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MODELLI OPERATIVI INTERNI

MODELLI OPERATIVI INTERNI

Indirizzano l'individuo nell'interpretazione delle informazioni che provengono dal mondo esterno e neguidano il comportamento nelle situazioni nuove. Il bambino in fase di sviluppo costruisce una serie di modelli di se stesso e degli altri basati su modelliripetuti di esperienze operative. Queste rappresentazioni delle interazioni vengono generalizzate e formano dei modelli rappresentazionalirelativamente fissi attraverso i quali il bambino interpreta gli eventi, dirige ed orienta la percezione el'interpretazione degli avvenimenti. L'operatività del modello risiede nel fatto che esso non è un qualcosa di statico, ma viene utilizzato perassimilare le esperienze relative al sé ed al mondo degli oggetti, essi funzionano continuamente ed inmaniera automatica, senza che il soggetto ne sia consapevole. I MOI degli individui i cui tentativi di ricerca di vicinanza sono stati frequentemente accettati differiscono daquelli dei immagazzina un "modello operativo interno" di una persona che si Un bambino con attaccamento sicuro: prende cura di lui, armoniosa, affidabile; Un bambino con attaccamento insicuro: può vedere il mondo come un posto pericoloso nel quale le persone devono essere trattate con precauzione;

Un aspetto molto importante, indipendentemente dall'età del bambino, legato ai primi anni dell'infanzia è che i bambini esposti a comportamenti di cura, affettivi, accudimento, riescono a sviluppare questi comportamenti di attaccamento ma questi poi possono essere portati avanti anche in momenti successivi. Questo proprio perché i bambini riescono ad interiorizzare un legame di attaccamento attraverso quelli che vengono chiamati INTERNAL WARKING MODELS o modelli operativi interni.

MODELLI OPERATIVI INTERNI (MOI) sono rappresentazioni che il bambino ha che lo aiutano poi a interpretare delle informazioni che provengono

dal mondo esterno e ne guidano il comportamento nelle situazioni nuove. Se io ho imparato ad aspettarmi determinate cose, ad esempio se esprimo i miei bisogni ho qualcuno che poi mi consola, questo poi me lo aspetto, in un certo senso, anche nelle mie relazioni future. Se io ho imparato che quando ho bisogno c'è qualcuno pronto a consolarmi, me lo aspetto anche da altri in futuro. Il bambino, in fase di sviluppo, costruisce una serie di modelli di se stesso e degli altri basati su modelli ripetuti di esperienze operative. I bambini, nel loro sviluppo, interiorizzano una serie di modelli relazionali, una serie di modelli di riferimento e quindi si creano nella mente del bambino dei modelli rappresentazionali tendenzialmente fissi attraverso i quali il bambino può iniziare a interpretare delle situazioni, può orientare il suo modo di comportarsi ma anche la percezione che ha di determinate situazioni o eventi. L'operatività del modello

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Il concetto di attaccamento risiede nel fatto che esso non è qualcosa di statico ma viene utilizzato per assimilare le esperienze relative al sé ed al mondo degli oggetti, essi funzionano continuamente ed in maniera automatica, senza che il soggetto ne sia consapevole.

I bambini con attaccamento sicuro immagazzinano un modello operativo interno di una persona che si prende cura di loro, armoniosa, affidabile, quindi vedono nell'adulto una figura che può fornire accudimento e non hanno poi paura dell'estraneo. Pensiamo invece ad un bambino maltrattato che ha e protezione e quindi paura perché non sa cosa aspettarsi da un adulto che non conosce.

Un bambino con attaccamento insicuro o disorganizzato sono bambini molto più diffidenti, fanno fatica a stare nel contesto. Vedono il mondo come un posto pericoloso. Quindi cominciano a sviluppare una sorta di diffidenza.

Pattern di adattamento possono creare nel bambino una rappresentazione più o meno positiva di se.

Questo perché: un bambino che ha un attaccamento sicuro è un bambino che nel corso della sua infanzia si è sentito visto e riconosciuto nei suoi bisogni, nelle sue richieste e quindi riesce a considerare gli altri come persone alle quali potersi rivolgere, e dalle quali ha imparato che ci possa essere effettivamente un sostegno, un aiuto. I legami di attaccamento più difficili invece possono generare una rappresentazione negativa di sé, non meritevole. Un bambino che non si sente visto e ascoltato impara a capire che i suoi bisogni non sono importanti, che il mondo può essere imprevedibile, le cose a volte arrivano a volte no, a volte può essere amato a volte meno. Quindi se io imparo e ho l'idea che le situazioni possono essere ambigue, ambivalenti e i miei bisogni non sono mai stati ascoltati e quindi non mi sento degno di essere amato, lo ritrovo anche in età adulta. I maltrattamenti non sono solo quelli fisici, possono anche essere:

Sei uno scemo- Sei stato un errore- Non sai fare nullaNon sei mai all’altezza di …-- Per colpa tua che sei capitato ora sono in questa situazione (e magari in seguito sono stati fatti altri figli)L’idea che io ho di me stesso, la mia autostima, inizia a svilupparsi durante l’infanzia all’interno dei contesti di socializzazione primaria e secondaria, in adolescenza poi succede altro, ma tutto inizia qui. Lavorare quindi su questi aspetti già dalla scuola dell’infanzia/primaria è molto importante. Molte persone rilevano principali difficoltà in termini di giudizio alla primaria, le difficoltà più grosse del bambino in termini di autostima derivano dalla scuola primaria, principalmente.Domanda da porsi: se ad oggi si parla di attaccamento o attaccamenti, già abbiamo la risposta, grazie a delle ricerche scientifiche degli anni 2000 si parla sempre di più di attaccamenti multipli. Come gli attaccamenti chepossono essere visti come una fonte di arricchimento per il bambino e anzi che possono essere una fonte di maggiore attaccamento con il caregiver primario, figure della socializzazione primaria. Oltre ad essere sia protettivi e conservatori di quegli attaccamenti più di stampo insicuro, evitante, disorganizzato. Bambini che arrivano da contesti maltrattanti possono trovare delle figure di riferimento nelle insegnanti in termini propri affettivi, accudenti. Cioè, il bambino con le sue figure di accudimento può instaurare un attaccamento insicuro che può essere compensato con gli altri attaccamenti come quello con l’insegnante, che può essere più stabile e sicuro, ma può anche essere un allenatore. Se un attaccamento rimane molto forte anche dopo l’infanzia, in un certo senso questo può essere “negativo” perché il bambino fa fatica a staccarsi dal caregiver e si può portare dietro questa cosa anche.In età adulta, che quindi poi fanno fatica a riprendersi da un lutto oppure rinunciano ad occasioni importanti nella vita per paura di allontanarsi troppo dal genitore. C'è anche il rischio che tutte le altre relazioni non competano in confronto con questa e quindi poi posso avere comunque delle difficoltà relazionali. Un buon legame di attaccamento genera una rappresentazione positiva di sé. Pattern di attaccamento sicuro: - Rappresentazione della mamma e degli altri come disponibili ad aiutarmi nelle difficoltà. - Rappresentazione del mondo come posto in cui posso ricevere aiuto e sostegno. - Rappresentazione di sé stesso come degno di essere aiutato e amato. Un legame di attaccamento difficile genera una rappresentazione negativa di sé. Pattern di attaccamento insicuri: - INSICURO-RESISTENTE: Rappresentazione della mamma e degli altri come imprevedibili e tendono a soddisfare i propri bisogni, anche quando esprimo un disagio.

delmondo come imprevedibile. Rappresentazione di se stesso: io non sono degno di essere aiutato e amato- INSICURO-EVITANTE: Rappresentazione della mamma e degli altri come persone che generalmente tendono ad allontanarsi e a non fornire supporto quando lo richiedo.

Rappresentazione del mondo: il mondo è un posto in cui è meglio non esprimere il proprio disagio, poiché non si riceve aiuto. Rappresentazione di se stesso: io non sono degno di essere aiutato e amato

MONOTROPIA: Indica il legame privilegiato del bambino con una sola figura di attaccamento. L'attaccamento può essere rivolto già al suo formarsi anche ad altri ATTACCAMENTI MULTIPLI: familiari (oltre alla figura materna) o ad altre figure educative. Le evidenze scientifiche più recenti hanno integrato le teorie Bowlbyane che prevedevano un modello di attaccamento esclusivamente monotropico (1988) e sempre più si parla di attaccamenti multipli (ad es. Cassiba, 2003), come di

attaccamenti che non fanno che arricchire e rafforzare il legame col caregiver primario, oltre a essere protettivi in caso di attaccamento insicuro.

SVILUPPO SOCIALE

L'ambito di studio dello sviluppo sociale riguarda essenzialmente "il modo in cui i bambini interagiscono con gli altri, cioè gli schemi di comportamento, i sentimenti, gli atteggiamenti ed i concetti manifestati dai bambini in relazione alle altre persone e al modo in cui questi diversi aspetti variano durante la crescita" (Schaffer, 1996).

Il processo di socializzazione inizia nella prima infanzia ed evolve durante l'infanzia e l'adolescenza. Possiamo vedere anche una socializzazione secondaria extrafamiliare. Ovviamente il processo di socializzazione non è mai qualcosa di statico, c'è sempre un continuo cambiamento, una continua evoluzione in questi processi. Quindi vediamo come lo sviluppo sociale del bambino riguardi proprio le capacità e le modalità dei bambini.

di stare nella relazione con gli altri. Quindi nello sviluppo sociale gli insegnanti e gli educatori si occupano proprio di osservare tutta una serie di schemi comportamentali, a atteggiamenti, di modalità dei bambini di stare in relazione con gli altri, insieme al pacchetto delle competenze cognitive. Tra le difficoltà prevalenti che incontreremo ci sono proprio quelle legate alla sfera emotiva sulla quale possiamo intervenire mediante didattica ma anche interventi psico-educativi nelle relazioni sociali, dove il contesto della scuola dell'infanzia e il contesto della primaria sono i primi laboratori sociali che il bambino sperimenta. I bambini che non fanno il nido hanno passato magari molto tempo con diverse persone però persone della famiglia tutte concentrate su di loro quindi quando arrivano alla scuola dell'infanzia lo stacco è duro. Vedi rispetto dei turni, rispetto del turno di parola, la condivisione,

la gestione dell'autonomia, la relazione con gli altri, tutte cose che magari nel nucleo familiare non ho della frustrazione,

Dettagli
A.A. 2022-2023
150 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlottagrasselli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Guidotti Laura.