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LA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE
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- ORIENTAMENTO E DISTANZA (prossemica) personale, sociale e pubblica
→
- POSTURA E MOVIMENTO posizione eretta, tesa, protesa, distesa, andatura
- DIREZIONE DELLO SGUARDO
- MIMICA FACCIALE
- GESTI:
• →
EMBLEMATICI sostituiscono la parola
• →
DESCRITTIVI arricchiscono di senso la parola
• →
DI ADATTAMENTO consentono di adattarsi alla situazione e di gestire le emozioni
• →
DI MANIFESTAZIONE AFFETTIVA abbracci, carezze, ecc
GLI STILI COMUNICATIVI
→
A) PASSIVO mantenere indifferenza
→
B) AGGRESSIVO perseguire i propri obiettivi a scapito di quelli altrui
→
C) ASSERTIVO capacità di esprime idee, sentimenti e bisogni, affermare i propri diritti nel rispetto di
quelli altrui.
*"L'ASSERTIVITÀ È LA CAPACITÀ DEL SOGGETTO DI UTILIZZARE IN OGNI CONTESTO RELAZIONALE,
MODALITÀ DI COMUNICAZIONE CHE RENDANO ALTAMENTE PROBABILI REAZIONI POSITIVE DELL'AMBIENTE
E ANNULLINO O RIDUCANO LA POSSIBILITÀ DI REAZIONI NEGATIVE". Libet e Lewinsohn
La comunicazione assertiva è un metodo di interazione con gli altri fondato su alcuni elementi quali:
- Un COMPORTAMENTO PARTECIPE attivo e non "reattivo"
- Un atteggiamento RESPONSABILE, caratterizzato da piena fiducia in sé e negli altri
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Una piena e COMPLETA MANIFESTAZIONE DI SÉ STESSI, funzionale all'affermazione dei propri diritti senza la
negazione di quelli altrui e senza ansie o sensi di colpa. Un ATTEGGIAMENTO NON CENSORIO avulso dall'uso
di etichette, stereotipi e pregiudizi. La capacità di COMUNICARE I PROPRI SENTIMENTI in maniera chiara e
diretta ma non minacciosa o aggressiva. Lo stile assertivo si basa sul DIRITTO DI ESSERE TRATTATI CON
RISPETTO, di essere sé stessi e di essere liberi di credere nei propri valori. Ciascuno di noi ha uno spazio
personale che gli altri debbono rispettare, ma quando ne usciamo per muoverci in pubblico, allora
dobbiamo RISPETTARE I DIRITTI DEGLI ALTRI. Un altro importante elemento dello stile assertivo è il senso
della RESPONSABILITÀ DELLE PROPRIE AZIONI, da intendersi come affermazione e difesa dei nostri diritti
accettando le conseguenze delle nostre azioni.
CARATTERISTICHE DELLO STILE ASSERTIVO
Il comportamento assertivo si riconosce da alcune ESPRESSIONI CORPORALI particolarmente aperte, cordiali
e coerenti nei vari livelli della comunicazione. Presupposto fondamentale dell'assertività è il SAPER
ASCOLTARE ovvero prestare attenzione non solo al contenuto razionale ma anche a quello emotivo della
comunicazione, riassumere e dare feed-back e chiedere chiarimenti. La riduzione dell'ansia e l'emergere
delle convinzioni positive conseguenti al comportamento assertivo permettono lo sviluppo e la CRESCITA
DELLA FIDUCIA IN SÉ STESSI.
LA COMPONENTE VERBALE
È BENE USARE PAROLE CHE ESPRIMONO FIDUCIA IN SÉ STESSI E NEGLI ALTRI. A questo scopo è opportuno
descrivere il comportamento altrui in maniera non censoria, vale a dire senza imporsi ed evitando giudizi ed
ordini categorici. È importante anche evitare di ferire la sensibilità altrui con espressione o giudizio
offensivo.
LA COMPONENTE COGNITIVA
La componente cognitiva comprende tutti i PENSIERI CHE CONDIZIONANO IL NOSTRO COMPORTAMENTO.
Esistono persone talmente esigenti nei propri confronti da negarsi una possibilità di essere assertivi o che
rinunciano a farsi valere per mancanza di fiducia in sé stessi sconfinando in atteggiamenti rinunciatari.
Sarebbe invece utile l'atteggiamento opposto: credere nella propria capacità di affermarsi e di immaginarsi
nell'atto di riuscire.
LA COMPONENTE EMOTIVA
La componente emotiva comprende il livello di emotività e IL TONO E IL VOLUME DELLA VOCE. È importante
trasmettere il proprio messaggio al livello emotivo più adatto alla situazione, perché il tono di voce ha un
ruolo decisivo nell'opera di persuasione.
LA COMPONENTE NON VERBALE
La componente non verbale è estremamente importante. Gran parte della comunicazione avviene infatti
non verbalmente, e la COMUNICAZIONE NON VERBALE HA UN FORTE IMPATTO SULL'INTERLOCUTORE.
Un'analisi dei vari comportamenti non verbali può essere basata sul CONTATTO VISIVO, SULLE ESPRESSIONI
DEL VOLTO, SUL SILENZIO, SUL TONO, VOLUME E INFLESSIONE DELLA VOCE, SUI GESTI E SUL LINGUAGGIO
DEL CORPO.
STILI COMUNICATIVI: L’ASSERTIVITÀ
VUOL DIRE:
- comunicare in modo autentico
- comunicare chiaramente ciò che si vuole, si prova, o di cosa si ha bisogno
- esprimere sicurezza di sé e positività anche nel capire i punti di vista degli altri
- esprimere rispetto per sé stessi e gli altri mantenendo un atteggiamento adulto
- esprimere rispetto per la cultura e posizione personale e sociale dell’altro.
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STILI DI COMUNICAZIONE
ASSOLVE DUE FUNZIONI:
1. Rispetto al contenuto della comunicazione: può rinforzarlo, sminuirlo, renderlo ambiguo, negarlo.
2. Genera identità comunicativa, costituisce un elemento caratteristico della persona, un tratto
distintivo. IL CONTRIBUTO DI MICHAEL BALINT (Budapest, 1896 – Bristol, 1970)
Una diagnosi e un buon trattamento farmacologico sono elementi importanti della
relazione sanitaria, ma rischiano di essere limitativi se non sono accompagnati da una
corretta comunicazione tra operatore e paziente. “IL MEDICO È LA PRIMA MEDICINA”
(Balint, 1957 – medico paziente e malattia).
→
*1-FUNZIONE PROPOSIZIONALE elaborazione, organizzazione e trasmissione di conoscenze;
organizzazione delle conoscenze sotto forma di proposizioni; ruolo e rilevanza del linguaggio.
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2-FUNZIONE RELAZIONALE generazione della relazione; sviluppo e mantenimento della relazione;
cambiamento della relazione; estinzione; costruzione di un’intersoggettività dialogica.
IL MODELLO DIALOGICO DELLA COMUNICAZIONE UMANA (Bateson, 1972; Watzlawick et al., 1967)
Secondo questa visione la comunicazione viene considerata un PROCESSO in cui le persone realizzano un
PROGETTO COMUNICATIVO COMUNE, co-costruiscono una relazione e definiscono gli stessi significati dei
loro scambi. Il modello è sintetizzato anche nella nota espressione di “PRAGMATICA DELLA
COMUNICAZIONE UMANA” (Bateson, 1972; Watzlawick et al., 1967). Nella teoria dei segni (sintassi,
semantica, pragmatica) la PRAGMATICA costituisce lo studio della relazione dei segni con i relativi
utilizzatori.
COSA VUOL DIRE DEFINIRE LA COMUNICAZIONE UMANA INTERPERSONALE UN PROGETTO DIALOGICO
- DIMENSIONE SISTEMICA: le persone coinvolte fanno parte di un sistema di influenzamento
reciproco;
- DIMENSIONE PRAGMATICA: sono importanti gli effetti del comunicare, non le intenzioni, il
messaggio che l’altro recepisce, la risposta che si ottiene;
- DIMENSIONE STRATEGICA: se si hanno obiettivi chiari da raggiungere anche la strategia che si
utilizza deve essere coerente.
IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE INTERPERSONALE È INFLUENZATO DA E INFLUENZA (COSTRUISCE):
IDENTITÀ: personale, sociale e professionale di coloro che comunicano (genere, età, mansione, ruolo,
cultura).
TIPO DI RELAZIONE: collaborativa, competitiva, paritaria, formale.
IL MODELLO PSICOLOGICO (O DIALOGICO) (Bateson, 1972; Watzlawick et al., 1967)
GLI ASSIOMI (proprietà) DELLA COMUNICAZIONE
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- È IMPOSSIBILE NON COMUNICARE
• Non esiste un non comportamento
• Ogni comportamento nell’ambito di una relazione ha valore di messaggio
• Ogni comportamento in una relazione avviene sempre, che se ne sia coscienti o meno
*C'è una proprietà del comportamento che difficilmente potrebbe essere più fondamentale e
proprio perché è troppo ovvia spesso viene trascurata: il comportamento non ha un suo opposto.
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Non esiste un qualcosa che sia un non-comportamento, non è possibile non avere un
comportamento. Ora, se si accetta che l'intero comportamento in una situazione di interazione ha
valore di messaggio, vale a dire è comunicazione, ne consegue che comunque ci si sforzi, non si può
non comunicare. L'attività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri
e gli altri a loro volta non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano
anche loro. Ogni comportamento è comunicazione. (Watzlawick La Pragmatica della comunicazione
umana) (vedi Presupposti della PNL). "Nell'uomo, ogni comportamento è una trasformazione di
processi neurologici interni, sui quali pertanto reca delle informazioni. Ogni comportamento è
quindi, in qualche modo, comunicazione sull'organizzazione neurologica di un individuo: non si può
non comunicare" (Dilts, Bandler, Grinder, DeLozier Programmazione neurolinguistica). Es. “L’uomo
che guarda fisso davanti a sé mentre fa colazione in una tavola calda, affollata o il passeggero
d’aereo che siede con gli occhi chiusi stanno comunicando che non vogliono parlare con nessuno né
vogliono che si rivolga loro la parola; i vicini di solito afferrano il messaggio e rispondono in modo
adeguato lasciandoli in pace”. Esperimento di Luft sullo ‘stimolo sociale di privazione’. Osservazione
del comportamento di due estranei seduti in una stessa stanza e a cui é stato ordinato di non-
comunicare, Risultato: segni e comportamenti di grande ansietá.
→
- DIVERSI LIVELLI DI COMUNICAZIONE ogni scambio comunicativo implica almeno 2 livelli:
• →
LIVELLO DI CONTENUTO informazioni trasmesse
• →
LIVELLO DI RELAZIONE ecco come io mi vedo in relazione a te in questa situazione e
come vedo te
(Osservazioni di Bateson sul comportamento delle scimmie allo zoo di San Francisco (1952))
*OGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI CONTENUTO E UN ASPETTO DI RELAZIONE DI MODO
CHE IL SECONDO CLASSIFICA IL PRIMO ED È QUINDI METACOMUNICAZIONE. Ogni comunicazione
implica un impegno e quindi definisce il modo in cui il trasmettitore considera la sua relazione con il
ricevente. Ossia una comunicazione non solo trasmette informazione, ma al tempo stesso impone
un comportamento.
CONTENUTO
Notizia: trasmissione di informazione
RELAZIONE
Comando: modo in cui si deve assumere l'informazione. Si riferisce al messaggio che deve essere
assunto e perciò alla relazione tra i comunicanti (Ecco come mi vedo ... Ecco come ti vedo ... ecco
come ti vedo che mi vedi). Il livello di relazione é un metamessaggio: indica il modo con cui il
messaggio deve essere inteso puó cambiare radicalmente il senso della comunicazione. Es. “come
sei brutto oggi” (livello di contenuto); tono scherzoso (livello di relazione); “non é v