura e
l’organizzazione delle strutture cognitive (schemi) che governano il comportamento del bambino in ogni
momento; queste consentono al bambino di utilizzare principi logici diversi che caratterizzano il funzionamento
delle strutture mentali nei diversi stadi dello sviluppo
il disegno infantile non può essere un riflesso diretto dell’esperienza con gli oggetti e gli eventi del mondo questa
rappresentazione grafica è una costruzione intellettuale (riflette il modo in cui il bambino legge la realtà e la interpreta)
● Si tratta di un errore sistematico che i bambini compiono, è ricorrente nei bambini in età prescolare. Il disegno
infantile del vaso inclinato non può essere il risultato di un apprendimento, un riflesso diretto dell’esperienza
con gli oggetti e gli eventi del mondo; questa rappresentazione grafica riflette il modo in cui il bambino legge e
interpreta la realtà (costruzione intellettuale) e, partendo da questa risposta sistematica, Piaget cerca di inferire
qual è il modo di ragionare tale per cui il bambino disegna il vaso inclinato in questo modo 6 aprile
● strutturalismo: attraverso una strategia di ricerca di tipo induttivo, Piaget cerca di inferire la natura e
l’organizzazione delle strutture cognitive (schemi). postula l’esistenza di un insieme di principi logici che
caratterizzano il funzionamento delle strutture mentali nei diversi stadi dello sviluppo
● Piaget era interessato ad inferire, partendo da risposte ed errori sistematici dei bambini di certe età compiono
durante certe situazioni problematiche (momenti critici), quali sono le strutture logiche che il bambino usa per
interpretare la realtà → quali sono i principi organizzativi del sistema cognitivo. le strutture cognitive, gli
schemi, riflettono le modalità di organizzazione dei dati della realtà utilizzate dal bambino ad ogni età;
delimitano il campo dei comportamenti cognitivi che il bambino può compiere e vincolano i fenomeni della
realtà che è in grado di interpretare; sono descrivibili sulla base dei principi astratti che sottostanno e
controllano il pensiero e il comportamento del bambino. immagino queste strutture cognitive come principi
organizzatori del pensiero, che sottostanno al comportamento del bambino. Questi schemi si trasformano nel
corso dello sviluppo a livello macroscopico sotto la spinta all’adattamento verso le richieste ambientali e a
raggiungere stati di organizzazione interna sofisticati.
● come Piaget ha descritto il cambiamento di queste strutture cognitive nel ciclo della vita? ha suddiviso il
periodo dello sviluppo in quattro momenti, quattro stadi:
periodo sensomotorio (0-2 anni) → lo schema d’azione
➢ periodo preoperatorio (2-6/7 anni) → lo schema mentale
➢ periodo operatorio concreto (dai 6/7 anni) → le operazioni intellettuali
➢ periodo operatorio formale (adolescenza) → le operazioni intellettuali formali
➢
● teoria degli stadi: stadi = periodo di tempo in cui il pensiero del bambino e il suo comportamento riflettono un
particolare modo di interpretare la realtà, il mondo, reso possibile dalla struttura cognitiva (delimita il campo dei
comportamenti cognitivi che il bambino può compiere e vincola i fenomeni della realtà che è in grado di
interpretare). gli stadi hanno una serie di proprietà, nella teoria di Piaget:
1. organizzazione = ogni stadio è qualitativamente diverso dai precedenti/successivi e internamente coerente, è
formato da un insieme di operazioni connesse in modo da formare una struttura d’insieme, una totalità
strutturata
2. sequenza invariante = gli stadi procedono secondo un ordine fisso, non ci sono casi in cui può passare dallo
stadio sensomotorio a quello concreto senza aver fatto il preoperatorio
3. integrazione gerarchica = ogni stadio deriva da quello precedente, lo incorpora, lo trasforma e lo prepara allo
stadio successivo (strettamente connessa con la precedente caratteristica)
4. universalità = gli stadi sono universali; le differenze individuali riguardano la velocità con cui si progredisce,
ma non le modalità dei passaggi o la nascita di capacità differenti in bambini piuttosto che in altri
stadio età descrizione
sensomotorio 0-2 anni il bambino comprende il mondo in base
a ciò che può fare con gli oggetti e con
le informazioni sensoriali
preoperatorio 2-7 anni si rappresenta mentalemente gli oggetti
e può usare simboli (le parole e le
immagini mentali)
operatorio concreto 7-12 anni compare il pensiero logico (flessibile,
reversibile) e la capacità di compiere
operazioni mentali (classificazione,
seriazione, ecc)
operatorio formale dai 12 anni è capace di organizzare le conoscenze
in modo sistematico e pensa in termini
ipotetico-deduttivi
lo stadio senso-motorio; lo schema d’azione (0-24 mesi)
● 0-2 anni; passaggio da un essere riflesso ad un essere cognitivo: in questi due anni succedono numerose
cose = il bambino passa dall’essere un neonato ad essere qualcuno che parla, qualcuno che sa usare uno
strumento simbolico per comunicare agli altri dei contenuti → momento dello sviluppo su cui Piaget concentra
gran parte dei suoi studi. Nei primi due anni di vita accadono moltissimi cambiamenti, infatti Piaget si
concentra molto sulla descrizione di esso. L’obiettivo finale di questo stadio è la nascita della caratteristica
principale del pensiero, la capacità di creare rappresentazioni mentali, questa arriva con numerose modifiche e
step di sviluppo, tanto da dover suddividere questo stesso stadio in 6 altri sotto-stadi (nei primi cinque stadi del
periodo sensomotorio, si affina l’intelligenza del bambino)
● si passa dai riflessi innati alla capacità di rappresentarsi mentalemnte la realtà = da un individuo riflesso ad un
individuo riflessivo. Attraverso i sottostadi il bambino costruisce gli schemi d’azione e si prepara poi al
passaggio agli schemi mentali; prima che ciò avvenga la conoscenza del monde deriva dai sensi e dalle
azioni, attraverso l’azione il bambino può trasformare e conoscere la realtà (e conoscere e trasformare la
realtà)
● la conoscenza del mondo deriva dai sensi e dalle azioni sugli oggetti. attraverso l'azione il bambino può
trasformare e conoscere la realtà e conoscere e trasformare la realtà. non vi è una rappresentazione mentale
interna degli oggetti
●