Anteprima
Vedrai una selezione di 16 pagine su 75
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 1 Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 2
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 6
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 11
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 16
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 21
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 26
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 31
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 36
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 41
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 46
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 51
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 56
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 61
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 66
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dell'arte - Appunti e domande d'esame Pag. 71
1 su 75
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Interazione tra parole e configurazioni grafiche

Parallelamente si ricavano 4 configurazioni intermedie tra le forme. Fra parole e configurazioni grafiche non si instaura più quel tipo di attrazione magnetica che connette la parola TAKETE e la parola MALUMA con le relative figure. La mancata corrispondenza fra lo strutturarsi di segni grafici in figure astratte e il suono di parole senza senso indica che si tratta di fenomeni globalmente unitari che non possono essere smontati, il che vuol dire che le corrispondenze si instaurano a livello di strutture organizzative e non a livello delle loro componenti costitutive elementari. Nel momento in cui si smontano la configurazione visiva e la parola corrispondente, il loro rapporto espressivo viene meno. Questo fatto dice che le qualità espressive sono delle componenti intrinsecamente connesse alla forma complessiva degli oggetti. Ma non è una spiegazione, è solo una constatazione. Reinterpretazione e qualità espressive.

costituiscono due momenti dell'attività artistica. Leon Battista Alberti già ne parlava. Il controllo e l'utilizzazione delle qualità espressive erano già contemplati nelle regole di pittura dei trattatisti del 500. Si tratta di processi decisamente psicologici e in chiave principalmente psicologica sono stati presentati. Potrebbe essere un ambito di studio in cui arte e psicologia convergono.

Vicario Mascheramento= Il fenomeno del Mascheramento stimolo che viene reso non Vicario dà la seguente definizione per l'uso del termine mascheramento nello studio dei identificabile del tutto o in fatti percettivi: "Si dà il nome di mascheramento ad ogni processo in cui uno stimolo, parte identificabile o riconoscibile (...), viene reso del tutto o parzialmente non identificabile o- NON è un processo ma è non riconoscibile per mezzo di un altro stimolo".

una possibile conseguenza di Per prima cosa, la definizioneseguito modo:

La definizione di Vicario del mascheramento potrebbe essere errata, in quanto potrebbe essere confuso con un processo particolare. In realtà, il mascheramento non è un processo, ma una possibile conseguenza di certi processi di articolazione del campo visivo. Il mascheramento è un risultato percettivo che si verifica quando un oggetto non appare in modo unificato e segmentato secondo i principi di Wertheimer, ad esempio quando è inserito in un set di figura-sfondo. Non è un processo che stimoli visivi possono nominare mascheramento. Tuttavia, Vicario riporta anche un principio rilevante enunciato da Kanizsa: ciò che può essere mascherato può anche essere smascherato. Pertanto, è possibile recuperare la percezione dell'oggetto mascherato.

momento in cui poi in qualche modo si riesce all'identità strutturale recuperare la struttura originaria dell'oggetto. Considerando l'obiezione iniziale alladell'oggetto mascherato Psicologia dell'artedefinizione di Vicario, e il principio di Kanizsa, possiamo giungere ad una nuova, e si speramigliore, definizione del termine mascheramento:

Con il termine mascheramento si vuole indicare quel particolare fenomeno (non processo) per cui un oggetto, che sarebbe riconosciuto come tale nella sua unità ed integrità se osservato in "isolamento", non appare invece visibile quando è compreso in un set di stimoli tali da indurre il sistema visivo a smembrare e/o inglobare l'unità originaria dell'oggetto stesso in nuove unità percettive.

La nuova definizione, anche se più complessa, ha il vantaggio di delimitare il fenomeno, in quanto l'oggetto mascherato deve innanzitutto possedere una propria

identità strutturale a livello percettivo, che in quanto tale deve poter essere recuperato sempre. Se l'operazione di recupero visivo è possibile solo in seguito ad un grosso sforzo cognitivo, allora non siamo di fronte ad un fenomeno di mascheramento, ma a una sorta di errore dello stimolo, in cui il fenomenologo dice che l'oggetto in questione è mascherato, quando in realtà l'oggetto in questione esiste come unità soltanto a livello cognitivo, ovvero nella mente del fenomenologo. La cosa interessante riguardo al mascheramento sta nell'osservare che il sistema visivo procede ad una organizzazione automatica dell'informazione visiva derivante dagli stimoli, usando in modo dinamico principi quali la buona continuazione, la somiglianza, l'avvicinamento, insomma quegli stessi principi che garantiscono una segmentazione appropriata del campo visivo in unità discrete dotate di proprie caratteristiche figurali.mascheramento è qualcosa di interessante perché si basa sulle stesse leggi su cui si basa la segmentazione del campo, che ci permette di distinguere gli oggetti presenti nella scena visiva. Lo scopo di nascondersi da nemici, il più delle volte, da possibili predatori ma anche da prede per rendere più agevole la caccia. I casi più spettacolari di mascheramento sono il mimetismo animale e il camouflage o camuffamento militare. In entrambi i casi lo scopo è quello di nascondersi agli occhi di un potenziale predatore o nemico, per mezzo di una integrazione mimetica con l'ambiente circostante. In tal modo, infatti, vi è una certa probabilità di passare inosservati in quanto scambiati come parte dell'ambiente (sfondo) o come parte di un oggetto poco interessante sul piano alimentare (peralto livello: reinterpretazione intesa come attribuzione di significato alle immagini Il mascheramento è una strategia utilizzata dagli organismi per mimetizzarsi con l'ambiente circostante e passare inosservati. Questo avviene attraverso la somiglianza delle caratteristiche visive dell'organismo con gli elementi presenti nell'ambiente (come una foglia, un ramo o un sasso). L'obiettivo è quello di non essere riconosciuti a meno che non ci si muova. Le immagini somiglianti hanno la particolarità che parti di un oggetto, come la trama della corteccia di un albero o una serie di macchie casuali su un muro, possono dare luogo al riconoscimento di pattern significativi come visi, animali o paesaggi. Tuttavia, visi e animali non possono essere visti in altro modo. Esistono però fenomeni di mimetismo animale e di camouflage, in cui l'animale o l'oggetto non è solo visto come altro da sé, ma scompare completamente dalla vista. Al contrario, una roccia somigliante può mostrare altre caratteristiche pur rimanendo sempre una roccia. La reinterpretazione è un processo di alto livello che può essere inteso come la manipolazione delle immagini mentali, secondo la teoria di Finke, o come l'attribuzione di significato alle immagini, secondo la teoria di Neisser.basso livello: reinterpretazione intesa come organizzazione di ciò che osserviamo

Il significato che attribuiamo al termine reinterpretazione è alla base di quella attività cognitiva che Neisser definisce "andare al di là dell'informazione data". Nell'accezione di Neisser si tratta di un processo automatico e di basso livello, per effetto del quale ciò che stiamo osservando muta e si organizza in modi diversi, come avviene nel caso delle figure bistabili. Psicologia dell'arte

Noi utilizziamo il termine reinterpretazione sia nell'accezione di Finke, che si riferisce a processi di alto livello, sia nei termini di Neisser per finire processi di basso livello. Ogni prodotto artistico è il risultato di un qualche tipo di reinterpretazione. → Cap.9 Massironi

Le immagini hanno il potere di presentarsi con le caratteristiche visive di altri oggetti di tutt'altra natura, materia, dimensioni. Il concetto che i Greci

utilizzarono per parlare di verosimiglianza questa disponibilità metamorfica fu quello di mimesi. In seguito nella cultura occidentale si è parlato di imitazione o di verosimiglianza. Le immagini hanno il potere Lo scopo e l'utilizzazione delle immagini non è solo quello imitativo. Senza questa disponibilità di presentarsi con precisazione si potrebbe credere che le uniche immagini interessanti siano quelle che caratteristiche visive di altri raffigurano qualche pezzo di realtà visibile e che l'unico scopo delle arti visive sia quello di oggetti, ossia di disponibilità ritrarre il mondo che ci circonda. metamorfica Leon Battista Alberti raccontava l'inizio della produzione figurativa come scoperta, o→ →(mimesi imitazione incontro fortuito, con la possibilità di vedere prima, e di realizzare poi, la forma di oggetti verosimiglianza*) in altri oggetti. Quasi sempre, inoltre, nei più importanti siti in cui l'arte delle caverne è conservata.accanto a raffigurazioni naturalistiche sono presenti immagini che non hanno niente a che fare con l'imitazione. Si può pensare che la geometria abbia avuto origine da questo tipo di disegni. L'ammirazione per le raffigurazioni naturalistiche di epoca preistorica è comprensibile e giustificata, da un punto di vista cognitivo le configurazioni di tipo astratto geometrizzante sono altrettanto interessanti. Esse costituiscono la testimonianza di un esercizio del vedere e del ragionare sulle forme che, senza nessuna preoccupazione di somiglianza, era di fatto mirato al controllo della superficie e dello spazio. La verosimiglianza è un problema che si coniuga con le origini dell'arte. In fondo l'arte nasce con l'idea di poter rappresentare il reale. Nasce l'esigenza di rappresentarlo, rappresentare il reale all'inizio, dirappresentarlo il più fedelmente possibile. Poi nascerà l'esigenza in fase post(all'inizio fedelmente poi diandare oltre, superandola) rinascimentale di andare oltre la verasomiglianza reale per correggere la natura erenderla ancora più bella e perfetta.→Verosimiglianza Caratteristica di ciò che è simile o conforme al vero.Arte figurativa: > Tensione costante alla verosimiglianza nell'arte figurativa dai suoi albori La(=inizi).rappresentare nel modo + funzione è quello di rappresentare nel modo più "realistico" possibile ciò che realmenterealistico possibile ciò che esiste, ma anche ciò che è frutto soltanto dell'immaginazione. È quello che si cerca ancheesiste e non. in teatro o al cinema i film migliori sono quelli in cui non ci si accorge che gli attori stannorecitando. Questo vale per tutte le espressioni artistiche.> Tensioni alla verosimiglianza sonoe tradizione classica. L'arte contemporanea si caratterizza per la sua natura sperimentale e innovativa, che spesso sfida le convenzioni e le regole predefinite. In questa forma d'arte, le opere possono assumere molteplici forme e materiali, come installazioni, performance, videoarte e arte concettuale. Gli artisti contemporanei cercano di esprimere concetti e idee complesse attraverso l'uso di simboli, immagini e linguaggi non convenzionali. L'arte contemporanea è spesso caratterizzata da una forte interazione con il pubblico, che viene coinvolto attivamente nell'interpretazione e nell'esperienza dell'opera. Questo tipo di arte può essere provocatorio, stimolante e persino controverso, poiché mira a suscitare emozioni e a sfidare le norme sociali e culturali. In conclusione, l'arte contemporanea rappresenta una forma d'arte dinamica e in continua evoluzione, che si distingue per la sua libertà espressiva e la sua capacità di rompere le convenzioni tradizionali.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
75 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IsaIsa.30 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Zavagno Daniele.