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INVECCHIAMENTO DELLA LAVORATIVA

POPOLAZIONE

L’invecchiamento della popolazione:

L’invecchiamento della popolazione è un problema occupazionale.

È in atto un signi cativo invecchiamento della popolazione lavorativa:

• Bassa fertilità: in Italia 1.2 gli per donna (1.42 Trentino/0.9 Sardegna ISTAT, 2024). Ciò

signi ca che le persone passano un tempo di ciclo più lungo rispetto al passato.

• Aumento dell’aspettativa di vita: 81.7 anni per gli uomini, 85.6 per le donne (+ 6 mesi dal

2022).

• Riforma pensionistica: innalza l’età minima per la pensione di Quello delle pensioni è un

vecchiaia a 67 anni e per quella di anzianità a 42 anni di contribuzione. possibile ambito di intervento

Fornero

(legge = innalzamento

delle pensioni).

La popolazione che ha più bisogno di attenzioni è quella tra i

30 e i 50 anni, a causa della tematica della conciliazione.

Per andare in pensione, ad oggi criterio minimo è 67 anni.

La fasce d’età dei più giovani sono sempre meno

39

rappresentate.

fi fi fi fi ffi fi fl fi fi

Struttura per età della popolazione italiana nel 2007 e prevista nel 2050:

Agli inizi del 900 c’era una stilizzazione che

andava oltre alla gaussiana.

+ natalità, - prospettiva di vita

Chi sono i lavoratori anziani?:

Non esiste una de nizione univoca e condivisa di "lavoratore anziano". Nel contesto delle

politiche dell'Unione europea, il termine si riferisce a un lavoratore di età compresa tra i 55 e i 64

anni, di più di 55 anni per l’O ce of Aging USA, di più di 60 per l’ONU.

lavoratori anziani,

Non c’è accordo su chi siano i ma in generale non c’è accordo su chi siano gli

anziani.

anziani

Si è sulla base di de nizioni socialmente condivise che si costruiscono in seguito a certi

cambiamenti legati alle attività o ai ruoli sociali (quando si diventa nonni, quando ci si ritira dal

a 58 anni per gli ungheresi, a 67 per gli italiani, a 70 per gli olandesi ageing

lavoro): (Active

2012).

Nella società occidentale il valore di soglia “u ciale” è generalmente quello dei 65 anni

(passaggio alla “geriatria”), quando è più marcato l’avvio di un processo di invecchiamento e

discreta variabilità

“degenerativo” di alcune funzioni e capacità, anche se permane una

individuale.

La soglia di anzianità dipende da paese in cui si trova. In occidente ad esempio non esiste un

valore soglia per due motivi perché dipende molto dalle di erenze individuali, ma dal punto di

vista legislativo, convenzionale è di 65 anni.

Ci si è chiesti se un’aumento delle aspettative di vita in termini temporali equivalesse con un

aumento della qualità di vita.

Naturalmente la risposta è no, un aumento dell’aspettativa di vita non signi ca che si avrà un

miglioramento delle condizioni di vita. Con la vecchiaia, infatti è più semplice andare incontro a

malattie croniche, che non consentono più di lavorare

Invecchiato, salute e lavoro:

L’invecchiamento porta con sé la crescita inevitabile di persone al lavoro a ette da patologie

croniche (tra la popolazione over 55, più esposta a queste problematiche, a patologie, che

rischiano di diventare croniche. Tale condizione è aumentata introno al 2020 di 8,3 punti in

percentuale, è ci si aspetta un aumento di 14,8 entro il 2060; Tiraboschi, 2015)

Sempre più persone, anche in ragione degli avanzamenti della medicina, lavorano pur a ette da

patologie cardiovascolari, oncologiche, muscoloscheletriche, ecc., con la necessità di assentarsi

dal lavoro per cure e visite e, spesso, la necessità di rivedere orari, impegni e postazioni di lavoro

(Miglioretti et al., 2016)

Necessità di rivedere il modo di pensare alla salute e alla malattia del lavoratore da un lato con

l’obiettivo di prevedere spazi e modalità per la promozione della salute, dall’altro, in caso di

malattia, al ne di abbattere le barriere che ostacolano il rientro al lavoro di chi è portatore di una

malattia cronica e di favorire la conciliazione tra lavoro e bisogni di salute (Miglioretti et al., 2016)

40

fi fi fi ffi ffi ff ff fi ff

Es. rapporto di salute lavoro: persone con un tumore si dovrà assentare per un periodo. Se

“fortunata” dovrà solo fare ciclo chemioterapici e controlli, che non ti consentono di lavorare

pienamente e con e cienza.

Quindi ci dovrà essere una ricollocazione o una revisione degli orari.

Work-Health Balance:

Costrutto introdotto da Miglioretti e Gragnano (2016) che Clima di salute

identi ca la situazione in cui il lavoratore sente di poter bilanciare aziendale Compatibilità

e cacemente le esigenze di salute con quelle del lavoro, a Flessibilità e tra propria salute e lavoro

supporto

partire dalla considerazione dell’attenzione data dall’azienda

alla salute dei lavoratori e dalla percezione di compatibilità tra le

proprie condizioni di salute e il proprio lavoro.

Esistono 3 dimensioni dimensioni estrinseche intrinseche:

divisi in e dimensioni

• Dimensioni estrinseche:

Clima di salute aziendale:

1. la percezione da parte del lavoratore di quanto la propria

azienda metta in atto politiche e strategie organizzative che hanno l’obiettivo di

promuovere e gestire la salute dei lavoratori. quanto la cultura aziendale è essibile

rispetto a queste dinamiche (es. dinamiche di stigmatizzazione).

Flessibilità e supporto:

2. fa riferimento da un lato alle strategie aziendali per rendere il

lavoro più essibile, al ne di favorire la gestione della salute dei lavoratori, in particolare

quando emergono importanti malattie.

Dimensioni intrinseche:

• Compatibilità salute-lavoro:

3. percezioni di quanto il lavoro rappresenti un ostacolo per la

→ →

gestione della propria salute. valutazione della compatibilità salute-lavoro il lavoro usura

la salute del lavoratore?

Nella letteratura ci si sta muovendo verso l’elaborazione di strumenti di misurazione (es. il livello di

bilanciamento ha il dominio del lavoro e quello della famiglia -tema 30-40-50 anni-).

Oltre i 50 anni si ah uno sbilanciamento sul piano del lavoro e della salute (Il lavoro non deve

danneggiare la salute).

Strumento utile per:

• Monitorare nella popolazione lavorativa generale il rapporto tra

salute e lavoro (in occasione di valutazioni di clima o SLC), in

modo da progettare misure preventive e di promozione e caci.

(Media alta d’età, o con problematiche di salute).

• Monitorare, in occasione di implementazioni di programmi di

reinserimento lavorativo/cambio di mansione in seguito a non

idoneità, i rapporto salute-lavoro prima e dopo l’intervento di

modo da valutarne l’e cacia.

La costruzione sociale e individuale del rapporto età-lavoro: il rapporto tra capacità e

domande lavorative

Dal punto di vista lavorativo uno dei maggiori problemi è l’incompatibilità tra la capacità

le richieste lavorative

funzionale del lavoratore anziano e il livello di richieste sul lavoro:

generalmente non si riducono con l’età, ma si riduce la capacità lavorativa (di erenziabile in

capacità mentale capacità sica,

e dove la seconda tende a ridursi più marcatamente della

prima con il passare del tempo, anche se con l’età aumenta la prevalenza di disturbi mentali

comuni, soprattutto ansia e depressione). 41

ffi fi fl ffi ffi fi fi ffi ff fl Non esistono

ragionamenti di

questo tipo!

Altro aspetto importante è quello legato all’adattamento.

Rapporto persona-lavoro: genera un incongruenza di come le organizzazioni si sono occupate

delle risorse umane.

Le richieste lavorative sono stabili nel tempo ma la capacità delle persone non lo è (abilità

cognitive e siche).

La capacita mentale: percezione,

Nell’invecchiamento i cambiamenti siologici che generalmente avvengono nella

nell’elaborazione delle informazioni e nel controllo motorio riducono la capacità di lavoro

mentale (in generale c’è un’appesantimento):

L’attività psicomotoria cognitiva

è più lenta e quella è ridotta

• La memoria recente diminuisce

• I tempi di reazione (più la memoria a breve termine) sono più lenti

• l’apprendimento di temi complessi

Anche può essere più lento (la capacità di

• aggiornamento continuo è più semplice per una mente giovane).

La capacità sica:

La capacità di lavoro sico di un lavoratore di 65 anni è circa la metà di quella di uno di 25 anni

(Ilmarinen, 2002).

Il problema è legato ad una dimensione processuale. una riduzione del 20%

Una riduzione marcata della capacità sica comincia dopo i 50 anni, con

tra i 40 e i 60 anni

Il declino della forma sica è minore tra le donne, in parte per un più basso livello iniziale di

capacità sica massimale (2/3 rispetto agli uomini)

L’invecchiamento è associato ad un progressivo deterioramento di diverse componenti

dell’organismo, tra cui:

• capacità aerobica e cardiovascolare (la capacità aerobica si riduce di circa il 5-15% ogni 10

anni dopo i 30 anni di età, con una caduta maggiore dopo i 70 anni)

• forza e resistenza muscolare (riduzione della massa muscolare del 10% a 50 anni, del 30%

a 65 anni)

• elasticità

• equilibrio

• composizione

Il fatto che le persone invecchino lavorando signi ca che bisogna comprendere come il lavoro

a etti la salute del lavoratore.

Es. lavorare tutto la vita con i lattanti può causare dei danni alla schiena

Abilità, competenze e invecchiamento: Esistono anche fattori

positivi: con la

vecchiaia si posso

sviluppare abilità

nuove. 42

ff fi fi fi fi

fi fi fi fi

Conservazione di capacità nel ciclo di vita e compensazioni: L’ottimizzazione selettiva e/o

socioemozionale:

SOC optimization with compensation;

Teorie (selective Baltes & Baltes, 1990): nel corso del

processo di invecchiamento i lavoratori utilizzano tre strategie relative agli obiettivi da

raggiungere: usano strategie per compensare abilità che vengono meno

Selezionare obiettivi e mete raggiungibili a fronte della riduzione di risorse/capacità

• → Riescono a gestire meno, per es.

progetti.

ottimale → →

Allocare le risorse residue in maniera meno dispersivi ne

Dettagli
A.A. 2024-2025
67 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinamontanari2.0 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Colombo Lara.